21 novembre 2008    

Confronto internazionale sulle calamità naturali
L'intervento di Franco Pacenza a New York


“Il ricordo di una tragedia immane ma anche l’occasione, in un contesto ormai planetario, di interloquire con esperienze internazionali in materia di prevenzione e organizzazione degli interventi per emergenze e calamità naturali che rimangono un problema incombente e preoccupante”. Il consigliere regionale del Pd Franco PacenzaLo ha dichiarato ieri il consigliere regionale Franco Pacenza (Pd), presente a New York insieme al vicepresidente Antonio Borrello in rappresentanza del Consiglio regionale al convegno internazionale “Un secolo dopo il terremoto dello Stretto: la gestione dell’emergenza dalla solidarietà all’efficienza” che si è tenuto all’Italian Academy, presso la Columbia University.


“Abbiamo partecipato - ha aggiunto Pacenza - a un simposio scientifico altamente qualificato che ha avuto come interfaccia le Nazioni Unite. Mi sembra anche questa la dimostrazione che ormai vicende come il terremoto non possano che essere affrontate e discusse in un contesto internazionale”.


“Bene ha fatto il Consiglio regionale calabrese a partecipare al convegno - conclude Pacenza -, per intanto nel rispetto della memoria delle vittime della tragedia di un secolo fa ma anche per raccordarsi in termini istituzionali con tutti gli altri protagonisti dell’evento”.


La commemorazione del 1908 a New York si è chiusa con un concerto della pianista Daniela Schachter e un recital del Kairos Italy Theater di Laura Caparrotti (originaria di Pizzo) con la partecipazione dell’attore palermitano Vincenzo Amato, intenso protagonista del Mondo Nuovo di Crialese.


Di assoluto prestigio - anche se non a tutti conosciuta -  l’istituzione che ha ospitato a New York il Convegno internazionale sul Terremoto dello Stretto. L’Italian Academy presso la Columbia University è l’unico esempio di promozione culturale che vede l'impegno diretto di uno Stato a fianco di una grande università americana. Ha sede sull’Amsterdam Avenue, di fronte alla Columbia University, in un edificio storico chiamato “Casa Italiana“, edificato in stile neo-rinascimentale nel 1927. Lo Stato italiano lo ha acquistato nel 1991 con 7 milioni di dollari e con altri 10 ha costituito un fondo per consentirne il funzionamento come “Italian Academy for Advanced Studies in America”.


La storia dell'edificio classicheggiante di sette piani all’angolo della 117a, nell'East Side, è la storia stessa della comunità italiana di New York, da sempre la più importante d’America. Dopo la ristrutturazione, il palazzo dispone di un teatro con 220 posti, di una ventina di uffici che ospitano con borse di ricerca di vario tipo studiosi italiani, giovani e meno giovani, che possono portare avanti un programma di lavoro concordato e collaborare con la Columbia University e con tutta la comunità accademica newyorkese.


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