7 ottobre 2008    

Pizzini (Fi): «Sanità calabrese senza pace»


“Non c’è pace nella sanità calabrese, qualsiasi sia la branca, il settore o il servizio sanitario a beneficio dei cittadini: non si fa in tempo infatti a denunciare l’ennesimo ritardo che spunta fuori con prepotenza l’ennesima inadempienza della Regione.Il consigliere regionale di Forza Italia Antonio Pizzini (in piedi) nell'Aula ''Francesco Fortugno''

Questa volta la categoria inascoltata è quella degli informatori scientifici, che non riesce ad ottenere da questa maggioranza di centrosinistra l’attuazione della Deliberazione della Giunta regionale del giugno 2006 riguardante il Protocollo regionale dell’informazione scientifica sul farmaco. Con tale Protocollo venivano regolamentate le attività di informazione e veniva stabilita, anche in nome di una qualificata professionalità, l’obbligatorietà del tesserino di riconoscimento, con l’indicazione fra l’altro delle aree terapeutiche e degli ambiti territoriali in esclusiva.

Veniva stabilito inoltre il contenimento dei consumi dei farmaci.

Nulla ovviamente è stato attuato, per cui in questo modo hanno perso il posto di lavoro circa 200 informatori calabresi, che si aggiungono così alle migliaia di altri calabresi che hanno perso il loro lavoro per l’incuria e la noncuranza degli amministratori regionali attuali.

Da una parte l’industria farmaceutica riduce gli organici per conseguire in questo stato la riduzione dei costi, dall’altra la Regione Calabria favorisce sostanzialmente le stesse aziende farmaceutiche non attuando quanto pure aveva regolamentato, per cui la spesa farmaceutica è totalmente fuori controllo, e difatti la Calabria è la regione che ha registrato nei primi 7 mesi la più elevata spesa farmaceutica, e di conseguenza il settore è praticamente allo sbando.

Inutili peraltro sono state le vibranti sollecitazioni che sono venute da tempo da parte della Federisf, che rappresenta gli informatori scientifici, nonché da parte della Cgil, Cisl, Uil e Cobas, per cui a tutt’oggi non è garantito il corretto uso dei farmaci ed il contenimento della relativa spesa.

Rincorrendo di conseguenza le varie emergenze, c’è da porre immediato rimedio a questa ennesimo ritardo regionale, del quale mi faccio carico perché non è possibile che un settore così delicato per la salute dei calabresi venga lasciato senza tempestiva soluzione”.

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