22 luglio 2008    

500 voucher per i migliori laureati


L'intesa con i Rettori delle Università calabresi per gli stage formativiSono 2179 i giovani calabresi laureati a pieni voti che hanno aderito al bando del Consiglio regionale per accedere agli stage formativi nella pubblica amministrazione: 174 le manifestazioni d’interesse con cui enti locali, Università e Aziende sanitarie, hanno chiesto di utilizzare, per due anni, i migliori giovani cervelli. 500 i voucher formativi avviati per il biennio 2008- 2009. 6 milioni di euro il primo stanziamento.
È racchiuso in queste cifre il successo dell’intuizione del Consiglio regionale della Calabria nata dalla volontà unanime dell’istituzione di arginare la cosiddetta “fuga dei cervelli”, utilizzando risorse economiche recuperate dando un taglio ai costi della politica.
13 milioni di euro, inizialmente stanziati dall’Assemblea regionale per gli stage
riservati a 250 fra i giovani più meritevoli, sono stati raddoppiati col sostegno fornito dalla Giunta, attingendo a fondi ordinari di bilancio nonché a risorse comunitarie, che hanno elevato a ben 6 milioni di euro il finanziamento totale e portato a quota 500 i voucher formativi che assicurano un compenso di 1000 euro al mese per i due anni previsti dal bando.

Sono state vagliate - secondo procedure assolutamente automatiche ed esclusivamente per titoli - le 2179 domande redatte da altrettanti “‘voti massimi” (minimo il 110 come punteggio di laurea) giunte, entro mezzogiorno del 12 febbraio scorso, presso gli Uffici di Palazzo Tommaso Campanella a Reggio. Cinquecento giovani vincitrici e vincitori stanno così per essere assegnati in base alle 174 manifestazioni d’interesse degli enti che hanno inteso accogliere i beneficiari della selezione pubblica. Tutti gli ammessi ai voucher saranno accompagnati da specifiche attività formative predisposte dalle Università di Cosenza, Catanzaro e Reggio. La firma della Convenzione ''Istituzioni: diritti e doveri''
Un caleidoscopio di vite, profili professionali, desideri, umori, impegni e speranze per il futuro, si è messo in movimento in Calabria grazie all’iniziativa progettata dal Consiglio regionale in favore dei giovani laureati in università italiane e straniere e ai quali è riservato il premio a titolo di riconoscimento dei livelli d’eccellenza nella formazione universitaria”.

E se da più parti si disapprova il distacco dei Palazzi della politica e delle Istituzioni dalla società reale, il Consiglio regionale, invece, si sintonizza con una delle fasce più dinamiche e dense di attese: appunto i migliori giovani laureati che, aderendo in tantissimi all’appello dell’Assemblea regionale, chiedono di essere valorizzati come risorsa della società capace di accoglierne le propensioni ed il talento. Ed il fatto che tutto ciò sia anche il risultato del taglio (effettuato attraverso leggi  e provvedimenti amministrativi) dei costi della politica, rende ancor più d’effetto nello scenario politico italiano il provvedimento che proietta l’Assemblea legislativa tra gli interlocutori privilegiati della modernità calabrese, soggetto istituzionale attivo e propositivo anche rispetto alte dinamiche economiche del mercato nazionale ed europeo.
Il progetto si collega alla Convenzione “Istituzioni: diritti e doveri” del 13 marzo 2006 promossa dal Consiglio regionale nell’Auditorium Nicola Calipari, con la quale si decise di cambiare il complesso del profilo istituzionale e l’agire concreto dell’Ente Regione. La scelta, che ha ottenuto la piena condivisione delle Università, se certo non può essere risolutiva rispetto alle innumerevoli e variegate aspettative, di fatto rappresenta un’alternativa per molti giovani che, spesso, dopo la laurea, lasciano la regione per trovare altrove la propria strada.

Il cambio di rotta è adesso evidente: questa autentica innovazione, che dal punto di vista legislativo, origina da una legge regionale sulla “fuga dei cervelli” della scorsa legislatura, promossa da Roberto Occhiuto, vuole rendere i nostri giovani motore attivo della società e i 1.000 euro al mese percepiti per tutto il periodo costituiscono uno stimolo per costruire nella terra d’origine un futuro gratificante.
Certamente, il biennio nella pubblica amministrazione, che consentirà di sperimentare sul campo le conoscenze acquisite in anni di studio e di potersi avvalere di energie intellettuali fresche, è un bel punto di partenza. 

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