RELAZIONE

Una Regione affaticata e povera di moderne infrastrutture in preda ad un allarmante deficit di competitività: questa è, purtroppo, la Calabria!

In un mondo che cambia, dove le due più importanti e redditizie tecnologie dell'ultimo decennio - cellulari e Internet - danno luogo a nuove forme di commercio e comunicazione, un'importante e invisibile trasformazione radicale comincia a realizzarsi tra le fondamenta di grandi metropoli, di centri di provincia e paesini di campagna: il cablaggio.

Fibre ottiche, covi e reti nascono nel sottosuolo riuscendo a veicolare una gamma straordinaria di servizi altamente innovativi.

Ciò che fino a poco tempo fa era patrimonio esclusivo delle grandi metropolitane europee ed internazionali, oggi comincia a prendere corpo anche in Italia, dove emergono esempi di Città prossime a definire l'intero cablaggio del territorio, realizzando, attraverso la fibra ottica, il vettore di comunicazione più moderno e veloce.

In Toscana Siena, in Liguria Sestri e Casarza, in Calabria Cosenza, sono solo alcuni esempi di realtà, anche di piccole dimensioni, che hanno assunto iniziative rivoluzionarie per il cablaggio del territorio e per la connessione con le grandi dorsali del Paese.

La nuova economia è la scommessa del terzo millennio e su di essa la Calabria è chiamata a misurarsi non solo sul terreno di una modernizzazione dei servizi, ma anche per l'importante impulso che è capace di imprimere al processo di depotenziamento del grave fenomeno della disoccupazione.

L'allegato proposta di legge si pone l'obiettivo di realizzare un progetto denominato "Calabria Digitale" attraverso l'attivazione di un programma di investimenti che coinvolgano direttamente gli Enti Locali, principali protagonisti del processi di governo del proprio territorio.

Promuovere, attraverso il cablaggio del territorio, opportunità di sviluppo economico anche sul terreno della creazione di nuove attività legate alla informazione ed alla comunicazione, significa creare le precondizioni per nuove professionalità, e, quindi, nuova occupazione, in un settore in costante e imponente evoluzione.

La proposta di legge allegata persegue questi obiettivi, nella consapevolezza che dotare le nostre Comunità di infrastrutture fortemente innovative potrà concorrere a determinare, da un lato vantaggi per i cittadini calabresi sul versante della fruizione di servizi più efficienti e moderni, dall'altro provocare positiva intraprendenza imprenditoriale capace di esprimere nuove professioni e, perciò, nuovi posti di lavoro.

Essa si compone di 10 articoli.

L'articolo 1 detta le finalità; gli articoli 2 e 3 individuano negli Enti Locali i soggetti destinatari di investimenti supportati dal concorso finanziario della Regione che si assume l'onere totale dell'ammortamento dei mutui da contrarre con la Cassa DD.PP.

Gli articoli 4 e 5 esplicitano le modalità operative attraverso cui pervenire alle fasi di attuazione degli interventi ed individuano nelle Province i soggetti delegati ad approvare la programmazione degli Enti Locali in un quadro di coerenza e di priorità rispetto agii indirizzi regionali.

Alle Province viene anche riconosciuto un contributo pari all'1 per cento delle risorse attribuite per far fronte agii oneri delle funzioni conferite (Articolo 8).

L'articolo 6 si occupa della decadenza dai benefici finanziari nel caso di inosservanza dei termini imposti per l'espletamento delle procedure.

L'articolo 7 fa obbligo agli Enti Locali di relazionare semestralmente alla Regione ed alle Province sullo stato di attuazione dei programmi, anche al fine di verificare la rispondenza dell'azione amministrativa con gli obiettivi perseguiti.

La norma finanziaria (Articolo 9) istituisce un apposito capitolo di bilancio nello stato dì previsione della spesa per l'anno 2001 pari a Lire 5.000.000.000. capaci di produrre investimenti per almeno 60 miliardi.

Se si assegna all'iniziativa legislativa valenza poliennale, si riesce a mettere in campo risorse per centinaia di miliardi.

Con l'articolo 10, infine, si dichiara l'urgenza della legge.

 

Reggio Calabria, Novembre 2000                                                    Antonio Borrello