9 settembre 2008    

Trematerra (Udc): ''Sanità e federalismo: i due punti deboli''.


“La previsione di un autunno difficile per il Paese e in particolare per regioni deboli come la Calabria, avrebbe dovuto indurre la Giunta regionale a dare un’accelerata sulle vicende più scottanti come la sanità. Invece  dopo oltre  3 anni di legislatura non si vedono risposte soddisfacenti”.

Il capogruppo regionale Udc Michele Trematerra Michele Trematerra, capogruppo dell’Udc, sostiene che “Ancora  una volta, proprio nella sanità, si avverte l’assenza grave di governo delle problematiche, specie quando l’emergenza sopravviene e il rischio, pur di salvare la faccia, è quello  di scaricare ogni responsabilità sugli operatori sanitari. La verità è che ci sono responsabilità politiche di governo del settore che non sono più eludibili,  che richiederebbero  gesti eclatanti, almeno  pari al danno arrecato al diritto  alla salute dei cittadini e al danno d’immagine che la Calabria subisce da questa continua assenza di risposte”.   

Aggiunge l’esponente dell’Udc: “Anche quest’estate, più volte purtroppo,  proprio nella sanità, l’aspetto decisamente più preoccupante è  l’incapacità di dare delle autorevoli direzioni di marcia al settore nella sua interezza. Proprio l’assenza di un progetto / sanità,  è il  segno che la stanchezza, caduta ormai come un macigno sulla testa di un governo regionale che si limita a tirare a campare, non consente più rinvii, tatticismi, commissariamenti. La discontinuità, oggi,  non è più identificabile con l’approvazione, al momento impossibile,  del nuovo Piano sanitario promesso da tre  anni da questa maggioranza,  ma con la decisione del  governo regionale che, preso atto dell’impotenza a intervenire con determinazione sui gangli più dolorosi del sistema,  passa la mano e restituisce la parola ai cittadini.  Non ci sono altre vie. Tra l’altro -  incalza Trematerra -  essendo prossimo il dibattito stringente sul federalismo fiscale che, a quanto pare, si intende realizzare per consentire al Paese un riavvicinamento tra spesa pubblica e bisogni dei cittadini, i ritardi della politica rischiamo di aggravare la  condizione della Calabria. Ciò che spaventa non è, infatti, il federalismo  ma  il modo superficiale  con cui  la Calabria sta affrontando la partita. Non vi è stato fin qui alcuna elaborazione puntuale di ciò che potrebbe accadere, se il federalismo d cui si discute dovesse concretizzarsi, né alcun lavoro intenso per rimettere ordine e ridare efficienza ai settori trainanti dello sviluppo economico e sociale. Questa Giunta regionale  procede - asserisce Trematerra -  alla giornata. Con qualche polemica di dubbio gusto  che ci fa apparire al cospetto del  Paese come la solita regione  piagnona e inconcludente”.

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