|
24 giugno 2008
|
|
Stellario A. Baccellieri – ‘Ncuddàmula cu cori
|
E’ la Lauda iconica e dinamica della Madonna della Consolazione, la miracolosa Patrona della città. Il sacro quadro centenario – nella ricreazione di Capriolo: quello originario, svanito nella leggenda, appariva e scompariva dal Duomo, per ricomparire nel luogo del futuro Convento-, ritorna all’Eremo dalla cattedrale, tra devozione, entusiasmo, passione e festa di popolo. L’artista coglie l’epifania della Vergine e la singolarità della mistica processione nel momento quasi finale del rientro, vaga tra la sosta in salita e il passo, paga nella compiuta missione (quasi il Missa est della liturgia), nella luminescente prevalenza del bleu cobalto, che si effonde in tutto il dipinto. Distribuisce la materia su due piani proporzionali e paralleli, ma unitari e convergenti col limite illimitato del Cielo, e vede il corteo nella fascinosa riflessione e contemplazione e movenze delle masse (di antica e contemporanea tessitura), che portano ‘sul collo’ la pura ‘Vergine Madre, figlia del […] Figlio’ (Dante). Sullo sfondo cupo del Mare e scuro del Cielo, nell’ora del disio e il perso chiarore del Tramonto è, come l’Artista riverente la coglie, la centralità diffusa della Madonna, immersa e emergente tra l’umanità adorante e la grandiosità della forza degli uomini, l’altro centro interno e punto chiave, in gruppi omogenei di figure multiformi e colorate – ispirati io sento i rossi quasi puntinati del primo piano – e l’immensità dell’amore e incommensurabilità della Speranza. Giuseppe Pennisi
|
|
|
|