11 febbraio 2009    

M. Tripodi (Pdci): «Troppa fretta nel convocare la Commissione»


Il capogruppo del Partito dei Comunisti in consiglio regionale Michelangelo Tripodi"Nel corso della Conferenza dei capigruppo, io ed il collega De Gaetano avevamo chiesto e proposto che prima di convocare la prossima seduta della Commissione per le Riforme istituzionali si potesse svolgere una riunione dei segretari regionali e dei capigruppo del centrosinistra per affrontare nel merito le questioni legate allo Statuto e alla legge elettorale". E' quanto precisa il capogruppo regionale del Pdci Michelangelo Tripodi, in ordine alle risultanze della Conferenza dei Presidenti. "Peraltro, tale richiesta - specifica Tripodi - era stata già, nei giorni scorsi, dal sottoscritto avanzata con una lettera indirizzata ai suddetti soggetti, nonché al Presidente della Giunta Loiero e al presidente della Commissione Magarò. Tale riunione, nel corso della seduta, è stata concordata per martedì prossimo, 10 febbraio a Lametia Terme e, nella nostra volontà, risponde all’obiettivo di creare le condizioni per una condivisione all’interno del centrosinistra sulla base della quale aprire un confronto con il centrodestra. Sapendo in partenza che, a differenza di quanto accaduto nella precedente legislatura quando il centrodestra, con l’avallo mascherato di ben individuati settori del centrosinistra, ha imposto la legge elettorale con lo sbarramento del quattro per cento, una materia così importante e delicata non può mai essere prerogativa e arbitrio della sola maggioranza. Invece, alla nostra richiesta non è stato dato seguito, poiché il Presidente del Consiglio Bova ha ritenuto di convocare la riunione della Commissione per lunedì 9 febbraio, compiendo una scelta affrettata e non tenendo in alcun conto la legittima richiesta politica che era stata presentata formalmente. Ciò rappresenta - conclude l'esponente comunista - un grave errore ed è anche una forzatura che può essere foriera di soluzioni sbagliate e pericolose che non potremmo assolutamente accettare. Così come respingiamo la legge ad personam salva Veltroni che si vuole imporre per le elezioni europee con l’introduzione dello sbarramento del quattro per cento,  fin da ora esprimo netto ed aperto dissenso nei confronti di qualsiasi tentativo di fare una legge elettorale ad personam in salsa calabrese. La fretta non è mai, soprattutto quando si parla delle regole che sono di tutti, buona consigliera e quindi invito a riflettere, rivedendo una scelta che mette il carro davanti ai buoi e che ci fa dire, fin d’ora, che la stagione delle riforme parte con il piede sbagliato”. 

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