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28 dicembre 2007
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Lucą (Pd):«Non criminalizziamo i medici calabresi»
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Non credo che oggi in Calabria si deva criminalizzare i medici a causa delle morti verificatesi negli ospedali regionali. E quanto afferma il consigliere regionale del Partito democratico, Salvatore Lucą. Sono convinto prosegue Lucą - che ci vuole un intervento durgenza per ristabilire e mettere ordine in alcune situazioni difficili che si trovano in emergenza da sempre, senza generalizzare e senza mettere al bando i sanitari che operano in questa Regione. Molti medici sono stati precari per tanti anni e hanno scelto di lavorare nella propria terra, seppure con poche risorse e senza nessuna innovazione e, paradossalmente, nello spreco totale della spesa sanitaria, trovandosi senza attrezzature per operare o per medicare una semplice ferita. Oggi - ha ribadito il consigliere del Partito democratico - mettere sulla graticola i medici calabresi č un errore; dobbiamo fare quadrato intorno alle nostre migliori professionalitą per non disperderle e per aiutarle a fare meglio collaborando con le istituzioni regionali e nazionali per sviluppare un sistema sanitario calabrese di eccellenza, come gią descritto nel Piano Sanitario Regionale varato dalla Giunta Loiero. Mi convinco sempre pił - continua Lucą - che la classe medica calabrese potrebbe, in questo momento, rischiare di essere presa di mira e vivere una stagione di maltrattamenti, anche fisici, e di ingiurie, in un clima di tensione ingiustificato. Abbiamo, pertanto, il dovere di richiamare lattenzione sulloperato dei medici calabresi, concertando con gli ordini professionali una stagione di comunicazione con i cittadini e facendo comprendere quanta passione cč nellattivitą a servizio del malato. Chi ha sbagliato paghi e risponda in prima persona e non si faccia di tutta lerba un fascio. Il Ministro della Salute, on. Turco e il Presidente della Regione, on. Loiero, da subito, dovranno valorizzare conclude Lucą - le esperienze e le eccellenze che risiedono in Calabria, soprattutto quelle delle nostre Universitą, creando un clima di serenitą e fiducia tra cittadini e medici calabresi.
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