7 ottobre 2008    

La relazione in Aula del consigliere Nino De Gaetano


Sarò brevissimo, Presidente. La legge oggi in discussione ha il principale scopo di intervenire per contrastare per quanto possibile e con strumenti efficaci il fenomeno mafioso che come noi sappiamo, purtroppo, nella nostra Regione è sempre più invasivo e pregnante nel tessuto economico e sociale della Calabria.

Si pone l’obiettivo di favorire un più sereno clima di vivere civile e di scoraggiare gli ambienti malavitosi che trovano il loro humus naturale nella debolezza del mondo imprenditoriale sano e nella paura dei cittadini.Il Presidente della Commissione regionale contro il fenomeno della mafia Nino De Gaetano

Ovviamente non ha la pretesa di eliminare i fenomeni della usura e del racket ma semplicemente di ricreare un clima di fiducia nelle istituzioni regionali da parte dei calabresi che devono poter individuare la Regione come punto di riferimento per le loro necessità ed i loro bisogni. La legge che rientra nelle competenze di legislazione concorrente della Regione prende le mosse, si rapporta alle linee guida dettate dalla legge statale 44 del 1999 che è la legge che riguarda l’usura ed il racket e si ispira ai principi di cui al Dpr 455 del 1999. Si pone, però, l’obiettivo e questo è l’aspetto fondamentale di questa norma, di integrare con risorse regionali gli interventi statali. In quest’ottica assume rilevanza l’importante dettato, il numero 3 dell’articolo 6, nella parte che prevede l’erogazione dei finanziamenti per interventi che non trovano copertura nella legislazione nazionale.Questo è il cuore della legge che va a supplire una parte che la legislazione nazionale non aveva contemplato ma che è soprattutto la parte di aiuto alle associazioni antiracket, la possibilità di dar loro strumenti economici per potersi costituire parte civile, per poterli seguire quando devono istruire una pratica tramite un aiuto e pagando gli avvocati, i commercialisti. Molte volte c’è il problema che è difficile istruire la pratica della legge 44 e si dà la possibilità a queste associazioni riconosciute - che sono 7 in Calabria, una a Lamezia Terme e sei nella provincia di Reggio Calabria e ci auguriamo che altre ne nascano sul territorio, e l’unica associazione anti usura che si trova a Cassano Ionio – di poter accedere a fondi, di essere aiutati nel percorso e di poter fare una campagna per poter cercare di aiutare le vittime ma soprattutto per cercare di eliminare la possibilità di far cadere le vittime nelle mani degli strozzini e degli usurai.

Come è fondamentale anche l’articolo 7 della legge che prevede misure di sostegno per gli orfani delle vittime della mafia e della criminalità organizzata. Noi con questa legge daremo un contributo per tutti i ragazzi e le ragazze che sono vittime e figli di vittime della criminalità, un contributo per poter studiare fino al diciottesimo anno di età. Credo che questo sia un aspetto tra i più importanti che ha questa norma. Anche questa disposizione, infatti, è per certi versi innovativa e va nella direzione di favorire la costruzione di quella antimafia sociale che secondo noi è l’aspetto fondamentale per poter tentare di sconfiggere la criminalità. Questa antimafia sociale è da tutti auspicata come rimedio principale contro il fenomeno della criminalità.

Da ultimo - e, concludo Presidente, come ha visto sono stato molto rapido – mi preme sottolineare il pregio della normativa che introduce tempi abbastanza ristretti. Come sapete uno dei problemi della normativa nazionale è quello che da quando si fa la domanda fino a quando tu ricevi i fondi passa un tempo molto lungo che non consente, molte volte, alla vittima di far ripartire l’attività.  Se, per esempio, una vittima è stata danneggiata con la distruzione del negozio o della attività economica il tempo necessario per accedere ai fondi dello Stato è lungo e molte volte la vittima non riesce più a riprendersi per poter ripartire conIl Consiglio regionale nel corso di una riunione l’attività.  Allora noi dobbiamo tentare di far ripartire l’economia della vittima che è stata danneggiata ma soprattutto di affermare un principio: cioè se tu vieni colpito in quanto non sottostai al giogo mafioso di pagare il pizzo, lo Stato ti aiuta e ti dice che tu devi tornare a lavorare. Quindi lo Stato e la Regione sono vicini a te per dimostrare che la ‘ndrangheta non ha il controllo del territorio nella nostra Regione. Credo che questo sia l’aspetto fondamentale di questa norma e credo che la normativa nazionale che, come dicevo prima, è per molti versi farraginosa spesso vanifica i suoi effetti perché la lunghezza comporta la mancata ripresa della attività. Va infine segnalata la fondamentale importanza della approvazione della normativa nella nostra Regione perché, stranamente - come avviene per molti casi in Calabria – la Calabria che è una Regione che ha un fenomeno mafioso così pervasivo addirittura si dice… la Commissione antimafia ha fatto una relazione sulla ‘ndrangheta e l’ha definita come l’organizzazione criminale più forte a livello planetario, la nostra era una delle poche in Italia che non aveva fatto un testo legislativo contro il racket e l’usura.

Ci sono state Regioni del nord, per esempio, che conoscono molto meno… non la Lombardia che purtroppo come abbiamo visto… cioè la mafia siciliana e la ‘ndrangheta si sono inserite anche in quella Regione, ma per esempio, il Friuli Venezia Giulia o il Veneto sono state tra le prime ad aver fatto delle ottime leggi contro il racket e l’usura. Credo che questo sia un aspetto fondamentale ed un punto della legislatura  molto importante. Per ultimo vorrei ringraziare pubblicamente i presentatori, gli onorevoli Cherubino e Guerriero, che insieme alla Giunta hanno posto queste due norme che noi abbiamo integrato e fuso. Abbiamo tentato di fare una legge quadro generale che, naturalmente, può essere migliorata ma che segna un punto importante per la nostra Regione. Anche il Presidente Loiero si era impegnato con Tano Grasso di far approvare questa legge. Credo che questo possa dare lustro alla nostra Regione.

Concludo dicendo che questa norma, questo testo è stato migliorato con il decisivo contributo non solo dei consiglieri e dei componenti la Commissione regionale antimafia che hanno approvato alla unanimità il testo in Commissione, ma è stato modificato col decisivo contributo di tutte le associazioni antiracket del territorio, di Libera e delle associazioni che sul territorio combattono la criminalità. Vi ringrazio.

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