13 febbraio 2009    

«Un progetto sperimentale non privo di carica innovativa»
I Rettori delle Università calabresi scrivono a Bova e ad Ichino


I rettori delle tre università calabresi, firmatari della convenzione con il Consiglio regionale con cui è stata avviata l’esperienza dei corsi di alta formazione per i giovani laureati più meritevoli, hanno indirizzato una lettera al presidente della massima assemblea calabrese, on. Giuseppe Bova, e al senatore Pietro Ichino. Nella missiva, il cui testo è riportato di seguito nella sua integrale stesura, i rettori rimarcano con forza il valore della straordinaria esperienza formativa promossa dal Consiglio regionale.
Il 21 novembre 2007, i tre Rettori delle Università statali calabresi sottoscrivono un protocollo d’intesa con il Presidente del Consiglio regionale, per l’attuazione della legge regionale 12 novembre 2004 n. 26 (modificata ed integrata dalla legge regionale 19 aprile 2007 n. 8), che prevede un premio per i migliori laureati calabresi, al fine di incentivarne la residenzialità in Calabria, destinandoli a migliorare la qualità delle amministrazioni locali.
Alle Università viene affidata la responsabilità di un complesso percorso formativo, da svolgersi prima e durante il periodo di inserimento dei corsisti nelle amministrazioni pubbliche, che concorrono a determinare il programma formativo. Docenti delle Università affiancano il gruppo di lavoro che svolge la selezione per titoli dei corsisti e li destina alle amministrazioni, tenendo conto dei progetti degli enti e delle qualifiche professionali dei corsisti.
Questo lavoro lungo e complesso, svolto d’intesa tra l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e le Università – non senza i problemi dovuti alla novità dell’esperienza – viene portato a compimento con la selezione di corsisti ed amministrazioni interessate. Il numero estremamente alto di domande convince il Consiglio a portare da 250 a 500 i posti disponibili, utilizzando non solo – come previsto inizialmente – fondi propri, ma anche fondi comunitari, d’intesa con la Giunta regionale.A Palazzo Campanella la firma dell'Intesa tra Università e Consiglio regionale
Da ottobre 2008 a gennaio 2009, nelle tre sedi universitarie si svolge il corso preparatorio, secondo un programma concordato tra le tre Università, che ha visto impegnati decine di docenti ed esperti, così come si può facilmente constatare nelle specifiche sezioni espressamente create nei siti di Ateneo di tutte le tre Università.
Un lavoro imponente che mette insieme le tre Università tra loro e, per la prima volta, con il Consiglio regionale.
Per questo avremmo gradito che il Collega Senatore prof. Ichino (a cui oggi esprimiamo anche la più profonda solidarietà per le minacce subite da organizzazioni terroristiche) avesse sul punto chiesto maggiori informazioni prima di esprimersi su una questione, che vede coinvolte le nostre Università.
In questo spirito di reciproco rispetto è opportuno ribadire le ragioni della partecipazione dell’intero sistema universitario calabrese ad un progetto sperimentale, non privo di carica innovativa, diverso dagli usuali stages di alternanza scuola-lavoro, richiamati dal prof. Ichino nella sua interrogazione parlamentare, ben conosciuti ed utilizzati dagli studenti universitari calabresi, o da altre iniziative di work-esperience o di voucher formativi a catalogo ed a domanda individuale.
Non spettano a noi valutazioni politiche, ma certo appare apprezzabile che la riduzione dei costi della politica venga indirizzata a giovani laureati, ma soprattutto che tali giovani – sicuramente con curricula eccellenti – vengano destinati alla pubblica amministrazione locale, nella consapevolezza che l’amministrazione pubblica rappresenti l’area privilegiata di azione per chiunque intenda innescare circuiti virtuosi di riscatto sociale ed economico del territorio regionale. Ai corsisti sarà consentito di fare una esperienza di lavoro, ma soprattutto le amministrazioni si gioveranno di esperienze qualificate, che potranno dar vita a percorsi amministrativi virtuosi.
Con tale consapevolezza, le Università regionali, operando finalmente come sistema formalmente integrato, hanno risposto positivamente alla domanda di formazione proveniente dal territorio, senza rivendicare alcun beneficio, tantomeno di tipo economico, se solo si considera che il costo orario del percorso formativo per allievo risulta essere, a conti fatti, non superiore ad 1,50 euro, certo ben poco rispetto ai costi orari medi della formazione professionale privata o convenzionata, in Calabria e altrove.
Dai siti pubblici di Ateneo, chiunque potrà rendersi conto che si tratta di una formazione intensa, orientata a fornire agli allievi, in possesso delle lauree più diverse, una conoscenza condivisa del sistema delle pubbliche amministrazioni con una particolare attenzione ai punti critici da più parti rilevati: la conoscenza dell’inglese, la diffusione dell’informatica, la gestione delle risorse comunitarie. Ma vogliamo anche segnalare l’attenzione prestata al tema dell’etica pubblica, che già vede le Università calabresi impegnate in prima linea, anche con progetti di ricerca ad hoc. Ciò che dai siti non appare ancora evidente è che gli allievi saranno richiamati in aula ancora tre volte, alla fine di ogni semestre, per momenti di formazione coerentemente correlata al progetto formativo che sarà definito dalle amministrazioni, ma che sarà valutato nella sua consistenza e controllato nella sua esecuzione da altri attori del sistema. Alla fine del percorso, gli allievi avranno svolto non meno di 450 ore di didattica frontale, in misura del tutto coerente con quanto l’ordinamento consente per un master universitario di secondo livello.
Nessuno di noi può prevedere l’esito finale in termini occupazionali. Certo la nostra esperienza ci insegna che l’obbligo formale di assunzione, sottoscritto con solennità per poter accedere ai benefici previsti dai programmi di formazione in impresa, si traduce, il più delle volte, in un reale inganno per i ragazzi e le ragazze di questa terra. Semmai, la nostra speranza è che la preparazione e la competenza degli allievi, affidati alla nostra cura formativa, siano tali da incrementare la qualità delle singole amministrazioni tanto da renderli indispensabili, anzi tanto indispensabili da invocarne l’assunzione, ove la spesa pubblica lo consenta. E’ una piccola scommessa; forse troppo piccola rispetto ai drammatici dati di un recente rapporto di ricerca che prevede per l’anno in corso l’emigrazione in altri luoghi dell’intelligenza e della passione di circa 65.000 giovani calabresi, ad alto tasso di scolarizzazione, la cui partenza renderà più povera una terra già povera.
Il Presidente della Repubblica Napolitano, nella recente visita in Calabria, ha spronato il sistema universitario a svolgere un ruolo positivo per la crescita ed il rinnovamento della Regione. Ciò possiamo e vogliamo fare nei campi specifici della ricerca e della didattica. Non abbiamo altro strumento a nostra disposizione che quello di operare sulle competenze e sulle coscienze di chi siede nelle nostre aule.

Il Rettore
dell’Università della Calabria
Prof. Giovanni Latorre

Il Rettore dell’Università degli Studi Mediterranea
di Reggio Calabria
Prof. Massimo Giovannini

Il Rettore dell’Università Magna Graecia
di Catanzaro
Prof. Francesco Costanzo



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