30 aprile 2008    

Bova:«Un'occasione per rafforzare i rapporti tra Calabria ed Europa»


Onorevole Signor Presidente della delegazione della Commissione Controllo Bilanci del Parlamento Europeo, delegazione tutta e Onorevoli Deputati a supporto, membri del Segretariato della Commissione, signori Advisor dei Gruppi Politici, rappresentanti della Commissione, della Magistratura contabile, della Guardia di Finanza, signor Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di questo distretto, signor Prefetto di Reggio Calabria, Autorità tutte, è per me un piacere e un onore porgervi il più sentito benvenuto nella sede della massima Assemblea legislativa della Calabria, che oggi trae dalla vostra presenza nuova energia per affrontare la sfida dei prossimi anni: quella del rilancio della nostra Regione e dell’affrancamento della società calabrese dai tanti limiti e dalle tante difficoltà che ancora l’attanagliano. Tra queste, soprattutto, il giogo pressante della ‘ndrangheta e della criminalità organizzata.
Il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe BovaIntendiamo la vostra visita oggi non solo come un’occasione di verifica del lavoro svolto, ma anche e soprattutto quale stimolo e, al contempo, strumento utile per rafforzare ancor di più i rapporti tra la nostra Regione e le Istituzioni comunitarie, in un quadro di stretta cooperazione fra i diversi livelli istituzionali e di governo. E’ questo un momento cruciale nell’attuale legislatura regionale, ne siamo consapevoli. Proprio per questa ragione, attraverso la nuova programmazione 2007-2013, intendiamo procedere sulla via dello sviluppo e dell’innovazione, avviando innanzitutto un’opera tesa a rimuovere quelle debolezze strutturali e quegli appesantimenti che hanno costituito un vero e proprio ostacolo alla crescita della nostra regione.
Siamo infatti perfettamente consapevoli che in passato la Calabria ha peccato, per un verso, tranne qualche eccezione assai lodevole, riconosciuta dalle stesse autorità comunitarie, di scarsa cultura della programmazione, e per l’altro ha registrato una eccessiva frammentazione della spesa, non dotandosi di adeguati strumenti di controllo in grado di arginare la pressione della criminalità organizzata, cosa che ha condotto ad una elevata incidenza delle frodi. Tuttavia, se per un verso tali fenomeni sono stati accertati anche grazie all’intervento del sistema Regione e senza produrre neppure un euro di aggravio sul bilancio dell’Unione Europea, comprendiamo bene che questo non è ancora sufficiente. Anche per questa ragione, nell’aula attigua a quella in cui ci troviamo, intitolata a Francesco Fortugno e a tutte le vittime della mafia, che ospita le sedute dell’Assemblea regionale, è stata recentemente votata la legge istitutiva della Stazione unica appaltante. La nostra Regione, prima in Italia, ha così attivato uno strumento in grado di arginare le infiltrazioni malavitose ed i tentativi di condizionamento di gare d’appalto per servizi e forniture, che verranno così centralizzate in ambito regionale, garantendo un elevato grado di trasparenza e di uniformità e, al contempo, una drastica riduzione dei costi. Assieme a questo, il Consiglio regionale, unico in Italia, si è dotato di un regolamento interno assai rigoroso nei confronti dei componenti dell’Assemblea. Basta infatti che un Consigliere regionale venga semplicemente rinviato a giudizio per associazione mafiosa, perché ciò comporti l’automatica decadenza da ogni incarico consiliare. Tutto questo per rappresentare la piena consapevolezza, specie per la classe dirigente regionale, della gravità del condizionamento malavitoso che rischia di inquinare e delegittimare la stessa iniziativa delle Istituzioni calabresi.
Questa ferma volontà di segnare una discontinuità rispetto al passato non può non tradursi anche nella nuova pianificazione dei fondi strutturali europei. Una veduta notturna di Palazzo Campanella
Abbiamo apprezzato, al riguardo, il fatto che la Comunità abbia colto le difficoltà che la Calabria sta attraversando ma, assieme a questo, abbia valorizzato i segnali positivi che si evidenziano anche nel nuovo POR. E’ così che abbiamo inteso la riconferma, da parte della Comunità, delle risorse già messe a disposizione in precedenza per la nostra Regione, e che, addirittura, con il nuovo quadro di programmazione, vengono aumentate. Di questo diamo doverosamente atto a voi, che siete i rappresentanti della Comunità, ed anche per questo vi siamo grati.

Dal nostro versante, intendiamo accelerare un processo virtuoso che consenta di colmare il gap rispetto alle altre regioni europee. Uno sforzo di riallineamento nel quale ci rinfranca e ci spinge ancor di più a lavorare alacremente la fiducia e l’auspicio che l’Unione ci sarà vicina e ci sosterrà, nel rispetto del principio di sussidiarietà, sancito anche dalla nostra Carta costituzionale.
Siamo certi, infatti, che i tristi ed inaccettabili accadimenti che le cronache ci riportano - penso ad esempio allo sconvolgente eccidio di Duisburg  - non alimenteranno in voi alcun pregiudizio nei confronti dei Calabresi.

La gente di Calabria è in massima parte onesta e laboriosa e non chiede sconti; la sua classe dirigente intende misurare le proprie capacità di governance in funzione di obiettivi condivisi, espressi da un sistema delle autonomie veramente aperto e reticolare. Su questo, specie su questo, intendiamo senza dubbio essere valutati in modo tanto obiettivo quanto rigoroso, consapevoli dell’esigenza primaria che la Calabria si riveli all’altezza delle aspettative dell’Unione, raggiungendo, ad esempio, adeguati livelli di spesa rispetto alle notevolissime risorse disponibili.
La nostra regione, che ambisce a diventare un sistema locale aperto, valorizzando la sua posizione geografica, che la pone quale autentica porta dell’Unione Europea nel Mediterraneo, è una terra di incomparabile bellezza, la cui storia tuttavia è stata percorsa e scandita da eventi drammatici. Proprio quest’anno ricorre il centenario del devastante terremoto che rase al suolo Reggio e Messina e causò centinaia di migliaia di vittime. Una ricorrenza che per i Calabresi non è solo commemorazione, ma anche occasione per rinvigorire la fierezza di un popolo che, dignitosamente e con tanta fatica, è sempre riuscito a rialzarsi. Il forte senso di sé e la testardaggine che hanno sempre contraddistinto i figli di questa terra li aiuteranno a farcela anche questa volta e a farli sentire a pieno titolo cittadini europei. La Calabria è Europa e vuole dimostrano sino in fondo.

Per questa ragione siamo lieti della vostra visita, Onorevoli ospiti, nell’auspicio che da qui possa ripartire un processo che esca rafforzato da misure di accompagnamento e di sostegno del nostro lavoro. L’obiettivo che ci siamo dati è, d’altro canto, assai ambizioso: poter investire, tutte e bene, le risorse disponibili per il rilancio del sistema economico e per l’occupazione che, tuttavia, non possono prescindere da robusti investimenti anche nel comparto della ricerca e dell’innovazione. Terreno nel quale i saperi e la creatività dei nostri giovani talenti, che sono la maggiore risorsa che la nostra terra può vantare e mettere a disposizione del proprio futuro e di quello dell’Europa intera, dovranno trovare ampio spazio.
Il Consiglio regionale ha inteso investire sulle migliori intelligenze calabresi. A partire da quest’anno, infatti, 500 giovani laureati con il massimo dei voti, selezionati attraverso meccanismi automatici sulla base dei curricula e dei crediti formativi acquisiti, svolgeranno stage biennali presso le nostre pubbliche amministrazioni, con oneri a carico del bilancio regionale. Una piccola Regione come la Calabria ha infatti deciso di investire ogni anno 6 milioni di euro, tagliando i cosiddetti “costi della politica”, e i primi 500 ragazzi entro la fine del mese di giugno verranno invitati in Consiglio a ricevere il proprio voucher e ad avviare così il proprio percorso lavorativo e formativo al servizio della comunità calabrese. E’ un modo, questo, non solo per consentire ai nostri ragazzi di continuare a crescere e a formarsi in Calabria anche dopo aver conseguito una laurea o un master, ma anche per richiamare quei giovani troppo presto costretti a lasciare la loro terra in cerca di futuro lontano da qui. La Calabria ha bisogno di loro, di queste giovani energie, da rendere protagoniste di un nuovo processo di cambiamento.
Da quest’aula, allora, che porta il nome di Giuditta Levato, la giovane donna di Calabria ritratta nel dipinto che vedete alle vostre spalle, che non ha esitato a mettere a disposizione persino la propria vita e quella del figlio che portava in grembo per difendere e rivendicare i diritti della propria comunità, vi giunga il mio saluto e quello che, attraverso di me, vi rivolge l’intero popolo calabrese.

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