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8 gennaio 2009
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Il vice presidente Borrello spiega le ragioni della sua adesione al Pd
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“E’ un’adesione che nasce dal cuore, prima ancora che dalla convinzione che il Paese, il Mezzogiorno e la Calabria, hanno il vitale bisogno di avere un Partito democratico forte, autorevole, propositivo e capillarmente presente e radicato in ogni territorio”. E’ quanto sostiene Antonio Borrello, vicepresidente del Consiglio regionale, che questa mattina, a Pizzo ha ritirato la tessera n 38 del Pd. “La mia iscrizione al Pd data 4 gennaio - chiarisce Borrello - una data che costituisce per me un evento, ma il mio percorso d’ avvicinamento al Pd è da retrodatare di molto, da quando, in sostanza, ho preso atto dell’impossibilità della nascita nel Paese di una forza di centro, riformista e progressista”. Ad avviso di Borrello “L’idea fondativa del Pd, ossia quella di mettere assieme le culture riformiste che hanno caratterizzato, nel bene e nel male, il Novecento e consegnato al Paese la Carta costituzionale, è di per sé un valore politico formidabile, se si vuole fermare l’onda populista delle destre e costruire una forza politica moderna in grado di dialogare con la sinistra nel suo insieme e con la parte dinamica del Paese”. Aggiunge Borrello: “Credo sia necessario fare attenzione, acquisendo cosi la lezione che gli elettori stanno impartendo ultimamente, a non fare del Pd un contenitore in cui i gruppi dirigenti dei Ds e della Margherita siano prevalenti, ma un soggetto autenticamente nuovo, in cui ogni radice ideologica e culturale si contamina con le altre, accogliendo non solo con un sorriso di circostanza ma trionfalmente le nuove risorse umane, i giovani e le donne in particolare, che si avvicinano al Pd per cambiare il Paese e rinnovare la Calabria”. Conclude il Vicepresidente del Consiglio: “ Il Pd sarà quello che gli italiani vogliono che sia, se saprà anzitutto liberarsi dal correntismo e dalle fazioni, perciò, a incominciare dalla Calabria e dalla mia provincia, è importante agire nel pieno rispetto di regole trasparenti, lineari e condivise”.-
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