28 luglio 2005    

Call Center: in Consiglio il nuovo servizio per il cittadino (di Cristina Cortese)




Squilla il telefono e la centralinista è già pronta a soddisfare la richiesta che arriva dall’altra parte. “Gradirei sapere se la Regione ha in preventivo di organizzare corsi di formazione per estetista?”.
Nella stanza al secondo piano di Palazzo “Campanella”, fornita di quattro postazioni, con tanto di “griffe” stilizzata che porta il simbolo del Consiglio regionale e la scritta “Call Center, un nuovo strumento al servizio dei cittadini” e questa domanda arriva all’800.69.59.05. Di cosa si tratta? E’ questo un numero verde gratuito, al quale è collegato il “Call Center”, un nuovo servizio, appunto, che è a disposizione del cittadino in via sperimentale dal febbraio 2005 proprio raccogliere le istanze degli utenti. La domanda, come si può capire, non riguarda direttamente l’istituzione Consiglio regionale, ma la centralinista non perde tempo.
Si fa lasciare dall’utente il recapito e ogni riferimento utile e, dopo aver contattato  il coordinamento formazione professionale (destinatario diretto della richiesta) richiama l’interessato per dargli la risposta attesa. Spiega: “Quando è possibile, preferiamo ricontattare il cittadino che si è rivolto a noi, per facilitargli il compito. Ci rendiamo, infatti, conto che come Consiglio regionale è più facile reperire notizie, anche perché non sempre i telefoni agli uffici della Giunta di Catanzaro sono immediatamente raggiungibili”.
Azionando il numero verde gratuito, oppure recandosi direttamente in questa stanza riservata al “Call Center”: sono queste le vie di accesso alle informazioni di questo servizio, che viene fornito ogni giorno ininterrottamente dalle 8,30 alle 19,30 da cinque addetti assunti a tempo determinato per un anno con il contratto di somministrazione lavoro. L’Amministrazione ha richiesto cinque diplomati in possesso delle caratteristiche di call centersisti, ovvero uso del computer,  capacità di interloquire con il pubblico e conoscenza almeno di una lingua straniera. Spiegano due di essi: “Riceviamo in media 35 telefonate al giorno e sono di ogni tipo, molte legate al mondo del lavoro, a bandi sull’alta formazione, sui master, ma soprattutto in questo momento tengono banco i concorsi banditi dal Consiglio. Perché si era sparsa la voce che non si sarebbero fatti e la gente vuole sapere e comunque capire come eventualmente recuperare anche la tassa versata. E forse si andrà così fino a quando non sarà pubblicato l’elenco degli ammessi”. O nel giro di pochi minuti, avvalendosi anche di una banca dati apposita, che a tutta una serie di domande associa le risposte, oppure rivolgendosi all’Urp (ufficio relazioni con il pubblico) e all’Urui (ufficio relazioni con gli utenti Istituzioni) (entrambi confluiscono nel Dipartimento Studi, Relazioni esterne e Comunicazioni, diretto dalla dott. Rosa Maria Bova), i cinque addetti con garbo e gentilezza, sposando la necessità dell’interlocutore, riescono a placarne la curiosità. Infatti, sia rispetto all’Urp che guarda al cittadino e alla collettività per fare conoscere l’attività istituzionale dell’Assemblea regionale sia rispetto all’Urui che si relaziona, invece, con il complesso mondo delle istituzioni, il Call Center rappresenta una ulteriore articolazione funzionale, essendo chiamato a dare risposte che possiamo chiamare di primo livello, mentre per questioni più complesse, come in una sorta di scala gerarchica, Urp e Urui diventano fondamentali.            

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