24 giugno 2008    

Nucera (Liberal Popolari): «Garante della sanità, sia riferimento per il settore»


“Sostengo la necessità che in Calabria si introduca nell’organizzazione sanitaria regionale la figura del Garante della Sanità, non solo Il consigliere regionale del Gruppo Liberal Popolari Giovanni Nuceracome organo di controllo sulla qualità di erogazione dell’assistenza medica e medico-specialistica, ma anche come soggetto di riferimento per il monitoraggio degli sperperi nel settore. Non ci può essere certezza e garanzia sulla qualità dell’assistenza clinica, all’interno o all’esterno degli stabilimenti ospedalieri pubblici o privati, sul territorio, se non vi è contezza di spesa ed ancor più di rendicontazione su quanto costi la sanità in Calabria. Tutto ciò può trovare origine da una attività trasparente di rilevazione, per il passato, della effettiva spesa sanitaria e conoscenza dell’ammontare complessivo del debito sanitario oggi in Calabria. Se non si ha certezza delle ingenti somme che costituiscono l’attuale voragine finanziaria della sanità, non vi potrà essere programmazione, progettualità ed erogazione dei servizi di qualità nelle prestazioni sanitarie. Né si potranno avviare percorsi di eccellenza in un sistema che, come ha dimostrato finora, non è in grado di sostenere nemmeno la gestione dell’ordinario, né, ha senso compiuto parlare di Piani sanitari. Per questo, ormai da tempo, sto sostenendo la battaglia per l’istituzione di un Commissione altamente specializzata e professionalmente autorevole, che sotto la guida della Presidenza del Consiglio dei Ministri possa effettivamente determinare e sradicare un bubbone che, anche in questi ultimi due anni, ha toccato livelli negativi di qualità dell’assistenza assolutamente sproporzionati rispetto alla colossale spesa necessaria per mantenerli. Una situazione che ci pone, oltre che come cittadini, come politici, a prescindere dalle appartenenze, di fronte ad una assunzione di responsabilità che deve guardare al futuro, perché non sia la paura l’elemento che deve caratterizzare la “prestazione sanitaria”, sia per gli operatori della sanità, molti dei quali sono, nonostante tutto, di eccellente livello professionale, sia per i cittadini, che continuano ad emigrare anche per patologie minori che potrebbero essere tranquillamente curate nella nostra Regione. E la speranza che dovrà reggere il cambio di rotta e sorreggere la cultura della responsabilità come unico e vero elemento di innovazione sociale e di costume, non può lasciare fuori nessuno ed in special modo la politica ed i suoi protagonisti”.  

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