30 novembre 2007    

Cherubino (Sdi):«Copertura finanziaria della Giunta alla Legge 20/2007»


“Esprimo la mia soddisfazione per l’assegnazione da parte della Giunta regionale di € 250.000,00 quale finanziamento per l’anno 2007 della Legge Regionale  20/2007 recante disposizioni per la promozione ed il sostegno dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza per donne in difficoltà. La delibera è stata resa esecutiva nella riunione della G.R. dello scorso 9 novembre su proposta dell’assessorato al bilancio. Sulla materia giacevano in consiglio due proposte (quella mia e quella dell’On. Liliana Frascà) che sono state unificate dalla competente commissione e dalla rielaborazione delle stesse il Consiglio si è espresso definitivamente con l’approvazione della L.R. 20/2007.Il capogruppo Sdi-Unità Socialista Cosimo Cherubino

La casa delle donne e i Centri antiviolenza sono sorti nel nostro Paese alla fine degli anni ’80, lavorando per quasi venti anni sul fenomeno del maltrattamento e delle violenze alle donne, accogliendo e offrendo ospitalità a tutte coloro che chiedono aiuto a causa delle violenze subite. La loro azione, tuttavia, non si è limitata alla messa a punto e all’applicazione quotidiana di una metodologia di accoglienza e di ospitalità che ha permesso a migliaia di donne di uscire dalle situazioni di violenza in cui si trovavano. Sin dall’inizio delle loro attività essi hanno promosso internventi di sensibilizzazione e sono stati per molto tempo una delle poche fonti disponibili di informazioni sul fenomeno delle violenze contro le donne. Nel corso degli anni i Centri hanno documentato la frequenza delle violenze, le caratteristiche delle donne che le subiscono e degli uomini che le infliggono, le strategie poste in atto per porvi termine.

Il consolidarsi dell’attività di accoglienza e di ospitalità ha portato con sé nuove domande ed esigenze di approfondimento e di innovazione che hanno trovato uno sbocco significativo nell’attività di ricerca. Quest’ultima, promossa e realizzata dalle Case delle donne e dai Centri antiviolenza, a partire dall’esperienza diretta di accoglienza alle donne che subiscono violenza, ha costituito uno strumento importante di autoriflessione e ha prodotto nuovi elementi conoscitivi che sono diventati occasione di innovazione sia interna, nell’attività di accoglienza alle donne, sia esterna, nel rapporto con altri soggetti che hanno contatto con situazioni di violenza. I risultati ottenuti continuano  mettere in discussione stereotipi e luoghi comuni sulla violenza, contribuiscono all’elaborazione di nuovi paradigmi di analisi e di intervento e all’implementazione di politiche innovative. In tutto questo percorso di analisi e di ricerca, la Calabria è stata purtroppo assente, lasciando disatteso uno sperato lavoro di rete e di partecipazione interregionale, utile a perfezionare e lanciare in modo ottimale questo servizio. Alcuni dati relativi alle donne accolte da 56 Case delle donne e Centri antiviolenza presenti sul territorio nazionale nel 2002 hanno dato conto di come sia possibile produrre cambiamento sociale a partire dall’esperienza di relazione tra donne oggetto di violenza.

Da questa premessa il Gruppo regionale dello SDI ha sentito l’esigenza di avvicinare la Calabria a queste realtà nazionali, proponendo un progetto di legge che è stato unificato alla proposta dell’On. Liliana Frascà. Questo progetto si è tramutato nella L.R. 20 del 21 agosto 2007.

Nella fase progettuale importante è stato il confronto portato avanti con le onlus operanti nel sociale, ma allo stesso tempo fondamentali si sono rivelati le indagini condotte a livello nazionale, che ci hanno consentito di stabilire anche che non sono solo le donne a subire violenza ma, in alcuni contesti, anche gli uomini soprattutto minorenni.

L’approvazione e il finanziamento della legge in oggetto rappresenta quindi soltanto l’inizio del lavoro che dovrà essere portato avanti in questo delicato settore”.

 

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