23 novembre 2007    

La Rupa (Pop.-Udeur): «Ecco chi ringraziare per l’Ospedale di Paola»


“Meraviglia e preoccupa come finanche uomini impegnati in politica e nelle alte istituzioni possano  esultare per lo scampato pericolo del declassamento dell’Ospedale di Paola.

Nei fatti non si è ottenuto alcun risultato utile, giacché la battaglia era e resta il mantenimento della centralità dell’ospedale “San Francesco di Paola”  attraverso il potenziamento della struttura. Il capogruppo consiliare Pop.-Udeur Franco la Rupa

Fermarsi allo scongiurato pericolo del declassamento a “Casa della Salute”, dispensando ringraziamenti a destra e a manca, significa non aver compreso le ragioni vere della battaglia e quindi le sacrosante istanze di un territorio profondamente offeso e defraudato.

Se di ringraziamenti vogliamo parlare, questi non possono che essere estesi al sindaco e all’amministrazione comunale di Paola, al comitato popolare “Michela Bonavita”, alle organizzazioni sindacali e ai cittadini che continuano a manifestare civilmente il dissenso verso una scelta irragionevole e assai penalizzante.

Se un primo ripensamento c’è stato da parte della Giunta regionale, il merito spetta proprio a loro. Non di certo a chi non ha avvertito il bisogno-dovere di partecipare alle tante iniziative (consigli comunali aperti, cortei, manifestazioni pubbliche) succedutesi nell’arco di un anno e mezzo, ed ora millanta impegno e contributo a livello istituzionale che non potevano esserci giacché nessuna Commissione è stata convocata con all’ordine del giorno il Piano Sanitario, non fosse altro perché licenziato dalla Giunta solo pochi giorni addietro.

La storia della città del Santo si interseca con quella dell’ospedale, che è stato e resta punto di riferimento di un vasto e popoloso territorio.

Quella dell’Ospedale di Paola non solo è una centralità storica, ma è giustificata dal fatto che nell’area di  Cetraro insistono qualificate cliniche private convenzionate mentre, a sud di Paola, un territorio di circa settantamila utenti resta sguarnito di qualsiasi presidio sanitario. Tale scelta, considerato che oggi si parla tanto di “azienda sanità”, fa venire meno anche il principio della “economicità” visto che per un cliente-paziente di Campora San Giovanni sarebbe più conveniente farsi curare a Lamezia Terme piuttosto che a Cetraro.

E’ davvero paradossale che lo stesso Piano in cui si prevede la costruzione di nuovi Ospedali (Lamezia Terme, Cosenza, Rossano, ecc) non contenga misure economiche e progettuali per il potenziamento del “San Francesco di Paola”, considerato anche il fatto che tale struttura da decenni non ha mai beneficiato di finanziamenti e contributi.

Ricordo a me stesso e a coloro che negli ultimi giorni hanno voluto apparire come “eroi del popolo” che partecipando a tutte le manifestazioni a difesa del diritto alla salute non si fa altro che il proprio dovere di cittadino e rappresentante delle istituzioni, e invito a non abbassare la guardia e quindi a riprendere insieme la mobilitazione per il potenziamento dell’ospedale di Paola a partire dall’elaborazione di una proposta partecipata e condivisa.

Per quanto mi riguarda, oltre a ribadire pieno sostegno e partecipazione a tutte le iniziative che verranno messe in atto, preannuncio una dura battaglia in sede di Commissioni e Consiglio Regionale”.

“Meraviglia e preoccupa come finanche uomini impegnati in politica e nelle alte istituzioni possano  esultare per lo scampato pericolo del declassamento dell’Ospedale di Paola.

Nei fatti non si è ottenuto alcun risultato utile, giacché la battaglia era e resta il mantenimento della centralità dell’ospedale “San Francesco di Paola”  attraverso il potenziamento della struttura.

Fermarsi allo scongiurato pericolo del declassamento a “Casa della Salute”, dispensando ringraziamenti a destra e a manca, significa non aver compreso le ragioni vere della battaglia e quindi le sacrosante istanze di un territorio profondamente offeso e defraudato.

Se di ringraziamenti vogliamo parlare, questi non possono che essere estesi al sindaco e all’amministrazione comunale di Paola, al comitato popolare “Michela Bonavita”, alle organizzazioni sindacali e ai cittadini che continuano a manifestare civilmente il dissenso verso una scelta irragionevole e assai penalizzante.

Palazzo Campanella a reggio - Sede del Consiglio regionale della CalabriaSe un primo ripensamento c’è stato da parte della Giunta regionale, il merito spetta proprio a loro. Non di certo a chi non ha avvertito il bisogno-dovere di partecipare alle tante iniziative (consigli comunali aperti, cortei, manifestazioni pubbliche) succedutesi nell’arco di un anno e mezzo, ed ora millanta impegno e contributo a livello istituzionale che non potevano esserci giacché nessuna Commissione è stata convocata con all’ordine del giorno il Piano Sanitario, non fosse altro perché licenziato dalla Giunta solo pochi giorni addietro.

La storia della città del Santo si interseca con quella dell’ospedale, che è stato e resta punto di riferimento di un vasto e popoloso territorio.

Quella dell’Ospedale di Paola non solo è una centralità storica, ma è giustificata dal fatto che nell’area di  Cetraro insistono qualificate cliniche private convenzionate mentre, a sud di Paola, un territorio di circa settantamila utenti resta sguarnito di qualsiasi presidio sanitario. Tale scelta, considerato che oggi si parla tanto di “azienda sanità”, fa venire meno anche il principio della “economicità” visto che per un cliente-paziente di Campora San Giovanni sarebbe più conveniente farsi curare a Lamezia Terme piuttosto che a Cetraro.

E’ davvero paradossale che lo stesso Piano in cui si prevede la costruzione di nuovi Ospedali (Lamezia Terme, Cosenza, Rossano, ecc) non contenga misure economiche e progettuali per il potenziamento del “San Francesco di Paola”, considerato anche il fatto che tale struttura da decenni non ha mai beneficiato di finanziamenti e contributi.

Ricordo a me stesso e a coloro che negli ultimi giorni hanno voluto apparire come “eroi del popolo” che partecipando a tutte le manifestazioni a difesa del diritto alla salute non si fa altro che il proprio dovere di cittadino e rappresentante delle istituzioni, e invito a non abbassare la guardia e quindi a riprendere insieme la mobilitazione per il potenziamento dell’ospedale di Paola a partire dall’elaborazione di una proposta partecipata e condivisa.

Per quanto mi riguarda, oltre a ribadire pieno sostegno e partecipazione a tutte le iniziative che verranno messe in atto, preannuncio una dura battaglia in sede di Commissioni e Consiglio Regionale”.

 

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