13 novembre 2007    

Riconsiderare lo Statuto regionale?


A distanza di tre anni dall’approvazione, la Magna Charta della Regione Calabria torna al centro del dibattito politico-istituzionale. Se ne fa promotore il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova cheL'Aula consiliare di Palazzo Campanella ha sottoposto alla Conferenza dei capigruppo, l’eventualità di un abbassamento del numero dei membri dell’Assemblea legislativa, dagli attuali 50 consiglieri, ai 40 originari. La proposta automaticamente, abbasserebbe anche la composizione delle Commissioni consiliari: dai 14 componenti attuali si passerebbe a 9.  L’eventuale modifica riguarderebbe l’art. 15, titolo III, capo I, dello Statuto. 
Due le ragioni alla base della proposta, secondo il presidente Bova: da una parte, favorire un più efficace funzionamento degli organismi consiliari; dall’altra, continuare in quella politica di riduzione dei costi, già avviata concretamente con i tagli alle strutture speciali e degli enti inutili. Infatti, nell’ipotesi passasse la proposta di modifica statutaria, ci sarebbe un ulteriore risparmio del venti per cento nelle spese di funzionamento degli organi istituzionali.
La Carta fondamentale della Calabria è legge regionale dal 19 ottobre 2004, n. 25, risultato cui si è pervenuti a conclusione delle due letture previste dall’iter costituzionale e dopo una fase preparatoria maturata in un’apposita Commissione composta da consiglieri regionali e intergrata da costituzionalisti di chiara fama.
Lo Statuto consta di 59 articoli suddivisi in 12 titoli e prevede oltre ai principi fondamentali, la regolamentazione della partecipazione popolare, il funzionamento degli organi della Regione (Consiglio e Giunta regionale), il sistema elettorale, il procedimento di formazione delle leggi e dei Regolamenti regionali, i rapporti con gli Enti Locali, l’ordinamento amministrativo, gli ordinamenti finanziari, le attività economiche regionali e i rapporti con i soggetti privati, gli strumenti di garanzia, le procedimentalità per la revisione dello Statuto e le norme transitorie e finali. 
Nell’attuale dibattito istituzionale rientra anche il nodo relativo alla figura e alle attrizioni del presidente della Giunta regionale che sono normate dagli artt. 33 e 34 del Capo II dello Statuto. Com’è noto, per il presidente della Giunta regionale vale l’assioma ‘simul stabunt simul cadent’, ovvero Presidente e Consiglio insieme restano in carica e insieme decadono.
La discussione, inoltre, è aperta sul numero dei componenti la Giunta regionale e sui criteri di nomina degli Assessori esterni, previsti allo stato in numero massimo di 2 unità (art. 35, comma 4 dello Statuto).
L’ipotesi di allargare le possibilità di nomina degli assessori esterni, per come, tra gli altri suggerimenti, sollevata dal presidente Loiero, ha trovato l’opposizione dei due vice presidenti del Consiglio regionale, Antonio Borrello (Popolari-Udeur) e Roberto Occhiuto (Udc). Quest’ultimo, con il suo partito, ha ribadito tale posizione in una conferenza stampa.          

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