X^ LEGISLATURA

 

COMMISSIONE

Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero

RESOCONTO SOMMARIO

__________

 

4.

SEDUTA DI MERCOLEDI’ 15 APRILE 2015

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE AIETA E DEL VICEPRESIDENTE ORSOMARSO

 

Inizio seduta h. 11,02

Fine seduta h. 15,35

 

 

INDICE

 

 


PRESIDENTE   3

Proposta di provvedimento amministrativo numero 24/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Documento di Programmazione Economica e Finanziaria della Regione Calabria (DPEFR) per gli anni 2015-2017 (articolo 2, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8; art. 36 d.lgs. 118/2011)”  3

PRESIDENTE   5

CICONTE Vincenzo Antonio, assessore al bilancio  3,4,5

NERI Giuseppe (Democratici progressisti) 4,5

NUCERA Giovanni (La Sinistra) 5

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto) 5

Audizioni su: Proposta di legge numero 20/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2015)” Proposta di legge numero 21/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Legge di stabilità regionale” Proposta di legge numero 22/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017”  5

PRESIDENTE   6,7

Proposta di legge numero 20/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2015)” Proposta di legge numero 21/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Legge di stabilità regionale” Proposta di legge numero 22/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017”  7

PRESIDENTE   10

CICONTE Vincenzo Antonio, assessore al bilancio  7

Presidenza del Presidente Giuseppe Aieta.

La seduta inizia alle 11,02

PRESIDENTE

Dato atto della presenza del numero legale, pone in votazione il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni. Indi introduce il primo punto all’ordine del giorno, dando la parola all’assessore Ciconte.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 24/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Documento di Programmazione Economica e Finanziaria della Regione Calabria (DPEFR) per gli anni 2015-2017 (articolo 2, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8; art. 36 d.lgs. 118/2011)”

CICONTE Vincenzo Antonio, assessore al bilancio

Ringraziati il Presidente ed i consiglieri della Commissione, premette che la predisposizione del documento di programmazione economica e finanziaria è risultata difficoltosa, a causa delle complicate situazioni in cui versa la Regione, precisando che, in assenza del provvedimento con cui il Ministero della Salute ha erogato 2 miliardi per la sanità calabrese, sarebbe stato ancora più problematico determinare il bilancio regionale. Evidenziando l’obbligo di armonizzazione dei bilanci, fa appello al senso di responsabilità dei consiglieri affinché si collabori alla stesura di un bilancio che non penalizzi alcuna delle categorie regionali; a tal proposito, riferisce che per i sorveglianti idraulici, che da mesi non ricevono le spettanza dovute, sono state previste delle risorse prima non inserite. Ritiene che, poiché la Regione incontra difficoltà ad approvare il bilancio anche a causa dei tagli subiti dal governo centrale e delle difficoltà incontrate nella riscossione dei crediti esistenti, sia necessario eliminare gli sprechi, procedere, entro il 31 luglio 2015, alla effettiva liquidazione degli enti regionali di cui alla legge regionale numero 24 del 2013, e fare chiarezza sulla situazione del personale operante presso le società sub regionali. Auspica che il Consiglio regionale in maniera compatta operi in termini di riforma e cambiamento per eliminare gli sprechi ed ammodernare e rendere più efficiente la Regione e giudica fondamentale che le risorse esistenti siano mantenute per garantire fondi per le politiche sociali, per i lavoratori socialmente utili, per i trasporti (per i quali non si riesce ad ottenere finanziamenti a causa della mancanza del piano regionale dei trasporti), per il diritto allo studio, per il ripianamento dei debiti pregressi, così come indicato dalla Corte dei Conti. Giudica il Dpfer per il triennio 2015/2017 atto fondamentale per il cambio di rotta della nuova stagione politica che vuole perseguire obiettivi di trasparenza amministrativa, crescita, potenziamento delle professionalità presenti nella Regione ed indica il risanamento finanziario quale obbligo e priorità di grande urgenza, anche alla luce della pesante eredità lasciata dalle amministrazioni precedenti.

Riferito, quindi, che il rapporto Svimez descrive una situazione congiunturale negativa per la Calabria che continua a subire le conseguenze negative di una crisi internazionale, reputa tale situazione condizionante per l’efficacia delle politiche regionali e paventa come conseguenza il rischio di far andare via risorse umane, finanziarie e strumentali e perdere definitivamente e permanentemente la possibilità di riemergere dalla crisi. Indica, dunque, la necessità di intraprendere politiche che favoriscano la modernizzazione amministrativa, la razionalizzazione delle risorse dell’ente, la valorizzazione di turismo, agricoltura, artigianato, gli investimenti sui giovani e il miglioramento del welfare, reputando che il focus debba concentrarsi sul ciclo di programmazione 2015/2017, anche in materia di finanziamenti europei. A tal proposito, ricorda come ad ottobre 2014 la Calabria fosse tra le ultime regioni europee in materia di utilizzo dei Fondi europei di sviluppo regionale (Fesr), con i pagamenti sospesi e solo di recente sbloccati, grazie all’intervento della nuova amministrazione, che, per evitare rischi simili, ha costituito delle task force per utilizzare correttamente i Piani integrati di sviluppo urbano (Pisu) e i Piano integrati si sviluppo locale (Pisl), e sta svolgendo una decisa azione di riprogrammazione del Piano di Azione Coesione (Pac), anche per riuscire ad utilizzare i fondi previsti sui Por- Fesr e favorire l’integrazione lavorativa dei giovani, puntando sulla ripresa della competitività e sulla crescita dei flussi di visitatori e turisti e su tematiche quali energia, turismo, sviluppo urbano e delle aree interne.

Per quanto riguarda la sanità, riferisce che si è registrato qualche risultato positivo, ma che vi è ancora la necessità di interventi urgenti nella gestione delle risorse, ritenendo che il Piano di rientro debba realizzare tre principali obiettivi: governare il sistema, razionalizzare i sistemi produttivi, garantire i livelli essenziali di assistenza. Annuncia quindi che la Regione nel 2015 continuerà il monitoraggio sul pagamento del debito pregresso, secondo quanto stabilito dalle direttive governative, e dichiara cha dal Tavolo Massicci emergono dati importanti per il risanamento di tali debiti delle aziende ospedaliere regionali; auspica, poi, che la Giunta regionale riesca ad ottenere l’obiettivo di far ritornare alla normalità la sanità calabrese, evidenziando come al nuovo commissario sia stata sottolineata la necessità di ricoprire i posti vacanti in organico, la cui carenza sta determinando gravi disagi. A tal proposito annuncia che verranno banditi concorsi per 500 unità e che sono stati sottoscritti i contratti per la realizzazione di tre nuove strutture ospedaliere. Ritiene, infine, possibile realizzare l’azienda sanitaria unica per diminuire i costi di gestione ed eliminare sprechi ed inefficienze.

NERI Giuseppe (Democratici progressisti)

Ricordato che nella prima seduta consiliare è stata approvata una norma che prevede il dimezzamento degli emolumenti di tutti i presidenti delle società partecipate, chiede di sapere in termini economici a quanto ammontino le risorse risparmiate ed evidenzia che la somma attribuita al bilancio del Consiglio regionale sia appena sufficiente a coprirne le spese di funzionamento. Quindi, sull’articolo 6 della proposta di legge numero 20 del 2010 “Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2015”, rubricato “sistema contabile del Consiglio regionale” chiede di sapere se il Consiglio regionale è considerato parte integrante dell’Ente Regione oppure no, perché in caso lo sia ritiene che non sia necessario inserire una norma che prevede espressamente che il suo bilancio sia adottato secondo gli schemi della Giunta regionale e, poiché in una seduta precedente il dott. De Cello, direttore generale del Dipartimento bilancio, ha riferito che non ci siano motivazioni tecniche ma solo politiche, chiede di conoscere quali esse siano.

CICONTE Vincenzo Antonio, assessore al bilancio

Dichiara che sulla spese per le società partecipate il taglio è tra il 10 e il 30 per cento della spesa e critica comunque la circostanza che non si sia dato seguito a quanto previsto dalla legge regionale numero 24 del 2013 in materia di liquidazione ed accorpamento di società ed enti regionali; indi ricorda come la proposta in discussione prevede che si ottemperi al disposto normativo entro il 31 luglio 2015. Ricordato quindi come i dipartimenti sono stati accorpati, passando da 14 a 10 con conseguente risparmio di spesa di 2 milioni di euro, ritiene poi che i bilanci del Consiglio e della Giunta regionale debbano essere considerati in maniera unitaria. Esplicita, infine, che la diminuzione delle risorse previste per le spese di funzionamento del Consiglio regionale deriva dalla riduzione del numero dei consiglieri, passato da 50 a 30, e giudica necessario, sia per la Giunta sia per il Consiglio, ridurre le spese e le inefficienze.

 

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti)

Condiviso quanto detto dall’assessore al bilancio, evidenzia che il risparmio derivante dalla riduzione del numero dei consiglieri da 50 a 30 non è reale, considerato che si sono aggiunti ben 22 vitalizi che graveranno sul bilancio del Consiglio. Ravvisa, quindi, difficoltà nell’approvare un bilancio talmente risicato per il Consiglio regionale e, a suo avviso, insufficiente a coprire anche la spese obbligatorie e necessarie per il funzionamento del Consiglio regionale che dovrebbero, invece, aggirarsi intorno ai 61 milioni di euro. Pertanto chiede una revisione della spesa in riferimento alle risorse destinate al finanziamento del Consiglio.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Ricordato che già nella passata legislatura sono state assunte decisioni importanti sulla base della spending review, ottenendo risultati meritevoli che mal si conciliano con le critiche, a suo avviso, ingenerose, riservate ad alcuni enti, ritiene opportuno che il presidente Oliverio, in merito alle riforme che intende attuare, coinvolga i soggetti interessati, nei tempi necessari per risolvere le problematiche. Preannuncia, infine, la presentazione, a sua firma, di richieste di piccoli contributi che potranno essere probabilmente recuperati in sede di assestamento.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Sottolineato come non sia possibile che in soli tre mesi si possano risolvere i problemi della Calabria, come qualcuno vorrebbe, ritiene indispensabile che chi di competenza si assuma la responsabilità degli errori passati. Rilevata l’impossibilità di effettuare grandi manovre col documento di bilancio, ritiene necessario, affinché i calabresi percepiscano il cambiamento, creare un fondo sociale per i bisogni della gente.

CICONTE Vincenzo Antonio, assessore al bilancio

Condiviso quanto detto dal consigliere Nucera, riferisce che sui servizi sociali sono stati lasciati 30 milioni di euro e 5 milioni per il diritto allo studio e che conseguentemente le risorse sono state sottratte da altri settori. Ribadita la necessità di una riduzione degli sprechi, comunica che al dipartimento bilancio, nell’arco di tre mesi, è stato risparmiato un milione di euro, evitando spese superflue e/o non necessarie. Infine, sottolinea che a causa delle nuove regole di bilancio è obbligatorio chiudere in equilibrio il bilancio, pena la perdita delle premialità.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Comprese le difficoltà del momento, ritiene che sia necessario ed urgente attivare tutte le azioni che consentano di ridurre lo stato di povertà in cui versano i cittadini calabresi e, ribadita la necessità che in bilancio ci sia una posta sulle famiglie e contro la povertà, giudica la problematica prettamente politica.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Ribadito che la stagione di razionalizzazione della spesa è stata avviata nella passata legislatura, comprende le difficoltà del momento ed evidenzia come il bilancio in discussione sia uguale al precedente. Annuncia il voto contrario al provvedimento in esame.

PRESIDENTE

Pone in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 24/10 che è approvata.

Audizioni su:
Proposta di
legge numero 20/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2015)”
Proposta di
legge numero 21/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Legge di stabilità regionale”
Proposta di
legge numero 22/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017”

 

(Vengono auditi: Emilio Bernardo Romano, rappresentante ANAV Calabria, interviene il Presidente la Commissione; Luigi Siciliani, rappresentante dell’ASSTRA Calabria e Emilio Bernardo Romano, rappresentante dell’ANAV, intervengono il Presidente della Commissione, il dirigente generale del dipartimento bilancio dottor Filippo De Cello e l’assessore al bilancio Ciconte; Giuseppe Mangone, Presidente ANPA Calabria; Alberto Statti, Presidente Confagricoltura Calabria; Filippo Pecora, rappresentante della COPAGRI Calabria; Nicodemo Podella, rappresentante CIA Calabria; Maurizio Nicolai, direttore ARCEA, interviene il consigliere Orsomarso; l’ing. Carmelo Salvino, dirigente generale del dipartimento agricoltura; Italo Antonucci, direttore generale di Arssa e Arsac; intervengono: il Presidente della Commissione e il dottore De Cello; Pietro Lanzone, vicepresidente di Confapi Calabria.

Presidenza del Vicepresidente Fausto Orsomarso

(Vengono auditi, altresì: Rosy Perrone, segretario regionale della CISL Calabria, anche in rappresentanza della CGIL Calabria; Antonio Franco, segretario regionale UGL Calabria)

Presidenza del Presidente Giuseppe Aieta

(Vengono auditi, altresì: Carlo Vavalà, area manager Calabria, e Daniele Sciarrini, responsabile agevolazioni e incentivi di Artingiancassa; Vincenzo Aricò, Casartigiani Calabria; Angela Robbe, presidente di Lega Cooperative Calabria, anche in rappresentanza di AGCI Calabria e Confcooperative Calabria; Leo Pangallo, presidente dell’ associazione regionale allevatori; Antonino Zumbo, pro-rettore vicario dell’ Università Dante Alighieri; interviene il dirigente generale del dipartimento bilancio, De Cello; Antonio Merlino, segretario generale UILA UIL Calabria; interviene l’assessore Ciconte;)

Presidenza del vicepresidente Fausto Orsomarso

PRESIDENTE

Sospende la seduta.

 

La seduta sospesa alle 14,55 riprende alle 15,00

Presidenza del presidente Giuseppe Aieta

PRESIDENTE

Dispone la ripresa dei lavori.

 

(Vengono auditi: Giuseppe Gualtieri, segretario generale FAI CISL Calabria; Santino Aiello, segretario generale FLAI CGIL Calabria;)

 

PRESIDENTE

Ricorda che il termine per la presentazione di emendamenti è fissato per domani alle ore 16 e cede la parola al vicepresidente della Giunta regionale, assessore al bilancio, Vincenzo Ciconte.

Proposta di legge numero 20/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2015)”
Proposta di
legge numero 21/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Legge di stabilità regionale”
Proposta di
legge numero 22/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017”

CICONTE Vincenzo Antonio, assessore al bilancio

Dà lettura della relazione politica ai disegni legge in discussione, premettendo che negli ultimi anni le nuove disposizioni normative hanno obbligato le Regioni ad un comportamento virtuoso ed hanno indotto una svolta epocale nella gestione delle risorse regionali: riforma armonizzazione dei bilanci di tutti gli Enti territoriali, l’anticipazione della normativa sul pareggio di bilancio (introdotta dalla legge di stabilità per l’anno 2015), i gravosi tagli ai bilanci regionali. Prosegue informando che per l’anno 2015 le Regioni si troveranno impossibilitate a coprire il contributo per il risanamento finanziario (pari a 5,6 miliardi per tutte le Regioni) con risorse proprie ed hanno raggiunto un accordo in Conferenza Stato-Regioni per la copertura dei tagli lineari posti in essere dal Governo con la rinuncia a gran parte dei trasferimenti statali e con l’azzeramento dell’aumento del Fondo sanitario nazionale.

In merito, poi, al quadro dell’armonizzazione dei bilanci spiega che il 1° gennaio 2015 è entrata in vigore la riforma sull’armonizzazione contabile degli enti territoriali e dei loro enti strumentali che si pone come finalità quella di rendere i bilanci degli enti territoriali (Regioni, Province e Comuni) omogenei e confrontabili tra loro, prerequisito necessario per avviare il percorso di risanamento finanziario, l’attuazione della spending review e la determinazione dei fabbisogni e costi standard.

Prosegue spiegando che si tratta di una riforma che ha l’obiettivo di far emergere i debiti effettivi delle amministrazioni territoriali, attraverso una operazione di “pulizia” e “trasparenza” dei bilanci, attuata, da un lato, con una azione di “riaccertamento straordinario dei residui”, tesa alla verifica dell’esigibilità dei crediti e/o dell’effettiva sussistenza di obbligazioni giuridicamente vincolanti relative agli impegni assunti nei pregressi esercizi finanziari e, dall’altro, con l’introduzione del “bilancio consolidato della Regione” che dovrà far emergere il risultato complessivo del “gruppo amministrazione pubblica regionale”, in quanto tale bilancio fornirà le risultanze della gestione non solo della Regione, ma anche degli enti ed organismi strumentali, nonché delle aziende e delle società controllate e partecipate.

Passando, poi al pareggio di bilancio ed al Patto stabilità, spiega che con le diposizioni della legge di stabilità viene introdotto per il solo comparto delle Regioni l’obbligo del principio del pareggio di bilancio in coerenza con gli impegni assunti dall’Italia a livello europeo, sancendo praticamente per le Regioni il superamento del Patto di stabilità per tetti di spesa ed il passaggio all’equilibrio per saldi. In particolare, gli impegni finali non possono essere superiori agli accertamenti finali ed i pagamenti non possono essere superiori alle riscossioni e ciò comporterà, ancora di più che in passato, una programmazione attenta e rigorosa della spesa, di competenza sia relativa allo smaltimento dei residui passivi, che dovrà essere allineata in maniera sinergica con l’andamento delle Entrate, sia a valere sui residui attivi. La Giunta dovrà infatti approvare, subito dopo l’approvazione del bilancio, un piano dei pagamenti dettagliato e rigoroso, nel quale siano specificate le priorità degli impegni e dei pagamenti che devono essere effettuati al fine di non sforare il Patto di stabilità. Ammonisce, inoltre, sulla necessità di azionare la spesa in maniera prudente in quanto sono previste sanzioni molto onerose per il mancato rispetto degli obiettivi del pareggio di bilancio.

Illustrando, poi, il quadro della finanza regionale per il prossimo triennio spiega che è caratterizzato da difficoltà di ordine finanziario: squilibrio fra entrate e spese autonome. Fa notare che il bilancio regionale è caratterizzato, da un lato, dalla presenza di un quantitativo ingente di risorse di natura vincolata di difficile utilizzazione e, dall’altro, da una disponibilità di risorse autonome, per spese sostanzialmente di natura corrente, non sufficiente a garantire la copertura del fabbisogno finanziario determinato dalla legislazione vigente. Rileva, inoltre, che la Regione non è mai stata in grado di coprire interamente il fabbisogno teorico, poiché ai necessari tagli, più o meno lineari, effettuati per garantire gli equilibri di bilancio non è quasi mai corrisposta una azione decisa di riduzione strutturale della spesa corrente.

Storicamente, prosegue, una parte della differenza fra il fabbisogno finanziario necessario alla copertura della spesa storica a legislazione vigente e le entrate in libera disponibilità è stato in parte coperto negli ultimi anni con il “definanziamento” dei residui passivi perenti, ma l’introduzione del “principio del pareggio di bilancio”, da un lato, e le sentenze della Corte Costituzionale dall’altro, impediscono, almeno fino a quando il conto consuntivo relativo all’esercizio precedente non è approvato dal Consiglio regionale, l’utilizzo di avanzo di amministrazione presunto. Così, come lo scorso anno, in sede di approvazione del bilancio 2015, le spese da finanziare con risorse autonome devono essere, almeno a livello iniziale, pari alle entrate previste in libera disponibilità.

Per quanto riguarda, poi, le direttive per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015-2017, spiega che la prima questione che la Giunta si è trovata d affrontare è la necessità della salvaguardia degli equilibri di bilancio, non solo per garantire il pareggio effettivo nel 2015, ma anche per superare, come prima evidenziato, il sistema dei controlli previsti dal DL 174/2012.

In considerazione del fatto che è necessario preservare gli equilibri di bilancio e contemporaneamente garantire la copertura di tutte le spese previste dalla normativa vigente, trovandosi la Regione nella condizione di avere un fabbisogno di spesa più alto rispetto alle risorse disponibili, evidenzia come vi sia l’obbligo di operare delle scelte sulle priorità ed al contempo adottare disposizioni legislative che riducano strutturalmente la spesa per la parte che non è più possibile finanziare.

Chiarisce, quindi, come le possibilità di manovra per ridurre la forbice fra fabbisogno ed entrate autonome sia demandata: al raggiungimento del pareggio in Sanità; ad interventi sulla legislazione regionale che riducano strutturalmente la spesa corrente di carattere continuativo; alla possibilità di utilizzare risorse statali e comunitarie per la copertura dei debiti; ad azioni che incidano in maniera effettiva sulla spesa degli Enti sub regionali e delle società partecipate, perseguendo specifici obiettivi di riduzione della spesa che dovranno realizzarsi seguendo alcune linee direttrici (l’eliminazione delle società non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali della Regione anche attraverso la messa in liquidazione o la cessione delle stesse; la soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; l’accorpamento di società che svolgono attività analoghe o similari).

Passando ad illustrare il Collegato alla manovra di finanza regionale, spiega che, in coerenza con quanto stabilito nel DPEFR, sono previsti interventi in materia di governo delle società e delle Fondazioni regionali, degli enti strumentali e degli enti vigilati, mediante l’introduzione di alcune disposizioni tese alla razionalizzazione delle spese di personale e di gestione, nonché dell’individuazione di un preciso termine per la conclusione delle gestioni liquidatorie ancora in essere. Vengono, altresì, dettate una serie disposizioni tese a garantire il complessivo equilibrio del bilancio regionale sia mediante la previsione di limiti concreti alla spesa regionale, ai fini del rispetto del Patto di stabilità, sia attraverso l’introduzione di misure organizzative tese a frenare la formazione di debiti fuori bilancio. Specificamente, in materia societaria, a corredo del “Piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie regionali”, vengono previste ulteriori misure di contenimento delle spese per il personale e per le spese di funzionamento per le società “in house providing” e per le società in cui l’Amministrazione regionale detiene una partecipazione di maggioranza. Sono dettate disposizioni atte a rendere effettiva la liquidazione delle società dirette e indirette in cui la Regione detiene la maggioranza qualificata prevedendo la presentazione del bilancio finale di liquidazione entro il 31 luglio 2015.

Precisa, ancora, che viene demandato ad un successivo atto di indirizzo di Giunta la determinazione puntuale della misura delle riduzioni richieste ai singoli organismi societari, al fine di modulare il contenimento dei costi in base alle effettive riduzioni già realizzate nei precedenti esercizi nonché in ragione dell’attuale livello dei costi societari; altresì, annuncia che saranno previste misure per rafforzare il ruolo della “governance” regionale nell’ambito delle società “in house” e in quelle controllate. Rende noto, inoltre, che nel Collegato sono previste misure specifiche per le società che presentino bilanci in perdita nonché misure sanzionatorie per i rappresentanti regionali delle predette società, in caso di perdite societarie perduranti, e sono state individuate misure sanzionatorie per i rappresentanti regionali che non ottemperano alle disposizioni regionali.

Informa che il medesimo sistema di razionalizzazione delle spese è previsto per le Fondazioni, gli enti strumentali e gli enti vigilati, introducendo, altresì, il termine del 31 luglio 2015 per porre in essere tutte le attività di liquidazioni dell’AFOR, dell’ARSSA e dell’ARDIS. Medesimo termine viene assegnato per concludere le procedure di accorpamento disposte con la legge regionale 16 maggio 2013, n.24; esplicita, inoltre, che anche per le Fondazioni, gli enti strumentali e gli enti vigilati vengono previste misure tese a rafforzare il ruolo della “governance” regionale, disponendo la preventiva autorizzazione di ogni atto che abbia influenza sul livello delle spese del personale e che anche per i rappresentanti nominati dalla Regione in questi Enti sono previste misure sanzionatorie in caso di inottemperanza alle disposizioni normative; inoltre viene disciplinata l’introduzione di limite all’assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti per l’anno 2015 demandando alla Giunta l’individuazione delle misure da adottare.

Specifica, poi, che nel Collegato sono previste misure organizzative tese ad evitare il proliferare di spese per i pignoramenti a carico dell’Amministrazione regionale, disponendo che i dipartimenti regionali, o in caso di inerzia la ragioneria generale, liquidino i titoli giudiziali muniti di formula esecutiva nella fase antecedente al pignoramento nonché l’istituzione di un Ufficio denominato “Procedure esecutive e Recupero crediti”; preso atto, inoltre, della mole di debiti fuori bilancio regolarizzati negli scorsi esercizi finanziati in materia socio sanitaria, informa che vengono introdotte misure dirette ad evitare la formazione futura di ulteriori debiti nonché a garantire l’uniformità ed il coordinamento unitario delle procedure di liquidazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie erogate dalle strutture accreditate. Infine, specifica che nel Collegato sono contenute disposizioni tese a garantire l’applicazione concreta, anche da parte del Consiglio regionale, delle nuove regole in tema di armonizzazione dei bilanci.

In merito, poi, alla legge di stabilità regionale spiega che la stessa contiene il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio di previsione. Con essa si provvede: al finanziamento dei fondi speciali di parte corrente e di parte in conto capitale per l’approvazione di nuove leggi regionali; al rifinanziamento, per il triennio 2015-2017, delle leggi di spesa regionali, con esclusione delle spese obbligatorie e delle spese continuative; con riferimento alle spese pluriennali disposte dalle leggi regionali, alla rimodulazione delle quote destinate a gravare su ciascuno degli esercizi considerati nel bilancio di previsione e degli esercizi successivi; ad eventuali nuove autorizzazioni di spesa.

Riconosciuto che la Giunta regionale è consapevole del fatto che molte poste di bilancio sono insufficienti, in quanto le risorse disponibili non hanno consentito di affrontare e risolvere molte criticità ereditate dal passato, dà delucidazioni sul quadro delle risorse disponibili spiegando che il bilancio di competenza della Regione per l’anno 2015 - al netto delle partite di giro (2,35 miliardi di euro circa), dell’avanzo di amministrazione applicato (1,9 miliardi di euro) e della eventuale anticipazione di cassa (massimo 200 milioni) - ammonta complessivamente a circa 4,9 miliardi di euro, di cui però gran parte sono risorse a destinazione vincolata, vale a dire somme il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori istituzionali o con questi concordate, mentre le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione ammontano, invece, a circa 650 milioni di euro, pari a circa il 13 per cento delle risorse attualmente iscritte in bilancio

In merito, invece, alla spesa complessiva, rende noto che il bilancio della Regione vale circa 6,9 miliardi di euro, di cui il 48% è rappresentato da spese per la sanità, le risorse per investimenti (POR e FAS) rappresentano il 25% circa del bilancio puro di competenza, mentre il 12% riguarda altri fondi statali, mentre la spesa finanziata con risorse autonome rappresenta solo il 9% della spesa complessiva in termini di competenza totale.

Ritornando alla spesa da finanziare con risorse autonome, fissata per il 2015 in 650 milioni di euro, fermo restando che gran parte di tale importo è destinato spese di carattere obbligatorio o utilizzato per far fronte emergenze sociali o occupazionali, informa che la proposta di bilancio per il 2015 prevede la copertura delle spese obbligatorie (personale, contratti e mutui), la copertura dei debiti pregressi disposta con i precedenti collegati (forestazione, trasporti, rette socio-sanitarie), la sostanziale conferma del livello 2014 dei trasferimenti agli enti sub regionali, il taglio non lineare rispetto al 2014 della gran parte delle voci di spesa finanziate con la Tabella C della legge finanziaria regionale, l’eliminazione o la riduzione di tutte le spese non sorrette da specifiche leggi regionali, ad eccezione di quelle sorrette da specifiche convenzioni o che sono ritenute non comprimibili o, comunque, difficilmente eliminabili.

Conclude esortando ad impegnarsi per far sì che tutti assieme si possa contribuire a risollevare le sorti della Regione.

PRESIDENTE

Toglie la seduta.

 

La seduta termina alle 15,35

 

 

Il funzionario responsabile

Giada Katia Helen Romeo