X^
LEGISLATURA
COMMISSIONE
AFFARI
ISTITUZIONALI E AFFARI GENERALI
N. 9
RESOCONTO
SOMMARIO
_________
SEDUTA Di LUNEDì’ 14 DICEMBRE 2015
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCO SERGIO
Inizio lavori h. 13.37
Fine lavori h. 15,05
INDICE
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro
Destra)
MIRABELLO Michelangelo (Partito
Democratico)
SALERNO Nazzareno (Forza Italia)
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro
Destra)
SALERNO Nazzareno (Forza Italia)
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro
Destra),*
MIRABELLO Michelangelo (Partito
Democratico)
ROMEO Mariarita, funzionario
Settore legislativo
Dà avvio ai lavori della Commissione con l’approvazione del verbale della seduta precedente.
Ricorda l’iter della proposta di
legge in discussione che, dopo l’esame da parte della prima Commissione, è
stata rinviata alla Giunta regionale
per effettuare alcune modifiche, apportate con la deliberazione numero 473 del
24 novembre 2015, e precisamente la differenziazione dei termini finali di
conclusione delle procedure di liquidazione o di accorpamento dei diversi Enti
in base alle loro specifiche diversità, in accoglimento, peraltro, delle
osservazioni sollevate dal Settore legislativo.
Riferisce, poi, che il dirigente del dipartimento organizzazione, risorse umane e controlli, dottore Bulotta, convocato per la seduta odierna, ha inviato una nota nella quale, pur ritenendo superate le criticità del testo originario, esprime, tuttavia, perplessità in merito alla apposizione, per legge, di un termine per la liquidazione degli enti che potrebbe, a suo avviso, divenire inopportuno in seguito al verificarsi di fatti sopravvenuti o di circostante tali da renderne impossibile il rispetto come, ad esempio, la pendenza di un giudizio.
Precisato, preliminarmente,
che l’approvazione della proposta di legge, composta da 6 articoli, si rende
necessaria attesa l’avvenuta scadenza dei termini per la conclusione delle
predette procedure indicati dalle diverse disposizioni normative regionali,
riferisce di aver presentato alcuni emendamenti in accoglimento delle
osservazioni, di carattere puramente formale, del Settore legislativo.
Pur condividendo le osservazioni del dirigente Bulotta in merito all’apposizione, per legge, del termine di liquidazione, ritiene, tuttavia, fondamentale l’individuazione di step nella procedura di liquidazione degli enti non soltanto con finalità propulsiva ma anche programmatica, dichiarandosi d’accordo con le osservazioni del Settore legislativo, formalizzate negli emendamenti predisposti dal Presidente.
Condivisa l’impostazione tecnica della proposta di legge in discussione, ricorda che, già nella seduta di Consiglio regionale dello scorso aprile, aveva censurato la prassi consolidata del susseguirsi di proroghe in materia - come, peraltro, accaduto anche nella legislatura precedente -, sottolineando la necessità di una rapida conclusione delle procedure di liquidazione degli enti per evidenti necessità di riduzione dei costi.
Preannuncia, quindi, un voto di astensione finalizzato a non intralciare, per senso di responsabilità, il processo di riforma avviato dalla maggioranza di governo, pur ribadendo le critiche al sistema delle proroghe.
Concordando con le osservazioni politiche espresse dal consigliere Salerno, ritiene che nella nota inviata dal dirigente Bulotta si celi la possibilità di un eventuale ricorso ad ulteriori proroghe, a suo avviso, non condivisibile, richiamando, in proposito, la responsabilità soprattutto politica dell’Esecutivo regionale per porre fine a tali inefficienze.
Ritenuto di esprimere un voto favorevole alla proposta di legge in discussione, per fornire un contributo alla risoluzione rapida della problematica, censura, con forza, la reiterazione delle proroghe.
Apprezzato il senso di responsabilità dimostrato dai consiglieri Esposito e Salerno, condivide le censure al ricorso programmatico al regime delle proroghe, auspicando una rapida risoluzione della problematica. Indi, passa all’emendamento, a sua firma, protocollo numero 55653, alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 1, che è approvato a maggioranza, con l’astensione del consigliere Salerno. Quindi, posto in votazione l’articolo 1, che è approvato come emendato, a maggioranza con l’astensione del consigliere Salerno, passa all’emendamento protocollo numero 55655, sempre a sua firma, sostitutivo dell’articolo 2 che è approvato a maggioranza con l’astensione del consigliere Salerno. Indi, posto in votazione l’articolo 3 che è approvato a maggioranza con l’astensione del consigliere Salerno, passa all’emendamento, sempre a sua firma, protocollo numero 55657, all’articolo 4, comma 1, che è approvato a maggioranza con l’astensione del consigliere Salerno. Posto in votazione l’articolo 4 che è approvato, come emendato, a maggioranza, con l’astensione del consigliere Salerno, pone in votazione gli articoli 5 e 6 che sono approvati a maggioranza e la proposta di legge nel suo complesso che è approvata a maggioranza con l’astensione del consigliere Salerno, con autorizzazione al coordinamento formale.
Comunica l’impossibilità del consigliere Bova ad essere presente alla seduta odierna della Commissione.
Ricorda che la proposta di legge era stata ampiamente discussa nel corso della precedente seduta della Commissione.
Illustra la proposta di legge in
discussione, finalizzata a rettificare i confini territoriali dei Comuni di Petronà
e Belcastro, al fine di risolvere i problemi di 31 famiglie che risiedono in
località Acquavona del Comune di Belcastro, località distante circa 10 Km dal
centro abitato di detto Comune, che risulta essere adiacente al centro abitato
del Comune di Petronà, dal quale ricevono l'erogazione
dei servizi essenziali quali acquedotto, servizi scolastici, postali,
cimiteriali ed altri, che sono di difficile se non impossibile erogazione per
il Comune di Belcastro.
Riferisce, inoltre, che
la procedura prevede l’indizione di un apposito referendum con motivata
delibera del Consiglio Regionale, che stabilisca che saranno chiamati alla
consultazione esclusivamente i cittadini aventi diritto al voto, residenti in
località Acquavona del Comune di Belcastro, che da decenni attendono di decidere
da sé i propri confini circoscrizionali.
Comunica, pertanto, che è stata predisposta una proposta di risoluzione in ossequio alla procedura illustrata e che l’iter della proposta di legge in esame sarà sospesa in attesa dell’esito del referendum consultivo.
Pone ai voti la proposta di risoluzione con la quale si propone al Consiglio regionale l’approvazione della deliberazione per l’indizione del referendum consultivo, limitato ai soli abitanti della località Acquanova del comune di Belcastro, sulla proposta di legge numero 83/10^ e di proseguire nell’iter procedurale avviato ai sensi della legge regionale numero 13/1983, che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
Riferisce, preliminarmente, che il dirigente del dipartimento organizzazione, risorse umane e controlli, dottore Bulotta, ha inviato una nota, nella quale afferma l’assenza di osservazioni in merito alla proposta di legge in esame purché venga assicurata l’effettiva invarianza della spesa, con particolare riferimento all’articolo 6 che potrebbe dare adito a nuove spese. Ricorda, inoltre, con riferimento alle competenze della città metropolitana, la recente approvazione da parte della Giunta regionale di un disegno di legge finalizzato a valorizzare il ruolo dell’istituenda città metropolitana, mantenendo in capo alla città di Reggio Calabria le funzioni di cui alla legge numero 34 del 2002. Indi, da avvio alle audizioni.
(Vengono auditi: il presidente dell’Upi
Calabria, Enzo Bruno,interviene il Presidente; il presidente dell’UNCEM
Calabria, Vincenzo Mazzei, intervengono il Presidente
ed i consiglieri Salerno, Mirabello ed Esposito.)
Chiede che la tematica sia approfondita alla presenza del vicepresidente Viscomi.
Accolte le sollecitazioni dei consiglieri, rinvia il punto ad una prossima seduta che sarà calendarizzata in base alla disponibilità del vicepresidente Viscomi. Ringraziati gli auditi, dispone che si passi al successivo punto all’ordine del giorno.
Illustra la proposta che interviene sulla disciplina del referendum consultivo obbligatorio; difatti l’articolo 44 della legge regionale numero 13 del 1983 prevede che il quorum da raggiungere perché il referendum consultivo sia considerato valido venga equiparato al quorum previsto per il referendum abrogativo, evidenziando come detta previsione normativa risulti penalizzante per i procedimenti di fusione dei piccoli comuni, rendendo difficile il raggiungimento del quorum. Considerato che occorre favorire il processo di aggregazione tra i Comuni, ritiene che si debba eliminare il quorum di validità. Propone, infine, un emendamento all’articolo 1 della proposta di legge in esame che aggiunge un richiamo alle ipotesi disciplinate dall’articolo 40 della legge regionale numero 13 del 1983 che regolamenta il referendum consultivo obbligatorio.
(Viene audito il presidente dell’UNCEM
Calabria, Vicenzo Mazzei)
Esprime parere favorevole ad una celere approvazione della proposta.
Chiede il parere del Settore legislativo sull’emendamento proposto, in particolare se il richiamo all’articolo 40 della legge regionale numero 13 del 1983 estenda la modifica non solo alle fusioni, ma anche alle ipotesi di modifica di circoscrizioni o di denominazione di comuni.
Dichiarato parere positivo al disegno di legge, informa che l’estensione della norma è stata suggerita dal Settore legislativo, in quanto anche la Costituzione disciplina in egual maniera le previsioni di istituzione di nuovi comuni e di modifica delle circoscrizioni e delle denominazioni.
Soddisfatto della risposta, dichiara voto favorevole all’emendamento ed alla proposta di legge.
Pone in votazione l’emendamento protocollo numero 55618, a sua firma, che è approvato. Pone in votazione l’ articolo 1 che è approvato per come emendato, l’articolo 2 che è approvato e la proposta di legge nel suo complesso che è approvata, come emendata, con l’autorizzazione al coordinamento formale. Indi, toglie la seduta.
Il Dirigente
Dott. Maurizio Priolo