25 marzo 2008    

Nicolò (Fi): «Preoccupante la situazione nelle ex-O.me.ca.»


“Quel che sta avvenendo alle Omeca di Reggio Calabria è di una gravità inaudita”. Il consigliere regionale di Forza Italia Alessandro Nicolò

“Il paventato trasferimento del personale in outsourcing a Pistoia denota una preoccupante sottovalutazione del problema occupazionale a Reggio Calabria che, ancora una volta, si ritrova così ad essere una città impoverita da provvedimenti e logiche che danneggiano il già debole tessuto civile. La permanenza a Pistoia delle maestranze reggine – prosegue Alessandro Nicolò – senza che vi sia un momento di chiarezza rispetto a questa mobilità selvaggia, desta il sospetto che la dirigenza di New.Co. Rail, impresa esterna impegnata in alcune fasi di produzione alle Omeca, voglia sperimentare forme di gestione del personale penalizzanti soprattutto per chi vive nella nostra città. L’allarme lanciato dai sindacati delle Omeca, d’altronde, parla da sé: ci si trova dinanzi ad un vero e proprio progetto di riorganizzazione produttiva tutto orientato a tagliare gli impegni su Reggio Calabria e sulle Omeca. Se questo è – dice Nicolò – si rende necessaria una forte protesta delle istituzioni cittadine a sostegno delle nostre maestranze locali il cui lavoro finora ha sempre garantito un’ottima qualità alla produzione della fabbrica di Torre Lupo. Se Ansaldo-Breda, dunque, ha in animo di avvalorare tale disegno, è ineluttabile alzare il tiro con il livello romano per far recedere da una decisione che mortifica la nostra realtà e che non possiamo assolutamente accettare. Vieppiù che questa nostra forza lavoro – prosegue Nicolò – ha subito negli ultimi diciotto mesi numerosi «stop and go», andirivieni vergognosi, tra diverse ipotesi di utilizzo a causa dei frequenti  cambiamenti delle società di esternalizzazione a servizio delle Omeca, senza che si riuscisse a dare loro certezza e stabilità per il futuro. Una situazione di per sé mortificante che non possiamo oltre tollerare, né qui, né a Roma, convinti come siamo che una vera battaglia per il lavoro e lo sviluppo di Reggio può essere possibile solo a partire dal mantenimento degli attuali livelli occupazionali e non comprimendoli con subdole iniziative tese a sfibrare chi non può fare a meno del lavoro”.

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