X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

_________

n. 34

 

SEDUTA Di  MARTEDI’  28 MARZO 2017

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO

 

 

 

 

Inizio lavori h.14,45

Fine lavori h. 16,35

.


 

 


Presidenza del Presidente Nicola Irto

 

La seduta inizia alle 14,45

 

PRESIDENTE

La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.

GRAZIANO Giuseppe, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

 

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

 

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e la mozione

GRAZIANO Giuseppe, Segretario Questore

Legge le interrogazioni e la mozione presentate alla Presidenza.

 

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta alle interrogazioni numero 82/10^ del 6 agosto 2015 a firma del consigliere Graziano; numero 121/10^ dell’11 gennaio 2016 a firma del consigliere Graziano; numero 209/10^ del 5 settembre 2016 a firma del consigliere Mangialavori; numero 218/10^ del 26 settembre 2016 a firma del consigliere Nicolò; numero 221/10^ del 28 settembre 2016 a firma del consigliere Graziano; numero 242/10^ del 5 dicembre 2016 a firma del consigliere Graziano; numero 259/10^ del 16 febbraio 2017 a firma del consigliere Guccione.

 

(Sono riportate in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Come annunciato nelle comunicazioni, il Presidente della Giunta regionale ha chiesto congedo per motivi strettamente personali e familiari. La Conferenza dei capigruppo ha deciso, all’unanimità, di procedere con l’esame dei punti inseriti all’ordine del giorno, rinviando ad altra seduta, sia di Conferenza dei capigruppo sia di Consiglio regionale, il dibattito politico sul sistema aeroportuale calabrese e sugli altri temi oggetto di discussione politica in seno alla Conferenza dei capigruppo, quali ad esempio il servizio idrico integrato.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno di due proposte di legge: la proposta di legge protocollo numero 14163 del 28 marzo di iniziativa dei consiglieri Mirabello e Romeo, recante: “Disposizioni per la liquidazione della Fondazione Field” e la proposta di legge riguardante la “Modifica della legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 per l’Istituzione dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria, Arpacal”.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno delle due proposte di legge richiesto dal consigliere Mirabello.

 

(Il Consiglio approva)

 

Ha chiesto di parlare il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Casa delle libertà)

Grazie, Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 225/10^ riguardante la “Modifica della legge regionale 5 aprile 1982, n. 13, recante <Norme di attuazione dello Statuto per l’iniziativa legislativa popolare per il referendum>”. E’ proposta dal sottoscritto, dal consigliere Romeo, capogruppo del Partito democratico, e dal consigliere Orsomarso, capogruppo del Gruppo Misto.

Questa proposta di legge riguarda l’ampliamento, ad opera del Presidente della Giunta regionale, dei termini per l’indizione dei referendum anche in vista del referendum consultivo per l’istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano. La modifica si rende necessaria al fine di convocare i cittadini residenti all’estero e i cittadini dei Paesi dell’Unione europea residenti nei comuni interessati al referendum, atteso che i tempi stretti non consentono allo stato attuale di promuovere la più ampia partecipazione della platea interessata dalla procedura di fusione. Per questo motivo, con la modificazione alla legge anzidetta, si chiede un ampliamento dei termini.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno del provvedimento come proposto dal consigliere Graziano.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 163/10^ d'Ufficio, recante: “Temporanea sostituzione del consigliere regionale Nazzareno Salerno, in atto sospeso dalla carica, con il Sig. Mario Magno”

PRESIDENTE

Il primo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 163/10^ d'Ufficio, recante: “Temporanea sostituzione del consigliere regionale Nazzareno Salerno, in atto sospeso dalla carica, con il Sig. Mario Magno”.

Se non ci sono richieste di intervento, pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

Invito il consigliere Magno a prendere posto nei banchi riservati ai consiglieri.

 

(Applausi)

 

Benvenuto, consigliere Magno. Prego, ha facoltà di parlare.

MAGNO Mario (Gruppo Misto)

Signor Presidente, intanto la ringrazio per avermi dato l’opportunità di prendere la parola in quest’Aula nella quale ho già trascorso un periodo di consiliatura, la nona, e mi accingo a trascorrervi un ulteriore periodo in questa decima legislatura.

Vorrei ringraziare lei, Presidente, il Presidente della Giunta che, purtroppo, oggi è assente per motivi personali e di salute, gli assessori, i colleghi consiglieri, la stampa, il pubblico presente e gli amici che sono venuti da Lamezia Terme e dalla provincia.

Desidero, inoltre, rivolgere a tutti voi un sentito ringraziamento per l’accoglienza che mi è stata riservata per questo mio ritorno nel Consiglio regionale della Calabria. Ringrazio, in particolare, il presidente Irto, il Capo di Gabinetto e l’Ufficio di Presidenza per la puntualità con la quale è stata data esecuzione al decreto di sospensione emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensi dell’articolo 8 del decreto legislativo numero 235/2012 che, oggi, mi vede rientrare in questa Assemblea quale supplente del consigliere Salerno al quale auguro che possa risolvere positivamente la sua vicenda personale.

Non posso, inoltre, non mandare un messaggio di augurio al Vice coordinatore regionale di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, amico da tanti anni e persona che stimo profondamente sia come politico siacome professionista da sempre impegnato sul territorio vibonese, affinché possa avere altre occasioni di rappresentanza politica e di attività amministrativa.

Per me oggi è un rientro in Assemblea regionale che vivo con una emozione differente rispetto al 2010 poiché questo nuovo insediamento – pur arrivando in ritardo e da supplente – attribuisce un significato nuovo al mio impegno politico fatto di coerenza, di rispetto delle regole e della legalità. Non nascondo che, sin dal momento del risultato sfavorevole alla mia elezione, ho sempre nutrito la convinzione che, comunque, sarei rientrato in Consiglio regionale, convinto che il tempo è galantuomo e restituisce sempre quello che per circostanze o avvenimenti vari è stato tolto.

Dopo poco meno di due anni e mezzo di attività da funzionario del Ministero dell’Interno e di impegno politico tra la gente, ritrovo una regione ancora più problematica rispetto a come la lasciai, a causa di una maggioranza, eletta a novembre 2014, che non ha saputo produrre, finora, quella novità e quella spinta di rinnovamento che i calabresi si aspettavano.

Devo, inoltre, prendere atto che anche una parte della minoranza non ha saputo o voluto interpretare con coerenza il ruolo che i cittadini calabresi le hanno affidato e che deve essere improntato al controllo dell’azione amministrativa sui grandi temi dello sviluppo e della difesa dei diritti, cogliendo il grido di sofferenza e di bisogno proveniente dalle fasce deboli della società.

Un pensiero va ai tanti giovani disoccupati, a coloro che hanno perso il lavoro e che hanno il diritto a sperare in un lavoro sicuro, alle famiglie che hanno diritto ad avere una sanità e servizi efficienti, scuole sicure per i propri figli ed un sostegno al reddito.

Un saluto ed un messaggio di vicinanza personale va ai tanti sindaci ed amministratori locali che con sacrificio gestiscono i comuni calabresi, sempre in difficoltà nell’erogare i servizi essenziali e spesso abbandonati al loro destino dai governi nazionali ed in alcuni casi anche dalla Regione che non mettono in campo politiche di sostegno e sviluppo adeguati.

Un ringraziamento doveroso va soprattutto alla magistratura calabrese – alla quale deve andare sempre il nostro continuo sostegno – che ha rappresentato negli anni passati, e continua a rappresentare, un punto di riferimento importante di garanzia, di giustizia, di legalità e di impegno contro la ‘ndrangheta.

Un messaggio di vicinanza e sostegno va ai tanti giovani che hanno manifestato a Locri contro la ‘ndrangheta, che hanno espresso vicinanza e solidarietà alle forze dell’ordine che con sacrificio e sofferenza garantiscono la sicurezza dei cittadini.

Un grazie particolare va alla stampa, a tutte le emittenti televisive e web che hanno messo in risalto il mio nuovo ingresso in Consiglio regionale a causa di una vicenda che rappresenta un segnale di allarme per la difesa della legalità, delle regole e del corretto rapporto quando si è chiamati a gestire la cosa pubblica.

Da questo momento mi sento di dover condividere con tutti voi un percorso di gestione dei processi programmatori e legislativi finalizzati alla crescita della Calabria senza confondere i ruoli assegnati dall’elettorato a maggioranza ed opposizione e senza, comunque, far venire meno il mio apporto su questioni riguardanti la collettività ed il raggiungimento del bene comune. Come ha ben detto Wanda Ferro nel suo discorso di insediamento, in questi due anni di gestione del governo di sinistra non mi sono perso molto perché non c’è stato quello scatto di orgoglio che i calabresi si aspettavano.

La delusione dei calabresi è grande e, pertanto, è necessario che quello scatto di orgoglio politico lo mettano in campo le opposizioni per creare i presupposti di una alternanza al governo attuale e per ridare alla nostra regione un nuovo progetto politico-amministrativo incentrato sullo sviluppo, con nuove politiche del lavoro per dare a tanti giovani disoccupati certezza sul futuro attraverso percorsi di educazione alla legalità e di denuncia.

Credo che in questo Consiglio regionale ci siano colleghi che hanno a cuore le sorti di questa regione e mi appello a loro affinché si costruisca un rapporto serio con i cittadini, fatto di impegni e di assunzione di responsabilità, creando una opposizione identificabile che sappia dare il proprio contributo in ogni momento.

Il venir meno di una vera opposizione a chi governa, che in molte situazioni si trasforma in trasversalismo e trasformismo, costituisce un deficit di democrazia, quella democrazia - nei ruoli per i quali siamo stati delegati dai cittadini - che dobbiamo difendere a tutti i costi e che rappresenta la vera forza di una gestione corretta ed equilibrata delle Istituzioni.

Sono qui per svolgere il mio ruolo senza cedimenti e sono certo che insieme ad amici di tante battaglie comuni che qui ritrovo – quali Mimmo Tallini, Wanda Ferro, Fausto Orsomarso, Alessandro Nicolò, Ennio Morrone, Giuseppe Graziano, Francesco Cannizzaro, con i quali ho condiviso percorsi politici ed esperienze amministrative–, nonché insieme a tanti amici di maggioranza –quali Tonino Scalzo, Enzo Ciconte, Domenico Bevacqua, Arturo Bova, Mauro D’Acri, Baldo Esposito, Pino Gentile, Carlo Guccione ed altri che mi scuso se non citati, con i quali spero di avere rapporti fruttuosi– sapremo trovare le giuste sinergie per ridare ruolo e dignità a questo Consiglio regionale con proposte progettuali e legislative impegnative.

I problemi sono tanti, alcuni da sempre trascurati, mentre dovrebbero essere affrontati con ostinazione ed impegno anche con l’utilizzo dei fondi comunitari. In particolare, mi riferisco alla Fondazione Terina con i suoi dipendenti che non percepiscono gli stipendi da mesi; agli aeroporti calabresi da rilanciare e per i quali spero che la Sacal sappia dare nuova linfa e nuova opportunità di ripresa; al mare sporco con una depurazione che ancora non funziona ed al turismo che non decolla; all’oneroso smaltimento dei rifiuti con una raccolta differenziata ancora troppo minimale; alla mancanza di politiche occupazionali adeguate; alla mancanza di infrastrutture moderne e tutt’ora insufficienti nei collegamenti – si veda la SS 106 e le linee ferroviarie abbandonate – necessari, invece, per far decollare la Calabria; alle insufficienti politiche per il sostegno all’handicap e agli anziani, alle donne; ad una sanità commissariata e per la quale non si conosce a che punto sia il Piano di rientro mentre i cittadini ne pagano i costi elevati e i mille altri problemi che affronteremo nel prosieguo di questa decima legislatura.

Concludo questo mio intervento ringraziando doverosamente la coordinatrice regionale di Forza Italia, Jole Santelli, ed il Partito nazionale che a novembre 2014 mi hanno consentito di ricandidarmi per poter rappresentare ancora una volta in questa Aula consiliare i cittadini calabresi ed i tanti elettori del Collegio Centro; per loro mi spenderò con impegno e con la speranza di poter onorare ancora una volta la fiducia che hanno riposto in me, votandomi non con una delega in bianco, ma con la convinzione di potersi far rappresentare da una persona con esperienza politica-amministrativa e capace di tentare di portare a soluzione, insieme a tutti voi, le molteplici problematiche che affliggono la Calabria.

A loro dico “non farò mancare il mio impegno”. Inoltre, per concludere, dopo aver consultato alcuni amici consiglieri regionali, dichiaro la mia adesione al Gruppo Misto con l’impegno e anche con la necessità di poter riflettere nel prosieguo su quelli che dovranno essere eventuali nuovi assetti all’interno dei gruppi politici che compongono il Consiglio regionale ed in modo particolare dei gruppi di opposizione.

La mia appartenenza politica rimane, comunque, sempre legata fortemente a Forza Italia per la quale mi spenderò ancora di più sul territorio del Collegio Centro ma anche sul territorio della intera regione. Vi ringrazio per la pazienza e per l’ascolto che avete riservato al mio intervento.

 

(Applausi)

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Magno.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 143/10^ di iniziativa del consigliere Esposito, recante: “Integrazioni al Regolamento interno del Consiglio regionale (D.C.R. 27 maggio 2003, n. 5)”

PRESIDENTE

Il secondo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 143/10^ di iniziativa del consigliere Esposito, recante: “Integrazioni al Regolamento interno del Consiglio regionale (D.C.R. 27 maggio 2003, n. 5)”.

La parola al relatore del provvedimento, consigliere Esposito.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra), relatore

Presidente, questa proposta di provvedimento amministrativo trae la sua origine dalla necessità di adeguare il Regolamento consiliare interno alle disposizioni contenute nella legge regionale del 12 agosto 2016, numero 30, recante “Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione ed attuazione della normativa e delle politiche della Unione europea”, proposta ed approvata dal Consiglio regionale su iniziativa dei consiglieri Aieta e D’Acri.

Questa legge ha provveduto a conformare la legislazione regionale in materia alle norme statali della legge numero 234 del 24 dicembre 2012 che, a sua volta, aveva recepito i dettati del Trattato di Lisbona entrato in vigore nel 2009.

In particolare, con questo provvedimento amministrativo di adeguamento del Regolamento vengono introdotti e disciplinati lo svolgimento della sessione regionale– una volta all’anno possibilmente prima della pausa estiva– e tutto il percorso di adozione della legge regionale europea da parte del Consiglio regionale. Più specificatamente, vengono rubricate tali disposizioni all’articolo 111ter e all’articolo 111quater. Si realizza così un modello collaborativo fra Giunta e Consiglio istituzionalizzando questa collaborazione e prevedendo un flusso informativo continuo dalla Giunta al Consiglio pur nell’esercizio delle reciproche competenze; tale modello collaborativo vuole – anche mediante questo adeguamento al Regolamento – offrire una possibilità di riabilitazione del Consiglio bilanciando la sua posizione più debole rispetto alla Giunta.

È casuale che questo provvedimento amministrativo arrivi in Aula oggi in coincidenza con il sessantesimo anniversario dei due “Trattati di Roma” e dopo la celebrazione proprio a Roma di tale evento.

Ritengo che sia anche l’occasione per ricordare quel 25 marzo 1957 e ribadire, da parte di questo Consiglio regionale, l’impegno da profondere verso una Europa unita ed indivisa guardando ai padri costituenti dell’Europa, guardando a quel passato per elaborare non soltanto il presente ma anche il futuro.

Vanno celebrate le tante cose fatte dal 1957 ad oggi ma ritengo che ci sia tanto da lavorare affinché le speranze, ancora inevase, possano trovare una soluzione. Tali soluzioni, ritengo, che potranno essere conseguite soltanto se con coraggio verranno poste al centro delle decisioni il potere decisionale ed una nuova democrazia partecipata che è quello che viene dalla base e dai cittadini.

Nuovi modelli di democrazia, quindi, che possano restituire quella fiducia che probabilmente oggi sfugge ai cittadini europei; nuove capacità di investimento per far aumentare la crescita; riduzione soprattutto delle diseguaglianze e su questo si può aprire un dibattito estremamente ampio su quella Europa a due velocità che anche sabato è stata messa in evidenza a Roma ma soprattutto lotta alla povertà di cui questa regione ha fortemente bisogno.

Non v’è dubbio che nel parlare di Unione europea non si possa tacere anche l’importanza di addivenire a delle politiche migratorie condivise e comuni e, soprattutto, la logica comuneè quella di impegni forti verso la sicurezza e la difesa. Impegni forti che non possono prescindere dalle risorse economiche che quanto meno, tuttavia, devono trovare una loro logica se escono fuori da quel patto di stabilità che è una scure sui Governi e sui vari enti.

Con questo auspicio e con questo proposito ritengo che oggi si possa licenziare questa proposta di provvedimento amministrativo di adeguamento del Regolamento consiliare interno. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di parola sul secondo punto all’ordine del giorno, pertanto pongo in votazione il provvedimento.

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 158/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno Calabri per la Comunità Greca di Calabria”

PRESIDENTE

Il terzo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 158/10^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno Calabri per la Comunità Greca di Calabria”.

La parola al relatore, consigliere Aieta, che ha facoltà di illustrare la relazione.

AIETA Giuseppe (Partito democratico), relatore

Signor Presidente, la proposta di provvedimento che è posta oggi all’approvazione di questa Assemblea è stata licenziata a maggioranza dalla seconda Commissione - Bilancio, Programmazione economica ed Affari dell’Unione europea -, nella seduta del 21 marzo 2017. Alla seduta di Commissione ha partecipato il dirigente generale del dipartimento bilancio, dottor De Cello.

Devo ricordare che l’articolo 24 della legge regionale numero 15 del 2008 ha autorizzato la Giunta regionale a procedere alla trasformazione dell’Istituto in Fondazione, così come è accaduto per quello della cultura occitana ed ellenica, con il compito di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi, ed ha nominato il Commissario ad acta con il compito di provvedere a curare la predisposizione degli adempimenti necessari alla trasformazione.

Il provvedimento che oggi ci occupa si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del dipartimento Turismo, del dipartimento Bilancio e del parere dell’organo di revisione.

Occorre precisare che è stato nominato un Commissario liquidatore che ha provveduto, oltre a rettificare la determina di approvazione dei rendiconti regionali per gli esercizi finanziari 2013, 2014 e 2015, ad approvare anche il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2014.

Il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole ai rendiconti generali anni 2013, 2014 e 2015, nonché al riaccertamento straordinario dei residui al 31 dicembre 2014.

Il dipartimento Turismo ha espresso parere favorevole. Il dipartimento Bilancio, nell’istruttoria di competenza, ha precisato che i bilanci di previsione per gli esercizi finanziari 2013, 2014 e 2015 non sono stati approvati dal Consiglio regionale e, dunque, l’Ente ha operato in gestione provvisoria. I rendiconti degli anni 2013 e 2014 registrano un avanzo di amministrazione pari a zero; il rendiconto del 2015 chiude con un avanzo di amministrazione pari ad € 2, 35.

A seguito di un attento esame della documentazione, il dipartimento Bilancio ha rilevato che: sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa, di cui al conto del bilancio, e il conto del tesoriere; sussiste continuità tra i residui finali rispetto a quelli iniziali dei singoli esercizi iscritti nelle scritture contabili.

Il dipartimento Bilancio evidenzia, tuttavia, che non risulta effettuata dal dipartimento Turismo la necessaria vigilanza sulle attività dell’Istituto in ordine alla spending review e la verifica in ordine alla normativa di riferimento.

A conclusione dell’attività istruttoria, il dipartimento Bilancio ritiene possibile procedere alla trasmissione da parte della Giunta regionale dei rendiconti dell’Istituto regionale per la Comunità Greca di Calabria per gli esercizi 2013, 2014 e 2015 al Consiglio regionale, per gli adempimenti di competenza.

PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di parola pongo in votazione il provvedimento come illustrato in Aula.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 159/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria”

PRESIDENTE

Siamo adesso al quarto punto all’ordine del giorno relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 159/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria”.

La parola al relatore, consigliere Aieta, che ha facoltà di illustrare la relazione.

AIETA Giuseppe (Partito democratico), relatore

Signor Presidente, questo provvedimento è simile a quello che abbiamo testé discusso. Si tratta dei rendiconti degli esercizi 2013, 2014 e 2015 riferiti all’Istituto regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria.

Anche qui il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del dipartimento turismo, del dipartimento bilancio e del parere dell’organo di revisione.

Il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole, così il dipartimento turismo ed il dipartimento bilancio, a seguito di attento esame della documentazione, ha espresso parere favorevole con delle postille che riguardano il contenimento della spesa ma autorizza, in ogni caso, la discussione ed il trasferimento di questa pratica alla Commissione regionale.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 160/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale per la Comunità Occitana di Calabria”

PRESIDENTE

Siamo adesso al quinto punto all’ordine del giorno relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 160/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale per la Comunità Occitana di Calabria”.

La parola al relatore, consigliere Aieta, che ha facoltà di illustrare la relazione.

AIETA Giuseppe (Partito democratico), relatore

Signor Presidente, anche qui si tratta della proposta di approvazione dei rendiconti per gli esercizi 2013, 2014, 2015 riferiti all’Istituto Regionale per la Comunità Occitana di Calabria.

Anche qui il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole; il dipartimento turismo ha espresso parere favorevole e il dipartimento bilancio ha autorizzato la trasmissione da parte della Giunta regionale di questo provvedimento al Consiglio regionale, evidenziando alcune questioni che sono state già anticipate negli altri due provvedimenti.

In ogni caso il dipartimento bilancio ritiene che questo provvedimento si possa approvare.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 161/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste Regionali anno 2017”

PRESIDENTE

Il sesto punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 161/10^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste Regionali anno 2017”.

La parola al relatore, consigliere Aieta, che ha facoltà di illustrare la relazione.

AIETA Giuseppe (Partito democratico), relatore

La proposta di provvedimento amministrativo numero 161/10^, di iniziativa della Giunta regionale, riguarda il “Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste Regionali anno 2017”.

Il Programma regionale che è stato elaborato ai sensi della legge regionale numero 20 del 1992 viene qui dettagliatamente elencato nei suoi interventi.

L’obiettivo è quello di uno sviluppo multifunzionale del sistema forestale che include, tra l’altro, una serie di azioni innovative volte ad una miglior prospettiva di crescita e di ritorno economico.

Le azioni contenute nel presente Programma si esplicano, in accordo a quanto contenuto nel vigente Piano stralcio per l’Assetto Geologico (PAI), con la gestione e manutenzione del territorio, la prevenzione dei rischi idrogeologici, ambientali e degli incendi boschivi, la manutenzione delle infrastrutture nelle aree forestali e la loro eventuale implementazione.

Le azioni ivi previste si articolano, sostanzialmente, in tre macrosistemi: il primo riguarda il sistema bosco-legno; il secondo il sistema difesa del suolo; e il terzo riguarda la formazione professionale.

Gli interventi attinenti il primo gruppo afferiscono allo sfruttamento del soprassuolo delle foreste e dei boschi pubblici, del demanio regionale, comunale, garantendone la salvaguardia e la tutela dell’intero ecosistema.

Le azioni previste riguardano, in particolare, la produzione di biomasse, la valorizzazione della filiera legno e la gestione delle aziende forestali.

Il Programma si completa con l’attività di formazione professionale rivolta ad una riqualificazione dei quadri dirigenti, dei tecnici e delle maestranze e ad un’attività di protezione civile, intesa come attività per interventi sulle calamità naturali.

Dal punto di vista finanziario si evidenzia che il finanziamento del programma di forestazione per l’anno 2017 è di circa euro 192.000.000, 00 a cui si farà fronte con risorse nazionali per euro 130.000.000, 00, mentre la rimanente somma sarà a carico delle risorse autonome regionali.

E’ chiaro che la Regione Calabria, con le sole fonti di finanziamento attuali, non può sostenere il costo globale della gestione forestale, per cui il Programma mira nel tempo anche ad una autosostenibilità.

Il Programma prevede, infine, degli incentivi che dovranno consentire la costruzione di un mercato utile all’avvio dell’autosostenibilità del settore. Durante la seduta sono intervenuti il Dirigente del Dipartimento Presidenza, ingegnere Siviglia, e il Dirigente generale del Dipartimento Bilancio, dottor De Cello.

L’ingegnere Siviglia ha evidenziato, illustrando il Piano, che in esso sono state segnalate le criticità del territorio regionale ed in tale contesto è stata elaborata una programmazione che consentirà di tutelare il territorio stesso.

Il direttore generale del dipartimento bilancio ha confermato la copertura finanziaria del provvedimento.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, chiedo di inserire all’ordine dei lavori l’ordine del giorno numero 8672 del 23 febbraio 2017.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine dei lavori odierni dell’ordine del giorno proposto dal consigliere Sergio.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 216/10^ di iniziativa del consigliere Neri, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, numero 126”

PRESIDENTE

Il settimo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 216/10^, di iniziativa del consigliere Neri, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, numero 126”.

Ha chiesto di parlare in via preliminare la consigliera Wanda Ferro. Ne ha facoltà.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, avendo dato un approfondito sguardo a questa pratica, ritengo sia necessario – non me ne voglia il consigliere Neri! – richiedere un maggiore approfondimento rispetto al riconoscimento dei debiti fuori bilancio di alcuni professionisti rispetto ad una legge regionale già esistente del 4 febbraio 2002, che trovo esaustiva, ma, soprattutto, a salvaguardia dell’intero Consiglio regionale; la legge, che è stata approvata nel 2002, prevede, nel riconoscimento dei debiti fuori bilancio, che la pratica venga inviata alla Corte dei conti per il controllo che spetta alla giustizia amministrativa. Ed, ovviamente, nel caso vi sia stata una acquisizione da parte della Regione di beni e servizi, in assenza del preventivo impegno di spesa, il rapporto obbligatorio intercorre ai fini della controprestazione per una parte non riconoscibile ai sensi dell’articolo 45bis tra il privato e l’amministratore. Il dirigente o il funzionario che abbia determinato la generazione del debito ovviamente ne deve rispondere. Per la prestazione continuativa o periodica hanno effetto e si estende ai dirigenti che abbiano reso possibile le singole prestazioni.

Credo che questo Consiglio regionale dovrebbe chiedere al Settore legislativo della Regione un elenco, un inventario dei debiti fuori bilancio di eventuali altri professionisti che si trovano nelle medesime condizioni.

Ovviamente in caso di una sentenza in nome del popolo italiano non c’è da parte nostra nessuna reticenza a voler approvare quanto previsto da queste parcelle. Voglio anche ricordare che sono debiti fuori bilancio, non disposti da questa amministrazione ma, comunque, nella salvaguardia di ognuno di noi, credo ci debbano essere regole, normalità e pari dignità per tutti coloro che hanno svolto prestazioni per la Regione e che ancora, magari, hanno un pregresso da riscuotere.

Chiudo dicendo che anche su questo dobbiamo intravedere le posizioni dei professionisti che difendono la Regione e che poi, nello stesso tempo, avendo cause contro la Regione riscuotono, magari, le parcelle.

Forse un po’ più di linearità rispetto, non al nostro operato, ma a quello che richiediamo alla buona burocrazia credo sia a tutela, consigliere Neri, di tutti quanti ma, soprattutto, del Consiglio regionale stesso.

PRESIDENTE

Parere del relatore, consigliere Aieta? Favorevole. Allora pongo in votazione il rinvio di questo punto all’ordine del giorno per un approfondimento tecnico.

 

(Il Consiglio rinvia)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.

AIETA Giuseppe (Partito democratico)

Presidente, le volevo, gentilmente, chiedere di richiamare in Aula la mozione numero 74, avendola presentata il 19 dicembre 2016, che riguarda: “L’adesione alla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della mozione Onu.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 115/10^ di iniziativa del consigliere Neri, recante: “Modifiche alla legge regionale 5 maggio 1990, n. 41, rubricata ‘Istituzione anagrafe canina, prevenzione randagismo e protezione degli animali”

PRESIDENTE

Siamo all’ottavo punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta di legge numero 115/10^, di iniziativa del consigliere Neri, recante: “Modifiche alla legge regionale 5 maggio 1990, n. 41, rubricata ‘Istituzione anagrafe canina, prevenzione randagismo e protezione degli animali”.

La parola al consigliere Neri, che ha facoltà di illustrare la relazione.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, questa proposta di legge è stata approvata in terza ed in seconda Commissione e va evidenziato che, in ragione della intervenuta sentenza della Corte dei conti, che prevede che anche leggi che di per sé non prevedono impegni di spesa a carico del bilancio regionale, in ogni caso, devono essere accompagnate da una relazione tecnica che spieghi, punto per punto, le motivazioni per cui da quelle norme non possono derivare nuove fonti di spesa. Abbiamo provveduto ad integrare la relazione tecnica che, a questo punto, è congrua con quanto prescritto dalla Corte dei Conti.

Sono arrivate delle osservazioni da parte del dipartimento salute della Regione Calabria che riteniamo attinenti e accoglibili; pertanto, chiedo che la proposta di legge in questione venga restituita alla Commissione di competenza affinché si proceda nelle forme ordinarie. Grazie.

PRESIDENTE

Lo stesso proponente della proposta di legge chiede il rinvio per un approfondimento. Diamo per rinviato anche l’ottavo punto all’ordine del giorno.

 

(Il Consiglio rinvia)

Proposta di legge numero 190/10^ di iniziativa del consigliere Nicolò, recante: “Mantenimento annuale delle strutture amovibili degli stabilimenti balneari. Modifiche alla legge regionale 17/2005”

PRESIDENTE

Il nono punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 190/10^ di iniziativa del consigliere Nicolò, recante: “Mantenimento annuale delle strutture amovibili degli stabilimenti balneari. Modifiche alla legge regionale 17 del 2005”.

Il relatore, consigliere Bevacqua, ha facoltà di svolgere la relazione. Prego.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Grazie Presidente. Prima di iniziare l’illustrazione del punto volevo rivolgere un caloroso benvenuto al collega Magno al quale auguro un buon lavoro ed al quale rivolgo l’invito di svolgere quel ruolo a cui lui poco fa ha accennato, nella sua relazione di benvenuto: di una opposizione sana e costruttiva e, nel caso ce ne fosse bisogno, anche dura, perché credo sia uno dei principi dettati dalla democrazia quello di svolgere un ruolo di maggioranza e di opposizione nel rispetto reciproco delle posizioni. Con il collega Magno ci conosciamo da anni, quando lui svolgeva la stessa funzione che io svolgevo nella mia provincia. Gli auguro, pertanto, un buon lavoro ed un bentornato in quest’Aula.

L’approvazione in Commissione del progetto di legge presentato dal collega Nicolò testimonia, come ho avuto modo di dire, ancora una volta, lo spirito che anima la Commissione da me presieduta che è uno spirito costruttivo e bipartisan. Ritenendo condivisibile la sostanza del provvedimento ho chiesto di procedere alla immediata approvazione, al fine di consentire alle nuove norme di essere operative prima dell’inizio della stagione balneare.

Venendo al merito della proposta, occorre tener presente che i comuni e le province avrebbero dovuto, da anni, adottare i piani di spiaggia e le conseguenze di questo ritardo nella pianificazione non devono continuare, per questo, a gravare sui soggetti privati che vedono costantemente frustrate per il rigetto le loro legittime istanze volte al prosieguo della loro attività economica.

Nell’attuale periodo di stagnazione economica, la norma in esame è tesa ad attenuare per gli operatori del settore gli effetti congiunturali consentendo loro di mantenere e rilanciare il turismo del mare anche dopo il termine della stagione estiva, evitando agli operatori turistici l’aggravio dei costi derivanti dallo smontaggio e rimontaggio delle opere.

Questa parziale modifica alla legge regionale numero 17 del 2005 permette il rilascio, infatti, di una autorizzazione per il mantenimento delle strutture amovibili degli stabilimenti balneari in concessione a carattere stagionale per l’intero anno, purché siano rispettati precisi parametri e cioè che lo consenta lo stato dei luoghi e che il concessionario si impegni a svolgere l’attività economica.

Il concessionario, inoltre, deve essere in regola con il pagamento del canone e dell’addizionale regionale; non permangono occupazioni o innovazioni abusive sul demanio marittimo; vengono acquisiti tutti gli altri pareri e le autorizzazioni prescritte ex legge, in particolare quella paesaggistica nonché il parere vincolante del dipartimento competente in materia di demanio marittimo.

Viene inoltre prevista una clausola di salvaguardia tale che le concessioni, una volta approvato il Piano comunale spiaggia, possono essere revocate ove risultino in contrasto col medesimo piano.

Tutto ciò è stato possibile grazie alla proficua interlocuzione col Settore legislativo del Consiglio regionale mediante il quale si è pervenuto ad un testo che garantisce il rispetto di tutti i vincoli e le normative vigenti a tutela del territorio.

Tutela dell’ambiente ed iniziative economiche non sono necessariamente in contrasto come in questo caso, ma anzi devono essere normate in modo da essere congiuntamente di ausilio alla crescita delle comunità e dei territori.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Grazie Presidente, colleghi consiglieri, è con soddisfazione che ho avuto modo di constatare la condivisione sulla proposta di legge sia in Commissione di merito sia in Commissione bilancio. Voglio precisare che tale disposizione non comporta oneri finanziari, ma mira a derogare a dei principi.

Sappiamo che la legge già normata, la numero 17 del 2005 all’articolo 5, comma 9, disciplina la fattispecie attraverso il Piano spiagge ed è quindi competenza dei comuni ed interviene, tale disposizione, richiamata esaustivamente dal presidente Bevacqua, soprattutto laddove non esiste il Piano spiaggia, ma per garantire un turismo “mirato” rispetto ad una logica che in Calabria più che altrove merita grande attenzione.

Ci siamo soffermati soprattutto su questo aspetto e non c’è niente da inventarsi perché tale normativa esiste già in altre realtà come l’Emilia Romagna e altre regioni. La deroga consiste nel consentire alle strutture amovibili – con quelle condizioni che diceva il presidente Bevacqua - lo svolgimento dell’attività economica, il mantenimento per l’intero anno.

Questo non è vincolante per l’intero anno e naturalmente una precisazione è d’obbligo, perché qualcuno mi ha sollevato l’eccezione: se volessimo, 4-6-8 mesi è la deroga all’attuale vincolo limitato alla stagione estiva, compatibilmente, naturalmente, allo stato dei luoghi e con tutte quelle prescrizioni ex lege ed il parere vincolante del dipartimento. Ribadisco che non ci sono oneri finanziari ed è una legge che guarda ad un obiettivo strategico rispetto al quale ho potuto constatare che non ha oneri. Ringrazio la Commissione e tutti i rappresentanti per averne apprezzato i contenuti, averli condivisi ed averla approvata sia nella Commissione di merito sia nella Commissione che ha esaminato l’aspetto finanziario.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Intervengo, intanto, per far un plauso positivo ad una norma che da tempo si inseguiva e alla capacità del collega Nicolò di tradurla in disposizione normativa, grazie, anche, al presidente Bevacqua.

Questo è l’esempio di come norme che non comportano spese, che non sono norme finanziarie, possono rivoluzionare l’economia. Si inserisce in un quadro generale in cui il Governo ha tolto alle Soprintendenze - che erano quell’altro pezzo di burocrazia che rallentava il processo autorizzativo anche per montare o smontare nuovi gazebo - ed è un fatto positivo che restituirà a questa Calabria – da sempre si è detto che “si camperà di turismo” – rispetto a quella tradizione che oggi ci fa interrogare come italiani in Europa rispetto a direttive su cui c’è la nostra forte opposizione politica. Mi riferisco alla direttiva Bolkestein che vorrebbe pezzi delle nostre coste messe a gara per essere acquistate da Mac Donald’s o altre multinazionali contro una accoglienza tipica italiana, quella della Calabria, – la più famosa è quella dell’Emilia Romagna –che nel tempo sta diventando una accoglienza di tipo familiare.

Questo è un fatto positivo e volevo sottolineare – l’ha già fatto il collega Nicolò con cui discutevo prima rispetto a sollecitazioni che ci vengono dalle Associazioni balneari – che ho riletto il testo attentamente e ritengo che il rilascio di concessioni annuali che avvengono dai comuni non debbano diventare un obbligo.

Noi dobbiamo sburocratizzare e garantire a chi monta un lido - per esempio – a Reggio Calabria che possa stare aperto anche tutto l’anno. Lì dove c’è la possibilità economica di tenerlo sempre aperto non vorrei che l’interpretazione di questa norma - anche perché all’esterno stanno già provando ad interpretarla – diventasse un obbligo piuttosto che una opportunità.

Dal lavoro delle Commissioni e se vogliamo anche dal coordinamento formale deve emergere, rispetto a questo intervento che potrà avvenire da chi andrà a pubblicare questa legge, che parliamo di opportunità e non di nuovi obblighi per chi ha in concessione questi stabilimenti balneari.

Complimenti al collega Nicolò. Annuncio il mio voto favorevole.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Casa delle libertà)

Presidente e colleghi, mi associo a quanto detto dal collega Orsomarso, perché questa proposta del consigliere Nicolò è veramente eccellente. Per me che abito sul mare, in effetti, esiste questo problema agli inizi di settembre; è un problema pratico sia per chi ha gli stabilimenti sia per chi usufruisce degli stabilimenti. In effetti al 31 di agosto sono obbligati a smontare, questa legge consente di allungare la stagione turistica e di rimanere nella legalità da parte di chi ha gli stabilimenti balneari.

Accolgo con favore anche il fatto che in Commissione sia stata approvata da tutti, come diceva il collega. Mi associo anch’io nei complimenti al collega Nicolò che ha presentato effettivamente una proposta di legge importante per il mantenimento e lo sviluppo turistico dei nostri litoranei. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Solo per rispondere al collega Orsomarso, anzi per tranquillizzarlo. Se lo spirito di questa proposta di legge è agevolare gli operatori economici, credo che, su questa materia, porteremo avanti anche la sua riflessione. Nei prossimi giorni, insieme all’assessore Rossi - che è qui presente-, cercheremo di capire se è possibile arrivare a modificare ulteriormente la legge in modo che crei più consenso e favorisca gli operatori economici interessati.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Grazie Presidente, è stata già argomentata questa proposta di legge con un plauso positivo, al quale aggiungo il mio e quello del gruppo del Nuovo Centro Destra. Come dichiarazione di voto, evidenzio che si tratta di una proposta di legge, veramente, ad euro zero per quanto riguarda la spesa, ma che può racchiudere in sé i momenti di crescita estremamente significativi ed importanti.

Partendo da questi presupposti, che la legge racchiude in sé, e dato che l’attuazione è prevista solo ed esclusivamente in assenza del Piano spiaggia, io ritengo che, giacché i Piani spiaggia non sono stati redatti, questa proposta di legge dovrebbe essere vademecum e punto di partenza proprio nella redazione degli stessi.

Renderemo, così, un servizio molto più ampio - se sono vere tutte le premesse che abbiamo illustrato in Aula.

Non v’è dubbio che, in questa proposta di legge, ci sono elementi di ordine ambientale da tenere in considerazione per quanto riguarda norme e autorizzazioni che non possono essere evitate.

Mi auguro che, veramente, si possa prendere spunto da questa proposta di legge in modo omogeneo e non frammentato su tutto il territorio regionale, con l’obiettivo di allungare il più possibile la stagione estiva e consentire ai concessionari di questi stabilimenti balneari un’attività commerciale ben più lunga dei due o tre mesi di attività di stagione estiva.

Naturalmente nel rispetto delle autorizzazioni e nel rispetto delle regole dell’attività commerciale, che va rendicontata e richiede il rilascio di autorizzazioni commerciali, e non solo urbanistiche, per gli stabilimenti balneari.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle Libertà)

Signor Presidente, semplicemente per rafforzare - ove ce ne fosse bisogno - il concetto che mi sembra sia emerso da questa discussione, rispetto ad una proposta che sta assumendo una importante concretizzazione, a mio avviso, unanime. Questo è il dato che deve emergere. È lodevole l’iniziativa del collega Nicolò, al quale va il mio assoluto ringraziamento e plauso rispetto all’iniziativa, così come ai colleghi di maggioranza che, all’interno della Commissione deputata, hanno dibattuto e posto altre istanze, organizzato e disciplinato ancor di più la proposta di legge.

Oggi la Calabria grazie a questa sinergia, a questo modus operandi - che dovrebbe assumere sempre di più una dimensione più concreta e vorrei, ove ce ne fosse bisogno, che si enfatizzasse quando il modus operandi è in piena sinergia tra una maggioranza e una opposizione -, attraverso questa proposta di legge dimostra di essere attenta ad una tematica molto importante per la nostra regione.

La maggioranza accoglie una proposta lodevole.

Oggi la Calabria, al di là del proponente, riesce a produrre qualcosa di buono in un materia di turismo, che deve essere sempre più centrale per la Calabria. Oggi avviamo un percorso importante, dando la possibilità alle città sul mare - come ad esempio Reggio Calabria, Crotone - di avere uno strumento legislativo importante attraverso il quale, certamente, riusciranno ad allungare le stagioni e ad organizzare l’attività turistica sui propri territori.

Ho preso la parola per evidenziare questo modus operandi che dovrebbe essere sempre più utilizzato per tutte le iniziative messe in campo dai singoli colleghi e dai singoli gruppi.

Grazie al Presidente del gruppo di Forza Italia, Nicolò, e grazie a tutti coloro che hanno creduto che questa istanza e questa legge dovesse assumere una dimensione unanime. Credo che oggi ne sia una dimostrazione. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Presidente, condivido l’ultimo intervento del consigliere Cannizzaro ed anche tutti gli altri interventi che l’hanno preceduto. Aggiungo che questa maggioranza non fa questioni personali o localistiche, ma quando ci sono proposte di legge che guardano alla crescita del territorio ed al benessere dei cittadini, non ha nessun problema a sostenerle, come abbiamo fatto per questa proposta di legge. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Ferro. Ne ha facoltà.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Annunzio il voto favorevole alla pratica e il plauso al lavoro del consigliere Nicolò, auspicando che questo lavoro possa in qualche modo aiutare la Regione Calabria, assessore Rossi, affinché i comuni provvedano rispetto ai Piani spiaggia che - devo dire non so in che percentuale adesso, non ho seguito gli ultimi numeri rispetto all’approvazione - vede la Calabria un po’ indietro sui Piani spiaggia, rispetto a quel lavoro che ci ha visto collaborare - lei da tecnico, io da ex Presidente della Provincia – e che riparametrava i Piani territoriali di coordinamento delle Province rispetto al Qtr, ma anche rispetto a questi strumenti che gli stessi comuni devono predisporre ed attuare.

Un plauso, ma anche una possibilità da parte dell’assessorato. Avremo modo di incontrarci per capire chi non ha provveduto ad approvare questo strumento importante, quindi parlo degli enti locali e dei comuni, anche rispetto ai famosi commissari ad acta. Devo dire che è stata una cattiva abitudine nel corso degli anni, la proroga della proroga della proroga, e penso che a questo punto sia arrivato il momento, rispetto alle amministrazioni inadempienti, di fare quanto consente la legge e che sono sicura con la sua professionalità riusciremo a farlo nel più breve tempo possibile.

Un plauso, ovviamente, al consigliere Nicolò.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico)

Signor Presidente, solo per dire che questa proposta di legge apre una discussione ed uno scenario relativamente a tutto ciò che si vive sul mare, perché - lo diceva e lo anticipava il collega Bevacqua, Presidente della Commissione ambiente -, probabilmente, su questo tema, d’intesa con la Giunta e con il professor Rossi, si deve ampliare il raggio di azione.

Chi ha fatto o fa l’amministratore si cimenta quotidianamente con le difficoltà che afferiscono al demanio, alle concessioni, alla vita che avviene sulle nostre spiagge. Considerato che questa è una regione che detiene un primato quanto a chilometri di spiaggia, penso che, su questo, debba avvenire una più ampia ed approfondita discussione, traendo spunto ed ispirazione da questa proposta di legge. Anche perché ricordo, a me stesso e all’Aula, che le concessioni possono anche riguardare punti di ormeggio, considerato che, ad oggi, la Calabria detiene un primato negativo in quanto ad offerta nautica. Cioè, se oggi la Calabria raddoppiasse – così stiamo tentando di fare con il bando già pubblicato di 21 milioni di euro, seguito dal professor Russo - i propri posti barca conserverebbe il primato negativo di ultima regione di Italia.

Credo che questo sia quanto meno controproducente per una regione che ha sacche di disagio molto estese. Considerato questo, considerata questa proposta e considerato anche l’interesse dei colleghi raccolgo anche l’atto di impulso venuto dal consigliere Bevacqua di considerare l’opportunità, su questo tema, di allargare lo spettro della discussione.

Per esempio, anche gli alberghi relativamente vicini al mare hanno difficoltà a ritagliarsi piccoli spazi per servizi che, quando ci spostiamo dalla Calabria, troviamo in altre regioni del nord. Così come è molto tortuosa la legge che oggi impone distanze tra i lidi e tanti vincoli che rendono la vita difficile alla intrapresa giovanile.

Dico al collega Bevacqua che sarebbe il caso che noi - alla presenza del professore Rossi che di questa materia si intende ampiamente - ci vedessimo per pensare ad un Testo Unico su questa materia, per dare finalmente, alla Calabria, un’idea di cosa si vuol fare; è nota l’attività che l’assessorato all’urbanistica sta conducendo non solo sui “Contratti di fiume” – rispetto ai quali ricordo essere stato protagonista il presidente Irto, ad inizio legislatura - ma anche ai “Contratti di costa”.

Siccome tutto è correlato ed interrelato, credo che dobbiamo fare una discussione ampia ed approfondita. Grazie.

 

PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste da parte dei colleghi consiglieri, la parola all’assessore Rossi.

ROSSI Franco, Assessore alla pianificazione territoriale ed urbanistica

Grazie vorrei manifestare, da parte del governo della Regione, la soddisfazione per l’approvazione di questa legge, rispetto alla quale abbiamo, modestamente, contribuito alla stesura finale.

Raccolgo l’invito ed assumo l’impegno. Ho già convocato le associazioni balneari per giorno 5 aprile ed in quella occasione le ascolterò ed illustrerò la legge; raccolgo anche l’invito a fare una riflessione più ampia ed articolata rispetto all’offerta turistica che le coste possono offrire per la Regione Calabria e mi impegno a riferire in Consiglio gli esiti dei lavori che andremo a fare. Grazie.

PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di parola per discussione generale né per dichiarazione di voto passiamo alla approvazione della legge.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con l’autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, solo per chiederle il rinvio del decimo punto all’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di rinvio del decimo punto all’ordine del giorno presentata dal consigliere Romeo.

 

(Il Consiglio approva)

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno di mia iniziativa“In ordine al personale precario del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco”.

PRESIDENTE

Lo consegni alla Presidenza. Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno presentato dal consigliere Mirabello.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 226/10^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mirabello e Romeo, recante: “Disposizioni per la liquidazione della Fondazione FIELD e trasferimento delle funzioni ad Azienda Calabria Lavoro”

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di legge numero 226/10^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mirabello e Romeo, recante: “Disposizioni per la liquidazione della Fondazione FIELD e trasferimento delle funzioni ad Azienda Calabria Lavoro”.

Prego, consigliere Mirabello, a lei la parola.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Presidente, questa proposta di legge, in realtà, rappresenta uno stralcio di un disegno di legge che era stato licenziato dalla Giunta regionale a giugno dello scorso anno e che riguardava un riassetto dei servizi per l’impiego. Aveva come norme principali la definizione dei ruoli e dei servizi dei Centri per l’impiego.

All’interno di questo complesso disegno di legge, approvato in terza Commissione alla unanimità, erano anche inserite le norme inerenti la liquidazione della Fondazione Field.

Dico subito che si è deciso di procedere allo stralcio di questa parte del testo, in quanto la materia dei Centri per l’impiego è in rapida evoluzione anche per via dell’esistenza di un tavolo nazionale nel quale si sta discutendo, in particolare, del ruolo e della sorte dei dipendenti in carico ai Centri per l’impiego stessi.

Avendo ritenuto necessario, in questa fase, acquisire qualche altro elemento dal tavolo nazionale, prendere qualche altra settimana di tempo e non avendo lo stesso tempo a disposizione per la messa in liquidazione della Fondazione Field, si è deciso di depositare, a mia firma e a firma del collega Romeo, questo testo di legge che, ripeto, stralcia solo le norme riguardanti la liquidazione della Fondazione Field ed il passaggio dalla Fondazione Field ad Azienda Calabria Lavoro” delle funzioni che la stessa Fondazione Field garantiva alla Regione.

Si tratta di un testo di legge che è privo di costi, quindi è di natura ordinamentale e si limita a trasferire – ripeto – le funzioni della Fondazione Field ad Azienda Calabria Lavoro” e avvia la procedura per la liquidazione della stessa fondazione. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola, pertanto passiamo all’esame del provvedimento.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 224/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche alla legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 (Istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria-Arpacal)”

PRESIDENTE

Siamo adesso alla proposta di legge numero 224/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche alla legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 (Istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria-Arpacal)”.

L’inserimento di questa legge è stato richiesto dal consigliere Mirabello che ha facoltà di parlare.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Grazie Presidente, in questo caso, si tratta di una proposta di legge licenziata dalla Giunta regionale con deliberazione numero 93 del 17 marzo 2017 che si occupa dell’Ente strumentale della Regione Calabria, Arpacal – Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria.

La proposta di legge punta a modificare, semplicemente, la legge regionale numero 20 del 1999; l’articolo 11 della legge predetta, così come sostituito dall’articolo 22, comma 1, lettera d) della legge regionale 16 maggio 2013, numero 24, indica al primo comma i requisiti richiesti per l’accesso all’incarico di direttore generale dell’Ente, disponendo che lo stesso sia scelto tra persone laureate in possesso di comprovate competenze ed esperienze dirigenziali in organizzazioni complesse del settore ambientale, maturate per un periodo superiore al quinquennio.

Questo testo di legge regionale vigente prevede che le competenze e le esperienze professionali siano maturate unicamente in ambito ambientale per un periodo temporale superiore a 5 anni.

La formulazione del requisito oggetto della proposta di modifica della legge regionale è mutuato e raccordato alle disposizioni contenute nella legge 28 giugno 2016 numero 132 “Istituzione del sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione di ricerca ambientale” pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, serie generale 166 del 18 luglio 2016. In sostanza noi con questo disegno di legge adeguiamo la legge regionale al dettato della legge nazionale e, pertanto, ai fini dell’adeguamento del quadro normativo regionale a quello nazionale si propone la modifica del secondo periodo del comma 1 dell’articolo 11 della legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 sostituendolo col seguente “Il direttore generale è scelto tra i soggetti in possesso dei requisiti previsti dal comma 1, dell’articolo 8 della legge 28 giugno 2016, n. 132”.

Grazie Presidente.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola, pertanto passiamo all’esame del provvedimento.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 225/10^ di iniziativa dei consiglieri Romeo, Orsomarso e Graziano, recante: “Modifica alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 (Norme di attuazione dello statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i referendum)

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di legge numero 225/10^ di iniziativa dei consiglieri Romeo, Orsomarso e Graziano, recante: “Modifica alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 (Norme di attuazione dello statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i referendum).

La parola al consigliere Graziano che ne ha chiesto l’inserimento.

GRAZIANO Giuseppe (Casa delle Libertà), relatore

Signor Presidente, si tratta della proposta di legge di modifica alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 “Norme di attuazione dello statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i referendum”.

Questa norma cosa riguarda? Soprattutto in relazione al progetto di fusione in atto tra Corigliano Calabro e Rossano, c’è stato un ottimo lavoro svolto in Commissione da parte del presidente Sergio che ha svolto in tempi strettissimi tutte le audizioni ed ha portato in tempi molto ristretti alla risoluzione, approvata in Aula, in Consiglio, il 27 gennaio.

Il lavoro svolto è stato così eccellente, accelerato e fatto bene che ha portato a rispettare i tempi ristretti indicati dalla precedente norma. La norma che intendiamo modificare esplicita che il “Presidente della Giunta regionale entro 10 giorni indice il referendum che si deve svolgere tra il sessantesimo ed il novantesimo giorno”.

Ci si è resi conto che i tempi previsti non sono sufficienti, al fine di consentire il regolare espletamento degli adempimenti previsti dalle norme referendarie nazionali, in vista della convocazione degli elettori per il referendum consultivo obbligatorio per l’istituzione del nuovo comune, considerato che questa fusione comporterà la nascita di un ente territoriale che andrà ad occupare in Calabria il primo posto in termini di estensione territoriale e il terzo per numero di abitanti.

Al riguardo, i ristrettissimi margini imposti dalla normativa regionale vigente - per completare gli adempimenti previsti, per consentire il diritto di voto per i residenti all'estero e per i cittadini dei Paesi dell'Unione Europea residenti nei Comuni interessati al referendum- non consentono allo stato attuale di promuovere la più ampia partecipazione della platea interessata dalla procedura di fusione.

E’ per questo che proponiamo insieme al capogruppo del Pd, Romeo, ed al capogruppo del Gruppo Misto, Orsomarso, di prorogare questi termini affinché il referendum venga indetto con decreto da emanarsi entro il secondo ed il sesto mese successivo alla pubblicazione del decreto da parte del Presidente della Giunta.

E’ una necessità effettiva affinché siano convocate le elezioni e affinché i cittadini si possano render conto e partecipare attivamente alle proposte referendarie.

Si è svolto nei giorni scorsi il referendum per i paesi della Presila. Se ci fosse stato più tempo e più informazione magari il risultato sarebbe stato diverso. La legge si propone questo.

Voglio approfittare, se mi consente il Presidente, per dare gli auguri al collega Magno che oggi si è insediato in Consiglio regionale, augurandogli buon lavoro. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Per specificare, si tratta di una richiesta dei sindaci dei comuni di Corigliano e Rossano che si sono confrontati anche col presidente Oliverio. Sono firmatario di questa proposta per gli elementi appena esposti. Va da sé che è un provvedimento che nasce da una iniziativa dei consiglieri Graziano e Bevacqua. Ne avevamo sottolineato l’importanza simbolica; in queste ore si è votato per piccoli comuni che hanno concordato per la fusione, ma questa sarebbe una importante fusione in quanto dalla stessa nascerebbe una delle prime cittadine della Calabria che si unirebbe a Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria.

Questo per sottolineare, in Consiglio regionale, che è una richiesta che asseconda le richieste motivate dei sindaci di queste comunità e anche per evitare che qualcuno, domani, possa dare una interpretazione autentica diversa da quello che si è voluto fare in Consiglio.

Ma siamo come allora, nell’averla votata, fortemente favorevoli a questi processi di fusione e di organizzazione delle aree urbane della Calabria.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, colgo l’occasione per salutare i cittadini del territorio presilano che hanno votato domenica per la fusione di quattro comuni su cinque.

Saluto come capogruppo, anticipando il voto favorevole, questa richiesta di ampliamento dei termini. Ritengo che non sia il caso della Presila la problematica della ristrettezza dei tempi perché il progetto di fusione dei cinque comuni parte dagli anni duemila. Vi era stato un primo referendum, non andato bene, fra Casole e Trenta; le amministrazioni comunali circa otto anni fa hanno votato, all’unanimità, la realizzazione di questo referendum e, poi, la realizzazione di questa nuova componente in Consiglio regionale ha consentito di realizzare il tutto con il rispetto di una tempistica molto meno ristretta rispetto a quella vostra.

Ritengo, in tutta umiltà, che questo nuovo termine sia necessario per i nuovi processi di fusione tra comuni, ma nel caso del primo esempio i 60 più 90 giorni, che sono un termine dilatorio e non perentorio, erano più che bastevoli per la realizzazione del decreto del Presidente della Giunta. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Brevemente Presidente, perché si sta parlando molto di gestione associata di funzioni e di fusioni tra comuni in particolare. Guardate veniamo da una esperienza positiva, al di là delle procedure che ognuno di noi ha in mente e devo dire che da qui a breve presenteremo anche una proposta di legge, con altri colleghi, che regolamenta i processi di fusione dei comuni.

La fusione di un comune non è qualcosa di irrilevante, è un processo irreversibile e come tale va necessariamente vagliato bene con tutti quelli che sono i relativi passaggi.

Dico una cosa al consigliere Graziano e agli altri firmatari: se questa proposta serve ai sindaci può essere approvata, specificatamente, solo per questo ma la procedura, chiaramente, era un procedura esatta perché i 10 giorni sono più che bastevoli per arrivare alla determinazione della data di indizione del referendum.

Dobbiamo dire le cose come stanno. Servono ai due sindaci, troviamo il modo. Ma che questa legge modifichi tutto quello che sarà il discorso delle fusioni a me non va bene, francamente.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Solo per esprimere il mio voto favorevole a questa modifica proposta dal collega Graziano e firmata dai colleghi Romeo e Orsomarso.

E’ una proposta di legge che viene chiesta dai sindaci interessati e si tratta di un procedimento approvato dal Consiglio regionale che andava meglio ponderato, meglio organizzato e meglio governato. Quando intervenni nell’approvazione del punto evidenziai alcune tematiche oggetto di questa proposta di legge.

Abbiamo il dovere di agevolare i processi e di farli maturare, di far capire ai tanti amministratori locali che questa è una opportunità seria e che si tratta di un vero e profondo cambiamento culturale. Solo per questo sono favorevole ad accogliere questa proposta di legge. E’ un processo importante che riguarda un’area importante della provincia di Cosenza e forse riguarda una tra le fusioni più importanti in ambito nazionale in questa materia. Ci sembra doveroso dar più tempo ai sindaci per meglio favorire i processi necessari per arrivare ad una condivisione unanime. Questa proposta di legge credo vada nella giusta direzione che è quella di far diventare, oggi, un’area vasta come quella della Sibaritide riferimento a livello regionale e mi auguro a livello nazionale.

E’ una sfida che bisogna incoraggiare e favorire per questo voto favorevolmente alla proposta del collega Graziano.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola, pertanto passiamo all’esame del provvedimento.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

 

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno numero 34 di iniziativa del consigliere Sergio “Sulla privatizzazione poste: no a logiche di profitto per fare cassa a scapito del servizio universale che penalizzi i cittadini e le aree interne”

PRESIDENTE

Siamo all’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Sergio “Sulla privatizzazione poste: no a logiche di profitto per fare cassa a scapito del servizio universale che penalizzi i cittadini e le aree interne”.

Ha chiesto di parlare il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, signori rappresentanti della Giunta, colleghi consiglieri, anche io mi associo agli auguri di benvenuto al collega Magno al quale auguro buon lavoro.

Parliamo di privatizzazione di Poste italiane: no a logiche di profitto per far cassa a scapito del servizio universale che penalizza i cittadini delle aree interne. Ne do lettura.

“Il Consiglio regionale - premesso che:

Poste italiane rappresenta un asset infrastrutturale strategico per la crescita e lo sviluppo del Paese essendo la più grande azienda nazionale per numero di dipendenti – 140 mila circa –, la sesta per numero di fatturato, la prima compagnia assicurativa nel ramo vita – circa 8 miliardi di ricavi con una crescita del 20% – nonostante la crisi incombente.

Grazie alla sua intercanalità e capillarità soprattutto nel mezzogiorno, Poste italiane è l'unica struttura produttrice di servizi essenziali indispensabili per larghi strati della popolazione, soprattutto per le comunità delle aree interne e montane sempre più a rischio spopolamento e desertificazione, proprio in virtù della progressiva costante scomparsa dei pubblici presidi quali banche, scuole, forze dell'ordine, poste sanità ecc...

Rilevato:

il GAP infrastrutturale presente in Calabria e la mancanza di un progetto complessivo di sviluppo; un costo del denaro proibitivo; le inefficienze dei settori strategici (quali TLC, trasporti, energia, pubblica amministrazione) che non favoriscono certamente la ripresa e non determinano incentivi per le imprese e gli investimenti in realtà come quelle del mezzogiorno in cui bisogna affrontare problemi di carattere ambientale, di funzionalità, efficienza e competitività.

Rilevato, altresì:

la consolidata abitudine nella cittadinanza a preferire l'utilizzo del canale postale quale riferimento privilegiato ed assolutamente fiduciario per la raccolta del risparmio (dati statistici informano che il canale principale di raccolta del risparmio in Calabria avviene attraverso gli sportelli postali, il 40 per cento circa);

l'ideale collocazione geografica della Calabria, utile per una strategia di rilancio e sviluppo della logistica – con il porto di Gioia Tauro, i tre aeroporti, l'autostrada e l'Area metropolitana dello Stretto – potrebbe diventare la piattaforma ideale per valorizzare e promuovere gli scambi industriali e commerciali verso i mercati della zona euro-mediterranea.

Ribadito che:

nell'intero Paese, e specialmente nel nostro contesto socio-economico, intere comunità di diversi milioni di cittadini usufruiscono, attraverso la rete capillare di Poste italiane sul territorio, di un servizio universale irrinunciabile e con una forte connotazione sociale al punto che una ulteriore razionalizzazione o diminuzione del presidio postale farebbe pagare un prezzo eccessivo in termini di civiltà e democrazia, soprattutto nel contesto storico calabrese attuale;

l'annunciata operazione di privatizzazione, che porterebbe alla svendita per pochi denari di uno dei principali asset strategici del Paese, rappresenterebbe un grave danno per i cittadini e per i contribuenti oltre che una ulteriore mortificazione per tutti i lavoratori che, negli ultimi 15 anni di continue riorganizzazioni e mutamenti che ne hanno profondamente modificato la Mission aziendale, si sono sacrificati ed impegnati per favorire un cambiamento epocale, rendendo l'azienda più moderna, competitiva, economicamente solida, capace di offrire un servizio altamente qualificato con una tenuta occupazionale che ha garantito una decisiva integrazione di servizi tradizionali (Bancoposta, conti correnti, pagamenti, logistica, pacchi e recapiti) con i servizi innovativi ad alto valore aggiunto (finanziari, assicurativi, carte prepagate, sim, CSA, contact center, cyber security etc...).

Considerata l'opportunità:

di prendere posizione contraria unanime nei confronti dì quella parte del Governo (Ministro dell'Economia) che già da qualche mese continua ad insistere sulla necessità di procedere verso la privatizzazione di Poste italiane con la quotazione di un ulteriore spacchetto azionario in Borsa;

di scongiurare l'ipotesi della privatizzazione che rappresenterebbe una vera e propria svendita dell'azienda considerato quanto già avvenuto per tutte le ex aziende di Stato (Iri, Eni, Telecom, Enel, FFSS, Anas, Alitalia);

tenuto conto, inoltre, che Poste italiane presenta una situazione economica solida e stabile, tra l'altro, tale operazione sembrerebbe informata a meri calcoli ragionieristici e dettata dalla necessità di fare cassa per recuperare appena qualche miliardo utile a rientrare nei parametri imposti dal Patto di stabilità e crescita dell'Unione europea, senza incidere in maniera decisiva sulla riduzione del debito pubblico. -

impegna il Presidente della Giunta regionale:

a ribadire l'inopportunità di smantellare poste italiane, un importante servizio pubblico a fortissimo radicamento sociale, che potrebbe mettere in discussione il futuro di oltre 140 mila famiglie e rischierebbe di frantumare l'unicità aziendale che ha resistito ai forti venti nordici delle liberalizzazioni e della globalizzazione;

a sensibilizzare, con una azione solidale e sussidiaria a supporto di importanti posizioni politiche già ufficializzate ed espresse, il Governo a desistere dal proseguire nel disegno di privatizzazione della più grande azienda di servizi, che dovrebbe restare pubblica nell'interesse generale del Paese”. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

A me fa piacere che il collega – che, tra l’altro, ha lavorato con Poste italiane e conosce, quindi, meglio di noi queste dinamiche – si sia reso conto, insieme ad un pezzo di sindacato dopo, della situazione. Ricordo che, a dicembre 2015 ed a luglio 2016 – sono andato a verificare la data delle uscite sulla stampa – avevamo lanciato il grande allarme di questa svendita insieme all’Ugl nazionale e calabrese.

Non so se questa maggioranza – lo dico al collega Sergio – voterà questo ordine del giorno, perché è la stessa che ha appoggiato nel tempo il Governo Renzi di prima, ed il Governo Renzi di oggi – quello di Gentiloni – per la svendita di una delle principali aziende italiane a quattro lire, come diceva il collega Sergio, nel senso che i tre miliardi sono stati dispersi in quella mancia elettorale antecedente al referendum per Renzi; gli 80 euro erano una mancia elettorale e non è un intervento strutturale.

Posso capire che si faccia un Piano di privatizzazione dei gioielli italiani per prendere 3 miliardi ed investirli in infrastrutture in Calabria. No, non solo la svendita di Poste italiane che è una delle aziende organizzate meglio, anche nella funzione di raccolta e reimpiego dei risparmi degli italiani, ma appunto quello che oggi anche il collega Sergio, dopo la nostra denuncia, ha chiesto: un Consiglio regionale ad hoc e l’intervento del Presidente. E’ ovvio che oggi, per garbo non essendo presente per motivi di salute, non mi sento di polemizzare ulteriormente.

Non so se questa maggioranza voterà, mi associo ovviamente, ora come allora a questo ordine del giorno che condanna la politica di un Governo che su tutti i fronti – soprattutto per il sud a partire da questo tema – ha fallito.

Ben venga che ci sia una presa di coscienza da parte di chi in queste settimane, in questi mesi, in questi anni ha sempre sostenuto questo governo e queste politiche.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua.. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, grazie, solo per dire che il collega Sergio ha fatto bene a presentare questo ordine del giorno ed a richiamare l’attenzione di questo Consiglio regionale su un tema così importante che riguarda uno degli asset più importanti dal punto di vista industriale che è quello di Poste.

Vorrei ricordare al collega Orsomarso che all’interno della maggioranza di governo, all’interno del Partito nel quale milito, si è da poco aperta una discussione sulla utilità o meno di proseguire con la privatizzazione di alcuni enti importanti tra cui le Poste.

Credo che anche i cambiamenti registrati ai vertici di questo ente dimostrino che da parte del Governo c’è una inversione su questo tema – e lo vorrei ricordare al collega Sergio – perché sa benissimo che col sindacato c’è in atto una discussione in merito e sa che il cambio del presidente Caio è avvenuto per meglio riflettere se continuare o meno sulla privatizzazione.

Credo sia una discussione che dovremo fare anche in Consiglio regionale, per dire che siamo favorevoli ad un cambio di passo verso questo tema e di considerare strategici per le sorti del Paese alcuni asset, tra cui Poste italiane.

Ha fatto bene il collega Sergio a presentare questo ordine del giorno e credo che già, da parte di questa maggioranza, del Governo nazionale e del Pd ci sia una riflessione che và nella direzione di favorire alcuni processi, tra cui quello di mantenere la maggioranza in alcuni enti importanti come Poste. Su questa impostazione sono più che favorevole.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, come gruppo dei Democratici Progressisti annuncio il voto favorevole precisando che non abbiamo a che fare con membri del Consiglio regionale, pur appartenenti al Partito democratico o, addirittura, come il sottoscritto all’area Renziana, che, rispetto alle tematiche sociali di rilevanza ed importanza nazionale, non abbiano una loro espressione di idea.

Lo diciamo ma non ce n’è bisogno perché il collega Orsomarso ci conosce da qualche anno ormai, e sa che c’è una indipendenza di fondo.

Annunciamo il voto favorevole a questo ordine del giorno perché riconosciamo a Poste italiane il ruolo fondamentale di esser stati costantemente presenti nelle case dei cittadini, nei borghi, nelle città; vedere piano piano questo patrimonio di carattere culturale della nostra nazione depauperarsi per squisite operazioni di carattere di mercato ci dà assolutamente fastidio.

Ci affidiamo all’esperienza del consigliere Sergio, un uomo che ha lavorato in Poste italiane e nel suo sindacato per anni e alla sua esperienza per quanto concerne le motivazioni di fondo e di opposizione ad un progetto che, come ha detto bene il collega Bevacqua, vede una profonda opposizione anche all’interno delle forze di Governo centrale e del nostro stesso partito. Per cui voteremo favorevolmente alla mozione. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Brevemente, per ribadire l’importanza di questo punto all’ordine del giorno che dovrà necessariamente scaturire in una approvazione di questo documento ma, soprattutto, nella approvazione di un documento che dovrà arrivare al palazzo del Governo nazionale.

Atteso che quanto detto dal consigliere Bevacqua è vero, perché c’è stato un cambio di rotta e perché si sta cominciando a ragionare in termini di erogazione di servizi e non semplicemente di utili o di utilità economica, dal Consiglio regionale e dalla Giunta deve partire un messaggio forte per dimostrare che, probabilmente, oggi si comincia a capire che le aree interne non solo devono essere un tema che riguarderà il Patto per il Sud, ma che deve riguardare principalmente il depauperamento dei piccoli territori e l’isolamento a cui sono ormai destinati.

Territori che avevano banche che ora non hanno più, territori che rischiano di perdere in ragione di un conto economico anche servizi importanti come quelli di Poste Italiane. Per cui credo che, una volta approvato questo ordine del giorno, debba arrivare un documento a firma dei Presidenti di Giunta e Consiglio regionale come forte monito ai palazzi del Governo, perché la Calabria su questo deve imporre la propria determinazione e la volontà di garantire quelli che sono i servizi essenziali alla Calabria ed ai piccoli comuni. Grazie.

PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di parola, pongo in votazione l’ordine del giorno a firma del consigliere Sergio.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

Mozione numero 74 del 19 dicembre 2016 a firma del consigliere Aieta “Adesione alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità per la programmazione e il miglioramento della inclusione sociale”

PRESIDENTE

Siamo alla mozione numero 74 del 19 dicembre 2016 a firma del consigliere “Adesione alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità per la programmazione e il miglioramento della inclusione sociale”.

Prego, consigliere Aieta può illustrare la mozione.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico)

Signor Presidente “Il Consiglio regionale – premesso che:

il 13 dicembre 2006 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la prima Convenzione Internazionale sui diritti delie persone con Disabilità;

il Governo Italiano ha approvato la Legge numero 18 del 3 marzo 2009 "Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità";

che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRDP) è entrata in vigore nell'UE il 21 Gennaio 2011 in conformità con la decisione 2010/48/CE del Consiglio, del 26 Novembre 2009, relativa alia conclusione, da parte della Comunità Europea, della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilita;

che il Parlamento Europeo ha approvato nella seduta del 7 luglio 2016 la Risoluzione sull'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con particolare riferimento alle osservazioni conclusive del comitato CRDP delle Nazioni Unite;

che la Risoluzione del 7 luglio 2016 raccomanda che l'UE assume un ruolo guida nell'attuazione inclusiva della disabilita dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e stabilisca un piano di lavoro e una revisione intermedia dello stesso al fine di garantire un meccanismo di monitoraggio e di valutazione e di assicurare la responsabilità dell'Unione europea.

Considerato

che la Convenzione rappresenta uno strumento condiviso dalla comunità internazionale che segna valori ed obiettivi per ampliare il grado di inclusione sociale delle persone con disabilità e contrastare stigmi e stereotipi.-

impegna

il Presidente della Regione e la Giunta:

ad aderire ai principi e alle indicazioni della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità per la programmazione e il miglioramento dell'inclusione sociale;

a verificare che si attuino i principi sanciti nella Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità sul territorio regionale;

a sostenere, a livello nazionale, la ratifica della Convenzione;

a promuovere attività di informazione, sensibilizzazione e formazione al fine di favorire una nuova cultura sulla disabilità basata sull'eguaglianza e sui diritti umani;

a monitorare con continuità l'applicazione della Convenzione, costruendo percorsi di studio e di ricerca perché ci sia la completa attuazione della Convenzione nella legislazione, nei regolamenti, negli atti amministrativi regionali;

a coinvolgere attivamente le persone con disabilità e le loro organizzazioni più rappresentative in ogni processo connesso all'attuazione della Convenzione”.

Essendo presente, signor Presidente, in Aula l’assessore alle Politiche sociali, Roccisano, a lei affido questa mozione perché si abbia rigorosa ottemperanza per dare un segno di civiltà a questa regione. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Sarò breve, ma non volevo far passare nel silenzio questa mozione meritoriamente presentata dal collega Aieta che è in linea col ragionamento iniziale che facevo quando è stato approvato l’adeguamento del Regolamento rispetto a quella proposta in materia di legislazione europea per una partecipazione vera e forte di questo Consiglio regionale rispetto a queste problematiche che mirano al superamento delle diseguaglianze.

Credo che questo sia un tema forte, che questo Consiglio regionale deve dare un indirizzo chiaro al Presidente della Giunta anche nel novero di quella collaborazione fra Giunta e Consiglio regionale sullo stato di monitoraggio delle varie iniziative che lo stesso Consiglio assume e che devono vedere protagonista il Presidente e la stessa Giunta.

Ho voluto riprendere le argomentazioni poste in quest’Aula dal collega Aieta per farle mie e per instaurare in modo bidirezionale il rapporto fra Consiglio e Giunta regionale.

Ritengo sia una mozione di alto significato che va appoggiata in modo bipartisan e che vada sostenuta da una rendicontazione dello stato delle cose che questo Consiglio assume..

Sono convinto, altresì, che non solo il Presidente ma anche gli assessori delegati – perché poi la vicenda è multi dipartimentale – sapranno assumere le giuste azione nei confronti della iniziativa del collega Aieta e della collaborazione che vorrete avere col Consiglio regionale.

Credo che questi siano quei passaggi che possano nobilitare l’azione del Consiglio regionale, al di là di quelle che sono le vedute ideologiche di ognuno di noi.

 

PRESIDENTE

La parola all’assessore Roccisano.

ROCCISANO Federica, assessore al Lavoro e Welfare

Volevo ringraziare il consigliere Aieta ed il Consiglio regionale perché, di fatto, oggi la Calabria si adegua a livello nazionale. La Fish, la Fand e le organizzazioni che si occupano di persone con disabilità l’avevano chiesto da tempo, ed oggi il Consiglio regionale l’approva, dimostrando che il tema della disabilità non è più un tema privato di chi la vive, ma che riguarda la collettività. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la mozione.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportata in allegato)

Ordine del giorno numero 35 di iniziativa del consigliere Mirabello: “In ordine al personale precario del corpo nazionale dei vigili del fuoco

PRESIDENTE

L’ultimo punto all’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Mirabello: “In ordine al personale precario del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco”.

Prego, consigliere Mirabello.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

“Il Consiglio regionale - premesso che:

la Legge 124/2015 (Madia) ha dato il via alle riforme nella pubblica amministrazione, delegando il Governo, tra le altre cose, ad apportare modifiche al testo del D.Lgs n° 139 del 2006, in relazione ai compiti, all’efficacia e alle funzioni del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, sia per il personale permanente che per il personale discontinuo (precari VV.F.);

nella parte relativa ai precari VV.F è stato deciso ed approvato dalla I Commissione Affari Costituzionali, di impegnare il Governo ad apportare le necessarie modifiche finalizzate ad avviare un percorso progressivo che possa, da un lato, stabilizzare il maggior numero possibile di discontinui e, dall'altro, individuare percorsi di valorizzazione delle esperienze acquisite (Reinternalizzazione dei Servizi), per tutti coloro che non possono partecipare alle prove concorsuali -

impegna

il Presidente della Giunta regionale a sollecitare il Governo a perseguire gli obiettivi deliberati dalla I Commissione Affari Costituzionali della Risoluzione Fiano, relativamente al personale precario dei Vigili del Fuoco, evidenziando il particolare impegno istituzionale affidato all'intero Corpo Nazionale in termini di salvaguardia, soccorso, prevenzione e sicurezza rivolto ai cittadini; obiettivi per i quali necessita un intervento di standardizzazione/adeguamento in attuazione alle raccomandazioni Europee per una garanzia degli interventi di soccorso in linea con il progetto "Italia in 20 minuti" e una copertura sul territorio di un Vigile del Fuoco ogni 1.000 abitanti (Standard UE)”.

Devo dire che quest’ordine del giorno è stato concordato con l’assessore Roccisano, avendo incontrato in queste settimane alcuni precari dei Vigili del fuoco calabresi, e ritengo possa essere un atto di impulso importante in una fase in cui in tutto il Paese e in tutti i Consigli regionali si sta discutendo di questa materia.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? No. Pongo in votazione l’ordine del giorno in discussione.

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

 

Avendo esaurito i punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta.

 

 

La seduta termina alle 16,35

 

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: Ciconte, Oliverio, Pasqua, Rizzo, Russo, Viscomi

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Modifica alla legge regionale 16 ottobre 2008, n. 31” (deliberazione G.R. n. 36 del 17.2.2017) (PL n. 215/10^)

E’ assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere. Ai sensi dell’art. 66, comma 2, del Regolamento interno è, altresì, assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla Commissione contro la ‘ndrangheta

(Così resta stabilito)

“Modifiche alla legge regionale 5 novembre 2009, n. 40 (Attività estrattiva nel territorio della Regione Calabria), nonché disposizioni in materia di estrazione di materiali litoidi per fini di manutenzione fluviale e di funzioni della soppressa autorità di bacino regionale” (deliberazione G.R. n. 50 del 17.2.2017) (PL n. 219/10^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

“Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a), d) ed e) comma 1, dell’art. 73 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.” (deliberazione G.R. n. 87 del 17.3.2017) (PL n. 222/10^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

“Modifica alla legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 e ss.mm.ii” (deliberazione G.R. n. 93 del 17.3.2017) (PL n. 224/10^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Orsomarso – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 30 del 26 novembre 2001 “Normativa per la regolamentazione della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei ed ipogei freschi e conservati”, così come modificata ed integrata con LL.RR. 31 marzo 2009, n. 9, 23 dicembre 2011, n. 47 e 27 dicembre 2012, n. 69” (PL n. 212/10^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

Scalzo, Graziano, Romeo, Sergio – “Semplificazione procedure esenzione bollo ONLUS. Modifiche alla legge regionale 7 agosto 2002, n. 30 e s.m.i.” (PL n. 213/10^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

Bova, Arruzzolo, Cannizzaro, Nicolò, Graziano, Morrone, Romeo, Giudiceandrea, Sergio, Neri, Battaglia – “Interventi regionali per la prevenzione ed il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione di una cultura della legalità e dell’economia responsabile” (PL n. 214/10^)

E’ assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere. Ai sensi dell’art. 66, comma 2, del Regolamento interno è, altresì, assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla Commissione contro la ‘ndrangheta

(Così resta stabilito)

Neri – “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126.” (PL n. 216/10^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

Mirabello – “Interventi per l’assistenza a favore dei ciechi pluriminorati.” (PL n. 217/10^)

E' stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Mirabello, Romeo – “Modifiche legge regionale 23 luglio 2003, n. 11 'Disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale. Ordinamento dei Consorzi di Bonifica.'” (PL n. 218/10^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Guccione, Giudiceandrea – “Valorizzazione delle città antiche della Calabria” (PL n. 220/10^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Sergio – “Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale e dell’Osservatorio Regionale per le Politiche Penitenziarie.” (PL n. 221/10^)

 E’ assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

Romeo – “Norme per l’utilizzo dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità nel bacino regionale calabrese.” (PL n. 223/10^)

 E' stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Romeo, Orsomarso, Graziano – “Modifica alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 (Norme di attuazione dello statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i referendum)” (PL n. 225/10^)

Mirabello, Romeo – “Disposizioni per la liquidazione della Fondazione F.I.E.L.D. – 'Fondazione Innovazione Emersione Locale Disegno del Territorio' – e il trasferimento delle funzioni ad Azienda Calabria Lavoro.” (PL n. 226/10^)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno Calabri per la Comunità Greca di Calabria” (deliberazione G.R. n. 71 del 6.3.2017) (PPA n.158/10^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

“Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria” (deliberazione G.R. n. 73 del 6.3.2017) (PPA n.159/10^)

 E’ stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

“Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale per la Comunità Occitana di Calabria” (deliberazione G.R. n. 74 del 6.3.2017) (PPA n. 160/10^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

“Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste Regionali anno 2017” (deliberazione G.R. n. 51 del 17.2.2017)  (PPA n. 161/10^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

 

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

“Nuovo Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale della Calabria” (deliberazione U.P. n. 12 del 23.2.2017) (PPA n. 162/10^)

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa d’Ufficio:

“Temporanea sostituzione del Consigliere regionale Nazzareno Salerno, in atto sospeso dalla carica, con il Sig. Mario Magno.” (PPA n. 163/10^)

Adesione di consigliere regionale a gruppo consiliare

Comunico che il consigliere Wanda Ferro, in data 20 febbraio 2017, ha aderito al gruppo consiliare Misto, giusta comunicazione acquisita al protocollo generale n. 8196 del 20.2.2017.

Promulgazione di legge regionale

Comunico che, in data 22 febbraio 2017, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 20 del 22 febbraio 2017:

1) “Legge regionale 22 febbraio 2017, n. 6, recante: 'Requisito di accesso ai servizi educativi per la prima infanzia. Modifiche alla L.R. 29 marzo 2013, n. 15 (Norme sui servizi educativi per la prima infanzia)'.”

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale, con nota prot. n. 54355 del 20 febbraio 2017, ha trasmesso la deliberazione n. 11 del 23 gennaio 2017, avente ad oggetto: 'Approvazione «Piano degli indicatori ed ei risultati attesi di bilancio 2017-2018» (art. 18 bis e 41 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)'.

Comunicazione approvazione relazioni annuali Comitato Regionale per le Comunicazioni (CORECOM)

Comunico che Comunico che il Comitato Regionale per le Comunicazioni (CORECOM), in data 27 marzo 2017, ha approvato le relazioni sul sistema delle comunicazioni in Calabria e sulle attività svolte nell’anno 2016.

Emanazione di regolamento regionale

Comunico che, in data 14 marzo 2017, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 25 del 15 marzo 2017:

- Regolamento regionale n. 2 del 14 marzo 2017, concernente: 'Modifiche al Regolamento Regionale 16 dicembre 2016, n. 17 (Regolamento sulle procedure di autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale socio assistenziali, nonché dei servizi domiciliari, territoriali e di prossimità'

Comunico che, in data 21 marzo 2017, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali e che gli stessi sono stati pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 28 del 22 marzo 2017:

- Regolamento regionale n. 3 del 21 marzo 2017, concernente: 'Procedure per le nomine e le designazioni di competenza del Presidente della Giunta regionale e della Giunta nelle società a partecipazione regionale e nelle fondazioni regionali';

- Regolamento regionale n. 4 del 21 marzo 2017, concernente: 'Modifiche al Regolamento regionale n. 16 del 23 dicembre 2015 'Regolamento di organizzazione delle strutture della Giunta regionale', così come modificato dal Regolamento regionale n. 4 del 2 marzo 2016 'Modifiche al regolamento regionale n. 16 del 23 dicembre 2015 ('Regolamento di organizzazione delle strutture della Giunta regionale')'

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2017-2019:

Deliberazione Giunta regionale n. 39 del 17 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 40 del 17 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 41 del 17 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 42 del 17 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 43 del 17 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 44 del 17 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 45 del 17 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 46 del 17 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 53 del 23 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 54 del 23 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 55 del 23 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 56 del 23 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 57 del 23 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 58 del 23 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 59 del 23 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 60 del 23 febbraio 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 75 del 6 marzo 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 80 del 6 marzo 2017;

Deliberazione Giunta regionale n. 81 del 6 marzo 2017.

Interrogazioni a risposta immediata

Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

in data 08/03/2016 è stata presentata a firma dello scrivente l'interrogazione n. 152 sul fenomeno dell'erosione costiera;

è pervenuta risposta scritta in data 06/05/2016, nella quale si indicava il mese di settembre 2016 quale termine per la consegna dei lavori;

considerato che:

a tutt'oggi si rileva tale grave inadempienza.-:

 

quali sono le cause ostative che hanno impedito ed impediscono ancora oggi le procedure afferenti l'inizio dei lavori.

(260; 28/02/2017)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

nonostante le rosee previsioni di sviluppo che inquadrano il Porto di Gioia Tauro come prossimo e sicuro volano di sviluppo per il territorio regionale e per il bacino del Mediterraneo, la situazione gestionale della citata struttura portuale strategica, ad oggi, evidenzia gravi e preoccupanti deficit;

considerato che:

i lavoratori del Porto di Gioia Tauro sono in stato di agitazione, in conseguenza dell' atteggiamento tenuto dal monopolista tedesco che controlla lo scalo, dichiaratosi categoricamente indisponibile a rivedere il numero di "esuberi" previsti;

la piana di Gioia Tauro, zona afflitta da una economia depressa e che presenta tassi di disoccupazione elevatissimi (specie giovanile), non può permettersi una conclusione della vertenza in linea con i desideri di MCT, in quanto tale eventualità determinerebbe di fatto il definitivo crepuscolo di una infrastruttura strategica costruita con i soldi dei contribuenti italiani. -:

 

quali urgenti ed improcrastinabili iniziative in governo regionale intende assumere per un certo e definitivo sviluppo del Porto di Gioia Tauro e, a livello di governo centrale, quali iniziative intende assumere presso gli uffici competenti al fine di rendere concreta e fattibile la proposta di "nazionalizzazione" del Porto di Gioia Tauro, proponendo, altresì, al Governo una soluzione efficace per una migliore gestione dello scalo portuale.

(264; 07/03/2017)

 

Giudiceandrea. Al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore all'Ambiente. Per sapere - premesso che:

l'approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti di cui si è dotato la Regione Calabria approvato in Commissione Consiliare in data il 13.12.2016 e successivamente in aula il 19.12.2016 con deliberazione n. 156 prevede il cosiddetto superamento delle discariche entro il 2020 ;

tale Piano per la gestione dei rifiuti prevede tale superamento - denominato discariche zero - per come auspicato anche in sede di politiche della UE attraverso il potenziamento della raccolta differenziata e non solo;

viene definito nel predetto Piano anche un periodo transitorio riferibile alla entrata in esercizio del Piano (2020) attraverso alcune misure immediate e necessarie alla definizione del cronogramma di ristrutturazione e costruzione dei nuovi impianti pubblici di trattamento;

risulta depositata presso gli uffici regionali competenti richiesta di VIA per l'ampliamento della discarica di Scala Coeli dal Gestore privato;

tale richiesta alla luce degli obiettivi da raggiungere entro il 2020, dunque anche prima per come auspicabile attraverso il raggiungimento dell'obiettivo discariche zero risulta contradditorio e penalizzante per l'intero territorio circostante;

i sindaci e le amministrazioni comunali sono in questa direzione contrari e determinati a fare rispettare il contenuto del Piano della gestione dei rifiuti senza eccezione alcuna. -:

 

quali azioni urgenti intendono adottare per sospendere le cause poste alla base della richiesta di VIA sull'ampliamento della discarica di Scala Coeli

(265;09/03/2017)

 

Giudiceandrea. Al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore all'Ambiente. Per sapere - premesso che:

con l'avvio oramai imminente della stagione turistica, gli operatori turistici interessati al turismo cosiddetto marino in particolare, e in generale anche tutti gli operatori del settore chiedono garanzie circa il corretto funzionamento degli impianti di depurazione;

allo stato attuale sembra ancora permanere qualche dubbio residuo circa la presenza nelle acque del Mar Tirreno cosentino in prevalenze di macchie, ovvero altri organismi, che possono deteriorare immeritatamente l'immagine complessiva del nostro mare;

è necessario acquisire esami puntuali sullo stato delle acque del nostro mare, quale risorsa importante per il nostro turismo da potere spendere nella nostra immagine complessiva di Regione attenta alla cura del proprio patrimonio marino e costiero;

alla regolare balneazione dei nostri mari ed efficacia del nostro sistema di depurazione delle acque seguono oltre il successo o meno dell'attuale stagione turistica, anche le opzioni di prenotazioni per l'anno turistico successivo.- :

 

quali sono le azioni finora intraprese per potere affrontare la stagione turistica imminente in maniera positiva con riferimento alla mappatura ed efficacia della depurazione delle acque e dello stato di balneazione dei nostri mari.

(266; 10/03/2017)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

nel 2011 in virtù delle politiche regionali per percettori di ammortizzatori sociali, le Province calabresi e gli Enti pubblici locali non territoriali dotati di autonomia funzionale hanno avviato specifici percorsi formativi all'interno degli uffici giudiziari dei distretti di Corte d'Appello e Procura Generale di Catanzaro e Reggio Calabria;

a settembre 2013, in attuazione della Legge 228/12, gli stessi tirocinanti hanno svolto il cosiddetto "tirocinio di completamento", a titolarità del Ministero della Giustizia, per 220 ore (fino al 30 novembre 2013) destinato, appunto, ai soggetti disoccupati, inoccupati o in mobilità, che avevano preso parte a percorsi formativi regionali o provinciali negli uffici giudiziari;

ad aprile del 2014, in attuazione della Legge 147/13, hanno intrapreso il cosiddetto "tirocinio di perfezionamento", gestito dal Ministero della Giustizia, per 230 ore fino a luglio 2014;

da luglio 2015 hanno intrapreso tre ulteriori e distinte fasi di una proroga al tirocinio L. 147/13sempre sotto le direttive ministeriali e di perfezionamento;

considerato che:

con mozione Numero 14 del 20 aprile 2015 a firma dei consiglieri Graziano, Giudiceandrea, Bova e Neri, l'Assise regionale impegnava il Presidente e la Giunta regionale a sostenere, in sede nazionale nel confronto con il Governo, la trasformazione del tirocinio formativo in contratto di lavoro, con modalità da stabilirsi in tale concertazione, per garantire un'adeguata soluzione a tutti i lavoratori coinvolti;

atteso che:

i 650 tirocinanti della giustizia, impiegati presso l’amministrazione giudiziaria calabrese hanno cessato, da due anni, la loro attività con l'effetto che, ad oggi, gli stessi si ritrovano senza alcun impiego e senza nessuna prospettiva lavorativa;

visto che:

le note del Ministero della Giustizia del 24 Gennaio u.s. recanti le linee guida dei tirocini nell’Amministrazione della Giustizia nelle quali viene riportato il numero massimo di 650 tirocinanti da impiegare negli Uffici giudiziari; e che dunque "non appare necessaria alcuna autorizzazione per le convenzioni relative ai tirocini ex art. 37, commi 4 e 5, D.L. 6 luglio 2011, n. 98 (conv. L. 15 luglio 2011, N. 111, e succ. mod.) ed ex art. 73, D.L. 21 giugno 2013, n. 69 (conv. L. 9 agosto 2013, n. 98, e succ. mod.);

le Regioni Lazio, Abruzzo e Campania, già dal termine dei percorsi Ministeriali, hanno intrapreso tirocini dei suddetti lavoratori in perfetta continuità con i precedenti percorsi ministeriali, ed alcuni di essi già in fase avanzata di proroga. - :

 

quali urgenti ed improcrastinabili provvedimenti intende assumere per i tirocinanti precari dell'amministrazione giudiziaria, anche alla luce di quanto contenuto nelle comunicazioni del Ministero della Giustizia del 24 Gennaio u.s.

(268; 27/03/2017)

Interrogazioni a risposta scritta

Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

è stato approvato il 19 luglio scorso dal Dg dell'ospedale Riuniti il protocollo d'intesa tra la Cardiochirurgia di Reggio Calabria e il Niguarda di Milano, il quale prevede l’affiancamento dei medici dell'ospedale lombardo per il supporto del personale del "Bianchi-Melacrino-Morelli" nella fase di start up del nuovo reparto di Cardiochirurgia dello stretto;

in tale protocollo non si specifica l'entità della spesa né l'ammontare finale di un rapporto di collaborazione che durerà un anno;

considerato che:

i costi della convenzione ricadono sulle casse di detto ospedale. -:

 

chiarimenti in merito ai parametri finanziari di tale accordo.

(261;02/03/2017)

 

Mirabello. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

gli Ordini professionali hanno più volte evidenziato le criticità nell'attuazione della Legge Regionale di cui all'oggetto e del relativo regolamento, finanche nell'imminenza dell'entrata in vigore prevista per il 1 gennaio u.s.;

il percorso che ha portato al proponimento della procedura informatizzata per le autorizzazioni sismiche, ovvero della piattaforma informatica regionale denominata SISMI.CA, è stato anche generato al Tavolo Tecnico istituito con i dieci Ordini professionali degli ingegneri, degli architetti e dell'ordine regionale dei geologi della Calabria, dopo che sono stati rilevati i limiti della precedente procedura SIERC;

visto che:

le procedure attuate dagli Uffici regionali preposti all'applicazione della normativa sismica, non consentono in alcun modo, di garantire tempi certi, in merito al rilascio delle necessarie autorizzazioni e/o certificazioni propedeutiche alle attività edilizie, né a garantire così livelli maggiori di sicurezza sismica, situazione che determina gravissimi danni al tessuto economico territoriale;

considerato che:

l'avvio di questa procedura ad oggi si presenta lastricato di incomprensibili ritardi, blocchi e sospensioni della trasmissione dei progetti che impediscono non solo ai professionisti l'esercizio dell'attività professionale ma provocano un danno economico enorme a tutta la filiera del settore dell'edilizia già amplificato dall'attuale drammatica crisi lavorativa. -:

 

quali iniziative decise e risolutive si intendono adottare al fine di garantire un processo di cambiamento finalizzato ad assicurare efficacia, efficienza e sicurezza nell'interesse generale dei cittadini calabresi;

se non si intenda sospendere l'attuale piattaforma informatica con lo scopo di appurarne la piena funzionalità attivando le necessarie procedure di verifica nonché tutte le azioni di integrazione e semplificazione, al fine di renderla efficiente nell'uso per l'utente.

(262;07/03/2017)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere -  premesso che:

 

lo scorso Febbraio 2017 la Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome ha avanzato al Governo la proposta di riparto del Fondo Sanitario Nazionale (FSN) 2017;

la suddetta proposta è al vaglio del Ministero della Salute;

obiettivo della ripartizione del FSN, così come si evince dalle premesse dal Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome Stefano Bonaccini, è quello di "programmare al meglio le priorità... e di garantire il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza anche e soprattutto in Regioni come la Campania e la Calabria, nonostante siano soggette a Piano di rientro " (fonte Il Sole 240re);

da quanto si evince dal Riparto definitivo per Regione 2017 (Allegato 1) alla Calabria è stato assegnato un fondo di € 3.501.227.134;

considerato che:

è necessario avviare una programmazione politico-amministrativa per ridisegnare la rete del Servizio sanitario regionale e renderla efficiente;

esiste ed è concreta una sacca di dispersione dei fondi sanitari regionali per la mancanza di una pianificazione virtuosa dei servizi;

una considerevole parte del fondo sanitario regionale viene impegnata per pagare ad altre Regioni la spesa prodotta dall'emigrazione sanitaria, soprattutto dei malati oncologici;

in Calabria i pazienti con gravi patologie tumorali che scelgono di curarsi in altre Regioni sono circa 52 mila (dati Aiom);

una buona rete oncologica regionale - creata attorno alle eccellenti professionalità mediche che si hanno nell'apparato sanitario pubblico, attraverso la dotazioni di strumentazioni tecnico-medicali moderne ed efficaci - infonderebbe una maggiore fiducia nell'utenza e di conseguenza un'alta probabilità di limitare i numeri dell'emigrazione sanitaria, con evidenti risparmi per l'Ente Regione-:

 

come la Giunta regionale intenda investire il fondo € 3.501.227.134 e se sono già al vaglio dell'Amministrazione nuovi piani di intervento per migliorare/potenziare il Servizio Sanitario ed i LEA; se, alla luce degli ultimi e allarmanti dati sulla proliferazione delle patologie tumorali in Calabria, è stata presa in considerazione la necessità di creare e/o ammodernare la Rete Oncologica Regionale: 1. dotandola di moderne strumentazioni tecnico-medicali e di un centro di coordinamento medico: 2. potenziando l'organico degli oncologici ed incentivando la ricerca contro il cancro nelle strutture universitarie calabresi.

(263; 07/03/2017)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

il Consiglio regionale con delibera 157/2016 ha approvato in via definitiva il documento di Pianificazione del Sistema della mobilità di persone e merci in Calabria;

nella programmazione economica del nuovo Piano regionale dei Trasporti (PRT) è previsto il finanziamento e la realizzazione dell'Aeroporto di Sibari quale scalo aeroportuale strategico della Calabria del Nord-Est;

la Commissione Europea ha dichiarato soddisfatte le condizionalità ex-ante (7.1, 7.2 e 7.3) in materia di trasporti per il Programma Operativo Calabria FESR/FSE;

la stessa Commissione europea ha espresso una generale condivisione dei contenuti previsti dal PRT e quindi anche rispetto alla realizzazione del quarto Scalo aeroportuale calabrese nella Sibaritide;

il PRT contempla investimenti complessivi per 9 miliardi di euro, di cui il 75% già finanziato;

considerato che

uno scalo aeroportuale bivalente (commerciale e turistico) nella Sibaritide significherebbe dare impulso ad una delle economie più importanti dell'intera Regione, rappresentata dall'agroalimentare e dall'artigianato d'eccellenza presenti in quell'area, oltre che essere il principale approdo per il turismo internazione e di massa da e verso l'area archeologica di Sibari, tra le più importanti della Magna Grecia, e Rossano, sede del Codex Purpureus Rossanensis, unico monumento calabrese a godere dell'importante riconoscimento di Patrimonio universale dell'Unesco;

precedentemente sia la Regione Calabria che la Provincia di Cosenza avevano espresso parere favorevole alla realizzazione dello scalo aeroportuale di Sibari, supportato da apposito studio di fattibilità;

la creazione di un quarto aeroporto in Calabria non inciderebbe in alcun modo sull'operatività degli altri tre scali esistenti, bensì - considerata anche la posizione strategica dell'area della Sibaritide - arricchirebbe la proposta della mobilità anche alle regioni limitrofe come la Basilicata;

vista

la disponibilità degli enti locali ad ospitare lo scalo aeroportuale di Sibari. -:

 

qual è la cifra prevista per la realizzazione dello scalo aeroportuale di Sibari;

se la Giunta regionale ha già individuato i fondi per la realizzazione dell'Aeroporto di Sibari e dei servizi annessi nell'ambito della Programmazione POR Calabria FESR/FSE 2014-2020.

(267; 13/03/2017)

Risposte alle interrogazioni

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere -  premesso che:

 

con delibera del Consiglio regionale della Calabria n. 102 del 10.11.2006 veniva soppresso il Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati;

 successivamente, con le delibere della Giunta regionale n. 156 e 157 del 2007, in attuazione della predetta delibera di Consiglio regionale sono stati istituiti altresì i nuovi Consorzi di Bonifica della provincia di Cosenza e ripartiti pro-quota i rapporti giuridici attivi e passivi dei Consorzi soppressi;

 ai sensi delle richiamate disposizioni, con decreto del Presidente della Giunta regionale del febbraio 2010 n. 27, veniva costituito il Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Meridionali del Cosentino al quale venivano trasferite le funzioni del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati, nonché il personale e tutti i rapporti giuridici attivi e passivi del soppresso Consorzio;

 alcuni dipendenti del soppresso Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati, sono andati in quiescenza con anticipo potendo usufruire di un esodo incentivato previsto nel piano industriale approvato dalla Regione Calabria al momento della soppressione e contestuale istituzione dei nuovi consorzi della provincia di Cosenza;

 i dipendenti, pertanto, richiedevano il pagamento delle somme dell' esodo incentivato ai nuovi consorzi, che sostituivano quelli soppressi, ma tale richiesta rimaneva invana e gli stessi dipendenti si vedevano costretti a ricorrere in Tribunale;

 nei contenziosi in atto, ed in particolare in quello riguardante l'ex dipendente Mario Frontera, il Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino, nelle proprie difese, eccepiva di non poter rispondere di fatti accaduti prima della sua istituzione, ritenendo di non dover accollarsi le situazioni passive dell'ex consorzio Sibari Crati relative all'esodo incentivato. -:

se il suddetto Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino subentra o no nei rapporti con l'ex Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati riguardo ai crediti spettanti agli ex dipendenti quale incentivo all'esodo in questione;

 qualora non fosse il Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino a dover far fronte ai tali crediti a chi dovrebbero rivolgersi i dipendenti creditori.

(82; 06/08/2015)

Risposta: In merito all’interrogazione a risposta scritta numero 82/10^, proposta dal consigliere Graziano, si trasmette la risposta formulata dal Consorzio di bonifica integrale dei Bacini meridionali del cosentino, inoltrata al settore 1 del Dipartimento Agricoltura e Risorse agroalimentari:

“Con nota protocollo 258639 del 03.09.2015 acquisita agli atti al n. 4459 del 07.09.2015 codesto Settore chiede di essere notiziato in merito alla interrogazione riportata in oggetto del consigliere Giuseppe Graziano allegata alla nota pervenuta.

L'interrogazione riguarda il giudizio intrapreso nei confronti di questo Ente dal Sig, Mario Silvano Frontera per una presunta corresponsione di esodo incentivato essendo lo stesso andato in quiescenza il 01.01.2010 all’età di 63 anni.

Nel’interrogazione viene posto anche il problema del subentro o meno di questo ente nei rapporti giuridici attivi e passivi del soppresso Consorzio Sibari Crati

Con riferimento alle due problematiche si rappresenta quanto segue;

1)Il Consorzio dei Bacini Meridionali del Cosentino così come il Consorzio dei Bacini Settentrionali e quello dello Ionio Cosentino non subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi dell'ex Sibari Crati ma solo in quelli individuati nei D.D.P.G.R. n. 26-27 e 30 del 10.02.2010 che riguardano la chiusura del procedimento di soppressione del Consorzio ex Sibari Crati e l'istituzione dei nuovi consorzi con il inserimento dei rapporti giuridici - individuati nella relazione del Commissario - che forma parte integrante di ciascun decreto per come riportato nei decreti stessi.

Nella relazione del Commissario non è riportato il nominativo del Sig. Frontera Mario Silvano in quanto lo stesso risultava posto in quiescenza volontaria anteriormente ai trasferimento dei rapporti, per cui non risulta nell'elenco dei dipendenti trasferiti a ciascun neo costituito Consorzio.

2) Dell'esodo incentivato è stata fatta menzione nella relazione del Commissario liquidatore ove è riportato il verbale stipulato tra il Commissario Liquidatore, i Commissari dei neo-costituiti Consorzi, le OPA e le Organizzazioni sindacali di categoria.

In detto verbale a pagina 6 - 7- e 8 si è valutata la possibilità di applicare l'esodo incentivato individuando anche la metodologia al fine di pervenire alla quantificazione dei costi che nel verbale risultano di 620,000,00 € per i dipendenti e 542.300,00 per gli O.T.I. e quindi per un totale di € 1.162.300.00.

Affinché l'esodo fosse praticabile occorreva un atto - disposizione del Commissario Liquidatore che doveva disporre l'esodo incentivato prevedendo anche la copertura finanziaria; detto atto non è stato mai adottato per cui nessun incentivo è stato mai erogato ai dipendenti i quali sono andati in quiescenza volontariamente avendone i requisiti di legge.

Per inciso si fa rilevare che al Sig. Mario Silvano Frontera, ove si fosse passato dalla mera dichiarazione progettuale all’attuazione, con l'adozione dei relativi atti, l'incentivo non sarebbe spettato in quanto non aveva al momento della messa in quiescenza, i requisiti indicati nella metodologia contenuta nel verbale che si ribadisce è da considerarsi una mera dichiarazione progettuale dell'ipotesi di incentivazione.

In conclusione si ritiene di aver chiarito la posizione di questo Ente nei confronti dell'ex Consorzio Sibari Crati ed inoltre di aver altresì chiarito che nessun esodo incentivato è stato mai corrisposto agli ex dipendenti del Sibari Crati cui è applicato il contratto della Bonifica,

Il Frontera Mario Silvano assistito dall' Avv. Raffaella Aiello ha chiamato in giudizio in maniera temeraia questo Ente sui falsi presupposti che questo Consorzio fosse il destinatario di tutti i rapporti del Consorzio soppresso e che una mera ipotesi progettuale per l'incentivo all'esodo costituisse un diritto violato.

Ad oggi la causa è in corso presso il Tribunale di Cosenza. Si rimane a disposizione per ulteriore ed eventuali chiarimenti.

Salvatore Gargiulo”

 

Carmelo Salvino (Direttore generale reggente dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

i corpi di polizia provinciale presenti in Calabria, sono contraddistinti da professionalità altamente specializzate nell'ambito della tutela del territorio extraurbano e rurale, nella lotta ai crimini ambientali, al fenomeno del maltrattamento degli animali, del bracconaggio ed in genere contro lo sfruttamento criminale dell'ambiente e degli animali;

 con un loro ridimensionamento, verrebbero meno principalmente quelle funzioni di polizia ambientale-ittico-venatoria, nelle quale le polizie provinciali rivestono, da sempre, un ruolo di primo piano in merito all'attività di vigilanza sull'esercizio della caccia, per la prevenzione e repressione dei vari fenomeni di bracconaggio e sulla tutela della fauna selvatica, anche di quella minore, nonché di Polizia Ambientale, che si esplica essenzialmente con la vigilanza e controllo delle attività di gestione dei rifiuti e tutela e salvaguardia delle zone sottoposte a vincolo paesaggistico e idrogeologico. Inoltre, in molti contesti territoriali regionali, spesso, la Polizia Provinciale è l'unico presidio di polizia in ambito extraurbano, per cui, l'esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria, polizia stradale e funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza, ai sensi della vigente legislazione, assumono una rilevanza ancora maggiore, in una regione, notoriamente aggredita dal fenomeno della criminalità organizzata e anche da quello, spesso, strettamente connesso, delle ecomafie;

 le funzioni di interesse generale sopra indicate ed in capo alla polizia provinciale non possono essere cancellate, soprattutto in un momento in cui vengono approvate nuove leggi con più severe sanzioni penali in materia di reati ambientali (vedi inserimento nel codice penale di specifiche fattispecie di ecoreati);

 nel 2014, stando al rapporto sul bracconaggio in Italia, redatto dal CABS (Committee Against Bird Slaughter), ad esempio, la Polizia Provinciale di Cosenza, da sola, ha accertato ben l'86% di tutti i reati di bracconaggio svelati nella quarta provincia più vasta d'Italia, pertanto è stata presa dall'organismo internazionale, come esempio positivo di lotta alla caccia di frodo. Sempre secondo lo stesso rapporto, la Calabria, sarebbe la 3° regione d'Italia per reati di bracconaggio accertati, mentre le province di Reggio Calabria e Cosenza, sarebbero ai primi posti per bracconaggio e traffico di cardellini, quest'ultima è specie protetta anche da convenzioni internazionali ratificate dal nostro Paese, vedi quella di Berna;

 già in merito al depotenziamento della vigilanza venatoria in Italia, le più grandi e rappresentative associazioni italiane, hanno scritto alla Commissione Europea, denunciando tale situazione, tra l'altro, alla luce di una pre-procedura di infrazione (EU PILOT 6955/14/ENVI), con cui, la Commissione Europea, evidenziava diverse criticità rispetto alla gestione della caccia in Italia, tra le quali proprio il tema della vigilanza venatoria, chiedendo nello specifico di ottenere informazioni sul numero dei controlli, la loro frequenza, i risultati ottenuti e le relative sanzioni. Anche in Calabria, sul tema del depotenziamento della vigilanza in materia ittico-venatoria, negli ultimissimi mesi si sono registrati diversi interventi e appelli, da parte del WWF Calabria, della LIPU-Settore Vigilanza e di alcune associazioni venatorie, chiedendo in modo unanime, l'intervento della Regione Calabria, in merito alla stipula di una Convenzione con le polizie provinciali per l'attuazione della vigilanza ittico e venatoria;

 con l'approvazione di alcune recenti norme statali, tra loro poco coordinate, tra cui la legge n. 56/2014 in materia di riordino delle funzioni provinciali, la legge n. 190/2014 di stabilità ed il recente decreto-legge 78/2015 (convertito con modificazioni dalla legge n. 125/2015 in materia di disposizioni urgenti in materia di enti territoriali), si rischia di produrre la grave dispersione di un patrimonio di conoscenze e di professionalità costituito dai corpi di polizia provinciale calabresi, da decenni, notoriamente impegnati nell'applicazione di numerose leggi statali e regionali in materia di tutela delle risorse naturali, del demanio fluviale e lacuale, di vigilanza sull'esercizio della caccia e della pesca con prevenzione del bracconaggio, di controllo sull'impatto della fauna selvatica nei processi produttivi e sociali, di vigilanza sulle aree protette, di controllo dell'uso del suolo e prevenzione del dissesto idrogeologico, di salvaguardia e vigilanza sulla raccolta dei funghi epigei ed ipogei spontanei e comunque di controllo del territorio più in generale;

 con la Legge regionale 22 giugno 2015, n. 14 "Disposizioni urgenti per l'attuazione del processo di riordino delle funzioni a seguito della legge 7 aprile 2014, n. 56" il Consiglio regionale della Calabria ha disciplinato il trasferimento delle specifiche funzioni e l'allocazione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, di competenza delle province, alla Regione;

 in particolare ai sensi dell'art. 2 comma 2 della predetta legge regionale vengono riallocate alla Regione le funzioni connesse alle materie "agricoltura, caccia e pesca" e "formazione professionale mentre il restante personale, assegnato alle altre funzioni alla data dell'8 aprile 2014, continua a svolgere le proprie mansioni presso l'amministrazione provinciale di riferimento. In questo inquadramento, è palese, che la Regione abbia solo assorbito la parte amministrativa, mentre la vigilanza sulla caccia, sulla pesca nelle acque interne, sulla raccolta dei funghi e su diversi aspetti collegati alle materie oggetto di riordino, rimane senza un presidio dedicato, storicamente, esercitato da sempre per mezzo delle guardie delle province e più recentemente dai corpi di Polizia Provinciale;

 Lo scorso 5 novembre, la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Conferenza Unificata, ha sancito un accordo tra il governo, le regioni e gli enti locali, concernente l'applicazione dell'art. 5 del decreto legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015 n. 125, in materia di polizia provinciale. Il suddetto accordo fornisce una cornice interpretativa condivisa per la migliore applicazione in ambito regionale e locale della normativa introdotta dal decreto legge 78/15 in materia di Polizia Provinciale. Alle regioni, viene data la possibilità di riallocare il personale per le funzioni di vigilanza collegate alle funzioni non fondamentali oggetto di riordino da parte della Regione, con copertura delle relative spese. Tale provvedimento, in via del tutto eccezionale, addirittura, consente, al personale di restare con le stesse qualifiche e nella stessa dotazione organica, ma al di fuori del limite di spesa del 50% - 70%, in quanto, non è destinato all'esercizio delle funzioni fondamentali. Molte Regioni, seppur gradualmente, si stanno adeguando, scegliendo la via più naturale e logica, ovvero quella di riassegnare in capo alla Polizia Provinciale, la vigilanza, poiché i corpi di polizia delle Province, hanno già mezzi, dotazioni, personale ed esperienze oltre che una formazione specifica nel campo;

 la 5° Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, il 12 dicembre 2015, ha approvato un emendamento inserito nella legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016), che prevede, all'art. 1 Comma 770, quanto segue: All'articolo 5, comma 3, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Qualora le leggi regionali riallochino le funzioni di polizia amministrativa locale e il relativo personale presso le città metropolitane e le province per l'esercizio delle funzioni di vigilanza connesse alle funzioni non fondamentali oggetto di riordino, con copertura dei relativi oneri, la dotazione organica degli enti di area vasta, ridotta ai sensi dell'articolo 1, comma 421, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, è rideterminata in aumento in misura corrispondente al personale riallocato». diverse regioni, ad esempio la Regione Umbria e la Regione Toscana, hanno annunciato l'accordo con le Province, tramite apposita Convenzione e per mezzo di uno stanziamento regionale, che consentirà, di mantenere l'unitarietà dei corpi di polizia provinciale, evitando inutili quanto dannose dispersioni in altri ambiti, di personale specializzato in materie importanti;

 in tali convenzioni, si stabilisce che la Polizia Provinciale, oltre ad occuparsi della vigilanza sulle materie fondamentali oggi in capo agli Enti di Area Vasta, si occuperà, per conto della regione, anche di controlli sulla caccia, sulla pesca, e su diverse materie, di competenza amministrativa regionale. La Regione Lazio, nell'ambito di una proposta di legge regionale di Stabilità, d'iniziativa della Giunta (n.307 del 11.12.2015), ha proposto, che il personale della Polizia Provinciale, collocato in mobilità, sul portale governativo, venga riallocato presso le province e Città metropolitana, così come previsto e sancito nell'Accordo in Conferenza Unificata già citato, per lo svolgimento delle funzioni non fondamentali di competenza regionale;

 considerato che: tale situazione, nel complesso, sta generando da più tempo un clima di incertezza e sconforto tra tutti gli operatori della Polizia Provinciale calabrese, che quotidianamente, da sempre, svolgono un servizio fondamentale a favore della collettività e del territorio;

 anche le più autorevoli associazioni ambientaliste nazionali e regionali, quelle di categoria e diverse associazioni venatorie, auspicano da più tempo, un intervento della regione, affinché venga immediatamente colmato l'evidente vuoto che si è venuto a creare in tema di vigilanza ittico e venatoria sull'intero territorio con potenziale rischio per le risorse naturali. Tale aspetto, potrebbe determinare anche una paventata contrazione delle entrate derivate dai tributi di competenza regionale, in materia di caccia, pesca e funghi, qualora la vigilanza non venisse esercitata;

 il già richiamato accordo tra il governo, le regioni e gli enti locali, concernente l'applicazione dell'art. 5 del decreto legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015 n. 125, in materia di polizia provinciale, consente di intervenire, per riassegnare, in capo alle strutture di polizia provinciale, 1' attività di vigilanza sulle materia oggetto di riordino e già riassorbite (per la parte amministrativa) nelle competenze regionali, come caccia, pesca etc. La Regione potrebbe così avvalersi, anche tramite Convenzione, di personale di polizia provinciale per l'espletamento di tali servizi, oggi venuti meno a causa di una confusa riforma in materia;

 appare necessario e urgente, un intervento regionale per evitare una parziale, scompaginata e incongrua mobilità di personale di polizia provinciale verso altre destinazioni, specie in alcune province, con contestuale drastica riduzione o annullamento delle attività di presidio del territorio in aree rurali ed extraurbane, e mancata applicazione reale di numerose disposizioni in campo ambientale-ittico-venatorio, con evidenti e molteplici problematiche che ne potrebbero derivare a breve, medio e lungo termine. -:

quali provvedimenti intende assumere il Presidente della Giunta al fine di garantire alle Amministrazioni Provinciali, tramite i corpi di Polizia Provinciale presenti, la vigilanza, nelle materie non fondamentali oggetto di riordino, con particolare riguardo alla caccia, alla pesca e alla raccolta dei funghi, prevedendo, se il caso, l'allargamento delle competenze in altri settori quali ad esempio la vigilanza nelle aree protette regionali, ecc.;

 se vi sia l'intenzione per applicare anche in Calabria, quanto stabilito dall'accordo tra il governo, le regioni e gli enti locali, concernente l'applicazione dell'art. 5 del decreto legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015 n. 125, in materia di polizia provinciale, magari, attuando una specifica Convenzione con le province, sulla scorta di quanto altre regioni stanno predisponendo, vedi gli ultimi casi di Umbria e Toscana;

 quali iniziative intende porre in essere il Presidente della Giunta affinché la nostra Regione possa intervenire in supporto a tutte le province calabresi, in materia di Polizia Provinciale, anche alla luce del fatto, che la Calabria sarebbe tra le prime regioni per reati in materia di bracconaggio e pertanto ci si auspica un immediato intervento in tale direzione.

(121; 11/01/2016)

 

Risposta: In riferimento alla richiesta di elementi tecnici necessari per la risposta all’interrogazione di cui in oggetto, con la presente si evidenzia che la polizia provinciale svolge funzioni di tutela e controllo ambientale importantissime, altresì, ha al proprio interno competenze e professionalità specifiche che vanno salvaguardate nell'interesse delle comunità in cui operano. Riguardo ai rapporti sull'attività di vigilanza venatoria nella Regione Calabria si può precisare che, dagli atti sulle sanzioni amministrative irrogate in base alla Legge 689 del 24 novembre 1981, circa il 48% delle infrazioni riscontrate, anni 2013-2014, a seguito di mancata osservazione dei dettami della Legge 157/92 e s.mi pervengono dall'attività di detto corpo di polizia.

La vigilanza venatoria assume, tuttavia, un rilievo importante anche a seguito dell'apertura della Commissione Europea del Caso EU PILOT 6955/14/ENVI, a seguito del quale questo Settore ha provveduto a trasmettere l'apposito Rapporto informativo attività di Vigilanza Legge 11 febbraio 1992 n. 157, art. 33, comma 1, riferito agli anni 2013 e 2014, con nota prot. n. 336756 del 11/11/2015.

Si precisa, inoltre, che la vigilanza venatoria, secondo legge, è espletata oltre che dai Corpi di Polizia Provinciale, dal CFS, dalle Forze di Polizia, oltreché da Guardie Giurate Venatorie Volontarie per le quali questo Settore sta predisponendo appositi corsi di formazione.

Per quanto riguarda l'ipotizzata convenzione con la polizia provinciale, richiamata nella interrogazione in oggetto, si rappresenta che, allo stato, la L. R. n. 9/96 non prevede l'utilizzo dei fondi derivanti dalle tasse di concessione regionale per l'esercizio venatorio e/o dal pagamento delle sanzioni (legge 689/81), per tali tipi di attività.

Qualora il legislatore decidesse nel merito, questo Settore è pronto ad adottare gii adempimenti di competenza.

Tuttavia, è opportuno segnalare la limitatezza delle risorse oggi disponibili che, per tutti gli interventi previsti per il "sistema caccia" assommano a circa € 2.700.00,00/anno. Pertanto, la frazione di risorse destinate risulterebbe irrisoria.

 

Cosimo Carmelo Caridi (Dirigente dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari)

 

Mangialavori. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

il FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) nella nuova programmazione 2014- 2020 sostituisce il FEP (Fondo Europeo della Pesca) e sostiene l'attuazione di strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo (cd. CLLD);

 in considerazione dei limitati tempi concessi per la selezione dei Fisheries Local Action Group (FLAGs) è stata attivata una procedura unificata in un unico avviso;

 in virtù di ciò con decreto del Dirigente Generale del Dipartimento n.8, Agricoltura e Risorse Agroalimentari, assunto in data 12 agosto 2016 e riportato nel Registro dei decreti dei Dirigenti della Regione Calabria in pari data, avente ad oggetto: P.O. FEAMP 2014/2020 - Approvazione "Avviso pubblico per la selezione delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo - CLLD" è stato approvato:l'Avviso Pubblico per la selezione delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo - CLLD, comprensivo di tutti gli allegati dal numero 1 al numero 8;

 l'obiettivo generale del bando è rappresentato dalla realizzazione di strategie locali volte a migliorare le politiche a favore delle aree costiere ed in particolare di quelle che si stanno spopolando;

 promuovere una maggiore qualità della progettazione locale, la partecipazione delle comunità locali ai processi di sviluppo, rafforzare il dialogo tra società civile e istituzioni locali, promuovere il coordinamento funzionale all'accesso per i finanziamenti comunitari;

 la Regione, analogamente a quanto fatto per i Gal (Gruppi di Azione Locale) ha effettuato una suddivisione per territori costieri omogenei, con l'individuazione di quattro aree (Tirreno 1, Tirreno 2, Ionio 1 e Ionio 2). Per ciascuna delle aree individuate potrà essere selezionato un solo FLAG. Ogni proposta deve poi prevedere l'adesione del 40% dei Comuni presenti in ogni area;

 nella procedura in itinere sono però presenti evidenti errori: Pellaro, frazione di Reggio Calabria viene conteggiato come Comune e dalla lista vengono espunti e senza alcun motivo comuni come Rosarno e Candidoni. Mentre il mar Tirreno viene prolungato d'ufficio sino al Melito. in virtù del criterio dei compartimenti marittimi, si scopre che quello di Vibo Valentia, che nella precedente programmazione Fep 2007-2013 era interessato dal Gac Costa degli dei ora invece viene smembrato attraverso l'apposizione di un confine ideale nella cittadina di Pizzo, ciò nonostante il territorio in questione, pari a circa il 10% del totale delle coste calabresi esprima peculiarità di pesca, turismo ed attività marinare nettamente superiore a qualunque altro litorale calabrese. Il danno maggiore, irreparabile, viene compiuto a scapito dei circa 90Km di costa più importanti di tutta la Regione, rappresentati nella precedente programmazione dal Gac Costa degli Dei e corrispondenti alla costa tirrenica della Provincia di Vibo Valentia e della Provincia di Catanzaro che vengono ad essere cancellati. A Pizzo, viene tracciato il confine amministrativo tra l'area Tirreno 1 che arriva a Praia a Mare e l'area Tirreno 2 che arriva a Melito Porto Salvo;

 sulla base degli anzidetti criteri, la marineria vibonese che da sola rappresenta una produttività di pesca superiore di quasi quattro volte a quella delle altre a aree regionali,è nella reale e concreta impossibilità di partecipare. Ad essa, infatti, sono stati sottratti i comuni a nord di Pizzo della costa catanzarese;

 a causa della suddivisione operata dalla Regione verrebbero meno inoltre alcuni dei criteri fondanti della strategia FEAMP e cioè la partecipazione "dal basso" alla individuazione delle aree da destinare ai FLAGs e, conseguentemente, è sfuggito che si è concentrato, nell'ipotetico FLAG T2, circa il 70% della produzione ittica regionale. In aperto contrasto quindi delle direttive FEAMP che prevedono una ripartizione "ragionata" delle aree riconosciute ai FLAGs. Criteri che nella suddivisione in macro aree operata dalla Regione Calabria potrebbero non essere rispettati;

 infine, nonostante la procedura sia ancora in itinere,la società consortile Flag dello Stretto ha usato i loghi istituzionali del Feamp, dell'Unione Europea e della Regione Calabria. E ciò, ancor prima di essere stata selezionata nell'area Tirreno 2. -:

 

a) quali iniziative intenda adottare per una verifica circa l'osservanza di una strategia politica che risulti coerente con gli obiettivi di programma;

 b) se ritiene di approfondire i dati in argomento con particolare riferimento alla determinazione dei confini geografici, all'esclusione di alcuni Comuni come Rosarno e Candidoni e all'utilizzo dei loghi istituzionali;

 c) quali iniziative intenda adottare per consentire al Gac "Costa degli dei" sostanziale e formale parità di trattamento e opportunità di partecipazione al bando in questione.

(209; 05/09/2016)

 

Risposta: Relativamente ai quesiti posti dalla interrogazione n. 209/10A de! 05.09.2016, si rappresenta quanto segue.

A) QUALI INIZIATIVE INTENDA ADOTTARE PER UNA VERIFICA CIRCA L'OSSERVANZA DI UNA STRATEGIA POLITICA CHE RISULTI COERENTE CON GLI OBIETTIVI DI PROGRAMMA;

L'Avviso pubblico per la selezione delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo - CLLD (Community-Led Local Development) relativo al Programma Operativo FEAMP 2014-2020 (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e per la Pesca), pubblicato con Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento "Agricoltura e Risorse Agroalimentari" n. 10094 del 12.08.2016, è stato predisposto secondo quanto previsto dagli artt 32-35 del Reg. (UE) n. 1303/2013 e dagli artt. 60-63 del Reg. (UE) n. 508/2014.

Il Bando intende sostenere le strategie di sviluppo locale attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei partenariato locale, pubblico e privato, la programmazione dal basso, la progettazione integrata territoriale e l'integrazione multisettoriale degli interventi e la messa in rete dei partenariati locali. L'obiettivo generale è rappresentato dalla realizzazione di strategie locali atte a:

-           migliorare l'implementazione delle politiche a favore delle aree costiere e, in particolare, di quelle che si stanno spopolando;

-           promuovere una maggiore qualità della progettazione locale;

-           promuovere la partecipazione delle comunità locali ai processi di sviluppo, contribuendo a rafforzare il dialogo tra società civile e istituzioni locali;

-           promuovere il coordinamento tra politiche, strumenti di governance e procedure per accedere ai finanziamenti comunitari.

Lo sviluppo locale di tipo partecipativo è gestito dai FLAGs (Fisheries Local Action Group),composti da rappresentanti degli interessi socioeconomici locali, sia pubblici che privati, costituiti in partenariato, che attuano dei Piani di Azione Locale (PdA).

Il FLAG deve rispecchiare ampiamente l'asse principale della sua strategia e la composizione socioeconomica della zona tramite una rappresentazione equilibrata delle parti interessate principali, inclusi il settore privatogli settore pubblico e la società civile e deve garantire una rappresentazione significativa dei settori della pesca e/o dell'acquacoltura e/o del settore della trasformazione e commercializzazione del prodotto ittico e di acquacoltura.

La Regione ha effettuato una territorializzazione con l'individuazione di 4 aree omogenee (denominate Tirreno 1, Tirreno 2, Ionio 1 e Ionio 2) eleggibili nell'ambito del sostegno allo sviluppo locale. Per ciascuna delle aree individuate è selezionato un solo FLAG.

La suddivisione in 4 aree omogenee origina innanzitutto nella dotazione finanziaria a disposizione per i Flags che ammonta complessivamente, allo stato, ad € 5.557.682,63, considerato che il P.O. FEAMP 2014/2020 prevede che la dotazione finanziaria pubblica complessiva (comunitaria e nazionale) messa a disposizione di ciascun Piano di Azione sia delimitata da una soglia minima che è pari a 1 milione di euro. Si è tenuto conto, inoltre, di quanto previsto dall'art. 32 del Reg. (UE) n.1303/2013 che al comma 2 recita: "Lo sviluppo locale di tipo partecipativo è: a) concentrato su territori subregionali specifici..”.

A seguito di specifica richiesta, anche l'Autorità di Gestione del MIPAAF ha reso noto che, in base ai Regolamenti (UE) n.l303/2013e n. 508/2014 ed al P.O. FEAMP, non si evincono limitazioni alla zonizzazione inserita nell'Avviso Pubblico CLLD della Regione Calabria.

La suddivisione del territorio regionale ha condotto alla costituzione di 2 aree ad alto tasso di presenza di motopescherecci (Aree Tirreno 2 e Jonio 1) e ad altre 2 aree con minore numero di pescherecci (Aree Tirreno 1 e Jonio 2), come risulta chiaramente nell'allegato 2 dell'Avviso. Le risorse disponibili sono così state suddivise, fermo restando il limite minimo di 1 milione di euro per Flag, in misura direttamente proporzionale al numero di motopescherecci presenti nelle rispettive aree territoriali.

B) SE RITIENE DI APPROFONDIRE I DATI IN ARGOMENTO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA DETERMINAZIONE DEI CONFINI GEOGRAFICI, ALL'ESCLUSIONE DI ALCUNI COMUNI COME ROSARNO E CANDIDONI E ALL'UTILIZZO DEI LOGHI ISTITUZIONALI;

Fermo restando le considerazioni di cui al precedente punto sulla zonizzazione, relativamente al contenuto dell'interrogazione, si specifica che l'area denominata 'Tirreno 2" è stata estesa fino al Comune dì Melito Porto Salvo poiché tale territorio è assimilabile sotto il profilo socio - economico e culturale, ma anche per le attività di pesca attuate, maggiormente al "Reggino" che alla "Locride".

Per quanto riguarda il definito "errore" secondo cui Pellaro sarebbe stata conteggiata come Comune, si precisa che nell'allegato 2 all'Avviso, oltre ad essere presente la cartografìa con il Comune di Reggio Calabria, di cui fa parte Pellaro, la stessa Frazione della Città Metropolitana è citata nel medesimo allegato solo per descrivere l'esistenza di un Ufficio Marittimo in loco ed evidenziare il dato statistico dei motopescherecci presenti. Con riferimento alla "esclusione" di alcuni Comuni quali Rosarno e Candidoni, si evidenzia che trattasi di due Comuni interni non aventi caratteristiche di aree costiere.

Per quel che concerne l'utilizzo dei loghi istituzionali da parte della società consortile "Flag dello Stretto", lo stesso è avvenuto per esclusiva iniziativa della Società suddetta.

C) QUALI INIZIATIVE INTENDA ADOTTARE PER CONSENTIRE AL GAC "COSTA DEGLI DEI" SOSTANZIALE E FORMALE PARITÀ DI TRATTAMENTO E OPPORTUNITÀ DI PARTECIPAZIONE AL BANDO IN QUESTIONE.

Per tutti quanto fin qui esposto, l'Avviso in oggetto, in linea con la regolamentazione comunitaria, non ha posto alcun ostacolo né al Gac "Costa degli dei" né ad altri partecipanti i quali, dopo aver costituito il partenariato pubblico/privato previsto, se in possesso dei requisiti richiesti, hanno potuto liberamente partecipare alla procedura di selezione delle strategie di sviluppo locale del P.O. FEAMP 2014/2020.

 

Cosimo Carmelo Caridi (Dirigente dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari)

 

Nicolò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere -  premesso che:

 

la Comunità europea nel 2016 ha condannato la Calabria, con sentenza esecutiva, al pagamento di 60 milioni di euro per il mancato adeguamento degli impianti di trattamento dei reflui fognari;

 da un report stilato da Legambiente Calabria - presentato il 7 luglio scorso - la Regione Calabria ha una potenzialità nominale complessiva di depurazione pari a 2.786.725 abitanti equivalenti, su un totale (dati Istat dell'ultimo censimento sulle acque) di 3,7 milioni di abitanti, ovvero il 75 % del totale. Secondo le cifre riportate da Legambiente, elaborate su dati forniti dalla Regione, nel 2013 (ultimi dati disponibili) su un totale di 548 impianti presenti in Calabria sono stati sottoposti a controllo solo 146 impianti risultando conformi 140: in provincia di Catanzaro sono presenti 98 impianti di cui 22 sottoposti a controllo e solo 9 risultati conformi. A Cosenza le piattaforme depurative sono 237 ma solo 84 dichiarate conformi. Non migliora la situazione a Crotone che dispone di 39 depuratori ma solo 1 risultato conforme. A Reggio Calabria sono presenti 114 piattaforme ma solo 31 risultano a norma e, infine, Vibo Valentia con 60 impianti e 15 dichiarati conformi.;

 la reale capacità di trattare adeguatamente gli scarichi, ovvero con una tipologia di trattamento secondo gli standard previsti dalle normative europee, secondo l'Istat (Censimento delle acque di giugno 2014 con dati al 2012) è pari al 51,5% del totale del carico generato;

 l'ultima procedura d'infrazione (2014/2059) aperta nei confronti del nostro Paese comprende anche la Regione Calabria ed evidenzia che ci sono 130 agglomerati calabresi coinvolti, il 62% del totale regionale e il 5% di quello nazionale, per un totale di circa 1,3 milioni di abitanti equivalenti (ovvero il 36%). Tale inadeguatezza è già costata alla Regione una condanna da parte della Commissione europea nel 2012 e l'apertura nel marzo di quest'anno della procedura relativa appunto a 130 agglomerati;

 per far fronte alla prima condanna del 2012 era stato stimato un fabbisogno totale per la Calabria di 243 milioni di euro circa e di questi la delibera CIPE ne stanziava 160 milioni circa a cui si aggiungevano altri 83 milioni da altre risorse. Ma stando all'ultimo aggiornamento relativo all'impiego di questi fondi (aprile 2015), in Regione sono state sbloccate opere solo per 104 milioni di euro (per un totale di 8 interventi) e rimangono bloccati ancora 10 opere per ulteriori 140 milioni di euro circa;

 con decreto del dirigente del Dipartimento Ambiente è stato prorogato al 30 settembre il termine per il miglioramento di alcuni impianti di depurazione. -:

 quale è lo status quo degli impianti di depurazione calabrese aggiornato ad oggi e per conoscere, altresì, quali siano le strategie e le azioni che il Presidente intenda assumere per sanare e mettere a norma il sistema depurativo regionale. Per conoscere, infine, come il Presidente intenda colmare il gap infrastrutturale esistente per riuscire a coprire il 100% del fabbisogno nominale depurativo complessivo ed elevare l'attuale quota (pari al 75%).

(218; 26/09/2016)

 

Risposta: Il sistema della depurazione, ma più in generale il ciclo passivo (sistema fognario, collettamenti, sistema depurativo) del sistema idrico integrato (S.I.I.), rappresenta una delle emergenze da affrontare nel territorio della Regione Calabria,

In tale ambito, la mancanza di un una governance unitaria sul cosiddetto S I.I., nonché di un unico soggetto gestore, rappresenta sicuramente una delle cause della criticità del sistema che risulta ancora oggi frammentario e fortemente in crisi, non realizzando quelle "economie di scala" e quelle "economie di scopo" auspicate dalla legge di settore (D.Lgs. 152/2006).

Pertanto, tale problema, i deficit strutturali del sistema, nonché i problemi di gestione degli impianti, hanno determinato la situazione contingente, nonostante negli anni siano stati spesi oltre 700 M€. Allo stato attuale gli sforzi della Regione si stanno concentrando innanzitutto sugli agglomerati interessati da procedure di infrazione comunitarie (artt. 3-4 della DIRETTIVA 91/271/CEE), ma anche su comuni con situazioni di "infrazione potenziale", comuni con impianti posti sotto sequestro dalle autorità giudiziarie, comuni privi di impianti di trattamento.

Si riportano/illustrano di seguito le misure attuate dalla Regione per le diverse problematiche.

 Agglomerati in infrazione con popolazione superiore ai 15.000 abitanti

Per gli agglomerati con popolazione superiore ai 15.000 abitanti in infrazione comunitaria (artt. 3-4 della DIRETTIVA 91/271/CEE), per i quali la Comunità Europea ha già comminato una sanzione di 60 M€ (riferimento Causa 2004/2034 e 2009/2034), si precisa che la Regione Calabria ha programmato risorse pari a € 159,850.000,00 a valere sulla Delibera CIPE n° 60 del 30/04/2012, finalizzate ai finanziamento di n° 16 interventi d'area omogenea dei quali uno di essi si suddivide in tre sub interventi, per un totale quindi di n° 18 interventi.

Giova ricordare che per gli interventi finanziati coinvolgono aree "omogenee", a partire dagli agglomerati in procedura d'infrazione e, in qualche caso, prevedono l'estensione anche a quei comuni per i quali potrebbero aprirsi nuove procedure di contenzioso, ivi compresi gli agglomerati con popolazione tra i 2.000 e i 15.000 ab. eq., di fatto, mai attenzionati in maniera sistematica. Per l'utilizzo delle predette risorse finanziarie, in data 05/03/2013 è stato stipulato - dal MISE Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, il MATTM Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche e la Regione Calabria Dipartimenti n. 3 Programmazione Nazionale e Comunitaria e n. 14 Politiche dell'Ambiente - l'articolato dell'Accordo di Programma Quadro "rafforzato".

E' doveroso ricordare che 16 interventi sono stati attuati la procedura di project financing; per tali procedure l'autorità nazionale anticorruzione ha avviato un'indagine perche "...sono state riscontrate gravi distorsioni a causa dell'errata ripartizione dei rischi di domanda e di disponibilità tra pubblico e privato".

Ad oggi l'ANAC non ha comunque espresso definitivamente un parere, ma è innegabile che ciò ha rallentato, di fatto, le procedure di aggiudicazione delle gare e di avvio dei lavori. Tra i 18 interventi previsti dalla Delibera CIPE n. 60/2012 per la Regione Calabria settore idrico (fognario-depurativo), rientrano altresì i seguenti:

-           "Adeguamento e ottimizzazione dello schema depurativo dell'agglomerato di Castrovillari" nell'agglomerato di Castrovillari, Civita, Frascineto, San Basile con Capofila il Comune di Castrovillari, da realizzare con il contributo pubblico concesso pari ad € 5.600.000,00 a valere sulle risorse FSC di cui alla riferita Delibera CIPE;

-           "Completamento delle reti fognanti nelle aree sprovviste di sistemi dì raccolta dei reflui di Montebello Jonico" nell'agglomerato di Montebello Jonico, da realizzare con il contributo pubblico concesso pari ad € 2.300.000,00 a valere sulle risorse FSC di cui alla riferita Delibera CIPE;

-           "Disinquinamento fascia costiera vibonese - Area omogenea Angitola (Sub 3)" nell'agglomerato di Pizzo, Maierato, Monterosso Calabro, Polia, Filadelfia, San Nicola da Crissa, Fiiogaso, Francavilla Angitola, Capistrano, con Capofila il Comune di Pizzo, da realizzare con il contributo pubblico concesso pari ad € 6.300.000,00 a valere sulle risorse FSC di cui alla riferita Delibera CIPE;

-           "Ottimizzazione e completamento dello schema depurativo dell'agglomerato di Crotone" nell'agglomerato di Crotone, da realizzare con il contributo pubblico concesso pari ad € 2.000.000,00 a valere sulle risorse FSC di cui alla riferita Delibera CIPE;

-           "Disinquinamento fascia costiera vibonese - Area omogenea Mesima (sub 2)" nell'agglomerato di Jonadi, San Calogero, Mileto, Rombiolo, Filandari, San Costantino Calabro, Francica, Stefanaconi, Sant'Onofrio, con Capofila il Comune di Jonadi, da realizzare con il contributo pubblico concesso pari ad € 4.200.000,00 a valere sulle risorse FSC di cui alla riferita Delibera CIPE.

Con il DPCM 9 ottobre 2015, considerata la necessità di accelerare la progettazione e la relativa realizzazione dell'intervento all'Agglomerato di Crotone, l'ing. Domenico Pallaria, Dirigente della Regione Calabria, è stato nominato Commissario straordinario dell'intervento, come individuato nel richiamato Accordo di Programma Quadro "Depurazione delle acque", ai sensi del richiamato articolo 7, comma 7, del citato decreto legge n. 133/2014.

Con il DPCM 14 dicembre 2015, considerata la necessità dì accelerare la progettazione è la relativa realizzazione degli interventi degli Agglomerati di Castroviliari, Montebello Jonico. Aree omogenee dell’Angitola e Mesima, l'ing. Domenico Pallaria, Dirigente della Regione Calabria, è stato nominato Commissario straordinario degli stessi, come individuati dal richiamato Accordo di Programma Quadro "Depurazione delle acque", ai sensi del richiamato articolo 7, comma 7, del citato decreto legge n. 133/2014.

Il Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici; Mobilità, a seguito del Decreto n.13160 del 31.10.2016, è titolare in esclusiva del segmento depurativo-fognario (ciclo passivo), che si aggiunge a quello idrico (ciclo attivo), completando il quadro delle competenze in materia di servizio idrico integrato (S.I.I.). Con Decreto Legge 29 dicembre 2016, n. 243 recante "interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno." è stata previsto il Commissario straordinario del Governo (Commissario Unico) con il compito di coordinare e realizzare gli interventi funzionali ad accelerare, nel Mezzogiorno e nelle altre Regioni in ritardo rispetto agli standard europei, gli interventi sui sistemi di collettamento e fognatura e la realizzazione degli impianti necessari al trattamento ecologicamente avanzato delle acque reflue.

In ogni caso il Dipartimento competente sta proseguendo con le attività al fine di avviare gli interventi.

Agglomerati in infrazione con popolazione compresa tra 2.000 e 15.000 abitanti

Per gii agglomerati con popolazione compresa tra 2.000 e 15.000 abitanti in infrazione comunitaria (artt. 3 — 4 della DIRETTIVA 91/271/CEE), per i quali la Comunità Europea ha avviato la Causa 2014/2059, anche se non giunta a sentenza, si precisa che la Regione Calabria ha attivato tutte le misure necessarie alla risoluzione della problematica.

infatti, per gli interventi in ambito depurativo-fognario, la DGR 160/2016 recante "Patto per lo sviluppo della Regione Calabria, attuazione degli interventi prioritari e individuazione delle aree di intervento strategiche per il territorio", ha previsto una dotazione finanziaria di 150 M€ a valere su fondi di cui alla Delibera CIPE n.26/2016 ed ha previsto un Piano di interventi.

Al fine di predisporre un Piano di interventi risolutivo, risulta necessario partire da un quadro conoscitivo esaustivo della dotazione infrastruttura le esistente nonché della relativa funzionalità; purtroppo ad oggi questo quadro risulta del tutto insufficiente, in quanto tale attività non è stata mai fatta dalla Regione.

Pertanto si sta effettuando una "ricognizione" su scala regionale della dotazione infrastrutturale (reti fognarie, collettori e impianti di depurazione) e la relativa funzionalità, per poter meglio affinare il Piano degli interventi.

Comuni in "potenziale infrazione", con impianti posti sotto sequestro dalle autorità competenti o privi di impianti di trattamento

La Regione Calabria si è attivata altresì per tutti quei comuni che non sono in infrazione comunitaria (artt 3-4 della DIRETTIVA 91/271/CEE), ma potrebbero esserlo a breve (infrazione potenziale); inoltre sono all'attenzione tutti quei comuni, per altro numerosi, con impianti posti sotto sequestro dalle autorità giudiziarie oltre che quegli agglomerati privi di qualsiasi impianto di trattamento depurativo, collettamento o rete fognaria.

Per tali Comuni, utilizzando i fondi di cui al POR FESR CALABRIA 2014/2020, si sta predisponendo un adeguato Piano di interventi.

Stagione Balneare 2015 e Stagione Balneare 2016

Come noto, uno dei problemi maggiori nell'ambito della depurazione è proprio la gestione, di cui a oggi sono responsabili i singoli; spesso i problemi di bilancio di tali enti, complici i tagli sempre maggiori della finanza pubblica e la diminuzione dei trasferimenti statali, fanno si che risulta sempre più difficili garantire i servizi.

I mancati introiti sulla fatturazione dell'acqua fanno si che per i comuni risulta difficile garantire la manutenzione straordinaria, ma anche quella ordinaria, degli impianti di depurazione e dei sistemi fognari e di collettamento.

Pertanto la Regione Calabria ha predisposto il "Programma di efficientamento e rifunzionalizzazione- degli impianti di depurazione, delle stazioni di sollevamento dei reflui urbani ricadenti nei comuni costieri della Regione Calabria" approvato con D.G.R. n. 182 del 6 giugno 2015 (Stagione balneare 2015), con il quale sono stati finanziati n.114 interventi per un totale di 8 M€.

Anche Io scorso anno, la Regione Calabria ha predisposto il "Programma di efficientamento e rifunzionalizzazione- degli impianti di depurazione, delle stazioni di sollevamento dei reflui urbani ricadenti nei comuni costieri della Regione Calabria" approvato con D.G.R. n. 370 del 27 settembre 2016, (Stagione balneare 2016), con il quale sono stati finanziati n.111 interventi per un totale di 7,7 M€.

 

Domenico Pallaria (Dirigente generale del dipartimento Ambiente e Territorio)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

giorno 18 settembre in Calabria si è dato il via definitivo all'apertura della stagione venatoria 2016/2017, sebbene già nelle giornate del 4 e dell'11 settembre vi erano state le due giornate di pre-apertura ad alcune specie esclusivamente da appostamento;

 recentemente è stata finalmente approvata dal parlamento italiano la legge 28 luglio 2016 n. 154 che prevede, tra le altre cose, il contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne, con l'inasprimento delle sanzioni amministrative e penali concernenti il gravissimo fenomeno della pesca di frodo nei nostri fiumi e nei nostri laghi, spesso attuata da soggetti stranieri che poi rivendono quanto illecitamente pescato, con un notevole danno all'ecosistema e all'economia del territorio. Nell'ambito dei compiti di polizia alieutica, ampiamente riconosciuti da sempre alla polizia provinciale, appare evidente che, un calo della vigilanza nei corpi idrici della regione, spesso esercitata a piedi, da personale in grado di conoscere il vasto reticolo di fiumi e torrenti, vanificherebbe l'applicazione della norma sopra richiamata, da anni invocata in special modo per porre un freno ai predoni dei fiumi e dei laghi italiani;

 la Calabria, secondo vari rapporti sul bracconaggio, tra cui si segnalano quelli stilati dal CABS (Committee Against Bird Slaughter) risulta tristemente nota come una delle prime regioni per reati in materia venatoria e che, ad esempio, le province di Cosenza e Reggio Calabria sarebbero al centro di ripetuti e continuate violazioni penali in materia di cattura e traffico di cardellini, specie protetta anche da convenzioni internazionali approvate in Italia (vedasi Convenzione di Berna - ratificata con legge n. 803/1981). Oltre alle citate informazioni fornite dallo speciale gruppo antibracconaggio, si aggiungono i recenti casi scoperti dalla polizia provinciale di Cosenza nel Parco Nazionale della Sila, mentre anche nel resto del cosentino, nel reggino e nel crotonese sono state eseguite recentissime operazioni di polizia in tal senso, evidenziando con i fatti, le criticità appena rappresentate;

 le più importanti associazioni riconosciute nell'ambito della protezione dell'ambiente e della fauna in Calabria ovvero la LIPU e il WWF, da più mesi stanno lanciando appelli sugli organi di stampa regionali e nazionali riguardo alla situazione generata dal noto depotenziamento della vigilanza in materia venatoria e ittica nella nostra regione, richiamandosi spesso all'accordo tra il Governo, le regioni e gli enti locali del 5 novembre scorso, concernente l'applicazione dell'art. 5 del D.L. 19 giugno 2015 n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2015 n. 125 in materia di polizia provinciale;

 a supporto di tali legittime preoccupazioni sopra esposte, le più grandi e rappresentative associazioni protezionistiche del Paese hanno scritto alla Commissione Europea, denunciando la situazione del depotenziamento della vigilanza venatoria, tra l'altro, alla luce di una pre-procedura di infrazione (EU PILOT 6955/14/ENVI), con cui, la Commissione Europea, evidenziava diverse criticità rispetto alla gestione della caccia in Italia, tra le quali proprio il tema della vigilanza, chiedendo nello specifico di ottenere informazioni sul numero dei controlli, la loro frequenza, i risultati ottenuti e le relative sanzioni;

 con la Legge regionale 22 giugno 2015, n. 14 "Disposizioni urgenti per l'attuazione del processo di riordino delle funzioni a seguito della legge 7 aprile 2014, n. 56" il Consiglio regionale della Calabria ha disciplinato il trasferimento delle specifiche funzioni e l'allocazione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, di competenza delle province, alla Regione;

 in particolare ai sensi dell'art. 2 comma 2 della predetta legge regionale vengono riallocate alla Regione le funzioni connesse alle materie "agricoltura, caccia e pesca" e "formazione professionale". In questo inquadramento, è palese, che la Regione abbia solo assorbito la parte amministrativa, mentre la vigilanza sulla caccia, sulla pesca nelle acque interne, sulla raccolta dei funghi e su diversi aspetti collegati alle materie oggetto di riordino, rimane senza un presidio dedicato, storicamente, esercitato da sempre per mezzo dei corpi di polizia provinciale;

 la stragrande maggioranza delle regioni, hanno inteso attribuire con specifici provvedimenti normativi e/o anche con convenzioni, proprio ai corpi di polizia provinciale, le funzioni di vigilanza ittico-venatoria, estendendo il campo di applicazione magari anche altre materie come ad esempio la disciplina sulla raccolta dei funghi epigei ed ipogei spontanei, la tutela della flora spontanea, dei fiumi e dell'ambiente in genere, in virtù del fatto che i corpi e servizi di polizia provinciale, storicamente, hanno sempre esercitato tali compiti e che risultano ad oggi, dotati di professionalità, mezzi, competenze e personale già formato. La legge quadro n. 157/1992 che disciplina l'esercizio della caccia e regola i principi per la tutela del patrimonio faunistico della nazione, unitamente a tutta una cornice di normative statali e regionali, attribuiscono alla polizia provinciale, i compiti di controllo, prevenzione e repressione dei comportamenti illeciti oltre all'importantissima funzione di monitoraggio, coordinamento della vigilanza volontaria e di recupero della fauna selvatica ferita o in difficoltà, che nel periodo in oggetto, sta trovando notevoli ostacoli nell'essere tratta in salvo, proprio per i vuoti generati dall'assenza del presidio della polizia provinciale;

 i corpi di polizia provinciale presenti in Calabria, sono caratterizzati da una ben nota pluriennale esperienza e specializzazione nell' ambito della tutela del territorio extraurbano e rurale, nella lotta ai crimini ambientali, al fenomeno del maltrattamento degli animali, del bracconaggio ed in genere contro lo sfruttamento delinquenziale dell'ambiente per cui con un loro ridimensionamento, verrebbero meno principalmente quelle funzioni di polizia ambientale-ittico-venatoria, nelle quali le polizie provinciali rivestono storicamente un ruolo di primo piano nel panorama nazionale e regionale;

 considerato che: a seguito di recenti norme tra loro poco coordinate, tra cui la legge n. 56/2014 sul riordino delle funzioni provinciali, la legge n. 190/2014 di stabilità ed il recente decreto-legge 78/2015 (convertito con modificazioni dalla legge n. 125/2015, disposizioni urgenti in materia di enti territoriali), si rischia di produrre la grave dispersione di un patrimonio di conoscenze e di professionalità costituito dai corpi di polizia provinciale calabresi, da decenni, notoriamente impegnati nell'applicazione di numerose leggi statali e regionali nell'ambito della protezione delle risorse naturali, del patrimonio faunistico dello Stato e della vigilanza sull'esercizio della caccia e della pesca con prevenzione dell'insidioso fenomeno del bracconaggio, di controllo sull'impatto della fauna selvatica nei processi produttivi e sociali, di tutela del demanio fluviale e lacuale, di vigilanza sulle aree protette, di controllo dell'uso del suolo e prevenzione del dissesto idrogeologico, di salvaguardia e vigilanza sulla raccolta dei funghi epigei ed ipogei spontanei e comunque di controllo del territorio extraurbano e rurale più in generale;

 il Ministero dell'Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, sta predisponendo una bozza di piano d'azione nazionale per il contrasto del bracconaggio agli uccelli selvatici, che scaturisce verosimilmente per il rischio concreto di una procedura d'indagine comunitaria (cosiddetta EU-PILOT), propedeutica a una possibile procedura di infrazione già richiamata in premessa, dove va ribadito che l'ossatura della vigilanza venatoria in materia di avifauna, è storicamente costituita in Italia dalla polizia provinciale, che oltretutto dispone degli elenchi e delle autorizzazioni in materia di appostamenti fissi, accede alle sanzioni comminate da tutti gli organi di vigilanza, vigila sui selecontrollori e sulle attività di tutela delle colture agricole, accede alle banche dati sulle licenze e tesserini venatori regionali rilasciati, coordina la vigilanza venatoria volontaria. Nello stesso documento cui sta contribuendo, pure l'AIPP (Associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale) viene fuori chiaramente un quadro dirompente sull’antibracconaggio nel nostro Paese, generato dalle norme approvate in tema di riordino della polizia provinciale e proprio per tali fattori, è urgente un intervento risolutivo da parte della Regione Calabria al fine di ristabilire un minimo di servizio di vigilanza e controllo, atteso che la Calabria è tra quelle che non hanno ancora preso una posizione e/o adottato provvedimenti in materia. In un allegato alla bozza del documento riferito, è segnalata anche la nostra regione per illeciti inerenti i mezzi e i tempi di caccia non consentiti oltre al superamento del limite di carniere, riportando analogamente tali fattori di rischio nel periodo che va da ottobre a gennaio, cioè per quasi tutta la regolare stagione venatoria, ecco perché è urgente e necessario ripristinare la vigilanza venatoria su tutto il territorio della Calabria;

 nei giorni precedenti all'apertura della caccia, autorevoli associazioni ambientali che operano sul campo regionale e nazionale, hanno espresso le loro legittime preoccupazioni in relazione alla scarsa presenza di controlli in ambito venatorio e che, in tutti i casi hanno rappresentato l'esigenza di investire i corpi di polizia provinciale nell'esercizio della vigilanza anche nella lettura dell'opera preventiva e non solo repressiva dei fenomeni delittuosi legati al bracconaggio e ai reati che spesso concorrono con esso, vedasi quelli in materia di armi e munizioni, il ché rappresenta pure un maggiore pericolo per i numerosi cittadini che gravitano nei boschi e nelle campagne per differenti motivi;

 nel breve e medio periodo, potrebbe paventarsi una potenziale contrazione delle entrate inerenti i tributi regionali in materia di caccia, pesca e raccolta funghi, derivata proprio dalla scarsità dei controlli in tali ambiti;

 il già richiamato accordo tra il governo, le regioni e gli enti locali, concernente l'applicazione dell'art. 5 del decreto legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015 n. 125, in materia di polizia provinciale, consente di intervenire, per riassegnare, in capo alle strutture di polizia provinciale, 1' attività di vigilanza sulle materia oggetto di riordino e già riassorbite (per la parte amministrativa) nelle competenze regionali, come caccia, pesca etc. La Regione potrebbe così avvalersi, anche tramite convenzione, di personale di polizia provinciale per l'espletamento di tali servizi, oggi venuti meno a causa di una confusa riforma in materia. Non è più rinviabile un intervento regionale per evitare una parziale, scompaginata e incongrua mobilità di personale di polizia provinciale verso altre destinazioni, specie in alcune province, con contestuale drastica riduzione o annullamento delle attività di presidio del territorio in aree rurali ed extraurbane, e mancata applicazione reale di numerose disposizioni in campo ambientale-ittico-venatorio, con evidenti e molteplici problematiche che ne potrebbero derivare a breve, medio e lungo termine. Senza dimenticare la necessità inderogabile di ridare dignità professionale agli agenti e ufficiali dei corpi di polizia provinciale calabresi, che quotidianamente, nonostante le innumerevoli difficoltà, continuano ad impegnarsi nella difficile opera di tutela del nostro prezioso territorio. -:

 

quali provvedimenti urgenti intende assumere il Presidente al fine di garantire la necessaria e indispensabile vigilanza nelle materie della caccia, della pesca e della raccolta dei funghi spontanei, atteso che, tali compiti in maniera dedicata, erano svolti fino allo scorso anno proprio dai corpi di polizia provinciale e che, non sono certo trasferibili ad altri soggetti, privi magari di mezzi, professionalità e conoscenze specifiche;

 se vi sia la volontà per applicare così come avvenuto in tantissime altre regioni italiane, quanto stabilito dall'accordo tra il governo, le regioni e gli enti locali, concernente l'applicazione dell'art. 5 del decreto legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015 n. 125, in materia di polizia provinciale, visti i tempi stretti, magari attuando una convenzione tra la regione e le province calabresi, al fine di utilizzare i corpi di polizia provinciale per la vigilanza ittica-venatoria e micologica, con la possibilità di estendere i controlli pure in altri ambiti pertinenti;

 quali altre iniziative immediate intende assumere la Regione Calabria nell'ordine del ripristino della vigilanza ittico-venatoria, tenuto conto che la stagione della caccia è già in corso e che i rischi di depauperamento della preziosa fauna selvatica sono evidenti proprio in virtù della scarsa o assente attività di controllo sul territorio nelle materie ampiamente rappresentate dalla presente interrogazione.

(221; 28/09/2016)

 

Risposta: relativamente ai quesiti posti dalla interrogazione n. 221/10A del 26.08,2016, si rappresenta quanto segue.

1) Quali provvedimenti urgenti intende assumere il Presidente al fine di garantire la necessaria e indispensabile vigilanza nelle materie della caccia, della pesca e della raccolta dei funghi spontanei, atteso che, tali compiti in maniera dedicata, erano svolti fino allo scorso anno proprio dai corpi di polizia provinciale e che, non sono certo trasferibili ad altri soggetti, privi magari di mezzi, professionalità e conoscenze specifiche;

La polizia provinciale svolge funzioni di tutela e controllo ambientale importantissime, altresì ha al proprio interno, competenze e professionalità specifiche che vanno salvaguardate nell'interesse delle Comunità in cui operano.

Tuttavia, sì precisa che la vigilanza venatoria, ittica, micologica, secondo legge, è espletata oltre che dai Corpi di Polizia Provinciale, anche dal Corpo Forestale dello Stato, dalle Forze di Polizia, oltreché da Guardie Giurate Volontarie. Ciò emerge anche dai rapporti sull'attività di vigilanza venatoria nella Regione Calabria nei cui atti risulta che, tra le sanzioni amministrative irrogate in base alla Legge 689 del 24 Novembre 1981, circa il 48% delle infrazioni riscontrate, negli anni 2013-2014, a seguito di mancata osservazione dei dettami della Legge 157/92 e s.m.i., è pervenuto dall'attività di detti corpi di polizia provinciale.

La vigilanza venatoria assume uri rilievo importante, anche a seguito dell'apertura della Commissione Europea del caso EU PILOT 6955/14/ENVI, a seguito del quale, questo Settore, ha provveduto a trasmettere l'apposito rapporto informativo sull'attività di Vigilanza venatoria - Legge 11 febbraio 1992 n. 157, art. 33, comma 1, riferito agli anni 2013 e 2014, con nota prot. n. 336756 del 11/11/2015.

Inoltre, il Dipartimento "Agricoltura e Risorse Agroalimentari" della Regione Calabria, stante la riacquisizione delle competenze nelle materie correlate ed anche sulla formazione e sul rilascio dei decreti autorizzativi per lo svolgimento delle attività delle Guardie Giurate Venatorie - Ittiche - Micologiche Volontarie, verificatasi a seguito dell'approvazione della Legge n.56 dei 7 aprile 2014, recepita con Legge Regionale n.14 del 22 giugno 2015,proprio per assicurare senza soluzione di continuità i servizi di vigilanza, ha provveduto, nel corso del 2016,all'istruttoria ed al connesso di rinnovo delle autorizzazioni per n.146 Guardie Giurate Volontarie delle province di Catanzaro, Crotone, Vìbo Valentia e Cosenza. La Provincia di Reggio Calabria che, allo stato, mantiene le competenze a seguito della L.R. n.14/2016, ha provveduto ai rinnovi delle autorizzazioni sul proprio territorio.

II Settore competente sta predisponendo appositi corsi di formazione per nuove Guardie Volontarie che possano garantire l'importante attività di vigilanza.

2) Se vi sia la volontà per applicare così come avvenuto in tantissime altre regioni italiane, quanto stabilito dall'accordo tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali, concernente l'applicazione dell'art. 5 del decreto legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015 n. 125, in materia di polizia provinciale, visti i tempi stretti, magari attuando una convenzione tra la Regione e le Province calabresi, al fine di utilizzare i corpi di polizia provinciale per la vigilanza ittica-venatoria e micologica, con la possibilità di estendere i controlli pure in altri ambiti pertinenti;

Per quanto riguarda l'ipotizzata convenzione con la polizia provinciale, richiamata nella interrogazione in oggetto, si rappresenta che, allo stato, la L.R. n. 9/96 non prevede l'utilizzo dei fondi derivanti dalle tasse di concessione regionale per l'esercizio venatorio e/o dal pagamento delle sanzioni (legge 689/81), per tali tipi di attività, né tali utilizzi sono previsti dalla L.R. n.30/2001 (funghi) e dalla L.R. n.29/2001 (pesca acque interne). Qualora il legislatore decidesse nel merito, questo Settore è pronto ad adottare gli adempimenti di competenza. Tuttavia, è opportuno segnalare la limitatezza delle risorse oggi disponibili che, per tutti gli interventi previsti per il "sistema caccia/pesca/funghi" dalle connesse Leggi regionali, assommano a circa € 3.000.00,00/anno. Pertanto, la frazione di risorse destinate allo scopo suddetto, suddivisa per le province, risulterebbe irrisoria.

3) Quali altre iniziative immediate intende assumere la Regione Calabria nell'ordine del ripristino della vigilanza ittico-venatoria, tenuto conto che la stagione della caccia è già in corso e che i rischi di depauperamento della preziosa fauna selvatica sono evidenti proprio in virtù della scarsa o assente attività di controllo sul territorio nelle materie ampiamente rappresentate dalla presente interrogazione.

Oltre ai su richiamati interventi connessi con le competenze della Regione in ordine al prosieguo delle attività di vigilanza delle Guardie Giurate Volontarie, è da evidenziare che la Regione ha messo in atto una proficua collaborazione con le Prefetture e con gli Organi di Polizia relativamente ai controlli da esperire a seguito dell'approvazione, da parte del Dipartimento "Agricoltura e Risorse Agroalimentari", con DDG n.7880 del 5 luglio 2016, del Disciplinare di caccia al Cinghiale che ha uniformato su tutto il territorio regionale tale attività venatoria.

 

Cosimo Carmelo Caridi (Dirigente dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari)

 

Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

il territorio del Comune di Paola in località "Tonnara", confinante a nord con il fiume Deuda e ad est con la Casa Circondariale di Paola, potrebbe essere interessato da un grave fenomeno di inquinamento, con seri danni all'ambiente ed alla salute dei cittadini, a causa della possibile presenza di una discarica al cui interno si troverebbero i più svariati tipi di rifiuti, anche pericolosi;

 tali materiali verrebbero interrati sul posto, senza alcuna autorizzazione, determinando non solo un innalzamento del terreno quanto, soprattutto, la formazione di percolato;

 l'eventuale presenza di rifiuti abbandonati nella suddetta area rappresenta un forte elemento di degrado e, al tempo stesso, una causa di inquinamento ambientale dell'area;

 considerato che: l'eventuale presenza di tale discarica nei pressi del fiume Deuda rende ancora più preoccupante la situazione, in quanto lo stesso fiume potrebbe essere interessato da fenomeni di infiltrazione del percolato, che rappresenta uno dei liquami più difficili da depurare;

 è necessario attivare sin da subito tutti i controlli e le eventuali misure per garantire l'incolumità dei cittadini;

 è molto grande la preoccupazione tra la popolazione sia per i potenziali effetti che l'eventuale presenza e trattamento incontrollato di rifiuti in questa area può avere sulla salute dell'uomo e sull'ambiente, ma anche per le ripercussioni economiche della prossima stagione estiva, in virtù di un possibile inquinamento del fiume Deuda, che sfocia in una zona costiera interessata da diverse attività balneari e turistiche;

 l'economia dell'intera zona interessata si basa sulla tutela e la salute del mare e delle coste. -:

 

e verificare con l'Amministrazione Comunale, interessandola, se non già a conoscenza, di questa possibile situazione, e con l'autorità giudiziaria la reale presenza in località Tonnara nel Comune di Paola dell'area adibita a discarica, l'estensione dell'area eventualmente interessata nonché di chi sia la proprietà e se, nel caso si dovesse effettivamente riscontrare tale situazione, se vi sono tutte le autorizzazioni necessarie;

 inviare tecnici e professionisti degli uffici e degli enti regionali preposti, l'Arpacal e l'Azienda sanitaria, per verificare lo stato dei luoghi indicati;

 mettere in campo quanto di sua competenza per far iniziare, da parte degli enti competenti, eventualmente un'opera di bonifica e ripristino dell'area.

(242; 05/12/2016)

 

Risposta: In riferimento all'interrogazione n. 242/10^ del 05/12/2016 proposta dell'Onorevole Giuseppe Graziano, relativa alla "possibile presenza di una discarica di svariati rifiuti, anche pericolosi, senza autorizzazione, determinando formazione di percolato, con inquinamento e degrado dell'area" in località Tonnara nel Comune di Paola, si fa presente quanto segue.

Il Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria, con nota prot. n. 384129/SIAR del 22/12/2016 ha chiesto al Comune di Paola, all'ArpaCal, all'ASP di Cosenza ed alla Provincia di Cosenza, informazioni relative alla presenza di eventuale discarica in località Tonnara nel Comune di Paola.

Con la medesima nota è stato chiesto all'ArpCal di effettuare un sopralluogo urgente sul sito oggetto di segnalazione e di riferire in merito.

Alla richiesta del Dipartimento gli enti interpellati hanno risposto per come sotto riportato:

- l'Arpacal - Dipartimento Provinciale di Cosenza (sevizio Suolo e Rifiuti) con nota prot. 77 del 02/01/2017, riferisce che "in data 28/12/2016 è stato effettuato un sopralluogo, unitamente alla Polizia Municipale di Paola, nel tratto di strada che costeggia la riva sinistra del torrente Deuda, il quale, nella loc. tonnara ispezionata, segna il confine tra i comuni di San Lucido e Paola. Per come riportato sul verbale di controllo è stato verificato che sulla suddetta strada, nel tratto compreso tra la SS 18 ed il mare, sono presenti alcuni cumuli di materiale di risulta da attività di costruzione e demolizione depositati abusivamente sul bordo strada tra la strada ed il torrente". Detti rifiuti sono classificabili come rifiuti inerti non pericolosi con CER 170107; in un solo punto è stato ritrovato un cassone fracassato in fibrocemento di cui è stato campionato un frammento. In merito si evidenzia che il Centro di Geologia ed Amianto al quale è stato consegnato il campione, ha avvisato che lo stesso era già stato in precedenza campionato da altro personale ArpaCal e che le analisi effettuate e trasmesse con nota prot. n. 42819 del 08/11/2016 alla Polizia Municipale di San Lucido, avevano confermato la presenza di amianto nel fibrocemento, il cassone deve essere pertanto classificato come rifiuto pericoloso con CER 170605* Inoltre, si segnala la presenza di almeno tre cumuli di sacchetti contenenti rifiuti urbani (CER 200301) depositati tra la strada di cui sopra e la spiaggia ed al di sotto del ponte ferroviario che attraversa la strada a destra del Torrente Deuda (Comune di Paola). Inoltre, si riporta nel verbale di sopralluogo che l’abbandono di rifiuti è accentuato da quando è stata introdotta la raccolta porta a porta con l’eliminazione dei cassonetti.' (all.n.1)

- L'A.S.P. di Cosenza - U.O.C. Igiene Sanità Pubblica Ambito Tirreno - EX AS1- Paola, con nota prot. n. 10621 del 24/01/2017, fa presente che la zona in argomento posizionata a ovest rispetto alla casa circondariale del Comune di Paola e a margine della ferrovia e del torrente Deuda risulta parzialmente picchettata e al momento interessata da lavori di sbancamento in cui non si notano allo stato rifiuti di alcuna natura. Invece nella zona lungo la strada che percorre (argine del torrente Deuda e Via Agade, in molti punti si evidenzia la presenza di rifiuti di ogni genere e tipologia. Pertanto, l’ASP di Cosenza-Paola, a tutela della salute pubblica, dell’ambiente e delle risorse naturali chiede, con urgenza, tramite gli uffici di competenza, l’intensificazione dei controlli sul territorio comunale e la pulitura dell’area interessata dai rifiuti, tramite la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti esistenti di varie tipologie qualitative, in adeguamento alle leggi vigenti, D.Lgs. 152/2006 e successivi. (all. n.2)

- La Provincia di Cosenza con nota prot. n. 842 del 10/01/2017 comunica le risultanze del sopralluogo effettuato in data 04/01/2017 dal Corpo di Polizia Provinciale (nota prot. n. 671 del 09/01/2017 con allegati) non riscontrando la presenza di discariche abusive. Inoltre, “si riferisce che nell’area segnalata insiste un piazzale in terra battuta di circa 1000 mq, sopraelevato rispetto al piano di campagna originario, di circa un paio di metri, dovuta alla posa sul piano di terra riportata da recente movimentazione, per tale attività sono in corso indagini.” (all. n.3)

Il Dirigente del Settore Rifiuti del Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria con nota prot. n. 27974/SIAR del 31/01/2017, prende atto della relazione trasmessa dall'Arpacal, a seguito del sopralluogo svolto in Loc. Tonnara al confine tra i comuni di San Lucido e Paola, e nel convenire con le conclusioni tratte dall'ArpaCal, qualora non si sia già provveduto alla raccolta e smaltimento dei rifiuti abbandonati ed indicati nel verbale di sopralluogo, sollecita i Comuni di Paola e San Lucido allo svolgimento delle attività di competenza, (all. n.4).

Fermo restando le competenze in capo alle amministrazioni comunali in merito alla rimozione dei cumuli segnalati si conferma l'attenzione dello scrivente dipartimento alla favorevole risoluzione del problema.

 

Orsola Reillo (Dirigente generale dipartimento Ambiente e Territorio)

 

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale.  Per sapere -  premesso che:

 

con nota del 20/05/2016 indirizzata all'Asp di Cosenza il direttore generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche sanitarie della Regione Calabria, Riccardo Fatarella, ha richiesto la ricognizione di tutto il patrimonio immobiliare dell’ASP di Cosenza, nonché la elencazione di tutti gli immobili di proprietà di terzi condotti in locazione da effettuarsi con atto deliberativo;

 l'ufficio preposto dell'Asp di Cosenza ha effettuato tale ricognizione degli immobili indisponibili dichiarati in Bilancio al valore di mercato, immobili disponibili in locazione con regolare contratto di affitto, immobili in locazione riferiti all'anno 2015, immobili disponibili e non utilizzati dichiarati in Bilancio al valore di mercato;

 i fitti passivi ammontano a 2.634.255,14 euro;

 gli immobili in locazione passiva risultano essere 108;

 i ricavi dai fitti attivi risultano essere 386.466,51 euro;

 gli immobili in fitto, di proprietà dell'Asp, risultano essere 21;

 gli immobili di proprietà risultano essere 123, a questi devono essere aggiunti un terreno edificabile a San Marco Argentano e un uliveto nel comune di Rossano;

 dai dati della ricognizione del patrimonio immobiliare dell'Asp di Cosenza risulta una scarsa utilizzazione del patrimonio pubblico che, in alcuni casi, è stato abbandonato, vandalizzato e lasciato in preda al degrado e al deterioramento;

 emerge dai dati una inefficace utilizzazione degli immobili non destinati alla attività istituzionale, che sono stati locati ma producono reddito irrisorio e in alcuni casi sembra essere talmente basso da apparire una locazione di favore;

 risulta un eccessivo numero di strutture in locazione passiva per le quali vengono spesi oltre 2 milioni e 600 mila euro;

 emerge un dato diffuso di mancato accatastamento di una parte del patrimonio;

 alla luce dì quanto emerge dalla ricognizione dei dati in relazione all'utilizzo del patrimonio dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, si interroga la S. V. per sapere quali iniziative intende adottare.-:

 

a)per la valorizzazione del notevole patrimonio (stimato in centinaia di milioni di euro) della Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, delle altre Asp e Aziende ospedaliere della Calabria;

 b)per arginare il fenomeno delle locazioni passive che costano milioni di euro ai calabresi, soldi sottratti alla cura e alla assistenza sanitaria dei cittadini;

 c)per avviare un processo virtuoso di utilizzazione del notevole patrimonio pubblico mirato al risparmio, alla lotta agli sprechi, alla realizzazione di servizi sanitari, alla ottimizzazione dei ricavi e alla necessità di impedire l'utilizzazione per fini privati e non istituzionali di immobili e terreni di proprietà delle Aziende sanitarie e ospedaliere della nostra regione che rischiano, in alcuni casi, di essere abbandonati e vandalizzati, un buco nero che ha prodotto lo spreco di importanti e notevoli risorse pubbliche.

(259; 16/02/2017)

 

Risposta: In merito a quanto richiesto con l'interrogazione di cui all'oggetto questo Dipartimento, nell'ambito delle proprie competenze ed in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa, ha proceduto sulla base delle informazioni fornite dalle varie Aziende Sanitarie ed Ospedaliere a censire il patrimonio immobiliare delle stesse.

Particolare attenzione è stata riservata al patrimonio immobiliare non utilizzato ai fini istituzionali in quanto dalla ricognizione effettuata è emerso che lo stesso non produce la giusta redditività in quanto nessuna Azienda ha predisposto un piano di valorizzazione e gestione di tali beni.

Il Dipartimento ha sollecitato più volte le Aziende ad un migliore utilizzo dei. beni disponibili precisando che gli stessi devono essere destinati verso obiettivi di massimizzazione del reddito e che in un contesto regionale assoggettato alle restrizioni del piano di rientro ogni risorsa fruibile deve essere tesaurizzata.

Per quanto riguarda i fìtti passivi il Settore preposto ha invitato le Aziende a rinegoziare i canoni, di locazione prevedendo anche soluzioni alternative quali l'utilizzo dei beni disponibili.

Relativamente ai fitti attivi inoltre, il Dipartimento ha chiesto alle Aziende di procedere all'aggiornamento dei canoni di locazione, di stipulare regolari contratti ove questi non ci fossero, che per i beni concessi a titolo di comodato o sotto altra forma è necessario evitare che, perdurando l'utilizzo per un certo periodo di tempo in capo ad altro soggetto, la situazione di fatto (possesso) si trasformi in situazione di diritto.

Si comunica infine, che il Dipartimento sta predisponendo un regolamento per la valorizzazione ed alienazione del patrimonio immobiliare non strumentale per tutte le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere al fine di garantire una gestione dello stesso orientata a standard di efficienza, efficacia, produttività, redditività e di organizzazione e razionalizzazione delle risorse.

 

Riccardo Fatarella (Dirigente Generale Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie)

 

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

l'Art. 2 della Costituzione Italiana cita "la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali";

l'Art. 13 della Costituzione Italiana dice "che la libertà personale è inviolabile";

la recente vicenda riguardante il paziente tetraplegico non vedente Fabiano Antoniani ha evidenziato come la legislatura vigente presenti un vuoto normativo grave e le cui ripercussioni ricadono interamente sui pazienti, sulle loro famiglie e sui medici che li hanno in cura;

il caso citato rappresenta solo una piccola parte di quel numero di malati gravi affetti da dolori e sofferenze a cui neanche la medicina alternativa/lenitiva riesce più a dare sollievo;

il primo caso che fece scalpore riguardante Eluana Englaro, risale al febbraio 2009, e poi seguirono i casi di Luca Coscioni e Piergiorgio Welby, per citare i più noti;

questo evidenzia come l'onda emotiva di eventi tanto tragici nella loro umana esistenza, non trovino poi riscontro nelle reali decisioni di chi deve assumersi la responsabilità di legiferare in materia;

la mancata approvazione di un testo di legge in materia non solo viola i diritti sanciti dalla nostra Costituzione, ma lascia soli in balia degli eventi le famiglie che seguono i pazienti ed i medici che li hanno in cura;

questi ultimi, spesso, si assumono enormi responsabilità, nel silenzio delle

coscienze, aiutandoli a lasciare questo mondo divenuto per loro luogo di dolore assoluto;

il paradosso di una norma non approvata provochi anche sanzioni pesantissime in taluni soggetti, di carattere penale e professionale, definisce e chiarisce quanto sia urgente, non solo per i pazienti ed i loro cari, per l'intera società civile italiana;

le norme relative già vigenti in molti paesi europei e gli alti standard di civiltà che caratterizzano tali comunità, devono essere la garanzia e la naturale conseguenza di un lavoro parlamentare che trovi giusto epilogo in una norma legislativa costituzionalmente adeguata ed in linea con gli obiettivi europeisti;

risulta necessario che i diritti in materia di bioetica debbano essere condivisi razionalmente fra la parte cattolica e quella laica del Paese, tenendo presenti le esigenze degli uni e degli altri, senza precludere il risultato di garantire il sacro santo diritto alle cure sotto ogni loro forma, anche estrema;

risulta necessario chiarire le alternative e specificarne i percorsi relativi, in quello che deve essere un supporto garantito alla conduzione della vita stessa, al fine di poter offrire scelte che risultino varie e non rilegate in un semplice schema nozionistico;

occorrono soluzioni urgenti a più problemi che risultano essere connessi fra loro in maniera vincolante, sotto il profilo umano, medico, familiare, economico, assistenziale e professionale;

quindi, impegna la Giunta regionale ed il Presidente della Regione Calabria:

 

ad attivarsi presso il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato ed il Presidente della Camera dei Deputati, al fine di sensibilizzare il Parlamento alla discussione ed all'approvazione in tempi celeri di una legge nazionale che tuteli il testamento bioetico e ne regoli l'applicazione, come avviene in altri Paesi europei; di sensibilizzare i parlamentari tutti ad un concreto intervento, con una assunzione di responsabilità non più procrastinabile, nell'alto interesse della società tutta.

(77; 03/03/2017) Cannizzaro

 

 

 

 

Proposta di provvedimento amministrativo numero 143/10^ di iniziativa del consigliere S. Esposito recante: “Integrazioni al Regolamento interno del Consiglio regionale (D.C.R. 27 maggio 2003, n. 5)” (Del. n.181)

Art. 1

(Introduzione del Capo XV bis)

1. Dopo il Capo XV del Regolamento interno del Consiglio regionale è inserito il seguente:

"CAPO XV bis Partecipazione del Consiglio regionale alla formazione e all'attuazione della normativa europea

Art. 111 bis

(Partecipazione del Consiglio regionale alla formazione della normativa europea e verifica del rispetto del principio di sussidiarietà)

1.         I progetti e gli atti europei, trasmessi al Consiglio dalla Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome, sono assegnati alla Commissione competente in materia di affari dell'Unione europea.

2.         I progetti di atti europei sono altresì assegnati, in sede consultiva, alle altre Commissioni permanenti per l'esame delle parti di rispettiva competenza e l'eventuale formulazione di osservazioni, trasmesse, sotto forma di parere, alla Commissione indicata al comma 1. Quest'ultima, tenuto conto di tali pareri, può adottare una risoluzione nei termini previsti dalla legge.

3.         Con le stesse modalità stabilite nei commi 1 e 2, la Commissione competente in materia di affari dell'Unione europea provvede altresì alla verifica del rispetto del principio di sussidiarietà da parte dei progetti di atti europei, da effettuarsi in tempo utile per l'eventuale esame parlamentare. Le osservazioni pervenute sono approvate dalla Commissione con risoluzione, trasmessa ai soggetti istituzionali indicati dalla legge.

4.         Con riguardo ad un determinato progetto di atto europeo o nel caso in cui si sia riscontrata una violazione del principio di sussidiarietà, su richiesta della Giunta, del Presidente del Consiglio o di un decimo dei componenti dell'Assemblea, la Commissione competente si limita ad approvare una proposta di risoluzione, che viene sottoposta alla deliberazione del Consiglio regionale.

5. E' altresì chiamata a pronunciarsi l'Assemblea qualora il Consiglio regionale intenda proporre alla Giunta di chiedere al Governo la convocazione della Conferenza Stato - Regioni o nel caso in cui si intenda chiedere l'apposizione della riserva d'esame in sede di Consiglio dell'Unione europea.

 

Art. 111 ter

(Sessione regionale europea)

1.         I lavori del Consiglio regionale riguardanti la partecipazione della Regione al processo normativo dell'Unione europea sono organizzati in un'apposita sessione annuale, denominata sessione europea.

2.         La sessione europea può articolarsi in una o più sedute, da svolgersi entro il mese di maggio, nel corso delle quali sono sottoposti ad esame:

a)         il disegno di legge regionale europea;

b)         il programma legislativo annuale della Commissione europea;

c)         la relazione sullo stato di conformità dell'ordinamento regionale a quello dell'Unione europea;

d)         il rapporto sugli affari europei.

3.         Gli atti elencati al comma 2 sono assegnati, per l'esame generale, alla Commissione competente in materia di affari dell'Unione europea e, per l'esame delle parti di rispettiva competenza, alle altre Commissioni consiliari permanenti.

4.         Sul programma legislativo della Commissione europea, sulla relazione sullo stato di conformità e sul rapporto sugli affari europei, le Commissioni permanenti, entro quindici giorni dall'assegnazione, trasmettono un parere alla Commissione competente in materia di affari dell'Unione europea. Entro i successivi quindici giorni, la Commissione presenta al Consiglio una relazione unica sui medesimi atti, accompagnata dagli eventuali pareri delle altre Commissioni.

5.         All'esito della sessione regionale europea, durante la quale la Giunta provvede altresì a riferire in ordine alla verifica sullo stato di conformità dell'ordinamento regionale a quello dell'Unione europea, il Consiglio regionale si esprime con apposita risoluzione. Quest'ultima è trasmessa, in via telematica, alle Camere e al Dipartimento per le politiche europee presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Art. 111 quater

(Esame del disegno di legge regionale europea)

1.         Una volta avvenuta l'assegnazione del disegno di legge regionale europea alle Commissioni permanenti nei modi previsti dal comma 3 dell'art. 111 ter, la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari stabilisce il calendario dei lavori in modo da consentire la conclusione dell'esame del disegno di legge regionale europea, di norma, entro quarantacinque giorni dalla data di assegnazione, fissando in particolare il termine per la votazione finale del disegno di legge da parte del Consiglio.

2.         Entro quindici giorni dall'assegnazione, ciascuna Commissione competente per materia esamina le parti del disegno di legge di propria competenza, nominando un relatore che possa partecipare alle sedute della Commissione competente in materia di affari dell'Unione europea per riferire sull'esito dell'esame. Le singole commissioni possono, inoltre, proporre emendamenti alle parti di rispettiva competenza.

3.         Nei successivi quindici giorni, anche qualora le altre commissioni non abbiano concluso il loro esame, la Commissione competente procede all'esame generale del disegno di legge e presenta al Consiglio una relazione, accompagnata dagli eventuali emendamenti pervenuti. Per l'esame e l'approvazione del disegno di legge regionale europea è sempre adottata la procedura ordinaria, salvi i casi di particolare urgenza indicati dalla legge.

4.         Scaduto inutilmente il termine di cui al comma 3, il disegno di legge regionale europea è iscritto all'ordine del giorno della prima seduta del Consiglio regionale e discusso nel testo presentato dalla Giunta. In tal caso, relatore e correlatore sono nominati dal Presidente del Consiglio, sentita la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari.

5.         Al disegno di legge regionale europea non possono essere presentati emendamenti concernenti materie estranee all'oggetto. Non possono presentarsi, inoltre, emendamenti volti a recepire atti europei diversi da quelli originariamente previsti nel disegno di legge regionale europea, salvo nei casi in cui vi sia il rischio di incorrere nell'avvio di procedure di infrazione o in sentenze di condanna.

Art. 111 quinquies

(Rinvio)

1.         Per quanto non espressamente previsto dal presente Capo con riguardo alla disciplina dei lavori in Commissione, si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni contenute nel Capo XII.".

 

Art. 2

(Modifiche all'articolo 84)

1.         All'ultimo periodo del comma 1 dell'articolo 84 dopo le parole "dello Statuto" sono inserite le seguenti: "e per l'esame del disegno di legge regionale europea,".

Proposta di provvedimento amministrativo numero 158/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno Calabri per la Comunità Greca di Calabria” (Del. n.182)

Il Consiglio regionale,

vista la delibera di Giunta regionale n. 71 del 6 marzo 2017, recante:

"Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 - Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno Calabri per la Comunità Greca di Calabria";

vista la determina del Commissario liquidatore n. 5 del 15/12/2016 recante:

"Rettifica determina n. 4 del 20/10/2016. Riapprovazione Rendiconti generali 2013 - 2014 - Riaccertamento straordinario residui attivi e passivi - Approvazione rendiconto 2015";

premesso che:

-           la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-           la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

visti:

-           la legge regionale 30 ottobre 2003, n. 15 recante "Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria";

-           la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione Calabria";

-           l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria;

considerato che:

-           l'articolo 24 della legge regionale 15/2008 ha autorizzato la Giunta regionale a procedere alla trasformazione dell'Istituto in Fondazione, con il compito di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi, e alla nomina del Commissario ad acta con il compito di provvedere a curare la predisposizione degli adempimenti necessari alla trasformazione;

-           il Commissario liquidatore, con determina n. 5 del 15/12/2016, ha provveduto a rettificare la determina di approvazione dei rendiconti regionali per gli esercizi finanziari 2013, 2014 e 2015 a seguito di alcuni disallineamenti contabili rilevati dal dipartimento vigilante e dal dipartimento Bilancio, e ad approvare il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2014;

-           l'Istituto ha eseguito l'operazione di riaccertamento straordinario dei residui, finalizzata alla verifica della reale consistenza delle obbligazioni giuridicamente vincolanti e dei diritti di credito, e funzionale all'approvazione del rendiconto dell'esercizio 2015;

visti:

-           il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti all'approvazione dei rendiconti generali anni 2013, 2014 e 2015 e al riaccertamento straordinario dei residui al 31/12/2014;

-           il parere favorevole del dipartimento Turismo, Beni culturali, Cultura, Istruzione all'approvazione dei rendiconti generali anni 2013, 2014 e 2015 e al riaccertamento straordinario dei residui al 31/12/2014.

considerato che il dipartimento Bilancio, nell'istruttoria di competenza, limitatamente agli aspetti contabili ha rilevato che:

-           i rendiconti degli anni 2013 e 2014 registrano un avanzo di amministrazione pari a zero;

-           il rendiconto dell'arino 2015 chiude con un avanzo di amministrazione pari ad €2,35;

-           sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa, di cui al conto del bilancio e il conto del tesoriere;

-           sussiste continuità trai residui finali, rispetto a quelli iniziali dei singoli esercizi iscritti nelle scritture contabili;

-           sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di giro";

-           il fondo di dotazione del nuovo Ente, derivante dalla trasformazione dell'Istituto, è dato dal totale dei residui attivi dell'Ente soggetto a trasformazione e che lo stock finale dei residui rappresenta una grandezza patrimoniale per l'Ente di nuova istituzione, rappresentativo del conferimento di capitale iniziale;

-           il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi è da intendersi come revisione straordinaria dei residui, tenuto conto della procedura di trasformazione e liquidazione in corso;

il dipartimento Turismo, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Istituto, non ha effettuato la verifica in ordine al contenimento della spesa, ai sensi della normativa vigente di riferimento; ha ritenuto:

-           che la Giunta regionale possa prendere atto dell'operazione di riaccertamento straordinario dei residui;

-           possibile procedere alla trasmissione da parte della Giunta regionale dei rendiconti dell'Istituto regionale per la Comunità Greca di Calabria per gli esercizi 2013, 2014 e 2015 al Consiglio regionale, per gli adempimenti di competenza;

preso atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 21 marzo 2017, ha approvato i rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 - Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno Calabri per la Comunità Greca di Calabria e i documenti ad essi allegati, facendo proprie le osservazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 i rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 - Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno Calabri per la Comunità Greca di Calabria e i documenti ad essi allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie le osservazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 159/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria”  (Del. n.183)

Il Consiglio regionale,

vista la delibera di Giunta regionale n. 73 del 6 marzo 2017, recante:

"Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 - Istituto Regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria ";

vista la determina del Commissario liquidatore n. 4 del 15/12/2016 recante:

"Rettifica determina n. 3 del 20/10/2016. Riapprovazione Rendiconti generali 2013 - 2014 - Riaccertamento straordinario residui attivi e passivi - Approvazione rendiconto 2015";

premesso che:

-           la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-           la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

visti:

-           la legge regionale 30 ottobre 2003, n. 15 recante "Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria";

-           la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione Calabria";

-           l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria;

considerato che:

-           l'articolo 24 della legge regionale 15/2008 ha autorizzato la Giunta regionale a procedere alla trasformazione dell'Istituto in Fondazione, con il compito di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi, e alla nomina del Commissario ad acta con il compito di provvedere a curare la predisposizione degli adempimenti necessari alla trasformazione;

-           il Commissario liquidatore, con determina n. 4 del 15/12/2016, ha provveduto a rettificare la determina di approvazione dei rendiconti regionali per gli esercizi finanziari 2013, 2014 e 2015 a seguito di alcuni disallineamenti contabili rilevati dal dipartimento vigilante e dal dipartimento Bilancio, e ad approvare il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2014;

-           l'Istituto ha eseguito l'operazione di riaccertamento straordinario dei residui, finalizzata alla verifica della reale consistenza delle obbligazioni giuridicamente vincolanti e dei diritti di credito e funzionale all'approvazione del rendiconto dell'esercizio 2015;

visti:

-           il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti all'approvazione dei rendiconti generali anni 2013, 2014 e 2015 e al riaccertamento straordinario dei residui al 31/12/2014;

-           il parere favorevole del dipartimento Turismo, Beni culturali, Cultura, Istruzione all'approvazione dei rendiconti generali anni 2013, 2014 e 2015 e al riaccertamento straordinario dei residui al 31/12/2014;

considerato che il dipartimento Bilancio, nell'istruttoria di competenza, limitatamente agli aspetti contabili ha rilevato che:

-           i rendiconti degli anni 2013, 2014 e 2015 registrano un avanzo di amministrazione pari a zero;

-           sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa, di cui al conto del bilancio e il conto del tesoriere;

-           sussiste continuità tra i residui finali, rispetto a quelli iniziali dei singoli esercizi iscritti nelle scritture contabili;

-           sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di giro";

-           il fondo di dotazione del nuovo ente, derivante dalla trasformazione dell'Istituto è dato dal totale dei residui attivi dell'Ente soggetto a trasformazione e che lo stock finale dei residui rappresenta una grandezza patrimoniale per l'Ente di nuova istituzione, rappresentativo del conferimento di capitale iniziale;

-           il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi è da intendersi come revisione straordinaria dei residui, tenuto conto della procedura di trasformazione e liquidazione in corso;

-           il dipartimento Turismo, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Istituto, non ha effettuato la verifica in ordine al contenimento della spese, ai sensi della normativa vigente di riferimento;

ha ritenuto:

-           che la Giunta regionale possa prendere atto dell'operazione di riaccertamento straordinario dei residui;

-           possibile procedere alla trasmissione da parte della Giunta regionale dei rendiconti dell'Istituto regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria per gli esercizi 2013, 2014 e 2015 al Consiglio regionale, per gli adempimenti di competenza;

preso atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 21 marzo 2017, ha approvato i rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 - Istituto Regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria e i documenti ad essi allegati, facendo proprie le osservazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 i rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 - Istituto Regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria e i documenti ad essi allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie le osservazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 160/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale per la Comunità Occitana di Calabria” (Del. n.184)

Il Consiglio regionale

vista la delibera di Giunta regionale n. 74 del 6 marzo 2017, recante:

"Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 - Istituto Regionale per la Comunità Occitana di Calabria";

VISTA la determina del Commissario liquidatore n. 5 del 15/12/2016 recante:

"Rettifica determina n. 4 del 20/10/2016. Riapprovazione Rendiconti generali 2013 - 2014 - Riaccertamento straordinario residui attivi e passivi - Approvazione rendiconto 2015";

premesso che:

-           la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-           la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

visti:

-           la legge regionale 30 ottobre 2003, n. 15 recante "Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria";

-           la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione Calabria";

-           l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria;

considerato che:

-           l'articolo 24 della legge regionale 15/2008 ha autorizzato la Giunta regionale a procedere alla trasformazione dell'Istituto in Fondazione, con il compito di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi, e alla nomina del Commissario ad acta con il compito di provvedere a curare la predisposizione degli adempimenti necessari alla trasformazione;

-           il Commissario liquidatore, con determina n. 5 del 15/12/2016, ha provveduto a rettificare la determina di approvazione dei rendiconti regionali per gli esercizi finanziari 2013, 2014 e 2015 a seguito di alcuni disallineamenti contabili rilevati dal dipartimento vigilante e dal dipartimento Bilancio, e ad approvare il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2014;

-           l'Istituto ha eseguito l'operazione di riaccertamento straordinario dei residui, finalizzata alla verifica della reale consistenza delle obbligazioni giuridicamente vincolanti e dei diritti di credito e funzionale all'approvazione del rendiconto dell'esercizio 2015;

visti:

-           il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti all'approvazione dei rendiconti generali anni 2013, 2014 e 2015 e al riaccertamento straordinario dei residui al 31/12/2014;

-           il parere favorevole del dipartimento Turismo, Beni culturali, Cultura, Istruzione all'approvazione dei rendiconti generali anni 2013, 2014 e 2015 e al riaccertamento straordinario dei residui al 31/12/2014;

considerato che il dipartimento Bilancio, nell'istruttoria di competenza, limitatamente agli aspetti contabili ha rilevato che:

-           i rendiconti degli anni 2013 e 2014 registrano un avanzo dì amministrazione pari a zero;

-           il rendiconto dell'anno 2015 chiude con un avanzo di amministrazione pari ad € 374,36;

-           sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa, di cui al conto del bilancio e i I conto del tesoriere;

-           sussiste continuità tra i residui finali, rispetto a quelli iniziali dei singoli esercizi iscritti nelle scritture contabili;

-           sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di giro";

-           il fondo di dotazione del nuovo Ente, derivante dalla trasformazione dell'Istituto è dato dal totale dei residui attivi dell'Ente soggetto a trasformazione e che lo stock finale dei residui rappresenta una grandezza patrimoniale per l'Ente di nuova istituzione, rappresentativo del conferimento di capitale iniziale;

-           il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi è da intendersi come revisione straordinaria dei residui, tenuto conto della procedura di trasformazione e liquidazione in corso;

-           il dipartimento Turismo, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Istituto, non ha effettuato la verifica in ordine al contenimento della spese, ai sensi della normativa vigente di riferimento;

ha ritenuto:

-           che la Giunta regionale possa prendere atto dell'operazione di riaccertamento straordinario dei residui;

-           possibile procedere alla trasmissione da parte della Giunta regionale dei rendiconti dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria per gli esercizi 2013, 2014 e 2015 al Consiglio regionale, per gli adempimenti di competenza;

preso atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 21 marzo 2017, ha approvato i rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 - Istituto Regionale per la Comunità Occitana di Calabria e i documenti ad essi allegati, facendo proprie le osservazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 i rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 - Istituto Regionale per la Comunità Occitana di Calabria e i documenti ad essi allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, facendo proprie le osservazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 161/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste Regionali anno 2017” (Del. n.185)

Il Consiglio regionale,

vista la delibera di Giunta regionale n. 51 del 17 febbraio 2017 recante "Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste regionali anno 2017";

vista la legge regionale n. 20 del 19 ottobre 1992 recante: "Forestazione, difesa del suolo e foreste regionali in Calabria", ed in particolare l'art. 5 che prevede al comma 1 l'elaborazione da parte della Regione Calabria di un programma regionale per l'attività di forestazione e la gestione delle foreste regionali, al comma 3 l'approvazione dello stesso da parte del Consiglio regionale e al comma 4 dispone che il programma ha durata non superiore a cinque anni, si aggiorna per scorrimento e si attua con piani annuali, attraverso progetti esecutivi;

viste:

-           la legge regionale 12 ottobre 2012, n. 45 recante "Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale";

-           la legge regionale 16 maggio 2013, n. 25 recante: "Istituzione dell'Azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna - Azienda Calabria Verde - e disposizioni in materia di forestazione e di politiche della montagna";

considerato che il programma regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste regionali consente di garantire la programmazione degli interventi relativi al settore Foreste e Forestazione e si attua attraverso i piani annuali di forestazione;

preso atto che le azioni contenute nel presente Programma si esplicano, in accordo a quanto contenuto nel vigente Piano stralcio per l'Assetto Geologico (PAI) con la gestione e manutenzione del territorio, la prevenzione dei rischi idrogeologici, ambientali e degli incendi boschivi, la manutenzione delle infrastrutture nelle aree forestali e la loro eventuale implementazione;

preso atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 21 marzo 2017, ha approvato il provvedimento in oggetto;

 delibera

di approvare il Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste regionali anno 2017, che si allega alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale.

Proposta di legge numero 216/10^ di iniziativa del consigliere G. Neri recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, numero 126” (Del n.192; L.R. n.12/2017)

Art. 1

(Riconoscimento dei debiti fuori bilancio derivanti dall’acquisizione

di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa)

1. Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), e successive modifiche ed integrazioni, è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivanti da acquisizioni di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa per la somma complessiva di euro 85.879,43, come da tabella allegata che fa parte integrante della presente legge.

Art. 2

(Copertura finanziaria)

1. Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui all’articolo 1 si provvede con le risorse disponibili nel bilancio 2017-2019 del Consiglio regionale della Calabria, esercizio 2017, allocate al Programma U.20.03 Capitolo 82512 Articolo 512, recante “Fondo per rischi di soccombenza spese legali, transazioni e debiti fuori bilancio”.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

Proposta di legge numero 190/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò recante: “Mantenimento annuale delle strutture amovibili degli stabilimenti balneari. Modifiche alla l.r. 17/2005” (Del. n.186; L.R. n.7/2017)

Art. 1

(Mantenimento annuale degli stabilimenti balneari.

Modifiche all’articolo 9 della l.r. 17/2005)

1. Il comma 5 dell’articolo 9 della l.r. 17/2005 è sostituito dai seguenti:

“5. Le strutture amovibili degli stabilimenti balneari in concessione a carattere stagionale, ove le condizioni territoriali lo consentano e su richiesta dell’interessato, possono, anche in assenza di Piano comunale di spiaggia, essere mantenute per l’intero anno mediante il rilascio di concessione demaniale marittima suppletiva da parte dell’amministrazione concedente.

5 bis. Il rilascio delle concessioni demaniali marittime annuali di cui al comma 5 è ammissibile a condizione che il concessionario si impegni a svolgere attività economica per l’intero anno, sia in regola con il pagamento dei canoni e dell’addizionale regionale, non permangano occupazioni o innovazioni abusive sul demanio marittimo e purché vengano acquisiti tutti i pareri, i nulla osta, le autorizzazioni, gli atti di assenso comunque denominati prescritti dalle vigenti normative di settore in relazione ai vincoli insistenti sulle aree demaniali marittime.

5 ter. Il mantenimento per l’intero anno delle strutture amovibili degli stabilimenti balneari in concessione a carattere stagionale è subordinato all’acquisizione del parere vincolante del dipartimento regionale competente in materia di demanio marittimo, previa verifica della rispondenza con la normativa regionale e con gli obiettivi e gli indirizzi del PIR.

5 quater. Le concessioni demaniali marittime annuali di cui al comma 5 possono essere revocate dai comuni, senza diritto ad alcun indennizzo a favore dei concessionari, dopo l’approvazione del Piano comunale spiaggia, nel caso in cui risultino in contrasto con le previsioni urbanistiche del Piano spiaggia medesimo.”.

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dalla attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria (BURC).

Proposta di legge numero 226/10^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mirabello e Romeo recante: “Disposizioni per la liquidazione della Fondazione FIELD e trasferimento delle funzioni ad Azienda Calabria Lavoro” (Del. n. 187; L.R. n. 8/2017)

Art. 1

(Liquidazione della Fondazione F.I.E.L.D.)

1. La Regione Calabria pone in liquidazione la Fondazione F.I.E.L.D., secondo le norme del suo Statuto e delle leggi vigenti in materia.

Art. 2

(Trasferimento delle funzioni)

1. A partire dalla data di liquidazione della Fondazione tutte le funzioni di sua competenza sono trasferite ad Azienda Calabria Lavoro, ivi comprese quelle trasferite in forza dell'articolo 8 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Riordino di Enti, Aziende Regionali, Fondazioni, Agenzie Regionali, Società e Consorzi comunque denominati con esclusione del settore sanità), per come modificato dalle presenti disposizioni.

Art. 3

(Commissario liquidatore)

1. Per lo svolgimento delle funzioni connesse alla liquidazione della Fondazione, il Presidente della Giunta regionale, su proposta dell’assessore competente in materia di lavoro, nomina con decreto un commissario liquidatore.

2. La nomina del Commissario liquidatore è effettuata facendo ricorso al personale dirigente della Regione Calabria.

3. La funzione del Commissario liquidatore è a titolo gratuito, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio della Regione Calabria.

4. Ai fini di quanto previsto dall'articolo 1, entro centottanta giorni decorrenti dall'entrata in vigore della presente legge, il Commissario liquidatore provvede:

a) all'inventario dei beni mobili ed immobili di proprietà della Fondazione, che, dal momento della liquidazione, sono trasferiti al dipartimento regionale competente in materia di lavoro;

b) alla ricognizione dei rapporti giuridici attivi e passivi e dei procedimenti di contenzioso pendenti;

c) alla formazione del conto consuntivo e del piano di liquidazione;

d) allo svolgimento di ogni altra attività necessaria per l'adempimento dei compiti connessi alla liquidazione per come previsto dalla l.r. 24/2013.

5. Il Commissario liquidatore sottopone all'approvazione della Giunta regionale l'elenco delle eventuali situazioni giuridico-patrimoniali da liquidare e l'inventario dei beni.

Art. 4

(Disposizioni finanziarie)

1. Dall'attuazione della presente legge regionale non derivano nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale.

Art. 5

(Modifiche e abrogazioni)

1. L'articolo 8 della l.r. 24/2013 è così modificato:

a) il comma 1 è abrogato;

b) al comma 3 sono soppresse le parole da «per la realizzazione» e fino a «della presente legge»;

c) al comma 4 sono soppresse le parole «a seguito dell'incorporazione».

Art. 6

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

Proposta di legge numero 224/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Modifiche alla legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 (Istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria-Arpacal)” (Del. n. 188; L.R. n. 9/2017)

Art. 1

(Modifiche all'articolo 11 della legge regionale 3 agosto 1999, n. 20)

1. Nel comma 1 dell’articolo 11 della legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 (Istituzione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria — ARPACAL), il secondo periodo è sostituito dal seguente: “E' scelto tra soggetti in possesso dei requisiti previsti all'articolo 8, comma 1, della legge 28 giugno 2016, n. 132 (Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)”.

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

Proposta di legge numero 225/10^ di iniziativa dei consiglieri Romeo, Orsomarso e Graziano recante: “Modifica alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 (Norme di attuazione dello statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i referendum) (Del. n. 189; L.R. n. 10/2017)

Art. 1

(Modifica all'articolo 41 della l.r. 13/1983)

1. Al comma 1 dell'articolo 41 della legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 (Norme di attuazione dello statuto per l'iniziativa legislativa popolare e per i referendum) sono apportate le seguenti modifiche:

a) le parole "entro 10 giorni" sono sostituite dalle seguenti: "entro novanta giorni";

b) le parole "domenica compresa tra il 60 e il 90 giorno successivo" sono sostituite dalle seguenti: "domenica compresa tra il secondo e il sesto mese successivo".

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

Ordine del giorno numero 34 di iniziativa del consigliere Sergio sulla “Privatizzazione poste: no a logiche di profitto per fare cassa a scapito del servizio universale che penalizzi i cittadini e le aree interne

Il Consiglio regionale,

premesso che:

- Poste Italiane rappresenta un asset infrastrutturale strategico per la crescita e lo sviluppo del Paese essendo - la più grande azienda nazionale per numero di dipendenti (140 mila circa); - la sesta per numero di fatturato, - la prima compagnia assicurativa nel ramo vita (circa 8 miliardi di ricavi con una crescita del 20%) nonostante la crisi incombente;

- Poste Italiane è, grazie alla sua intercanalità e capillarità, soprattutto nel Mezzogiorno l'unica struttura produttrice di servizi essenziali indispensabili per larghi strati della popolazione, soprattutto per le comunità delle aree interne e montane, sempre più a rischio spopolamento e desertificazione, proprio in virtù della progressiva costante scomparsa dei pubblici presidi quali banche, scuole, forze dell'ordine, poste sanità, etc...;

rilevato:

il GAP infrastrutturale presente in Calabria e la mancanza di un progetto complessivo di sviluppo; un costo del denaro proibitivo;

le inefficienze dei settori strategici (quali TLC, trasporti, energia, pubblica amministrazione) che non favoriscono certamente la ripresa e non determinano incentivi per le imprese e gli investimenti in generale in realtà come quelle del Mezzogiorno in cui bisogna affrontare problemi di carattere ambientale, di funzionalità, efficienza e competitività;

rilevato, altresì:

la consolidata abitudine nella cittadinanza a preferire l'utilizzo del canale postale quale riferimento privilegiato ed assolutamente fiduciario per la raccolta del risparmio (dati statistici informano che il canale principale di raccolta del risparmio in Calabria avviene attraverso gli sportelli postali, 40% circa);

l'ideale collocazione geografica della Calabria utile per una strategia di rilancio e sviluppo della logistica, atteso che con il porto di Gioia Tauro, i tre aeroporti, l'autostrada e l'Area metropolitana dello Stretto, potrebbe diventare la piattaforma ideale per valorizzare e promuovere gli scambi industriali e commerciali verso i mercati della zona euro-mediterranea;

ribadito che:

nell'intero Paese e specialmente nel nostro contesto socio-economico, intere comunità di diversi milioni di cittadini usufruiscono, attraverso la rete capillare di poste italiane sul territorio, di un servizio universale irrinunciabile e con una forte connotazione sociale al punto che una ulteriore razionalizzazione o diminuzione del presidio postale farebbe pagare un prezzo eccessivo in termini di civiltà e democrazia, soprattutto nel contesto storico calabrese attuale;

l'annunciata operazione di privatizzazione, che porterebbe alla svendita per pochi denari di uno dei principali asset strategici del paese, rappresenterebbe un grave danno per i cittadini e per i contribuenti oltre che una ulteriore mortificazione per tutti i lavoratori che, in questi ultimi 15 anni di continue riorganizzazioni e mutamenti che ne hanno profondamente modificato la Mission aziendale, si sono sacrificati ed impegnati per favorire un cambiamento epocale, rendendo l'azienda più moderna, competitiva, economicamente solida, capace di offrire un servizio altamente qualificato con una tenuta occupazionale che ha garantito una decisiva integrazione di servizi tradizionali (Bancoposta, conti correnti, pagamenti, logistica, pacchi e recapiti) con i servizi innovativi ad alto valore aggiunto (finanziari - assicurativi - carte prepagate - sim - CSA - contact center - cyber security, etc..);

considerata l'opportunità:

di prendere posizione contraria unanime nei confronti di quella parte del Governo (Ministro dell'Economia) che già da qualche mese continua ad insistere sulla necessità di procedere verso la privatizzazione di Poste Italiane con la quotazione di un ulteriore pacchetto azionario in Borsa; di scongiurare l'ipotesi della privatizzazione che rappresenterebbe una vera e propria svendita dell'azienda considerato quanto già avvenuto per tutte le ex aziende di Stato (IRI - Eni - Telecom - Enel - FFSS - Anas - Alitalia);

tenuto conto, inoltre che:

Poste Italiane presenta una situazione economica solida e stabile. Tra l'altro, tale operazione sembrerebbe informata a meri calcoli ragionieristici e dettata dalla necessità di fare cassa per recuperare appena qualche miliardo utile a rientrare nei parametri imposti dal patto di stabilità e crescita dell'Unione europea, senza incidere in maniera decisiva sulla riduzione del debito pubblico.

Tutto ciò premesso e considerato

Impegna il Presidente della Giunta regionale:

a)         a ribadire l'inopportunità di smantellare Poste Italiane, un importante servizio pubblico a fortissimo radicamento sociale, che potrebbe mettere in discussione il futuro di oltre 140 mila famiglie e rischierebbe di frantumare l'unicità aziendale che ha resistito ai forti venti nordici delle liberazioni e della globalizzazione;

b)         a sensibilizzare, con una azione solidale e sussidiaria a supporto di importanti posizioni politiche già ufficializzate ed espresse, il Governo a desistere dal proseguire nel disegno di privatizzazione della più grande azienda di servizi, che dovrebbe restare pubblica nell'interesse generale del Paese.

Mozione numero 74 del 19 dicembre 2016: Adesione alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità per la programmazione e il miglioramento della inclusione sociale 

Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

-           il 13 dicembre 2006 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la prima Convenzione sui diritti delle persone con disabilità;

-           il Governo Italiano ha approvato la Legge n. 18 del 3 marzo 2009 "Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità";

-           la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRDP) è entrata in vigore nell'UE il 21 gennaio 2011 in conformità con la decisione 2010/48/CE del Consiglio, del 26 novembre 2009, relativa alla conclusione, da parte della Comunità Europea, della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità;

-           il Parlamento Europeo ha approvato nella seduta del 7 luglio 2016 la Risoluzione sull'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità con particolare riferimento alle osservazioni conclusive del comitato CRDP delle Nazioni Unite;

-           che la Risoluzione del 7 luglio 2016 raccomanda che l'UE assume un ruolo guida nell'attuazione inclusiva della disabilità dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e stabilisca un piano di lavoro e una revisione intermedia dello stesso al fine di garantire un meccanismo di monitoraggio e di valutazione e di assicurare la responsabilità dell'Unione europea;

considerato che:

-           la Convenzione rappresenta uno strumento condiviso dalla comunità internazionale che segna valori ed obiettivi per ampliare il grado di inclusione sociale delle persone con disabilità e contrastare stigmi e stereotipi;

impegna  il Presidente della Regione e la Giunta:

1)         ad aderire ai principi e alle indicazioni della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità per la programmazione e il miglioramento dell'inclusione sociale;

2)         a verificare che si attuino i principi sanciti nella Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità sul territorio regionale;

3)         a sostenere a livello nazionale la ratifica della Convenzione;

4)         a promuovere attività di informazione, sensibilizzazione e formazione al fine di favorire una cultura sulla disabilità basata sull'eguaglianza e sui diritti umani;

5)         a monitorare con continuità l'applicazione della Convenzione, costruendo percorsi di studio e di ricerca perché ci sia la completa attuazione della Convenzione nella legislazione, nei regolamenti, negli atti amministrativi regionali;

6)         a coinvolgere attivamente le persone con disabilità e le loro organizzazioni più rappresentative in ogni processo connesso all'attuazione della Convenzione.

Ordine del giorno numero 35 di iniziativa del consigliere Mirabello in ordine al personale precario del corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Il Consiglio regionale,

premesso che:

la Legge 124/2015 (Madia) ha dato il via alle Riforme nella Pubblica Amministrazione, delegando il Governo, tra le altre, ad apportare modifiche al testo del D.Lgs n. 139 del 2006, in relazione ai compiti, efficacia e funzioni del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, sia per il personale permanente e sia per il personale discontinuo (precari VV.F.);

considerato che:

nella parte relativa ai precari VV.F. è stato deciso ed approvato dalla I Commissione Affari Costituzionali, di impegnare il Governo ad apportare le necessarie modifiche finalizzate ad avviare un percorso progressivo che possa, da un lato, stabilizzare il maggior numero possibile di discontinui e dall'altro, individuare percorsi di valorizzazione delle esperienze acquisite (Reinternalizzazione dei Servizi), per tutti coloro che non possono partecipare alle prove concorsuali;

impegna

il Presidente della Giunta regionale a sollecitare il Governo a perseguire gli obiettivi deliberati dalla I Commissione Affari Costituzionali della Risoluzione Fiano, relativamente al personale precario dei Vigili del Fuoco, evidenziando il particolare impegno istituzionale affidato all'intero Corpo Nazionale in termini di salvaguardia, soccorso, prevenzione e sicurezza rivolto ai cittadini; obiettivi per i quali necessita un intervento di standardizzazione/adeguamento in attuazione alle raccomandazioni Europee per una garanzia degli interventi di soccorso in linea con il progetto "Italia in 20 minuti" e una copertura sul territorio di un Vigile del Fuoco ogni 1.000 abitanti (Standard UE).