Pizzini (Forza Italia): “No alla modifica dello Statuto”
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Sulla proposta di modifica statutaria avanzata dalla Giunta regionale e inserita come terzo punto all’ordine del giorno della seduta della quinta Commissione, a margine dei lavori Antonio Pizzini (Fi), vice presidente della stessa, ha dichiarato quanto segue:  “Ritengo che l’espressione ‘ripudio della mafia’, compresa nel primo comma dell’articolo uno, sia vacua e di effetto solo propagandistico, appartenendo alle coscienze e non alla legge il rifiuto di questa distorsione della società. Nessuno può immaginare che esistano cittadini calabresi di ogni ceto, cultura e colore politico che non rifiutino le organizzazioni criminose, per cui una statuizione nella massima legge della Regione ha il solo effetto di dichiarare l’ovvio ed il superfluo. Per questo, mi sono fatto promotore di un emendamento in cui ‘la Regione ripudia la disoccupazione e le differenze di trattamento nei confronti di tutti i calabresi’, oppure, in subordine, a voler dichiarare valori e non necessità, ho proposto il seguente emendamento ‘La Regione si fonda sui valori cristiano dell’intera comunità calabrese’. Riguardo, poi, la nomina dei sottosegretari alla Presidenza, chiedo l’annullamento della proposta che modifica il comma 1 dell’articolo 34 dello Statuto. E’ una modifica paradossale. Delle due, l’una: o la nuova maggioranza politica della Regione ha trovato un ente dissestato, come molti proclami avvertono, e quindi i costi dei posti aggiuntivi di governo non possono essere sostenuti, o ciò non è vero, per cui in linea di principio l’enorme allargamento di posti di potere di prima fascia è possibile. Ritengo in proposito che nessun dissesto sia stato individuato, ma nel contempo che nessun allargamento sia possibile, in quanto non corrisponde agli interessi dei calabresi ma solo ad una spietata logica di lottizzazione dell’attuale maggioranza politica, che non ha mai avuto pari nel passato”. |
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