13 luglio 2007    

Crel: le perplessità di Naccari (Margherita)


“Va dato atto al relatore del progetto di legge che istituisce il Crel Antonio Borrello di aver effettuato un lavoro pregevole, riducendo in maniera sensibile costi, spese e compensi e modificando in alcuni passi la proposta iniziale”.Il consigliere regionale della Margherita Demetrio Naccari carlizzi Commenta così la decisione della I Commissione sul Crel, il Consiglio regionale per l’economia ed il lavoro, il consigliere della Margherita Demetrio naccari Carlizzi. “E’ chiaro – continua - che su questo strumento pesa la previsione che ne fa lo Statuto regionale e il fatto che il Crel a sua volta risulta modellato sul Cnel, modello, oggi, oggetto di contestazioni critiche in ambito nazionale. Infatti, non è un caso che alcune regioni, pur avendo inserito il Crel nelle rispettive Carte regionali, non lo abbiano reso operativo. Né si può immaginare che il Consiglio regionale dell’economia e del lavoro possa sviluppare funzioni di concertazione perché sarebbe un modo burocratico e dirigistico di realizzare concertazione e peraltro lo Statuto non prevede questa funzione che finirebbe con il sovrapporsi ad altre, come il partenariato, creando solo confusione. Certo, la disponibilità di dare un giudizio positivo sul Crel da parte delle organizzazioni sindacali probabilmente discende dalla debolezza del sistema di concertazione calabrese. Ripeto, però, che è impensabile che uno strumento chiamato ad esprimere pareri generici, che ha al suo interno soggetti che hanno ‘incarico direttivo di vertice’ possa sviluppare questa funzione. Le spese, infine, pur ridotte dalla proposta Borrello, restano - sottolinea Naccari - ancora ingenti  tra gettoni, indennità e costi di funzionamento e dei dipendenti. In questo senso, l’utilizzo del personale della legge 25 se da una parte risulta lodevole, dall’altra è insufficiente sul piano delle competenze specifiche. Perciò, la mia conclusione non può essere che questa: una Regione che vuole essere leggera e utilizzare strumenti moderni non può immaginare di ricorrere al Crel che dà risposte sbagliate a problemi veri. Sui costi della politica, quindi, non dobbiamo rischiare di fare un passo avanti e due indietro”.

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