X^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero
RESOCONTO SOMMARIO
__________
4.
SEDUTA DI MERCOLEDI’
15 APRILE 2015
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE AIETA E
DEL VICEPRESIDENTE ORSOMARSO
Inizio seduta h. 11,02
Fine seduta h. 15,35
INDICE
CICONTE Vincenzo Antonio, assessore al bilancio,,
NERI Giuseppe (Democratici progressisti),
ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)
CICONTE
Vincenzo Antonio, assessore al bilancio
Dato atto
della presenza del numero legale, pone in votazione il verbale della seduta
precedente che è approvato senza osservazioni. Indi introduce il primo punto
all’ordine del giorno, dando la parola all’assessore Ciconte.
Ringraziati il Presidente ed i
consiglieri della Commissione, premette che la predisposizione del documento di
programmazione economica e finanziaria è risultata difficoltosa, a causa delle
complicate situazioni in cui versa
Riferito, quindi, che il rapporto
Svimez descrive una situazione congiunturale negativa per
Per quanto riguarda la sanità, riferisce
che si è registrato qualche risultato positivo, ma che vi è ancora la necessità
di interventi urgenti nella gestione delle risorse, ritenendo che il Piano di
rientro debba realizzare tre principali obiettivi: governare il sistema,
razionalizzare i sistemi produttivi, garantire i livelli essenziali di assistenza.
Annuncia quindi che
Ricordato che nella prima seduta consiliare è stata
approvata una norma che prevede il dimezzamento degli emolumenti di tutti i
presidenti delle società partecipate, chiede di sapere in termini economici a
quanto ammontino le risorse risparmiate ed evidenzia che la somma attribuita al
bilancio del Consiglio regionale sia appena sufficiente a coprirne le spese di
funzionamento. Quindi, sull’articolo 6 della proposta di legge numero 20 del 2010
“Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno
Dichiara che sulla spese per le società partecipate il
taglio è tra il 10 e il 30 per cento della spesa e critica comunque la
circostanza che non si sia dato seguito a quanto previsto dalla legge regionale
numero 24 del
Condiviso quanto detto dall’assessore al bilancio, evidenzia che il risparmio derivante dalla riduzione del numero dei consiglieri da 50 a 30 non è reale, considerato che si sono aggiunti ben 22 vitalizi che graveranno sul bilancio del Consiglio. Ravvisa, quindi, difficoltà nell’approvare un bilancio talmente risicato per il Consiglio regionale e, a suo avviso, insufficiente a coprire anche la spese obbligatorie e necessarie per il funzionamento del Consiglio regionale che dovrebbero, invece, aggirarsi intorno ai 61 milioni di euro. Pertanto chiede una revisione della spesa in riferimento alle risorse destinate al finanziamento del Consiglio.
Ricordato che già nella passata legislatura sono state assunte decisioni importanti sulla base della spending review, ottenendo risultati meritevoli che mal si conciliano con le critiche, a suo avviso, ingenerose, riservate ad alcuni enti, ritiene opportuno che il presidente Oliverio, in merito alle riforme che intende attuare, coinvolga i soggetti interessati, nei tempi necessari per risolvere le problematiche. Preannuncia, infine, la presentazione, a sua firma, di richieste di piccoli contributi che potranno essere probabilmente recuperati in sede di assestamento.
Sottolineato come non sia possibile che in soli tre mesi si possano risolvere i problemi della Calabria, come qualcuno vorrebbe, ritiene indispensabile che chi di competenza si assuma la responsabilità degli errori passati. Rilevata l’impossibilità di effettuare grandi manovre col documento di bilancio, ritiene necessario, affinché i calabresi percepiscano il cambiamento, creare un fondo sociale per i bisogni della gente.
Condiviso quanto detto dal consigliere Nucera, riferisce che sui servizi sociali sono stati lasciati 30 milioni di euro e 5 milioni per il diritto allo studio e che conseguentemente le risorse sono state sottratte da altri settori. Ribadita la necessità di una riduzione degli sprechi, comunica che al dipartimento bilancio, nell’arco di tre mesi, è stato risparmiato un milione di euro, evitando spese superflue e/o non necessarie. Infine, sottolinea che a causa delle nuove regole di bilancio è obbligatorio chiudere in equilibrio il bilancio, pena la perdita delle premialità.
Comprese le difficoltà del momento, ritiene che sia necessario ed urgente attivare tutte le azioni che consentano di ridurre lo stato di povertà in cui versano i cittadini calabresi e, ribadita la necessità che in bilancio ci sia una posta sulle famiglie e contro la povertà, giudica la problematica prettamente politica.
Ribadito che la stagione di razionalizzazione della spesa è stata avviata nella passata legislatura, comprende le difficoltà del momento ed evidenzia come il bilancio in discussione sia uguale al precedente. Annuncia il voto contrario al provvedimento in esame.
Pone in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 24/10 che è approvata.
(Vengono
auditi: Emilio Bernardo Romano, rappresentante ANAV Calabria, interviene il Presidente la Commissione; Luigi
Siciliani, rappresentante dell’ASSTRA
Calabria e Emilio Bernardo Romano, rappresentante dell’ANAV, intervengono il Presidente della Commissione, il dirigente
generale del dipartimento bilancio dottor Filippo De Cello e l’assessore al
bilancio Ciconte; Giuseppe Mangone, Presidente ANPA Calabria; Alberto Statti, Presidente Confagricoltura Calabria; Filippo Pecora, rappresentante della COPAGRI Calabria; Nicodemo Podella,
rappresentante CIA Calabria;
Maurizio Nicolai, direttore ARCEA,
interviene il consigliere Orsomarso; l’ing. Carmelo Salvino, dirigente generale
del dipartimento agricoltura; Italo Antonucci, direttore generale di Arssa e Arsac; intervengono: il
Presidente della Commissione e il dottore De Cello; Pietro Lanzone, vicepresidente
di Confapi Calabria.
(Vengono
auditi, altresì: Rosy Perrone, segretario regionale della CISL Calabria, anche in rappresentanza della CGIL Calabria; Antonio Franco, segretario regionale UGL Calabria)
(Vengono
auditi, altresì: Carlo Vavalà, area manager Calabria, e Daniele Sciarrini,
responsabile agevolazioni e incentivi di Artingiancassa;
Vincenzo Aricò, Casartigiani
Calabria; Angela Robbe, presidente di Lega
Cooperative Calabria, anche in rappresentanza di AGCI Calabria e Confcooperative
Calabria; Leo Pangallo, presidente dell’ associazione regionale allevatori; Antonino Zumbo, pro-rettore
vicario dell’ Università Dante Alighieri;
interviene il dirigente generale del dipartimento bilancio, De Cello; Antonio
Merlino, segretario generale UILA UIL
Calabria; interviene l’assessore Ciconte;)
Sospende la seduta.
La seduta sospesa alle 14,55 riprende alle 15,00
Dispone la ripresa dei lavori.
(Vengono auditi: Giuseppe Gualtieri, segretario generale FAI CISL Calabria; Santino Aiello,
segretario generale FLAI CGIL Calabria;)
Ricorda che il termine per la presentazione di emendamenti è fissato per domani alle ore 16 e cede la parola al vicepresidente della Giunta regionale, assessore al bilancio, Vincenzo Ciconte.
Dà lettura della relazione politica ai disegni legge in discussione, premettendo che negli ultimi anni le nuove disposizioni normative hanno obbligato le Regioni ad un comportamento virtuoso ed hanno indotto una svolta epocale nella gestione delle risorse regionali: riforma armonizzazione dei bilanci di tutti gli Enti territoriali, l’anticipazione della normativa sul pareggio di bilancio (introdotta dalla legge di stabilità per l’anno 2015), i gravosi tagli ai bilanci regionali. Prosegue informando che per l’anno 2015 le Regioni si troveranno impossibilitate a coprire il contributo per il risanamento finanziario (pari a 5,6 miliardi per tutte le Regioni) con risorse proprie ed hanno raggiunto un accordo in Conferenza Stato-Regioni per la copertura dei tagli lineari posti in essere dal Governo con la rinuncia a gran parte dei trasferimenti statali e con l’azzeramento dell’aumento del Fondo sanitario nazionale.
In merito, poi, al quadro dell’armonizzazione dei bilanci spiega che il 1° gennaio 2015 è entrata in vigore la riforma sull’armonizzazione contabile degli enti territoriali e dei loro enti strumentali che si pone come finalità quella di rendere i bilanci degli enti territoriali (Regioni, Province e Comuni) omogenei e confrontabili tra loro, prerequisito necessario per avviare il percorso di risanamento finanziario, l’attuazione della spending review e la determinazione dei fabbisogni e costi standard.
Prosegue spiegando che si tratta di una riforma che ha l’obiettivo di far emergere i debiti effettivi delle amministrazioni territoriali, attraverso una operazione di “pulizia” e “trasparenza” dei bilanci, attuata, da un lato, con una azione di “riaccertamento straordinario dei residui”, tesa alla verifica dell’esigibilità dei crediti e/o dell’effettiva sussistenza di obbligazioni giuridicamente vincolanti relative agli impegni assunti nei pregressi esercizi finanziari e, dall’altro, con l’introduzione del “bilancio consolidato della Regione” che dovrà far emergere il risultato complessivo del “gruppo amministrazione pubblica regionale”, in quanto tale bilancio fornirà le risultanze della gestione non solo della Regione, ma anche degli enti ed organismi strumentali, nonché delle aziende e delle società controllate e partecipate.
Passando, poi al pareggio di bilancio ed al Patto stabilità, spiega che con le diposizioni della legge di stabilità viene introdotto per il solo comparto delle Regioni l’obbligo del principio del pareggio di bilancio in coerenza con gli impegni assunti dall’Italia a livello europeo, sancendo praticamente per le Regioni il superamento del Patto di stabilità per tetti di spesa ed il passaggio all’equilibrio per saldi. In particolare, gli impegni finali non possono essere superiori agli accertamenti finali ed i pagamenti non possono essere superiori alle riscossioni e ciò comporterà, ancora di più che in passato, una programmazione attenta e rigorosa della spesa, di competenza sia relativa allo smaltimento dei residui passivi, che dovrà essere allineata in maniera sinergica con l’andamento delle Entrate, sia a valere sui residui attivi. La Giunta dovrà infatti approvare, subito dopo l’approvazione del bilancio, un piano dei pagamenti dettagliato e rigoroso, nel quale siano specificate le priorità degli impegni e dei pagamenti che devono essere effettuati al fine di non sforare il Patto di stabilità. Ammonisce, inoltre, sulla necessità di azionare la spesa in maniera prudente in quanto sono previste sanzioni molto onerose per il mancato rispetto degli obiettivi del pareggio di bilancio.
Illustrando, poi, il quadro della finanza regionale per il prossimo triennio spiega che è caratterizzato da difficoltà di ordine finanziario: squilibrio fra entrate e spese autonome. Fa notare che il bilancio regionale è caratterizzato, da un lato, dalla presenza di un quantitativo ingente di risorse di natura vincolata di difficile utilizzazione e, dall’altro, da una disponibilità di risorse autonome, per spese sostanzialmente di natura corrente, non sufficiente a garantire la copertura del fabbisogno finanziario determinato dalla legislazione vigente. Rileva, inoltre, che la Regione non è mai stata in grado di coprire interamente il fabbisogno teorico, poiché ai necessari tagli, più o meno lineari, effettuati per garantire gli equilibri di bilancio non è quasi mai corrisposta una azione decisa di riduzione strutturale della spesa corrente.
Storicamente, prosegue, una parte della differenza fra il fabbisogno finanziario necessario alla copertura della spesa storica a legislazione vigente e le entrate in libera disponibilità è stato in parte coperto negli ultimi anni con il “definanziamento” dei residui passivi perenti, ma l’introduzione del “principio del pareggio di bilancio”, da un lato, e le sentenze della Corte Costituzionale dall’altro, impediscono, almeno fino a quando il conto consuntivo relativo all’esercizio precedente non è approvato dal Consiglio regionale, l’utilizzo di avanzo di amministrazione presunto. Così, come lo scorso anno, in sede di approvazione del bilancio 2015, le spese da finanziare con risorse autonome devono essere, almeno a livello iniziale, pari alle entrate previste in libera disponibilità.
Per quanto riguarda, poi, le direttive per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015-2017, spiega che la prima questione che la Giunta si è trovata d affrontare è la necessità della salvaguardia degli equilibri di bilancio, non solo per garantire il pareggio effettivo nel 2015, ma anche per superare, come prima evidenziato, il sistema dei controlli previsti dal DL 174/2012.
In considerazione del fatto che è necessario preservare gli equilibri di bilancio e contemporaneamente garantire la copertura di tutte le spese previste dalla normativa vigente, trovandosi la Regione nella condizione di avere un fabbisogno di spesa più alto rispetto alle risorse disponibili, evidenzia come vi sia l’obbligo di operare delle scelte sulle priorità ed al contempo adottare disposizioni legislative che riducano strutturalmente la spesa per la parte che non è più possibile finanziare.
Chiarisce, quindi, come le possibilità di manovra per ridurre la forbice fra fabbisogno ed entrate autonome sia demandata: al raggiungimento del pareggio in Sanità; ad interventi sulla legislazione regionale che riducano strutturalmente la spesa corrente di carattere continuativo; alla possibilità di utilizzare risorse statali e comunitarie per la copertura dei debiti; ad azioni che incidano in maniera effettiva sulla spesa degli Enti sub regionali e delle società partecipate, perseguendo specifici obiettivi di riduzione della spesa che dovranno realizzarsi seguendo alcune linee direttrici (l’eliminazione delle società non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali della Regione anche attraverso la messa in liquidazione o la cessione delle stesse; la soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; l’accorpamento di società che svolgono attività analoghe o similari).
Passando ad illustrare il Collegato alla manovra di finanza regionale, spiega che, in coerenza con quanto stabilito nel DPEFR, sono previsti interventi in materia di governo delle società e delle Fondazioni regionali, degli enti strumentali e degli enti vigilati, mediante l’introduzione di alcune disposizioni tese alla razionalizzazione delle spese di personale e di gestione, nonché dell’individuazione di un preciso termine per la conclusione delle gestioni liquidatorie ancora in essere. Vengono, altresì, dettate una serie disposizioni tese a garantire il complessivo equilibrio del bilancio regionale sia mediante la previsione di limiti concreti alla spesa regionale, ai fini del rispetto del Patto di stabilità, sia attraverso l’introduzione di misure organizzative tese a frenare la formazione di debiti fuori bilancio. Specificamente, in materia societaria, a corredo del “Piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie regionali”, vengono previste ulteriori misure di contenimento delle spese per il personale e per le spese di funzionamento per le società “in house providing” e per le società in cui l’Amministrazione regionale detiene una partecipazione di maggioranza. Sono dettate disposizioni atte a rendere effettiva la liquidazione delle società dirette e indirette in cui la Regione detiene la maggioranza qualificata prevedendo la presentazione del bilancio finale di liquidazione entro il 31 luglio 2015.
Precisa, ancora, che viene demandato ad un successivo atto di indirizzo di Giunta la determinazione puntuale della misura delle riduzioni richieste ai singoli organismi societari, al fine di modulare il contenimento dei costi in base alle effettive riduzioni già realizzate nei precedenti esercizi nonché in ragione dell’attuale livello dei costi societari; altresì, annuncia che saranno previste misure per rafforzare il ruolo della “governance” regionale nell’ambito delle società “in house” e in quelle controllate. Rende noto, inoltre, che nel Collegato sono previste misure specifiche per le società che presentino bilanci in perdita nonché misure sanzionatorie per i rappresentanti regionali delle predette società, in caso di perdite societarie perduranti, e sono state individuate misure sanzionatorie per i rappresentanti regionali che non ottemperano alle disposizioni regionali.
Informa che il medesimo sistema di razionalizzazione delle spese è previsto per le Fondazioni, gli enti strumentali e gli enti vigilati, introducendo, altresì, il termine del 31 luglio 2015 per porre in essere tutte le attività di liquidazioni dell’AFOR, dell’ARSSA e dell’ARDIS. Medesimo termine viene assegnato per concludere le procedure di accorpamento disposte con la legge regionale 16 maggio 2013, n.24; esplicita, inoltre, che anche per le Fondazioni, gli enti strumentali e gli enti vigilati vengono previste misure tese a rafforzare il ruolo della “governance” regionale, disponendo la preventiva autorizzazione di ogni atto che abbia influenza sul livello delle spese del personale e che anche per i rappresentanti nominati dalla Regione in questi Enti sono previste misure sanzionatorie in caso di inottemperanza alle disposizioni normative; inoltre viene disciplinata l’introduzione di limite all’assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti per l’anno 2015 demandando alla Giunta l’individuazione delle misure da adottare.
Specifica, poi, che nel Collegato sono previste misure organizzative tese ad evitare il proliferare di spese per i pignoramenti a carico dell’Amministrazione regionale, disponendo che i dipartimenti regionali, o in caso di inerzia la ragioneria generale, liquidino i titoli giudiziali muniti di formula esecutiva nella fase antecedente al pignoramento nonché l’istituzione di un Ufficio denominato “Procedure esecutive e Recupero crediti”; preso atto, inoltre, della mole di debiti fuori bilancio regolarizzati negli scorsi esercizi finanziati in materia socio sanitaria, informa che vengono introdotte misure dirette ad evitare la formazione futura di ulteriori debiti nonché a garantire l’uniformità ed il coordinamento unitario delle procedure di liquidazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie erogate dalle strutture accreditate. Infine, specifica che nel Collegato sono contenute disposizioni tese a garantire l’applicazione concreta, anche da parte del Consiglio regionale, delle nuove regole in tema di armonizzazione dei bilanci.
In merito, poi, alla legge di stabilità regionale spiega che la stessa contiene il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio di previsione. Con essa si provvede: al finanziamento dei fondi speciali di parte corrente e di parte in conto capitale per l’approvazione di nuove leggi regionali; al rifinanziamento, per il triennio 2015-2017, delle leggi di spesa regionali, con esclusione delle spese obbligatorie e delle spese continuative; con riferimento alle spese pluriennali disposte dalle leggi regionali, alla rimodulazione delle quote destinate a gravare su ciascuno degli esercizi considerati nel bilancio di previsione e degli esercizi successivi; ad eventuali nuove autorizzazioni di spesa.
Riconosciuto che la Giunta regionale è consapevole del fatto che molte poste di bilancio sono insufficienti, in quanto le risorse disponibili non hanno consentito di affrontare e risolvere molte criticità ereditate dal passato, dà delucidazioni sul quadro delle risorse disponibili spiegando che il bilancio di competenza della Regione per l’anno 2015 - al netto delle partite di giro (2,35 miliardi di euro circa), dell’avanzo di amministrazione applicato (1,9 miliardi di euro) e della eventuale anticipazione di cassa (massimo 200 milioni) - ammonta complessivamente a circa 4,9 miliardi di euro, di cui però gran parte sono risorse a destinazione vincolata, vale a dire somme il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori istituzionali o con questi concordate, mentre le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione ammontano, invece, a circa 650 milioni di euro, pari a circa il 13 per cento delle risorse attualmente iscritte in bilancio
In merito, invece, alla spesa complessiva, rende noto che il bilancio della Regione vale circa 6,9 miliardi di euro, di cui il 48% è rappresentato da spese per la sanità, le risorse per investimenti (POR e FAS) rappresentano il 25% circa del bilancio puro di competenza, mentre il 12% riguarda altri fondi statali, mentre la spesa finanziata con risorse autonome rappresenta solo il 9% della spesa complessiva in termini di competenza totale.
Ritornando alla spesa da finanziare con risorse autonome, fissata per il 2015 in 650 milioni di euro, fermo restando che gran parte di tale importo è destinato spese di carattere obbligatorio o utilizzato per far fronte emergenze sociali o occupazionali, informa che la proposta di bilancio per il 2015 prevede la copertura delle spese obbligatorie (personale, contratti e mutui), la copertura dei debiti pregressi disposta con i precedenti collegati (forestazione, trasporti, rette socio-sanitarie), la sostanziale conferma del livello 2014 dei trasferimenti agli enti sub regionali, il taglio non lineare rispetto al 2014 della gran parte delle voci di spesa finanziate con la Tabella C della legge finanziaria regionale, l’eliminazione o la riduzione di tutte le spese non sorrette da specifiche leggi regionali, ad eccezione di quelle sorrette da specifiche convenzioni o che sono ritenute non comprimibili o, comunque, difficilmente eliminabili.
Conclude esortando ad impegnarsi per far sì che tutti assieme si possa contribuire a risollevare le sorti della Regione.
Toglie la seduta.
La seduta termina alle 15,35
Il funzionario responsabile
Giada Katia Helen Romeo