30 novembre 2007    

Borrello (Udeur): «Soluzione crisi sia commisurata alla gravità della situazione calabrese»


“C’è  una crisi economica e d’identità della Calabria nel sistema-Paese con cui la  politica regionale  dovrebbe,  aldilà della composizione della nuova Giunta, fare seriamente  i conti”. Il vice presidente del Consiglio regionale della Calabria Antonio Borrello
E’ il commento del vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Borrello (Udeur), che aggiunge: “E’ indispensabile individuare le priorità su cui intervenire: il lavoro anzitutto e l’ utilizzazione produttiva delle risorse comunitarie. Qual è la direzione di marcia  e quali sono gli obiettivi da conseguire nella  seconda parte di legislatura regionale?  Sono i due problemi che dovrebbero orientarci nel predisporre gli  strumenti  amministrativi e legislativi. Per quanto riguarda  l’aspetto amministrativo, la nuova Giunta regionale dovrebbe  avere una piattaforma d’impegno, prima che nomi e volti da incasellare, fatta di pochi ma chiari obiettivi. Per quanto concerne l’aspetto  legislativo, occorre portare a termine   le altre riforme annunciate,  dopo quelle già assunte dal Consiglio, e non penso solo all’ottimo risultato di ieri circa la Stazione Unica Appaltante che è un chiaro segnale anche contro la criminalità organizzata, ma anche ai tagli dei costi della politica e l’avvio di una stagione nuova della quale fanno parte gli stages per i nostri migliori laureati organizzati dal Consiglio grazie alle risorse finanziarie risparmiate”.
Argomenta Borrello: “Risalire la china nell’immaginario collettivo pensando ad escamotage di altra natura, che non siano rigorosamente incentrati sull’attività amministrative e legislativa, a me personalmente sembra impossibile. Sarebbe un’ulteriore perdita di tempo, se non guardassimo a quanto finora è stato fatto anche con senso critico e proponendoci, per l’avvenire, di agire con metodo, sincronia d’intenti ed efficacia. Questo ci chiedono i calabresi. Siamo a oltre  metà legislatura e la nuova crisi politica della Regione questa volta dovrebbe risolversi con proponimenti commisurati alla gravità della situazione. D’altronde, o si cambia, ma per davvero,  dando un’impostazione di lavoro, di concretezza, badando a conseguire risultati veri sul piano del lavoro e dello sviluppo, o si riconosce che c’è in Calabria una difficoltà oggettiva per la politica del fare e allora, con onestà, dobbiamo riconoscere i limiti e trarre le conclusioni”.
 Finisce l’esponente dell’Udeur: “Ciò che sta accadendo, tanto  per fare qualche esempio,   nella sanità, dove alle emergenze quotidiane si sommano straordinarie negligenze che generano disumani casi di malasanità, o nel mondo del lavoro con la perdita eccezionale di occupazione e prospettive, ci deve dare una scossa inedita, altrimenti  i calabresi non  capiscono più a che serve la politica”

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI