3 luglio 2008    

La Rupa (Gruppo Misto): «Legge confusa e senza regole certe»


Il consigliere regionale Franco La Rupa (Gruppo Misto), esprime il suo voto contrario alla legge di riordino delle Comunità Montane,  dichiarando quanto segue:Il consigliere regionale Franco La Rupa (Misto)

“Non condivido l’impostazione della legge. Piuttosto che di riordino, parlerei di grande confusione”. Queste le valutazioni del consigliere regionale Franco La Rupa (Gruppo Misto) dopo il suo no alla legge di riordino delle comunità montane calabresi.

“All’orizzonte sembra profilarsi il caos più assoluto – afferma La Rupa - proprio per la mancanza di prospettive serie e regole certe. Si sta riperpetuando lo tesso errore commesso in occasione dell’approvazione del maxiemendamento del maggio 2007. Si è approvata una legge indugiando su cifre e indicatori, senza scriverne preventivamente le regole. Quelle regole necessarie, capaci di prevedere ed indirizzarne gli esiti. Ad esempio quelli relativi al futuro dei dipendenti, per i quali non è stata precisata nessuna modalità o termine di utilizzo”.

“La riduzione della spesa che l’approvazione della legge dovrebbe portare – argomenta il consigliere regionale del Gruppo Misto -, non è di cinque milioni di euro. Si arriva a tale cifra, infatti, omettendo volutamente due dati: il primo riferito alla Finanziaria 2007, che ha di fatto tagliato le indennità di carica del 50 per cento; l’altro, facilmente deducibile dai bilanci consuntivi delle stesse Comunità, dove emerge come gli emolumenti percepiti dagli amministratori siano nettamente inferiori a quelli previsti dalla legge. In tal modo, il tanto sbandierato risparmio non supera la cifra di 1.600.000 euro”.

“Le altre regioni, come il Lazio ed il Piemonte – ricorda Franco la Rupa - hanno prorogato fino al 2009 i termini per consentire ai Comuni di optare tra “Unione dei Comuni” o associazione ad una Comunità Montana”.

“Pur venendo meno il termine perentorio di approvare la legge di riordino entro il 30 giugno – sottolinea ancora La Rupa -, con il rinvio deciso dal Consiglio dei Ministri al 30 settembre (in attesa dell’approvazione del Testo Unico fermo al 2000) il Consiglio regionale della Calabria (a differenza della Campania, che saggiamente si avvarrà dello slittamento per un maggiore approfondimento del tema) ha comunque deciso di approvare la legge”.

E questo è avvenuto nell’assenza totale di una discussione sul sistema montagna e sul suo futuro (agricoltura, turismo sostenibile, rete infrastrutturale, servizi) che meritava e merita attenzione, e per la quale, la Regione non ha mai previsto voci specifiche in Bilancio e leggi organiche capaci di rilanciare un comparto strategico per lo sviluppo. Neppure oggi che c’era la possibilità di utilizzare i fondi comunitari – cha concluso Franco La Rupa. Considerato che le intenzioni del Governo nazionale sembrano andate nell’ottica della completa eliminazione degli enti montani già a partire dalla prossima finanziaria, il Consiglio regionale corre il rischio concreto di aver approvato una legge ‘già vecchia’. Realizzando le ‘Unioni dei Comuni’, il Consiglio regionale poteva, invece, essere precursore di una iniziativa legislativa che nei fatti anticipava i provvedimenti annunciati dal Governo Berlusconi”.

 

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