20 ottobre 2007    

Un Dvd per mantenere viva la memoria e pretendere la verità (di Giuseppe Bova*)


A due anni dalla barbara uccisione del Vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria, Franco Fortugno, ha un valore altamente simbolico l’idea di realizzare una raccolta completa degli articoli pubblicati dagli organi d’informazione sulla pagina più inquietante della vita democratica della nostra regione.
L’opera multimediale, che comprende anche video, testimonianze, brani musicali, schede e documenti, è curata dall’Ufficio Stampa dell’Assemblea legislativa calabrese e non risponde solo all’esigenza di creare una banca dati che, in maniera sistematica ed organica, inglobi il vastissimo materiale di carattere giornalistico, pubblicato su questa drammatica vicenda dal 16 ottobre 2005 in poi. E’ anche e soprattutto un’occasione per continuare a chiedere la verità, tutta e fino in fondo, su quel tragico ed efferato delitto, dal chiaro stampo politico-mafioso, che ha stroncato la vita di un galantuomo ed ha lanciato alla politica calabrese un devastante monito “preventivo”. Un messaggio destabilizzante ed eversivo dell’assetto democratico della Regione, con il quale la ‘ndrangheta ha tentato di arrestare sul nascere il cambiamento in atto ed impedire alla Calabria di divenire una Il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bovaregione “normale”. 
Ma a tutto questo dovranno dare risposte nuove e più approfondite indagini tese a disvelare la trama di interessi illegali e criminali e le responsabilità dirette che sottendono all’uccisione di Franco Fortugno, per questa via andando oltre le risultanze del processo che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise di Locri nei confronti dei presunti esecutori materiali e dei mandanti di primo livello.
Il Consiglio regionale della Calabria, da parte sua, ha intrapreso una serie di iniziative al fine di rafforzare l’azione di contrasto alla criminalità organizzata, tra cui spicca la Convenzione “Istituzioni: doveri e diritti”, promossa dall’Assemblea e sottoscritta dal sistema calabrese delle autonomie locali. Un patto solenne, in forza del quale la massima Istituzione democratica della nostra Regione ha approvato misure inedite ed assai severe nei confronti degli stessi consiglieri regionali: tra le altre, la decadenza automatica dagli incarichi assembleari anche nel caso di rinvio a giudizio per associazione mafiosa e, al fine di rendere più austero e sobrio l’agire pubblico, la drastica riduzione dei costi della politica.
Tali provvedimenti hanno assunto un alto significato simbolico; così come vorremmo lo avesse questa rassegna multimediale, il cui senso è quello di mantenere viva la memoria e, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, promuovere la conoscenza dei fatti e, così, diffondere una nuova cultura della legalità.


* Presidente Consiglio regionale Calabria
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