24 giugno 2008    

Verso un federalismo solidale (di Luisa Lombardo)


La bandiera italiana del FederalismoAnche la Calabria vuol tornare a dire la sua, in tema di federalismo fiscale.
Esponenti di enti e di amministrazioni locali, forze politiche, rappresentanze del sindacato calabrese, tutti hanno idee chiare sugli obiettivi da raggiungere ma anche sulle insidie che stanno in agguato.
Ed anche se oggi, l’originaria diffidenza sembra attenuarsi, la Calabria sa che la guardia non va abbassata.
Anzi, è proprio ora che bisogna saper far quadrato con le altre regioni del Centro-Sud esposte a gravi rischi.
Nell’intanto, il Presidente della Repubblica, insiste con precisi ammonimenti: “Il federalismo fiscale – dice Napolitano – è un approdo ineludibile e un obbligo costituzionale”.
Vero è, d’altra parte, che il cosiddetto “fisco federale”, così come fin qui concepito, sarebbe una occasione ghiotta solo per sei regioni (il Nord e le Marche); ma costituirebbe una iattura, per il Centro-Sud, e soprattutto per  Calabria e Basilicata.
Oggi, mentre si comincia a trattare davvero fra i due poli in tema di federalismo fiscale, si registra un primo passo in avanti: e cioè, anche il Pd si dice disposto a collaborare purchè, (fa sapere), la base del confronto non sia la proposta della Lombardia ma, invece, il progetto del Governo Prodi o il documento dei presidenti delle Regioni, approvato nella passata legislatura. E’ così che si respinge “il modello lombardo”, cominciando a ragionare su giuste basi: il “modello” che la Lega avrebbe voluto imporre, avrebbe infatti, fatto sì che le Regioni ricche, trattenessero l’80% dell’Iva e il 15% dell’Irpef: sarebbe dunque stato il trionfo dell’egoismo del Nord e l’avvento di un federalismo ‘non solidale’ che avrebbe davvero diviso il Paese, non salvaguardando le fasce più deboli.
 

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