21 ottobre 2007    

Tallini (Pop.-Udeur): Interrogazione su rischio azzeramento piani regolatori


Profila il rischio di un “azzeramento che, di fatto, annullerà i Piani Regolatori comunali vigenti e che, se si escludono le aree residue di completamento, paralizzerà ogni forma di gestione regolamentata del territorio”, il consigliere regionale dei “Popolari-Udeur”, Domenico Tallini in una interrogazione indirizzata al Presidente della Giunta regionale Agazio Loiero e all’assessore all’Urbanistica Michelangelo Tripodi.

Il Consigliere regionale Pop.-Udeur Domenico TalliniL’analisi di Tallini muove “dall’art. 65 della legge urbanistica regionale, così come modificato con la legge n. 14/2006, che prevede che i Piani Regolatori dei Comuni calabresi restano efficaci giuridicamente solo per un anno e cioè fino a dicembre 2007” e si sviluppa sulla base di una serie di considerazioni. “Col naturale decorso del predetto termine - paventa Tallini- se nel frattempo i Comuni non si saranno dotati del cosiddetto PSC (Piano Strutturale Comunale), entreranno in vigore le norme di salvaguardia previste dallo stesso art. 65 per il cui effetto tutte le previsioni degli strumenti urbanistici comunali decadranno con la sola esclusione delle zone “A” (Centri Storici), “B” (Zone di Completamento) e delle “C” (Aree di espansione residenziale) se dotati di piani di lottizzazione già approvati”. “Ancora- si legge nel documento- la predetta norma, con l’approvazione della legge urbanistica n°14/2006, è stata modificata in senso ancora più restrittivo rispetto a quella precedente che invece distingueva tra aree urbanizzate e, quindi, escludeva dalla salvaguardia, per esempio, le zone “D” (Produttive) e le zone “F” (Direzionali) di completamento in quanto urbanizzate e sottoposte quindi al cosiddetto intervento edilizio diretto tramite rilascio del permesso a costruire”.

Poiché secondo Tallini “il procedimento amministrativo per la redazione e l’approvazione del PSC richiede tempi sicuramente più lunghi di un anno anche per procedure che stentano ad essere avviate (basti pensare che a distanza di quasi un anno il competente assessorato all’urbanistica della Regione Calabria non ha ancora provveduto a ripartire ai Comuni i finanziamenti per la redazione del PSC (Piano Strutturale Comunale) e allo stato solo qualche Comune ha avviato il procedimento per la redazione di detto Piano)”, è facile prevedere “che, a partire da fine dicembre 2007, tutta l’attività di gestione urbanistica e, quindi edilizia, in Calabria si paralizzerà con evidenti ripercussioni negative sul piano economico ed occupazionale”.

L’esponente dell’Udeur sottolinea, inoltre, “come il settore urbanistico della Regione Calabria anziché accelerare la redazione del QTR (Quadro Territoriale Regionale) e avviare una seria programmazione, abbia, di fatto, riattivato la cosiddetta cultura del vincolo che, così come avvenuto in passato, non potrà che generare una paralisi nella gestione del territorio, aggravando i fenomeni di illegalità ed abusivismo ed azzerando le ricadute economiche ed occupazionali nei settori vitali per la già debole economia calabrese come il turismo e l’edilizia”.

Da qui, considerata “la gravità delle conseguenze che comporterebbe la vigenza dell’art. 65 della legge urbanistica regionale n°14/2006, che arrecherà danno notevole all’economia ed alla occupazione dell’intera Regione”, le richieste rivolte al presidente della Giunta e all’assessore all’Urbanistica, “se non ritengano, ognuno per la parte di propria competenza, di verificare e valutare sin da subito l’opportunità di prorogare gli effetti di salvaguardia di almeno un anno dalla data già fissata a dicembre 2007 e avviare, con urgenza, le procedure di riforma del predetto articolo 65 con contenuti conformi al diritto urbanistico vigente, ripristinando eventualmente il concetto di “Zona Urbanizzata” già contenuto nella precedente stesura dell’art. 65 della legge regionale n°14/2006”.

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