2 agosto 2007    

Legge usi civici. Guerriero(Sdi):«Una risposta attesa da tante famiglie calabresi»


“Il Consiglio regionale ha onorato l’impegno assunto di dare una risposta alle  moltissime famiglie calabresi che  sono  a conoscenza  o l’hanno appreso da poco tempo di non essere legittime proprietarie delle loro case, dei loro beni immobili e di essere assurdamente considerati dei semplici occupatori abusivi anche se sono in possesso del  titolo di proprietà regolarmente trascritto”.
 E’ quanto ha dichiarato il consigliere regionale Giuseppe Guerriero(Sdi) dopo l’approvazione della legge sugli civici di cui, assieme al consigliere Bruno Censore (Ds), è stato relatore in Commissione ed in Aula.Il consigliere regionale Sdi Giuseppe GuerrieroIl consigliere regionale Sdi Giuseppe Guerriero
 “L’argomento - spiega -   non riguarda solo le abitazioni, ma anche le attività produttive e i locali commerciali. Su questi beni patrimoniali i cittadini hanno investito ingenti risorse e pagato tutte le imposte dovute. Ebbene, per il solo fatto che questi beni ricadono in aree originariamente soggette ad usi civici, non appartengono a chi li ha legalmente acquistati, o ricevuti in eredità o per donazione od attraverso un qualsiasi strumento di trasferimento della proprietà. Gli usi civici, infatti, sono diritti della collettività pressoché inalienabili e imprescrittibili e non soggetti a commercio. Appartengono alle popolazioni di un determinato territorio e sono soggetti al regime giuridico dei beni demaniali. Il risultato è che molti calabresi (decine di migliaia) volendo disporre liberamente dei loro beni immobili, di fatto li dovrebbero riacquistare attraverso l’affrancamento. Si tratta, ovviamente, di un iter spesso estremamente oneroso. Se non lo fanno, rischiano lo spossessamento, cioè le amministrazioni comunali possono in qualsiasi momento rientrare in possesso di quei beni in virtù di una legge medioevale ancora in vigore”.
 Aggiunge Guerriero: “Tutti questi rischi oggi il Consiglio regionale li ha scongiurati, anche per evitare  gravi conseguenze per una economia ed anche perché non è umanamente accettabile che i risparmi di famiglie ed investitori vengano cancellati allo scopo di tutelare un tipo di collettività che non esiste praticamente più. Perché il problema è proprio questo, l’assurdità di voler tutelare proprietà collettive o presunte tali, che risalgono a parecchi secoli prima in contesti sociali, demografici ed urbanistici, assolutamente diversi dagli attuali. La legge, inoltre – conclude Guerriero – dà risposte forti ai Comuni  che, stretti nella morsa della ristrettezza economica causata dall’inefficienza programmatica del precedente  Governo nazionale, per far cassa decidono di dare corso a tale anacronistico diritto. Non considerando che tale iniziativa comporterebbe un collasso irreversibile della già fragile economia della nostra terra e delle nostre famiglie. La legge  da noi approvata pone un  freno a questa visione scellerata e feudale del bene comune. Con quest’atto poniamo un limite alle inique pretese di amministrazioni comunali “rampanti” e contestualmente predisponiamo  uno strumento di facile utilizzo per i cittadini e i Comuni che intendono costruttivamente adoperarsi per lo sviluppo della nostra comunità. Compito questo il cui indirizzo spetta alla Regione Calabria e a cui, noi amministratori eletti (non feudatari nominati dai principi) non abbiamo voluto  sottrarci”.

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