24 giugno 2008    

Maurizio Carnevali - La Fata Morgana


Maurizio Carnevali, autore del dipinto ''La Fata Morgana''
È la saga della buona Fata-Maga della bruma del Nord, la divina Regina delle Acque, dell’Aria e del Cielo, che, qui in aprico splendore di Luce, s’alza sullo Stretto. Eterea e arpeggiante cosi l’Artista la vede e la sogna - alla vista del suo incantato Castello, nello splendore e trasparenza di colori [di grande matrice neo-espressionista) e nell’incantamento e visione - articolata su quattro piani correlati per ventaglio di Luce in diagonale, che agevola il disegno e i contenuti -. Essa agita i mille pinnacoli - si legge Messina e il Duomo - e le mille sue stanze La Fata Morgana - Maurizio Carnevalirifrangentisi nel Sole al contorno quasi isolàno della struttura, tra le onde intraviste delle acque e il bianco delle nuvole. Dall’alto la donna-Dea vibra e attende, ieri come oggi il riferimento è il punto palo di Luce quasi ormeggio del reale, ardente d’insaziata passione, di ‘mescolarsi in amore’ (Carducci) - la Héos-Aurora dalle dita di rosa dei Greci e dei Romani, qui nel Cielo turchino ‘riflesso nel
Mare più turchino’ come antica leggenda voleva, col suo sposo divino, il Mare.

L’origine Bretone della favola - la Fata è amica o sorella di Re Artù, nelle Chansons de geste può, credo, spiegare storicamente il mitologema nella lunga permanenza dei Normanni, feudatari dei Bretoni, in Calabria e Sicilia - nel dipinto le Città sorelle. L’emblematica coloritura del Mare rende poeticamente la fantasmatica Storia.
Giuseppe Pennisi

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