Città e sviluppo: un libro dell'urbanista D'Errico (di Luisa Lombardo)
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Se le città calabresi vogliono davvero crescere ed ambiscono a un loro ordinato rilancio, la formula giusta è una sola: i capoluoghi, insieme ai centri urbani più grandi delle cinque province, non devono operare ancora come ‘molecole’, ma devono invece ‘fare tessuto’. A suggerire la ricetta (che ha il sapore di una precisa terapia) è un urbanista calabrese. Beniamino D’Errico – questo è il suo nome – affronta il tema con piglio e competenza.  Docente negli Istituti di istruzione secondaria, D’Errico entra nel vivo delle problematiche, proponendo uno studio di ampio respiro e arricchito di buona documentazione. Parlando da un osservatorio privilegiato (e quale responsabile del dipartimento ambiente e territorio della Cisl di Catanzaro), Beniamino D’Errico introduce anche riflessioni su imperdonabili errori del passato. L’autore di “Città e sviluppo in Calabria nell’era della globalizzazione” (cittàcalabriaedizioni), sottolinea fra l’altro l’insensata negligenza di coloro che hanno trascurato la pianificazione territoriale ed anche l’apporto delle città nel processo di industrializzazione. “L’atteggiamento rinunciatario e la scarsa propensione a “fare rete” delle città medie calabresi, ha smorzato – scrive D’Errico – la possibilità di ritagliare uno spazio adeguato per lo studio dei sistemi urbani nella regione, indispensabile per fondare razionalmente gli ambiti di pianificazione d’area vasta”. Il nuovo lavoro di Beniamino D’Errico sembra mettere in mora la classe politica e dirigente calabrese. Ora basta, dice D’Errico. Se nel passato, la Regione non ha saputo o voluto svolgere il suo ruolo di indirizzo e coordinamento della pianificazione, oggi – conclude D’Errico - “l’attuazione della legge regionale urbanistica 19/2002, può offrire le condizioni per un un buon governo del territorio e riparare, in parte, gli errori del passato”. |
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