26 settembre 2007    

Fortugno invitò (nel 2005) Manchin a venire in Calabria


La Calabria, regione del profondo Sud, e il West Virginia, uno dei 50 Stati degli Usa, da qualche giorno hanno accorciato le distanze.
La Calabria
, 2 milioni di abitanti, e il West Virginia, 2 milioni di abitanti, sono “sister–city”: un gemellaggio culturale tra realtà demograficamente omogenee.  
A stabilirlo è un  vero e proprio decreto firmato dal Governatore del West Virginia  Joe Manchin III: nato a Fermont, un metro e 90 d’altezza,  laureato in   economia,  sposato con l’americana Gayle Conelly e padre di tre figli, un americano di 58 anni  i cui nonni erano di San Giovanni in Fiore, in  Sila, città che  lui non ha mai visitato.

Perciò il  Governatore, accettando l’invito rivoltogli dal presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova, visiterà la Calabria nella prossima primavera.  Fortugno nel 2005 a New York nell'incontro con il Governatore Joe Manchin III
Il nonno, Giovanni  Manchin I,  ha lavorato nella miniera di Monongah, il villaggio minerario del West Virginia dove il 6 dicembre del 1907 un’esplosione di grisù uccise circa mille persone facendo di quella  tragedia l’evento più drammatico per l’emigrazione italiana “ e anche per gli Stati Uniti – precisa Manchin – dato che è stato l’incidente minerario più grave della nostra storia “. Manchin II si mise invece a vendere mobili e inserì la sua famiglia nella società americana: “ In casa mia – ricorda Manchin III -  non si parlava l’italiano perché c’era una forte discriminazione che impose a molti emigranti di mettere da parte la propria cultura”.
Il primo Governatore cattolico, italiano d’origine  calabrese “  del West Virginia, eletto nel 2004, ieri sera, nella sala dell’hotel  Four Season sulla 57ma street di New York, ha incontrato la delegazione del Consiglio regionale che da qualche giorno è negli Stati Uniti in occasione dei festeggiamenti del Columbus Day.
“Col vento o con la neve, non importa, ma stasera sarei venuto comunque. Ho voluto incontrarvi perché io ho la Calabria nel cuore”. E’ la confessione del Governatore, accolto, assieme alla moglie,  dal vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno e dai consiglieri regionali Fedele e  Chieffallo (Occhiuto e  Sulla hanno preso parte  al Gala Dinner del Columbus Day al Waldorf Astoria che ha avuto come protagonista  il primo giudice italo americano della Corte suprema Antonin Scalia).
Ad avviso di  Fortugno “Questo gemellaggio e l’incontro con lei che abbiamo fortemente voluto, costituisce un passo in avanti nel processo d’internazionalizzazione della nostra regione. Il Consiglio regionale ha colto il significato profondo del messaggio che lei ci invia  e intende valorizzarlo. Il passato di sacrifici compiuto da chi è dovuto andar via dalla propria terra, oggi si lega ad un presente interessante che può consentire alla Calabria ed al West Virginia di rendere onore ai nostri emigranti e di approfondite l’amicizia tra le due realtà”.
I nonni del Governatore sono emigrati da San Giovanni in Fiore nel 1900. Di loro Manchin III (nome americanizzato ad Ellis Island, l’Isola delle lacrime dove giungevano gli emigranti prima di sbarcare negli Stati Uniti) che in Italia è stato solo una volta (sulle Alpi venti anni fa)  e che quand’era bambino pensava che l’Italia fosse la Calabria,  ricorda ogni cosa: desideri, sacrifici e speranze. 
“Il nostro Stato intende tessere rapporti sempre più intensi con l’Italia “chiarisce il Governatore del West Virginia: “Anche per questo ho firmato il decreto di gemellaggio. Vi confesso che  prima di questo appuntamento  ho avuto un incontro con un  imprenditore italiano del settore chimico. L’Italia è molto importante per la nostra proiezione economica. Ed io che quando sono stato eletto ho capito quanto gli italiani del mio Stato siano orgogliosi del risultato conseguito, guardo con molta attenzione all’Italia ed alla terra dei miei nonni da dove, il giorno dopo la mia elezione, mi hanno mandato la prima pagina di un giornale con la mia foto e le congratulazioni per il mio successo  che dedico alla memoria dei miei nonni e dei miei bisnonni che  sarebbero orgogliosi della mia elezione”.
L’incontro  è stato arricchito dal desiderio evidente, sciolto e a tratti ironico  del Governatore di ricordare le sue radici e di tornare con la memoria alla terra dei nonni che non ha mai conosciuto.  L’emigrazione di lacrime e sangue dei secoli scorsi, tragedie incluse,  si collega, col decreto siglato dal Governatore  e col quale si auspica “la promozione dell’amicizia esistente e lo scambio d’idee, di cultura e programmi di sviluppo socio economici tra le due realtà”, ad una prospettiva futura.
Efficace la frase con cui Manchin III conclude l’incontro: “Non dobbiamo dimenticare chi siamo, ma neanche  dobbiamo dimenticare  chi possiamo diventare, cosa possiamo essere in futuro”.

 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI