13 novembre 2007    

Ipotesi di riforma dello Statuto. L’opinione del vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Borrello (Pop.-Udeur)


Il Vice presidente del Consiglio regionale della Calabria Antonio Borrello“Non mi convince l’automatismo secondo cui ‘più assessori esterni sono chiamati in Giunta, più aumenta la qualità della composizione dell’organo di Governo. Del resto, la storia degli ultimi dieci anni di Governo regionale, salvo qualche rara eccezione, conferma, caso mai, un risultato negativo di questa esperienza. Devo anche per onestà intellettuale dire che questo tipo di soluzioni hanno più soddisfatto scelte di lobbyes prevalentemente romane che corrispondere con la necessaria efficacia alle grandi questioni calabresi. Nel merito della discussione in atto, conosco la posizione del presidente Loiero rispetto alla scelta di maggiore libertà nella nomina di assessori non appartenenti necessariamente all’Assemblea. Ho rispetto per le sue idee ma non le condivido, pur se non mi sottrarrò mai alle regole che scaturiranno dal dibattito in atto. Rispetto invece alla diminuzione del numero dei consiglieri regionali, da 50 a 40, per come auspicato dal presidente Giuseppe Bova, si tratta pur sempre di questione che, pur essendo stata proposta nel corso di una conferenza dei capigruppo, richiede, naturalmente gli approfondimenti necessari. Su questo tema, mi pare comunque di avere colto una diffusa disponibilità a discuterne. Voglio sottolineare inoltre quanto sia fuorviante individuare negli strumenti della partecipazione democratica, come il CREL e similari, uno degli effetti negativi dei ‘costi della politica’, considerato che gli oneri di funzionamento di questi organismi sono assolutamente irrisori. Infine, resto convinto dell’idea che, allo stato di fatto, sia improponibile discutere di revisione dello Statuto senza affrontare la forma di Governo”.   

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