24 giugno 2008    

Pizzini (Fi): «Anche la Calabria discuta del nucleare»


 “La problematica del nucleare è diventata ormai un argomento sul tappeto, perché il Governo nazionale ha impresso una forte accelerazione alla sua soluzione, e non vorrei che la Calabria, come al solito lenta ed incerta nelle sue posizioni, non valutasse subito e fino in fondo, e non con semplici esternazioni giornalistiche che finiscono nello stesso giorno della pubblicazione, quale eventuale ruolo svolgere in merito.
Pare, infatti, che il Governo abbia in mente di definire entro il prossimo mese di luglio i siti idonei.Il consigliere regionale di Forza Italia Antonio Pizzini
Pongo quindi ufficialmente al Presidente Loiero la necessità di parlarne subito, apertamente ed in modo documentato. Il problema energetico è oggetto di attenzione a livello mondiale; si tratta di un argomento delicato ma che ha, dal punto di vista della conoscenza, una cultura molto modesta.
Si sa che in Europa gli impianti nucleari attivi sono 141, divisi tra impianti di prima, seconda e terza generazione.
Quelli di prima generazione, nati tra gli anni ’50 e ’60, derivano da reattori americani sviluppati per la propulsione navale, e hanno potenza limitata, al massimo 200 Megawatt.
La potenza viene aumentata, intorno ai 500 Megawatt, con gli impianti di seconda generazione, nati agli inizi degli anni ’70; con questi impianti vengono migliorate le strutture che devono impedire la fuoriuscita di materiale radioattivo in caso di incidente, e arriva il controllo computerizzato.   Con le centrali di terza generazione la concezione degli impianti non cambia, ma assieme alla dimensione e alla potenza dei reattori, continuano ad innalzarsi gli standard di sicurezza ed il livello di informatizzazione delle centrali. Oggi siamo di fronte alla sperimentazione delle centrali di terza generazione avanzata.
Il primo reattore in costruzione con questa nuova tecnologia è in Finlandia: la potenza cresce fino a 1.600 Mw, il sistema di contenimento è doppio (il primo deve resistere all’incidente interno, il secondo all’incidente esterno), il controllo è completamente automatico, ma i vantaggi non finiscono qui in quanto i reattori di terza generazione, cosiddetti reattori Epr, riducono del 10% i costi di generazione elettrica rispetto agli impianti nucleari più moderni e riducono i consumi di uranio e della produzione di materiale radioattivo, presentando così standard di sicurezza sempre più elevati.
La politica energetica finlandese mira, come è ovvio, ad affrancarsi il più possibile dalle importazioni di gas russo, ed in generale dall’estero, ed a rispettare gli obiettivi fissati da Bruxelles sulla riduzione di emissioni di gas serra.
Ora che anche l’Italia è decisa a rientrare nel settore dell’energia dall’atomo, non è difficile pensare che il nucleare non è l’araba fenice, in quanto, nell’arco di 250 chilometri dal confine italiano, esistono ben tredici centrali nucleari /Francia, Svizzera, Germania, Slovenia).
Le aziende interessate al nucleare nel nostro paese stanno già mettendo a punto i piani per i prossimi anni, con previsioni di produzione energetica che andrà a coprire, nell’arco di 8/9 anni, un quantitativo pari all’elettricità che ogni anno acquistiamo dalla Francia e dalla Svizzera, che copre il 15-20% del nostro fabbisogno.
La Calabria, dal punto di vista dell’occupazione, delle risorse industriali della presenza imprenditoriale, è molto deficitaria, ma a fare da contrappeso esistono Università tra le quali alcune di eccellenza, e di conseguenza giovani capaci di inserirsi nel mondo dell’innovazione”.

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI