Proposta di legge n. 12/8^

ISTITUZIONE DEL DISTRETTO METROPOLITANO CATANZARO-LAMEZIA TERME

RELAZIONE

La provincia di Catanzaro è una realtà articolata sotto il profilo socio economico, con un numero elevato di comuni (80), nei quali vive una popolazione di circa 370.000 abitanti e con una realtà economico produttiva di difficile interpretazione, a causa della contemporanea, quanto paradossale, coesistenza di notevoli potenzialità di sviluppo e di una scarsa propensione allo sfruttamento degli elementi di crescita.
Il territorio della provincia di Catanzaro si estende, infatti, nella fascia centrale della Calabria, secondo connotazioni idonee a consentire lo svolgimento di un ruolo determinante e di cerniera tra le diverse realtà dei territori calabresi settentrionali e meridionali.
La consistenza del territorio è fortemente caratterizzato da aree ampiamente pianeggianti e collinari, unitamente a zone montane di particolare pregio.
In una considerazione unitaria dell'intera area si propongono territori ampiamente
disposti ad una destinazione agricola, unitamente ai nuclei urbanizzati e con poche concessioni a zone di sviluppo industriale e produttivo. La presenza di parchi è esigua.
In un tale contesto di territorio tali conformazioni propongono notevoli punti di forza per la programmazione di uno sviluppo reale e dimensionato dell'intera o di una parte consistente dell'area della provincia di Catanzaro, la quale potrebbe rappresentare un connotato strategico per contribuire allo sviluppo dell'intera area calabrese ed offrire la reale attuazione alla costituzione di condizioni di mercato competitivo: produttività, occupazione, mercato del lavoro ed anche innovazione e ricerca.
La Provincia di Catanzaro è area economicamente di rilievo non particolarmente significativo, ma dotata di notevoli elementi di sviluppo socio-economico.
L'analisi del tessuto socio-economico, politico e morfologico consegna però aree connotate, per grandi linee, da vocazioni omogenee, sino al punto da poter immaginare la ideale istituzione di comparti meritevoli di essere valorizzati ed accentuati nella loro vocazione pseudo naturale: area del comprensorio lamentino, area del comprensorio catanzarese.
L'aera del comprensorio di Lamezia Terme è connotata da una forte accentuazione delle attività economico, produttive e commerciali, e da un territorio complessivamente capace di ospitare notevoli sviluppi di carattere produttivo, commerciale, agricolo e delle innovazioni tecnologiche, secondo vocazioni agevolate dalla sussistenza dei principali canali di comunicazione terrestre e non, e di importanti infrastrutture.
L'area del comprensorio di Catanzaro è naturalmente destinata, in virtù del ruolo istituzionale di capoluogo di Regione, di sede dell'Università, di sede di importanti tempi delle istituzioni culturali e di aree dedite a vocazione turistico culturali e parchi archeologici, a svolgere un ruolo di centro dedito allo sviluppo delle attività culturali, istituzionali e turistiche.
La presenza di differenziati comparti con vocazione economica diverse potrebbe costituire una notevole fonte di sviluppo e graduale crescita dell'intera area della fascia ionico-tirrenica, la quale potrebbe costituire un punto notevole di attrazione di investimenti e di sviluppo capace di affrontare con maggiore celerità le nuove sfide competitive proposte dall'attuale situazione dei mercati interni ed esteri a beneficio dell'intera Regione Calabria.
Un disegno così ambizioso necessita però di azioni congiunte tra le principali e diverse aree, le quali dovrebbero meritare un'attività deputata a valorizzare al meglio tutte le potenzialità del bacino di Lamezia e del bacino di Catanzaro, nell'ambito di un progetto comune di sviluppo, il quale, nel rispetto delle reciproche vocazioni e dei reciproci ruoli definiti, possa rafforzare l'intento comune di costruire un'area politicamente convergente di sviluppo socio economico.
La presente proposta di Legge mira alla realizzazione del DISTRETTO METROPOLITANO CATANZARO-LAMEZIA TERME.
Obiettivo della creazione del DISTRETTO METROPOLITANO è quello di agevolare una
sinergia capace di istituire una strategia di sfruttamento delle risorse e delle potenzialità esistenti, anche mediante una significativa riduzione dei costi di gestione ordinaria, al fine di agevolare un rilancio effettivo delle attività economiche dell'intera Area e di contribuire con elaborazione di programmi comuni ed efficaci alla realizzazione di infrastrutture congrue ai progetti di sviluppo.

Relazione economica finanziaria

Agli oneri derivanti dall'attuazione degli art. 5 e 6 della presente legge, previsti per l'esercizio 2005 in Euro 45.000,00, si provvederà con le risorse disponibili all'UPB 3.1.02.01 Spese in conto capitale inerente la riqualificazione, riorganizzazione funzionale, potenziamento e specializzazione delle città principali e delle relative conurbazioni, riqualificazione urbana e rigenerazione sociale nei centri di secondo livello del sistema insediativo regionale, nonché sviluppo di reti di cooperazione tra piccoli centri per la riqualificazione urbana (MISURA 5.1).

Per gli anni successivi, la corrispondente spesa, sarà determinata in ciascun esercizio finanziario con la legge di approvazione del bilancio e con la collegata legge finanziaria inerente allo stesso esercizio nello stesso capitolo di bilancio.

 

ARTICOLO 1
OGGETTO DELLA LEGGE

La presente legge istituisce, disciplina e delimita le funzioni del Distretto Metropolitano Catanzaro-Lamezia Terme e l'istituzione della Conferenza Metropolitana.

ARTICOLO 2
DELIMITAZIONE TERRITORIALE

Il Distretto Metropolitano Catanzaro-Lamezia Terme è costituito dall'Area Metropolitana delimitata dai territori dei Comuni di Catanzaro, Lamezia e dei Comuni contigui i quali lo richiederanno in sede di Conferenza Metropolitana di cui al successivo articolo 6.

ARTICOLO 3
FINALITÀ DEL DISTRETTO

La istituzione del Distretto Metropolitano Catanzaro-Lamezia Terme persegue lo scopo di realizzare un'efficiente azione amministrativa degli enti locali dell'area della Provincia di Catanzaro, di promuovere una collaborazione efficace tra questi, di promuovere una azione di coordinamento delle attività amministrative degli enti locali interessati, di favorire lo sviluppo socio economico e culturale dell'intera Area Metropolitana, di promuovere il miglior funzionamento e la realizzazione delle infrastrutture, di valorizzare le risorse comuni di sviluppo dell'intero territorio interessato, di promuovere un'efficace interazione tra l'Area Metropolitana e l'intero territorio e le altre istituzioni regionali, in armonia con le politiche di sviluppo regionale policentrico.
Pur nel rispetto dell'ordinamento e delle competenze degli enti locali e salve le modifiche contenute nella presente legge, il Distretto promuove un'azione di collaborazione con gli enti locali e con la Regione e valorizza l'autonomia dei soggetti privati, esercitata anche attraverso le loro formazioni sociali, anche mediante azioni volte a favorire lo svolgimento di attività di interesse generale da parte dei cittadini singoli o associati.

ARTICOLO 4
AUTONOMIA STATUTARIA

Il Distretto Metropolitano Catanzaro­-Lamezia Terme adotta, nell'ambito della propria autonomia lo Statuto.
Nei limiti fissati dalle leggi vigenti e nel rispetto della legislazione nazionale e regionale e della presente legge, lo Statuto stabilisce le norme fondamentali per l'organizzazione interna, determina le attribuzioni degli organi, l'ordinamento degli Uffici e dei servizi pubblici, le forme di collaborazione con i Comuni e le Province, le forme di partecipazione popolare, la disciplina delle iniziative e delle funzioni del Distretto.
Lo Statuto è deliberato dal Consiglio del Distretto con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri. Nel caso di mancato raggiungimento della maggioranza di cui al comma precedente nella prima seduta, lo statuto potrà essere approvato con la maggioranza assoluta nel termine di trenta giorni successivi alla prima votazione.
Lo statuto è sottoposto al controllo da parte del competente organo regionale ed è pubblicato nel Bollettino Ufficiale delle Regione Calabria , affisso nell'Albo Pretorio dell'Ente per trenta giorni ed è inviato al Ministero dell'Interno per l'inserimento della raccolta ufficiale degli Statuti. Lo Statuto entra in vigore il trentesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

ARTICOLO 5
ORGANI DEL DISTRETTO METROPOLITANO

Sono Organi del Distretto: Il Consiglio, il Presidente del Distretto Metropolitano e la Giunta.
Il Consiglio Metropolitano è composto dal Presidente e dai Sindaci dei Comuni.
La Giunta è composta dal Presidente del Distretto e da sei assessori eletti nell'ambito del Consiglio, a maggioranza assoluta.

ARTICOLO 6
FUNZIONI DEL DISTRETTO METROPOLITANO

Il Distretto Metropolitano, nell'ambito degli interessi sovracomunali svolge le seguenti funzioni:
1) provvede alla pianificazione territoriale strategica dell'intero territorio, mediante l'adozione del piano territoriale di coordinamento e l'adozione ed approvazione del piano urbanistico metropolitano con il concorso dei comuni, e verifica della congruità degli strumenti urbanistici dei Comuni con il piano territoriale strategico.
2) provvede alla realizzazione e gestione delle grandi infrastrutture localizzate nel territorio del Distretto, anche avuto riguardo alla realizzazione delle opere di interesse statale e regionale. Adotta i Piani settoriali di sviluppo. Localizza, appresta e gestisce aree per l'insediamento di attività produttive e di iniziative economiche nei settori del turismo, industria artigianato, commercio, fiere e mercati. Adotta un Piano commerciale della Grande Distribuzione, delle Gradi Strutture di vendita e dei grandi punti di vendita, e rilascia le relative autorizzazioni.
3) provvede alla realizzazione e gestione delle reti e dei servizi pubblici di trasporto metropolitano, anche mediante l'elaborazione di piani di sviluppo integrato con i servizi urbani ed extraurbani; partecipa alla formazione del piano regionale dei trasporti, coordina le attività ed i programmi delle linee di trasporto automobilistico, ferroviario ed aereo di interesse del Distretto;
4) programma e gestisce gli interventi per la tutela idrogeologica e della valorizzazione delle risorse idriche nell'ambito del Distretto; programma, gestisce e realizza i relativi impianti nell'ambito della raccolta, distribuzione e depurazione delle acque; disciplina e controlla gli scarichi delle acque superficiali; gestisce e controlla le attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti nell'ambito del Distretto, anche mediante la realizzazione e gestione dei relativi impianti; progetta, costruisce e gestisce gli impianti fognari e di depurazione delle acque reflue di interesse del Distretto;
5) programma l'azione in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, mediante il censimento, la catalogazione, documentazione, recupero, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico, librario, archivistico, monumentale, archeologico ed ambientale di rilievo distrettuale.

ARTICOLO 7
CONFERENZA METROPOLITANA

Nel termine di due mesi dall'entrata in vigore della presente legge, il Presidente della Giunta regionale convoca i Sindaci dei Comuni ed il Presidente della Provincia di Catanzaro al fine di procedere alla costituzione della Conferenza Metropolitana.
La Conferenza è presieduta dal Presidente della Giunta regionale o da suo delegato.
La Conferenza Metropolitana è costituita con la presenza della maggioranza dei comuni interessati, che rappresenti la maggioranza delle popolazioni del territorio del Distretto, e delibera a maggioranza dei voti.
La Conferenza è sottoposta alla disciplina dettata per il funzionamento del Consiglio regionale.
Nel termine di sei mesi dalla istituzione, la Conferenza Metropolitana definisce le deleghe e le attribuzioni di funzioni statali e regionali da trasferire al Distretto, nell'ambito delle funzioni di cui al precedente articolo 5, individua le funzioni di livello metropolitano, individua le fonti di finanziamento del Distretto Metropolitano.
La Regione Calabria assicura gli strumenti tecnici, scientifici e finanziari necessari per il funzionamento della Conferenza Metropolitana.
Le deliberazioni della Conferenza Metropolitana saranno trasmessi agli enti che costituiranno il Distretto Metropolitano.
Tali deliberazioni sono sottoposte all'approvazione degli enti che costituiranno il Distretto Metropolitano, i quali dovranno esprimere la loro decisione del termine di due mesi dalla trasmissione e saranno sottoposti all'approvazione dal parte del Consiglio regionale.
In mancanza di deliberazione da parte della Conferenza Metropolitana, la Giunta regionale sottoporrà la disciplina di cui ai precedenti articoli della presente legge agli enti interessati, i quali dovranno esprimere parere nel termine di trenta giorni dalla avvenuta trasmissione. In mancanza di adozione dei relativi atti da parte degli enti interessati, il parere si intenderà positivamente espresso.

ARTICOLO 8
NORME TRANSITORIE

Per quanto non disposto nella presente legge ed in quanto compatibili con questa il Distretto Metropolitano darà disciplinato, sino alla data dell'adozione di una legge regionale di ordinamento degli enti locali, dalle norme relative alle Province dalla legge 8 giugno 1990, n. 142 e 25 marzo 1993, n. 81.

ARTICOLO 9

NORMA FINANZIARIA

Agli oneri derivati dall'articolato così come precedentemente prospettati nella presente Legge, stimati in € 45.000,00 saranno reperiti attraverso l'utilizzo delle risorse già previste e disponibili all'UPB 3.1.02.01 "Spese in conto capitale inerente la riqualificazione, riorganizzazione funzionale, potenziamento e specializzazione delle città principali e delle relative conurbazioni, riqualificazione urbana e rigenerazione sociale nei centri di secondo livello del sistema insediativo regionale, nonché sviluppo di reti di cooperazione tra piccoli centri per la riqualificazione urbana (MISURA 5.1)". Per gli anni successivi, la corrispondente spesa, sarà determinata in ciascun esercizio finanziario con la legge di approvazione del bilancio e con la collegata legge finanziaria inerente allo stesso esercizio nello stesso capitolo di bilancio.