3 dicembre 2007    

Occhiuto (Udc): «Necessaria una discussione in Consiglio»


“Un'altra caratteristica  del 'Loierismo', il modello politico prevalente da tre anni in Calabria che ha toccato l'acme con la IV Giunta regionale, è la tendenza a ritenersi il dominus delle Istituzioni ed il padrone della volontà popolare, assegnando patenti di legittimazione agli avversari e decidendo, per conto proprio, chi debba essere il depositario della volontà popolare". E' quanto afferma, in una nota, Roberto Occhiuto (Udc), vicepresidente del Consiglio regionale che torna sul tema degli assessori esterni.
Il vice presidente del Consiglio regionale Roberto Occhiuto“Anche per queste ragioni - prosegue Occhiuto - gli spunti ad una discussione in Consiglio ci sono tutti ed è necessario che riflettano le forze  sociali e culturali calabresi. Il caso eclatante è senz'altro fornito dalla violazione dello Statuto con la nomina di tre esterni anziché due, ma tralascio l'argomento di cui l'opposizione si occuperà con  iniziative puntuali e nelle sedi opportune. Indico, però, il  paradosso del vicepresidente esterno, né in rappresentanza di una forza politica, quasi come se non ci fosse un partito degno di occupare quella delicata casella in Calabria, né eletto dal popolo calabrese e nominato, quindi, sulla base di una investitura personale del presidente”.   “Nel decreto del presidente della Regione avente ad oggetto  'Nomina della Giunta ed attribuzione dei relativi incarichi' - prosegue Occhiuto - all'articolo 3 è testualmente scritto che  'il vice presidente della Giunta regionale dott. Vincenzo Spaziante svolge funzioni vicarie, sostituendosi al presidente
-in caso di impedimento od impossibilita', anche temporanei - nell'esercizio dei poteri, delle funzioni e delle prerogative di quest'ultimo...'. Mettiamo che il presidente Loiero, si trovi in una delle condizioni indicate dal decreto, ebbene ad  esercitare le sue delicatissime funzioni di rappresentante del popolo calabrese sarà il vicepresidente, ossia una personalità che non ha alcun  mandato elettorale”.
“Un paradosso - conclude il vicepresidente del Consiglio regionale - che dovrebbe impensierire i cultori della democrazia, ma che in Calabria il 'Loierismo' ha reso possibile. Mi chiedo: c'era bisogno di una legislatura intera come la precedente e l'impegno appassionato di tutte le forze politiche per giungere a una concezione della democrazia cosi svilita in uno dei punti nevralgici dell'architettura costituzionale della Regione?”.

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