X^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero
RESOCONTO SOMMARIO
__________
10.
SEDUTA DI
MARTEDI’ 14 LUGLIO 2015
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE AIETA
Inizio seduta h. 15,52
Fine seduta h. 16,52
INDICE
CARIDI Cosimo, referente
Calabria Autorità di gestione FEP ,*
NERI Giuseppe (Democratici
Progressisti)
SALVINO Carmelo, dirigente
generale dipartimento agricoltura ,*,*
CANNIZZARO Francesco (Casa
delle libertà)
DE MARCO Antonio, dirigente
generale dipartimento lavoro, formazione e politiche sociali,*,*,*,*,*
NERI Giuseppe (Democratici
Progressisti),*,*,*
SALVINO Carmelo, dirigente
generale dipartimento agricoltura
ZANFINO Alessandro, Autorità
di gestione PSR Calabria 2007/2013
Posto in
votazione il verbale della seduta precedente che è approvato senza
osservazioni, dà avvio ai lavori della Commissione.
Riferisce
preliminarmente i contenuti della proposta, così come descritti nel titolo
della stessa, assegnata per l’esame di merito alla Commissione, specificando
che l’iter si concluderà con l’approvazione finale del provvedimento da parte
del Consiglio regionale. Indi, considerato che i rappresentanti del
dipartimento non sono ancora presenti in aula, rinvia il punto e passa al
successivo.
Specifica,
innanzitutto, che la proposta di modifica al Piano finanziario del FEP (Fondo
Europeo per la Pesca) si rende necessaria a seguito di alcuni ritardi attuativi
del Programma Operativo, in particolare in riferimento ai pagamenti; evidenzia,
quindi, che lo stanziamento assegnato al FEP è stato diminuito, per via di una
rimodulazione avvenuta a seguito dei disimpegni registrati nel 2014, e riferisce
la crisi evidente del settore pesca, ricordando che le risorse destinate al
P.O. FEP vanno spese entro e non oltre il 31 dicembre 2015. Altresì, riferisce
come non sia possibile finanziare nell’ambito della nuova programmazione (FEAMP
2020) le parti degli interventi inseriti nella programmazione precedente e non
conclusi. Indi, cede la parola al rappresentante del dipartimento agricoltura,
dott. Salvino, ed il referente per la Calabria dell’Autorità di gestione FEP,
dott. Caridi.
Riferisce
che la deliberazione della Giunta regionale rimodula il piano finanziario del FEP
a seguito di alcuni disimpegni registrati e chiarisce che l’Autorità di
gestione del FEP è individuata nel Ministero delle politiche agricole,
alimentari e forestali e che la Regione Calabria svolge ruolo di Organismo
Intermedio (OI). Indi, riferisce brevemente i contenuti dei 5 Assi in cui è
ripartito il FEP e specificatamente: Asse I, rivolto all’ammodernamento della
flotta ed al sostegno ai pescatori; Asse II, rivolto alle aziende che
trasformano il prodotto ittico in prodotti a lunga conservazione; Asse III,
rivolto alla portualità; Asse IV, rivolto ai Gruppi di azione costiera (GAC);
Asse V, rivolto all’assistenza tecnica.
Evidenzia,
quindi, che a seguito della rimodulazione la maggior parte delle risorse saranno
allocate sull’Asse I, in particolare alla misura 1.5 (attivata in notevole
ritardo rispetto altre Regioni) rivolta ai pescatori in difficoltà che
decidessero di riconvertire la loro attività, prevedendo un bonus concesso una tantum pari a 40 mila
euro.
Evidenzia,
poi, che gli interventi, rispettosi dei vincoli imposti dall’Autorità di
Gestione, dovrebbero concludersi entro fine ottobre 2015 ed essere
rendicontanti entro il 31 dicembre 2015. Rispetto alle problematiche emerse e
conosciute a mezzo stampa e relative alla pesca abusiva, riferisce che per la
prima volta alla Regione Calabria, non senza difficoltà e grazie al certosino
lavoro del dirigente Caridi, sono stati approvati i Piani
di gestione sia della fascia tirrenica sia della fascia ionica, finanziati con
le risorse dell’Asse III, che consentiranno di verificare la consistenza dei
nostri mari e delle specie che li caratterizzano e di conseguenza di ottenere deroghe
specifiche per la pesca di alcuni esemplari.
In merito,
poi, alle “quote tonno” riferisce che il dipartimento si è impegnato, attraverso
un serrato confronto col Ministero, ad ottenere una revisione di dette quote ed
un loro aumento e che, nel caso ciò avvenisse, si potrebbe avviare una
ulteriore rimodulazione del FEP.
Chiede per
quale motivo non si possano riprogrammare, nel PO FEAMP 2020, i progetti
previsti e non conclusi nella precedente programmazione.
Premesso che
la regia è di livello nazionale, riferisce che ad oggi le altre Regioni hanno
raggiunto fasi più avanzate e che non c’è un’intesa con il Ministero sia sulla
ripartizione delle risorse sia sulle funzioni assegnate alle Regioni nel FEAMP.
A tal proposito, evidenzia che il Regolamento europeo del FEAMP prevede dei
vincoli stringenti che non consentono di “trascinare” a cavallo di due periodi
di programmazione gli investimenti per gli interventi.
Specificate
anch’egli le differenze tra il FEAMP e le atre forme di programmazione,
riferisce le attività poste in essere in seno al Comitato di sorveglianza,
stante le difficoltà riscontrate nella realizzazione di alcuni interventi;
auspica, quindi, un intervento di modifica del Regolamento europeo che consenta
la transizione delle risorse da un fondo ad un altro anche per gli interventi
previsti e non conclusi. A tal proposito, riferisce le rinunce pervenute da
parte di alcuni comuni, incapaci di realizzare le opere nei termini prescritti.
Chiede a
quanto ammonti in termini economici la rimodulazione.
Riferisce
che per la Misura 1.5 dell’Asse I, relativa al bonus concesso ai pescatori che
volessero convertire la loro attività, a fronte di 365 idonei sono stati
finanziati bonus esclusivamente a 69, a causa dell’esiguità delle risorse.
Indi, precisa che saranno rimodulate risorse pari a circa 2 milioni e 700 mila
euro sull’Asse I, al netto delle risorse giuridicamente vincolanti e
compatibilmente con le risorse di bilancio.
Specifica
che la variazione è avvenuta tramite procedura scritta attivata col Ministero
competente, a seguito della variazione del quadro economico a livello nazionale,
così come approvata dal Comitato di Sorveglianza nella riunione XIII.
Pone ai voti
il parere che è approvato a maggioranza, indi, registrata la presenza del dott.
De Marco, riprende il primo punto all’ordine del giorno.
Riferisce
che la proposta è di fatto una riedizione, integralmente riconfermata, di un
atto deliberativo della Giunta regionale assunta il 14 novembre 2014 (decaduta
perché non esaminata dalla competente Commissione consiliare entro i termini
previsti, a seguito della fine della IX Legislatura); precisa, poi, che detta
proposta riguarda la rimodulazione, attraverso il PAC (Piano Azione e
Coesione), del POR FSE, approvato dal Comitato di Sorveglianza nel novembre 2014,
che ha ricevuto l’approvazione formale della Commissione europea nel dicembre
2014, attraverso il trasferimento dal Por FSE al PAC di risorse pari a 110
milioni di euro, finalizzate al finanziamento di: Programma Calabria in Work;
percorsi per istruzione e formazione professionale; misure innovative e
sperimentali di tutela dell’occupazione e politiche attive del lavoro, anche
collegate ad ammortizzatori sociali in deroga; aiuti alle persone con elevato
disagio sociale; potenziamento istruzione tecnica e professionale di qualità.
Evidenzia come
a seguito di istruttoria non sia stato ben compreso quali siano le nuove
iniziative previste per raggiungere gli obiettivi e da dove si evinca,
all’interno delle schede, la rimodulazione effettuata.
Sottolinea
come la Tabella 6.2 relativa alla ripartizione finanziaria tra Assi prioritari esponga
quali siano le riduzioni sulle diverse Misure, abbassando il finanziamento del
Por FSE da 800 milioni di euro a complessivi 690 milioni di euro. Evidenzia,
poi, che le schede di salvaguardia e le anticicliche, complessivamente, tengono
conto sia dell’attuale riprogrammazione sia di quella precedente del 2014 per un totale di 168
milioni di euro.
Nell’ambito
del PAC, illustra quindi le singole schede, soffermandosi sugli interventi in
esse previsti e precisa che attraverso il trasferimento delle risorse dal Por
FSE al PAC non vi sarà una concreta modifica degli interventi ma sarà possibile
la loro realizzazione oltre i termini perentori prescritti per il Por; di
contro, una diminuzione delle risorse destinate al Por FSE consentirà il
raggiungimento dei target. Evidenzia, quindi, che tra le ragioni che hanno
imposto detta riprogrammazione vi sono quelle legate alle perplessità
manifestate dalla Commissione europea in riferimento alle percentuali di
finanziamento degli ammortizzatori sociali.
Chiede al dottore De Marco se sono già stati adottati provvedimenti attuativi relativamente alla scheda anticiclica numero due.
Precisato che gli interventi previsti sono di due tipi e riguardano politiche attive e passive, sottolinea come a seguito di un protocollo di intesa si sia stabilito di prevedere una platea più ampia di beneficiari, attraverso le politiche passive della mobilità e della cassa integrazione in deroga, applicando a questi lavoratori gli incentivi previsti dalla Comunità europea.
Evidenziato, inoltre, come agli stessi lavoratori si applichino misure di politiche attive che sfociano in interventi di formazione professionale, orientamento, voucher, al fine di consentire loro il reinserimento nel mercato del lavoro, riferisce che la somma di 40 milioni di euro è già stata decretata e liquidata ai beneficiari e che un ulteriore decreto, per un importo di 41 milioni di euro, è all’esame del Ministero dello Sviluppo Economico per il parere di coerenza.
Chiede il motivo per il quale all’interno del progetto Calabria in work vengono assegnati sei milioni di euro alla fondazione “Calabresi nel mondo”.
Afferma che tali somme sono state assegnate alla Fondazione che, in quanto società in house providing della Regione Calabria, concorre al raggiungimento degli obiettivi, coerentemente con la sua mission.
Chiede di conoscere i risultati raggiunti dalla Fondazione nell’attuazione del progetto “Calabria in work”.
Afferma che la Fondazione ha trasmesso un rapporto specifico e dettagliato che è disponibile a trasmettere alla Commissione.
Ritenuto indispensabile prendere visione del rapporto inviato dalla fondazione “Calabresi nel mondo” prima di procedere all’approvazione del punto in discussione, chiede il motivo per il quale i fondi non siano gestiti direttamente dalla Regione e se il Consiglio regionale abbia poteri di gestione di detti fondi.
Specificato che il Consiglio regionale non interviene nella gestione dei fondi, sottolinea l’impossibilità, da un punto di vista operativo, che gli stessi siano gestiti direttamente dalla Regione; precisa, quindi, che per tale motivo sono stati istituiti organismi in house ed enti sub regionali ai quali delegare la gestione dei progetti, le cui procedure sono regolamentate da una normativa comunitaria abbastanza stringente.
Chiede il rinvio del punto all’ordine del giorno, attesa l’assenza di metà dei componenti della Commissione.
Chiede il rinvio del punto in discussione al fine di poter visionare il rapporto inviato dalla fondazione “Calabresi nel mondo” e conoscere i risultati raggiunti dalla stessa nella gestione del progetto “Calabria in work”.
Pone in votazione la richiesta di rinvio del punto in discussione, così come avanzata dai consiglieri Neri e Cannizzaro, che è approvata.
Ringrazia per la presenza i rappresentanti dei dipartimenti regionali e dà la parola al dottore Salvino.
Chiarito che si tratta di una rimodulazione sul fondo del Programma di sviluppo rurale che comporta uno spostamento di risorse dall’Asse I (miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale), all’Asse II (miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale) per circa 32 milioni e cinquecentomila euro, riferisce che in data 8 maggio 2015 la Commissione europea ha sancito la regolarità della variazione rispetto alle normative.
Specifica, quindi, che, nell’ambito dell’Asse I, i fondi della Misura 123 (accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali) sono stati ridotti, altri (relativi ad altre misure dell’Asse I) sono stati azzerati e sono stati aumentati i fondi, nell’ambito dell’Asse II, delle Misure 211, 212 e 214 (azioni 2 e 4) che consentono di erogare premi ad imprenditori agricoli che operano nei settori agroambientali, in relazione all’estensione superficiaria dell’azienda agricola, considerato che il numero dei beneficiari è risultato superiore a quello previsto.
Riferisce che la rimodulazione sul PSR nasce a seguito di una ricognizione effettuata a metà 2014 dagli uffici dell’Autorità di gestione, dalla quale è emersa la opportunità di riassestare il programma sulle effettive esigenze del settore agricolo, riequilibrando la dotazione finanziaria, attraverso una rotazione inter-asse che determinasse il dirottamento di risorse sugli Assi che maggiormente avrebbero potuto aiutare concretamente gli agricoltori calabresi.
Pone ai voti il parere che è approvato all’unanimità.
Premettendo che presso i Dipartimenti competenti è in corso una riunione avente ad oggetto la materia di interesse della proposta di legge in esame, dispone il rinvio della trattazione.
Considerata l’assenza del proponente, dispone il rinvio della
trattazione, indi dichiarato esaurito l’ordine del giorno toglie la seduta.
Il Funzionario responsabile
Giada Katia Helen Romeo