28 luglio 2005    

“I socialisti: una forza per il rinnovamento” (di Giuseppe Guerriero*)







 La politica deve guardare alla realtà, naturalmente. Guai a perdere il contatto con i problemi della gente. Naturalmente, da socialista quale io sono, a me preme molto l’irrobustimento dell’istanza riformista e socialista del Governo della Regione. GIUSEPPE GUERRIEROSono convinto che molte cadute di tono, possibili confusioni e l’idea, che sento esprimere in alcuni ambienti della società calabrese, secondo cui  nulla cambierà davvero nonostante il grande risultato del 3  4 aprile, possano essere arginati con una presenza socialista, innovativa e propositiva. 

Come socialista, anzitutto   non posso che salutare con piacere l’ottimo risultato elettorale ottenuto di recente dal compagno Saverio Zavettieri che,  pur essendo stato alleato del centrodestra, ha a suo modo negli anni successivi a tangentopoli coerentemente difeso l’orgoglio e l’autonomia socialista. La transizione infinita del Paese ha visto consumarsi molti sforzi per riagganciare, nel bailamme degli anni più critici, il progetto di modernizzazione socialista dello Stato e delle sue articolazioni. Questi sforzi meritano di essere considerati e valorizzati. 

I compagni del Nuovo PSI,  anche se attraverso un lungo travaglio, stanno mettendo in discussione la loro appartenenza alla coalizione di centrodestra che, a dire il vero, li ha visti quasi sempre partecipare alle azioni dei governi di cui sono stati parte in modo critico. Questo sforzo va sostenuto ed apprezzato, per evitare altre dispersioni inutili.

Lo scenario politico nazionale vede i leader dei due maggiori partiti di riferimento della diaspora socialista dialogare sulle possibili strade di convergenza, trascurando però le richieste che provengono dalla base, che spinge per una accelerazione del processo unitario  ed è dell’avviso che questo processo si debba concretizzare all’interno dell’area di centro sinistra.

In Calabria -  noi classe dirigente – oggi soprattutto,   abbiamo una grande responsabilità e contemporaneamente una grande opportunità.

Alle ultime elezioni regionali le forze facenti riferimento all’allora PSI hanno raccolto circa 150.000 consensi eleggendo, complessivamente, 7 consiglieri regionali. Senza dire di  molti altri illustri consiglieri regionali  che oggi occupano gli scranni dell’Astronave in partiti diversi e che,  per molti anni, hanno militato con convinzione all’interno del partito socialista italiano.

Nel momento in cui inizia  una nuova legislatura regionale, piena di aspettative che dopo qualche mese sembrano non ricevere il giusto ascolto e non percepiscono l’inizio di processi di novità veri e tangibili,  le coscienze dei cittadini interessati a spendersi per la politica, in particolare modo di quei cittadini che nutrono idee socialiste,  debbono trovare  nelle forze politiche che noi rappresentiamo accoglienza e cittadinanza. Noi siamo una forza che ha scommesso tutto sul cambiamento, da sempre, e non possiamo permettere che la sfida per cui abbiamo ottenuto enormi consensi diventi semplice, rituale, gestione amministrativa. La Calabria non può consentirsi altri errori, altri anni di dispersione di risorse senza che i grandi problemi siano affrontati e risolti. Il centrodestra ha vistosamente fallito: noi, partendo da qui, vogliamo dare  al popolo calabrese una speranza,   per rilanciare nuove proposte e ambiziosi progetti di cambiamento reale.

Noi socialisti, tutti, pertanto,  non possiamo “tirarci fuori” ed è per questo che ho aderito al progetto di Unità Socialista,  con convinzione e su un percorso ben preciso. Il percorso di Unità è quello che ci deve vedere tutti noi, riformisti autentici, sotto una stessa bandiera senza posizioni di primogenitura e senza fughe in avanti, come alcuni “ex” esponenti delle vecchie legislature voglio fare intendere.

Anche sul progetto di autonomia, sempre rivendicato dal compagno Zavettieri, inserito in un progetto di riforma della Regione,  mi ritrovo pienamente. Ed è per questo che ho saluto con favore il fallimento della lista unica, consapevole,  però, che un sistema maggioritario come quello attuale ci deve vedere necessariamente schierati a fianco di una coalizione ben identificata e strutturata.

Ritengo che è sulla strada dell’autonomia, intesa in questi termini, che si possa concretizzare, in brevissimo tempo, un percorso politico che veda le varie anime socialiste finalmente unite.

 L’Italia intera e ancor di più la Calabria, hanno bisogno di una vera forza riformista vicino ai bisogni della gente. In tutta la Penisola si assiste alla tendenza messa in campo da  DS-Margherita a non rendere gli altri alleati soggetti alla pari : è un grave errore e noi lo contrasteremo, ben sapendo che nei due partiti appena citati vi sono intelligenze ed apertura che sanno perfettamente quanto sia indispensabile il gioco di squadra per vincere le partite.  

In Calabria tutti i soggetti che fanno riferimento alla storia del vecchio PSI contano il 12,5%.  Se riuscissimo a mettere da parte tutte le posizioni acquisite ed a guardare, con pari dignità, alle cose che dobbiamo fare, sono convinto che ci siano le condizioni per dare più forza al  progetto riformista, al progetto di svecchiare la Regione e metterla al servizio della società calabrese. Il  percorso può apparire complesso, ma non lo è; tra l’altro è l’unico modo per incrociare i consensi della maggior parte dei cittadini che avverte con fastidio una Regione dedita soltanto a sfornare nomine e a porre un  freno al tentativo di chi vorrebbe  egemonizzare l’attività politica e amministrativa in Calabria.

* consigliere regionale Unità socialista-Sdi
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