6 luglio 2005    

I Green ricevuti dal presidente del Consiglio regionale






Sono trascorsi undici anni dalla tragedia di Nicholas, ma il decorso del tempo non ha affievolito il ricordo di quell’episodio drammatico, da cui è germogliato il seme della speranza e della vita. Una capacità di trarre il bene dal male che, attraverso la tradizione agostiniano-tomistica, è giunta a noi per mezzo di due grandi testimoni della nostra civiltà: Paolo di Tarso e Giovanni Paolo II. Queste ultime due figure sono state rievocate dal Presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Bova, nel corso dell’incontro con Reginald Green, il padre del bambino americano morto nel 1994 durante un tentativo di rapina lungo l’autostrada Salerno – Reggio Calabria.
“La nostra terra è bagnata dal mare, e come tutte le civiltà che si sono sviluppate sulle coste, essa è crocevia di popoli, di uomini, di storie. Proprio dal Mediterraneo – ha spiegato l’onorevole Bova – giunse qui, duemila anni fa, Paolo di Tarso, interprete di una missione di speranza. La stessa ragione, vent’anni or sono, ha indotto un altro testimone di pace, Giovanni Paolo II, a raggiungere la Calabria e portare un messaggio di vita. La presenza della famiglia Green scorre in questo solco e reca la stessa testimonianza”.
Il massimo rappresentante dell’Assemblea legislativa calabrese, proprio per simboleggiare questa continuità e per certi versi accostare la memoria di Nicholas a San Paolo e al Pontefice scomparso nello scorso mese di aprile, ha omaggiato il signor Reginald di un cofanetto contenente tre monete. Oboli raffiguranti, rispettivamente, le due visite del Santo Padre in Calabria ed i viaggi di Paolo. La scelta non è stata casuale: proprio Giovanni Paolo II benedisse il “Memorial Bell” di Bodega Bay, una torretta con 140 campane, di 18 metri d’altezza, realizzata in memoria di Nicholas.
Il presidente Bova ha incontrato a palazzo Tommaso Campanella Reginald Green, accompagnato dal dott. Rino Mancini, responsabile del centro trapianti regionale, e dal delegato della Figc Fabio Nicoli, organizzatore del torneo calcistico “Coppa città di Palmi – Memoria Nicholas Green”, giunto alla terza edizione. La visita in Calabria del padre del bambino statunitense è legata proprio alla presenza dell’editore californiano alla competizione sportiva, i cui proventi serviranno per consentire una delicata terapia negli USA per un bambino italiano.
Nel soffermarsi sul valore dell’iniziativa benefica organizzata da Nicoli, agente della Polizia Stradale, il Presidente Bova ha evidenziato il ruolo delle forze dell’ordine, “che non si limitano ad assolvere i compiti istituzionali loro assegnati, ma hanno il merito di affrontare in maniera sostanziale i problemi della Calabria. Tanti tutori dell’ordine pubblico lo fanno personalmente, dedicando la loro vita privata alla solidarietà. Ed è un fatto di assoluto rilievo, soprattutto in un settore delicato come quello della donazione degli organi”.
Un tema, quest’ultimo, che è stato trattato nel corso dell’incontro da parte del dott. Mancini, il quale ha ricordato la portata del cosiddetto ‘effetto-Nicholas’: “Gli espianti degli organi, negli ultimi anni, sono esponenzialmente cresciuti nel nostro Paese, che si è collocato in una posizione apicale nel contesto europeo. Sotto questo profilo l’attenzione delle istituzioni è fondamentale”.
“Abbiamo voluto ricordare il gesto di generosità di Nicholas Green – ha concluso il Presidente Bova – e inviare un messaggio pregno di significato; il ricordo non scema, mentre la volontà di riscatto resta grande in una regione animata dal forte spirito d’amicizia che contraddistingue i Calabresi”.

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