24 giugno 2008    

Illustrati due progetti di legge del gruppo Udc (di Cristina Cortese)


Non hanno la pretesa di risolvere i problemi, ma, al di là degli schieramenti politici, di aprire un dibattito su tempi fondamentali quali la sicurezza ed il lavoro. Nascono da qui due progetti di legge sottoscritti dai consiglieri regionali dell’Udc, MicheleIl capogruppo regionale Udc Michele Trematerra Trematerra e Il consigliere regionale Udc Francesco TalaricoFrancesco Talarico ed illustrati nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Campanella. I lavori, coordinati  dal capo ufficio stampa del Consiglio regionale, Gianfranco Manfredi, hanno subito focalizzato lo spirito delle due iniziative che rispecchiano la volontà politica dell’Udc. “Infatti, così come è stato per la legge contro la fuga dei cervelli- hanno spiegato i relatori- continuiamo a guardare con interesse alle problematiche sul mondo del lavoro. Le proposte, per la cui approvazione chiediamo la corsia preferenziale, si presentano aperte a ulteriori suggerimenti”.
In relazione alle tanti “morti bianche” che avvengono sui luoghi di lavoro. Talarico ha detto. “Sicuramente provocano all’interno dei nuclei familiari devastanti conseguenze che incidono in maniera significativa sul contesto sociale e sui diritti primari costituzionalmente garantiti. In molti casi, il sostentamento delle famiglie colpite da simili tragedie dipende quasi esclusivamente dal reddito del lavoratore vittima dell’incidente mortale. In Calabria, nell’ultimo biennio, sono stati 80 i casi di morte sul lavoro, secondo i dati forniti dall’Inail. Pertanto, con la nostra proposta di legge che spingeremo affinché il Consiglio regionale ne esamini il testo al più presto, contiamo di fornire un ristoro economico alle famiglie colpite, a decorrere dal primo gennaio 2007”.
Il secondo provvedimento di legge è sulle politiche attive del lavoro, in particolare, il sostegno “all’apprendistato professionalizzante”. Quale l’obiettivo? “Vogliamo dotare la Regione- ha detto Michele Trematerra- di un apposito strumento di legge che rafforzi l’integrazione tra formazione e lavoro, favorendo l’occupabilità dei giovani e promuovendo la qualità del lavoro nelle imprese e nel sistema produttivo. In questo quadro, l’apprendistato professionalizzante persegue lo scopo di far conseguire al lavoratore una qualificazione mediante la formazione sul lavoro e l’acquisizione di competenze di base, di tipo trasversale e tecnico-professionale. Ci rivolgiamo ai giovani di età compresa  tra i 18 ed i 29 anni che avranno la possibilità concreta di conseguire una qualifica con conoscenze e competenze appropriate”.

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