10 settembre 2008    

Dove va l'U.D.C.? (di Francesco Talarico*)


Le riflessioni del senatore Gentile mi danno l’opportunità di fare qualche considerazione sul tema tanto dibattutto quest’estate: cosa farà l’Udc nel prossimo futuro.
Partiamo da una constatazione e da un dato di fatto. La constatazione. E’ vero, questo governo regionale non fornisce risposte adeguate ai bisogni del popolo calabrese nei termini a lui devoluti:  sanità, trasporti, assistenza, istruzione,. Mettendo insieme tutte le tare storiche e sommandovi le concause contingenti le difficoltà normative, le ristrettezze finanziarie, il prevedibile salto senza rete del federalismo prossimo venturo, rimane tutta una landa inesplorata di occasioni non colte e di opportunità non sfruttate.
Il consigliere regionale Udc Francesco TalaricoTroppo tempo perso a guardare gli equilibri interni di giunta, troppo interesse per le fasi costituenti del partito predominante, troppo ripartenze senza avere neppure tagliato un traguardo intermedio.
Il dato di fatto. E’ evidente, il processo di aggregazione della maggiore forza di opposizione vive una fase permanente di transitorietà soltanto favorita dall’onda lunga del successo elettorale delle ultime politiche ma non risolta nei nodi fondamentali che riguardano la costituzione di un partito vero, che discuta nelle varie istanze territoriali, che affronti le vere emergenze della Calabria e indichi le possibili soluzioni e che abbia un’anima e non soltanto un capo a cui ispirarsi.

Da qui un’opposizione a corto di proposte, vacante nelle proposizioni, arroccata nel difendere il proprio recinto nell’attesa catartica delle prossime regionali che già il senatore Gentile immagina stravincenti e plebiscitarie.
Ora una domanda. E’ questo il futuro cui è destinata la gestione politica della Regione Calabria? Un defaticante e stucchevole alternarsi di uno schieramento all’altro, nel reciproco esercizio dell’ostruzionismo fine a se stesso, nell’atteggiamento consolatorio di chi attende sulla riva il passaggio delle rovine altrui.
Ecco perché il tema delle alleanze, che affronteremo nei prossimi mesi, dovrà avvenire su un programma condiviso, chiaro e che affronti con coraggio le tante questioni irrisolte, poiché per la Calabria alla luce dei fondi comunitari 2007/2013 è veramente l’ultima occasione.
L’ampia autonomia decisionale riconosciuta ai dirigenti regionali nelle scelte future delle alleanze, dà la possibilità di concentrare l’attenzione e orientare le opzioni in base a un confronto vero sui contenuti.
Il re, allo stato attuale, è vestito soltanto di abiti di circostanza, e a rivelarlo nudo sarà l’emergere perentorio delle difficoltà quotidiane con cui tutte le normali famiglie calabresi stanno già facendo i conti. Palazzo Campanella a Reggio, sede del Consiglio regionale della Calabria
Per questo pensiamo che il rafforzamento delle ragioni dei moderati di centro debba passare attraverso la ricerca di una strada originale che premi e rafforzi il consenso sperimentato dall’Udc anche nelle ultime amministrative. D’altra parte risultano tardive le preoccupazioni per le possibili tendenze autolesioniste dell’Udc. Ci sarebbero stati modi, anche in tempi recentissimi, di mostrare sensibilità nei confronti di una forza politica, a suo dire, tendenzialmente affine.
L’episodio della elezione dell’Ufficio di Presidenza in Consiglio Regionale è emblematico delle volontà prevaricatorie del Pdl, negate a parole ma suffragate dai fatti e che hanno determinato la costituzione, come a livello nazionale, di una minoranza autonoma.
Una Udc piegata a sinistra è una falsa verità, che fa solo comodo a chi la professa. So benissimo che l’elettorato del mio partito è tradizionalmente cristiano, moderato e democratico oltre che vocato alla responsabilità istituzionale, ma è altrettanto vero che gli elettori vogliono vedere un Udc protagonista impegnato nelle istituzioni con determinazione nella soluzione delle tante criticità.
E’per meglio rappresentarlo, è per farlo sentire compartecipe di un grande progetto di rinascita delle ragioni che hanno fatto grande questo paese, che l’Udc si sta impegnando nella ricostruzione di una dignità della politica orientata al bene comune e non agli interessi di parte.

* Segretario regionale Udc
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