14 ottobre 2008    

Lanucara (Comm. Pari Opportunità): «Riconosciamoci tutte in Orsola ed Olesea»


“Non mi interessa più di tanto il movente dell’omicida di Olesea così come non mi interessa il movente dell’omicida di Orsola e dunque di ogni maschio che  decide di sopprimere una donna.

Io guardo quelle donne assassinate, calabresi e non, riconoscendomi nei loro bisogni di donne abbandonate, di madri, spesso quasi sempre disoccupate e in quell’anelito di libertà che spinge una ragazza moldava a trasferirsi in un altro Paese affrontando i problemi collegati all’emigrazione. Io guardo a quelle donne riconoscendomi in quel diritto di cittadinanza paritaria agognata da loro in qualunque posto del mondo esse vivano. Il reato di femminicidio avviene sempre allorché un maschio si  sente padrone di un altro corpo: quello di una donna. Lo so che in genere gli assassini sono fidanzati, mariti o ex, ma anche padri, fratelli e conoscenti. Mi ricordo sempre Hiina, nel suo forte bisogno di libertà.  Ricordo a me stessa che l’Istat nel febbraio 2007 ci ha detto che sono 14 milioni le donne oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica e che i soprusi commessi sono soprattutto soprusi e femminicidi da partner di un’età che va dai 16 ai 50 anni. Antonia Lanucara, Presidente della Commissione regionale per le Pari OpportunitàE’ scattata la caccia al killer che ha agito in Bovalino con estrema ferocia e determinazione. Il corpo Olesea è un corpo violato da due ferite da arma da taglio al collo. Ma lei prima di essere uccisa è stata picchiata.

La cronaca ci riporta che la ragazza non apparteneva al mondo della prostituzione, ma anche se…. il reato di femminicidio e qualunque ipotesi su cui staranno lavorando gli investigatori per risalire all’omicida dovrà essere efficiente e rapida affinché il colpevole possa pagare il suo conto alla giustizia.

La giovane Olesea è stata letteralmente massacrata. Questo femminicidio deve trovare l’indignazione innanzitutto delle donne calabresi, per evitare ‘quel’ rischio che si corre quasi sempre in questi casi: l’impunità.

Occorre seguire ogni eventuale pista e non manca certamente alle forze dell’ordine, insieme ai Magistrati, alla Squadra mobile di Reggio Calabria, agli agenti del Commissariato di Bovalino ed alla Scientifica di Siderno la capacità di scandagliare ogni palmo di territorio trovando e valorizzando ogni utile indizio. La Commissione di Parità  della Calabria si sta prendendo cura di ogni femminicidio per combattere e contrastare ogni più piccolo germe di una malattia che fa sentire proprietari dei corpi delle donne i maschi.

Per fortuna non tutti i maschi sono violenti, ma quella parte minoritaria non potrà essere, dal punto di vista sociale ed umano, assolta.

L’appello mio è quello di riconoscerci tutte in Orsola ed Olesea, simboli in questo terzo millennio in Calabria di una storia antica che è sempre presente”.

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