30 novembre 2007    

Sarra (An):«Legislatura in ‘sofferenza cronica’»


“Siamo a metà legislatura e la sensazione è sempre quella. Il susseguirsi delle fasi politiche ed istituzionali hanno contribuito a configurare l’Ente come una sorta di “laboratorio politico”relegando gradualmente l’attività legislativa ed amministrativa ai margini delle priorità istituzionali, sino a giungere alle ennesime fasi di  “predefinizione programmatica” ed al varo, ormai prossimo, del quarto esecutivo. Allo stato attuale la certificazione dell’assenza di  qualsivoglia programmazione a livello regionale ha finito per conferire una valenza del tutto formale alle priorità di per sé scontate della nostra Regione. Si è ancora in attesa di bozze progettuali di sviluppo del territorio idonee a contrastare l’inconsistenza, l’inadeguatezza strutturale ed operativa di un sistema che ha un bisogno vitale di interventi che garantiscano lo sfruttamento razionale delle risorse e che consentano di svolgere una indispensabile funzione di supporto alla capacità, all’impegno, alla creatività delle popolazioni locali.
Il capogruppo consiliare di Alleanza Nazionale Alberto SarraIn tale contesto di sofferenza cronica si innestano per l’ennesima volta i “conflitti di interessi peculiari” all’insegna di una continuità che vede i partiti del centrosinistra perseverare in persistenti richieste di verifiche, di tavoli programmatici, di chiarezza su un programma di fatto “disperso”e mai condiviso. Mentre l’esigenza “politica”di dar luogo al varo di una nuova giunta conferisce naturale continuità al meccanismo perverso della spartizione dei seggi disponibili innescando accelerazioni improvvise e richieste pressanti.
Di contro, l’esigenza conclamata di un immediato rilancio dell’attività legislativa e di riforma nella delicata materia degli appalti pubblici  ha imposto l’adozione di alcuni provvedimenti.
Le modifiche “bipartisan” riguardanti la struttura delle Commissioni consiliari, puntualmente approvate …in attesa che vengano risolti “i nodi politici”relativi alle presidenze di tali organismi consiliari, la cui attività del tutto sporadica ed insufficiente ha contribuito a delineare, nella produzione legislativa, carenze ormai croniche, minando la posizione di centralità del Consiglio.
 Un  bilancio del tutto fallimentare che ha reso intollerabile il perdurante immobilismo istituzionale a fronte delle tante ed insolute priorità sociali ed economiche della Regione.
Con l’istituzione della Stazione unica appaltante si è avviato un percorso di vera e propria mutazione genetica nella gestione delle procedure degli appalti pubblici, dei servizi e delle forniture di aziende, enti ed amministrazioni facenti  capo all’Ente regionale.
I provvedimenti adottati nel corso della seduta costituiscono tappe di un percorso istituzionale contraddistinto da un impegno bipartisan, sia pure nell’ambito della naturale logica assembleare di contrapposizione dialettica tra maggioranza ed opposizione e rispondente all’esigenza ormai indifferibile di porre punti fermi in materia di  efficienza normativa, trasparenza e maggior rigore della spesa pubblica. Oltre ai casi specifici di vera e propria emergenza sociale riferentesi alla vertenza Why Not ed al raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro. Condizioni che hanno indotto ad operare congiuntamente maggioranza ed opposizione. Opposizione che, responsabilmente al ruolo ed alle prerogative ad essa riconosciute ha operato senza alcuna preclusione al fine di garantire un apporto costruttivo nell’esigenza di tradurre in provvedimenti normativi istanze e strategie per la soluzione di interessi primari della collettività regionale”. 
 
 
 
                                                                                             
 
 

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