X^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
Bilancio, programmazione economica e
attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero
RESOCONTO SOMMARIO
__________
15.
SEDUTA DI GIOVEDI’
10 SETTEMBRE 2015
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE AIETA
Inizio seduta h. 12,18
Fine seduta h. 13,30
INDICE
PRESIDENTE, *, *, *
ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo
Centro Destra), *
IRACÀ Felice, dirigente
settore industria, commercio e artigianato, *, *
PORCELLI Alberto, componente
Collegio dei revisori dei conti
PRATICÒ Paolo, dirigente
generale dipartimento programmazione nazionale e comunitaria, *, *, *
BONAIUTO Stefania, dirigente
dipartimento bilancio, *, *
NUCERA Giovanni (La
Sinistra), *
PORCELLI Alberto, componente
Collegio revisore dei conti
PRIOLO Maurizio, dirigente
della Commissione
PRESIDENTE, *, *, *
BONAIUTO Stefania, dirigente
dipartimento bilancio, *, *, *, *
NERI Giuseppe (Democratici
Progressisti)
PORCELLI Alberto, componente
collegio revisori dei conti, *
La seduta inizia alle 12,18
Constatata la
presenza del numero legale e posto in votazione il verbale della seduta
precedente che è approvato senza osservazioni, dà avvio ai lavori della
Commissione.
Evidenzia
che il provvedimento è stato trasmesso al Consiglio regionale affinché eserciti
la propria potestà legislativa, presentando la proposta di legge in oggetto
alle Camere, ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione e dell’articolo 16, comma 2 lettera t) dello Statuto.
Chiarito,
poi, che la finalità del provvedimento è quella di
creare una zona economica speciale (ZES) all’interno dell’area di Gioia Tauro che
comprenderà l’area portuale, la zona franca doganale e le aree industriali, ne
illustra le caratteristiche, specificando in particolare come la ZES sia un
territorio ben identificato, avente una propria specifica amministrazione, dove
le aziende insediate possono beneficiare di specifici incentivi e di condizioni
favorevoli in termini doganali, fiscali, finanziari e amministrativi; ciò consentirà
di attrarre maggiori investitori stranieri, favorendo così lo sviluppo
economico e l’occupazione.
Riferisce,
quindi, come
Apprezzata
la relazione trasmessa dal dipartimento e sottolineata
la valenza strategica del Porto di Gioia Tauro, ritiene necessaria
l’istituzione di una ZES.
Evidenzia,
quindi, come il disegno di legge in esame risponda all’esigenza di prevedere
norme compatibili con la normativa nazionale e con i nuovi vincoli comunitari
in materia di aiuti di Stato e ne illustra i contenuti, soffermandosi su alcune
criticità che andrebbero approfondite, in particolare in
riferimento ai termini entro cui è possibile godere delle agevolazioni e quello
entro cui il Ministero dovrà determinare le condizioni di applicazione delle
agevolazioni previste (articolo 5 e 9 del provvedimento).
Dal punto di
vista prettamente finanziario, poi, evidenzia che non è chiaro se i finanziamenti ulteriori di cui all’articolo 7 andranno a
gravare o meno sul bilancio regionale, ravvisando, in caso positivo, la mancata
indicazione di una qualsiasi forma di quantificazione e di copertura; altresì,
ritiene non sufficientemente articolata la norma finanziaria.
Riferito che
il provvedimento è stato redatto in esito all’impulso della Giunta regionale,
attraverso un lavoro tecnico e di confronto con gli organismi deputati, tra di
essi i dipartimenti dei ministeri interessati, evidenzia che lo stesso tiene conto
dei disegni di legge già giacenti presso le Commissioni delle Camere,
apportando le modifiche che ne consentano l’adeguamento con le modifiche
normative introdotte.
Sottolinea,
quindi, come la centralità del provvedimento sia rappresentata dal sistema di
aiuti previsti, coerentemente con la normativa sugli aiuti di Stato, senza
tralasciare il sistema di governance;
riferisce, quindi, come vi siano difficoltà applicative in riferimento agli
aiuti alle grandi imprese che, in base alla normativa vigente, non possono essere
concessi; diverso approccio riferisce in riferimento alle piccole e medie
imprese (PMI) ed agli aiuti per il loro funzionamento, concedibili previa
notifica alla Commissione europea, descrivendo, poi, le circostanze eccezionali
esistenti nell’area di Gioia Tauro.
Tanto
premesso, riferisce come siano stati previsti, all’articolo 4,
gli incentivi agli investimenti, con conseguenziale riduzione delle imposte,
applicabili sia alle grandi sia alle PMI, immediatamente attivabile senza
informativa a Bruxelles; in riferimento all’articolo 6, riferisce che lo stesso
è indirizzato esclusivamente alle PMI e prevede incentivi al funzionamento
(esclusi per le grandi imprese) in presenza di casi eccezionali e dimostrando
svantaggi specifici; a tal proposito, annuncia la predisposizione di uno studio
specifico in tal senso.
Illustra,
poi, brevemente gli articoli 7 e
Infine, in riferimento alla norma finanziaria, specifica come siano
stati richiamati tutti i fondi strutturali (Fondi SIE), il Fondo di sviluppo e coesione
(FSC) ed il programma parallelo, le cui risorse derivano dalla riduzione del
fondo di cofinanziamento nazionale del POR Calabria 2014/2020, escludendo spese
a carico del bilancio regionale se non in via transitoria.
Specifica
che la durata del singolo contributo, prevista all’articolo 5,
va correlata con quanto previsto all’articolo 3.
Per quanto
riguarda l’articolo 6 specifica, inoltre, che il
sistema di incentivi non può essere superiore ai tre esercizi di bilancio e
suggerisce una modifica all’articolo 7.
Illustra poi
nel dettaglio i criteri e le modalità di concessione
degli incentivi, stimando la spesa in circa 164 milioni di euro ed in proposito
suggerisce una riformulazione della norma finanziaria che ne tenga conto.
Riferisce
che la delibera di Giunta regionale è stata immediatamente notificata ai
soggetti interessati; conseguentemente si già tenuta una riunione ed annuncia che il prossimo lunedì è prevista una riunione
tecnica presso il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), per definire
le condizioni previste dall’articolo 9. Infine, non esclude che
alternativamente al sistema di aiuti previsto possa essere valutata
l’opportunità di concedere incentivi attraverso un sistema di aiuti basato sul
regime de minimis,
così come previsto per le zone franche urbane.
Preso atto
che non vi sono spese a carico del bilancio regionale,
chiede se gli incentivi riguardino una defiscalizzazione a carico dei tributi
regionali.
Evidenzia
che l’articolo 4 del provvedimento elenca le riduzioni
di imposte previste a titolo di incentivi agli investimenti, prevedendo anche
la riduzione dell’imposta regionale sulle attività produttive nella misura
massima del 50 per cento dell’importo dovuto.
Alla luce
della ricchezza prodotta negli anni ‘80 e ‘90 in alcune regioni italiane,
grazie all’esenzione totale dalle imposte ed ai
notevoli vantaggi fiscali allora previsti, ritiene opportuno chiedere alla
Commissione europea la possibilità della totale eliminazione delle imposte
nella Zona Economica Speciale, per attrarre investitori.
Chiede di
sapere se l’area della ZES sia precisamente individuata.
Riferisce
che i confini della ZES sono riportati precisamente nella relazione del dipartimento
ed in particolare che “
Chiarisce
che
Evidenzia
come vi siano problematiche di ordine strategico e ricorda gli interventi della
Regione Calabria in tal senso prodotti, non ultimo
l’Accordo di programma quadro (APQ); chiarisce, quindi, che
Sottolinea che
all’interno della relazione del dipartimento, contenuta nelle cartelle
consegnate ai consiglieri, sono contenuti i chiarimenti necessari sui confini
territoriali della ZES.
Ricorda che
le zone franche urbane nascono all’interno del Piano azione e coesione (PAC) ma
sono di iniziativa del Ministero competente,
specificando che detti aiuti sono di finalità sociale e non di sviluppo
economico.
Pone ai voti
il provvedimento che è approvato all’unanimità, con autorizzazione al
coordinamento formale.
Evidenziato
che per il dipartimento bilancio è presente la dott.ssa Bonaiuto
e per il Collegio dei revisori dei conti il dottor Porcelli, sottolinea
che il punto riveste particolare importanza, essendo relativo all’esame delle
delibere della Corte dei Conti, in particolare la delibera n. 9/2015, inerente
la “relazione annuale sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate
nelle leggi regionali approvate nel 2014 e sulle tecniche di quantificazione
degli oneri”, e la delibera n. 45/2015 relativa al “persistente inadempimento
degli obblighi delle relazioni tecnico-finanziarie a corredo delle proposte di
legge”.
Riferisce di
aver letto le deliberazioni al cui interno tra le principali criticità
sollevate vi è la mancanza di relazione tecnico-finanziaria, l’assenza della
quantificazione precisa degli oneri all’interno della
norma finanziaria e la mancata trasmissione dell’iter istruttorio.
Condivise le
osservazioni formulate dalla Corte dei Conti, chiede ufficialmente
che sia concesso al dipartimento un maggiore e congruo termine per esaminare i
provvedimenti, a garanzia di un valido lavoro.
Osservato come
per la prima volta la Corte dei Conti stigmatizzi
l’assenza della clausola di salvaguardia, chiede se il dipartimento si possa
far carico di predisporre un modello standard per la sua strutturazione,
considerato il suo impatto dal punto di vista tecnico contabile e
l’impossibilità per il legislatore regionale di accedere ai dati necessari alla
sua stesura; altresì, premessa la disponibilità degli uffici della Commissione
a collaborare con il dipartimento, chiede se possa essere predisposto uno
schema analitico di relazione da allegare alle proposte di legge.
Riferisce che
non tutti i disegni di legge o le proposte sono trasmesse
al dipartimento e che alcune risultano prive del relativo parere finanziario. Per
quanto riguarda invece i dati per predisporre la clausola di salvaguardia,
chiarisce che la sua predisposizione non spetta esclusivamente al dipartimento
bilancio ma deve essere il dipartimento
proponente a fornire le dovute e necessarie indicazioni. Evidenzia, infine, che
la Corte richiede anche per gli emendamenti presentati in Aula la relazione
tecnico-finanziaria.
Ritiene
irragionevole che spetti al singolo consigliere regionale “recuperare” nelle
pieghe del bilancio le risorse necessarie al finanziamento delle proposte di
legge.
Comunica che
la discussione sulle delibere sarà affrontata compiutamente in seduta di
Consiglio regionale.
Condivide la
perplessità del consigliere Nucera in merito all’individuazione dei fondi da
parte dei consiglieri e concorda con la dott.ssa Bonaiuto riguardo
alla disponibilità di un maggior termine per esprimere il parere. Chiede se l’Amministrazione
sia tenuta a dare risposta alle due deliberazioni.
Chiede se in
seno alla Corte dei Conti la Regione nomini un rappresentante e, in caso
affermativo, quali procedure si debbano attivare.
Chiarisce che il soggetto nominato deve possedere determinati
requisiti per rivestire lo status di magistrato della Corte dei Conti ed
evidenzia che negli anni passati alcune nomine sono state annullate per
mancanza di detti
requisiti.
Comunica che il punto
viene rinviato all’Aula con le osservazioni del dott. Priolo.
Introduce il
terzo punto all’ordine del giorno.
Premesso che il decreto legislativo numero 118 del
Chiede a chi
debbano essere addebitati eventuali danni dovuti ai
ritardi accumulati nel pagamento delle fatture.
Sottolinea che quella
in discussione non è una proposta di legge quadro, ma che si dovrà, di volta in
volta, approvare una legge che riconosca i singoli debiti.
Specifica
che l’iter è previsto per legge e che si tratta di approvare una
integrazione al bilancio, autorizzandola. Chiarisce, infine, che le
fatture sono approvate con decreto dal dirigente della Giunta regionale su cui
grava la responsabilità.
Evidenzia come
non vi siano dubbi circa la legittimità dei debiti derivanti da sentenze
esecutive e , di contro, ravvisa perplessità circa i
debiti fuori bilancio relativi all’acquisto di beni e servizi. Auspica che in
proposito la relazione dei revisori dei conti possa essere esaustiva.
Ribadisce che
le fatture vengono inviate al dipartimento che ne attesta l’utilità, per cui la
responsabilità ricade sul dirigente.
Invita a
domandarsi perché si registri ritardo nel pagamento delle fatture ed invita a porvi rimedio.
Ritiene che
dette spese siano state autorizzate in periodi in cui non vi era sufficiente copertura
finanziaria.
Osserva che
si deve trovare un metodo per evitare rilievi sui debiti fuori bilancio.
Invita
Considerato che
ogni anomalia può essere trasformata in “questione politica”, per evitare
strumentalizzazioni rinvia il punto ad altra seduta, dichiarando che la
Commissione si riserverà di dare indicazioni utili al dipartimento.
Introdotto
il quarto punto all’ordine del giorno, informa che il consigliere Greco ha
chiesto il rinvio del punto. Indi, toglie la seduta.
La seduta termina alle 13,30
Il
funzionario responsabile
Giada Katia
Helen Romeo