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8 gennaio 2009
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Sculco (Misto): «La Regione non scherzi con il vino»
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“La Regione non scherzi con il vino. Mi si passi la battuta, che mi è venuta spontanea assistendo, incredulo, al conflitto prontamente e inutilmente insorto fra aree della Calabria circa l’istituenda Enoteca regionale di cui si sono avute notizie in verità alquanto frammentarie”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale (Gruppo misto) Vincenzo Sculco, che aggiunge: “L’Enoteca regionale, proprio perché ha valenza di grande rilievo economico e storico, non deve indurre al conflitto fra aree della Calabria, ma deve, invece, muoversi nel rispetto del seguente saggio monito: ‘A ciascuno il suo’. Pertanto, è auspicabile che l’Assessorato regionale, che conosce a menadito sia la storia che il territorio della Calabria, informi esaurientemente il Consiglio regionale delle iniziative assunte, se sono state assunte iniziative, a tal proposito. Cosi da evitare occasioni di inutili polemiche e fraintendimenti, di cui mi pare che in Calabria non ci sia, soprattutto in questo frangente, alcun bisogno”. Argomenta Sculco: “Nessuno vieta ad alcun territorio di ottenere ciò che è in linea con le proprie legittime vocazioni naturali, ma se c’è un’area non solo vocata per le sue caratteristiche ambientali , ma anche storicamente riconosciuta nel mondo quale culla della viticoltura e in grado di produrre quantità e qualità di vini apprezzati, richiesti e consumati nel mondo, è quella di Cirò. Per intenderci: l’antica Crimisa, la città fondata dai coloni greci nell’VIII secolo a.c , i cui vigneti erano celebri nell’antichità”. Chiede Sculco: “Come si può immaginare di istituire l’Enoteca regionale in un’area che non sia il Cirotano? Qui nasceva il vino ufficiale delle Olimpiadi offerto ai vincitori e di cui era un grande estimatore Milone di Crotone, vincitore di ben sei Olimpiadi. Non aggiungo altro sulla grandiosità della storia di cui l’area del Crotonese è stata protagonista e oggi prestigiosa vetrina e rappresentante nel mondo, coi suoi ottimi vini, della migliore qualità calabrese. Rammento, tuttavia, che l’Enoteca regionale non è un’idea che nasce oggi e per puro caso, ma essa s’inserisce organicamente nella politica di valorizzazione generale della ‘Contea Agricola del Cirotano’, pensata e istituita tempo addietro congiuntamente fra il sottoscritto e l’assessore Pirillo quale strumento propedeutico per il riconoscimento del Distretto vitivinicolo ed agroalimentare di qualità. Un’idea, quindi, che appartiene a un territorio, già vessato per molte ragioni, che davvero non sopporterebbe scippi. Una provincia che, al contrario, chiede il rispetto degli impegni assunti per la propria crescita economica dentro una logica di sviluppo regionale che non sia mortificante per alcuno, ma in grado di valorizzare di ciascuno la propria potenziale ricchezza e le proprie attitudini”.
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