Progetto di legge n. 405

REFERENDUM PER COMUNE UNICO "COSENZA NUOVA"

RELAZIONE

La Calabria contemporanea è connotata da un cronico deficit di urbanizzazione. La struttura insediativa della regione è ancora oggi dominata da un arcipelago di microcomunità disperse sul territorio, per lo più isolate le une dalle altre. I pochi aggregati urbani cittadini, in primo luogo i capiluogo di provincia, risultano sottodimensionati sotto il profilo demografico e della gamma dei servizi di rango superiore. La società regionale è dunque priva di un fattore determinante di accelerazione dei processi di modernizzazione socio-economici, che è rappresentato per l'appunto dalla presenza di un tessuto di città medie e grandi.
La polverizzazione della trama urbana non consente il conseguimento della necessaria massa critica per avviare ed implementare l'offerta di servizi di qualità; d'altro canto, la carenza di tali servizi disincentiva la localizzazione in Calabria di attività economiche dinamiche ed innovative nonché l'attrazione di capitale umano qualificato. Si è instaurato pertanto un circolo vizioso per cui la scarsa crescita quantiqualitativa del sistema urbano deprime le potenzialità di sviluppo economico il che impedisce, a sua volta, la crescita e l'articolazione delle funzioni urbane.
Tuttavia, negli ultimi anni in Calabria, nonostante il quadro di sostanziale stabilità, si nota una lieve tendenza alla concentrazione demografica negli agglomerati urbani più importanti. A ben vedere non si tratta di una semplice espansione delle città più grandi, bensì di un addensamento di popolazione e di servizi nei comuni-corona delle città capoluogo. In altri termini, le città hanno subito un processo di allargamento del proprio perimetro funzionale, che ha implicato una maggiore interazione ed integrazione con le realtà amministrative immediatamente confinanti.
Cosenza è la città calabrese che più di tutte è stata interessata di recente da questo fenomeno di "tracimazione" amministrativa e funzionale. Trent'anni fa, il capoluogo bruzio era una città fisicamente autocontenuta; oggi, al contrario, è una città molto più articolata, materialmente policentrica, fittamente saldata a Rende ed a Castrolibero. Cosenza, Rende e Castrolibero sono di fatto un'unica città, animata da una intensa rete di mobilità urbana e di servizi collettivi.
L'insediamento dell'Università della Calabria nel territorio di Rende nei primi anni settanta ha rappresentato il catalizzatore dell'evoluzione urbana dell'ultimo quarto di secolo e della nuova dislocazione della popolazione residente. La nascita dell'ateneo calabrese è stata la grande opportunità per la crescita urbanistica dell'intera area cittadina e, più in generale per il rilancio economico e culturale casentino.
Attualmente nell'area cosentina vivono stabilmente circa 120mila abitanti, senza considerare le diverse migliaia di studenti e dipendenti dell'Unical che vi risiedono per la maggior parte dell'anno. La Cosenza "di fatto" dunque addensa una popolazione già apprezzabile sotto il profilo della soglia minima per sfruttare economie di agglomerazione e per offrire gamme di servizi di più alto profilo qualitativo. Più importante è tuttavia l'ancora notevole potenzialità attrattiva di Cosenza nel suo insieme, sia nei confronti di segmenti significativi di popolazione calabrese ed extraregionale, sia soprattutto nei confronti della possibile localizzazione di nuove attività economiche ed imprenditoriali avanzata ed innovative.
Cosenza è una città-cerniera tra due straordinari poli di sviluppo: Sibari e Gioia Tauro. Sibari è un grande attrattore culturale con elevatissime potenzialità di sviluppo turistico, ma che purtroppo a tutt'oggi sono solo marginalmente sfruttate. Gioia Tauro è già il più importante porto di trasbordo di containers del Mediterraneo, ma ancora largamente inesplorate sono le sue potenzialità di porto industriale e commerciale.
La "nuova" città di Cosenza ha al suo interno un considerevole patrimonio di risorse e competenze che possono essere messe a servizio dello sviluppo di queste due polarità. Ha innanzitutto abbondanza di risorse scientifiche accademiche nel campo della logistica e della gestione di sistemi complessi di smistamento, della meccanica industriale, dei nuovi materiali e dell'economia applicata che, se opportunamente potenziate e raccordate, rappresentano una leva strategica per implementare ed ampliare lo spettro delle attività economiche legate al pieno utilizzo del porto di Gioia Tauro. Dall'altro, nel cosentino sono ormai disponibili competenze ed esperienze importanti nel campo della gestione e della valorizzazione dei beni culturali, che potrebbero essere canalizzate e maggiormente specializzate verso lo sviluppo turistico della Sibaritide.
La nuova città deve configurarsi, dunque, in un unico Comune che candida il proprio territorio ad essere una vera e propria piattaforma di servizi avanzati ed innovativi a sostegno di uno sviluppo che si svolge lungo l'asse che da Gioia Tauro si snoda sino a SIBARI e nella Piana di Cammarata.
Lungo questo asse si collocano diverse e numerose aree ed agglomerati industriali. Insistono su questa direttrice parchi ed aree protette la cui valorizzazione è naturale risorsa da attivare nella logica di uno sviluppo a rete che faccia sistema, che superi l'idea di una crescita territoriale frammentata e di tipo puntiforme.
La nuova città va rilevato, inoltre, che già oggi si configura come naturale area attrattiva di promozione di uno sviluppo che si proietta ed integra verso e da il mare Tirreno; in questo contesto particolarmente interessante è l'asse della direttrice Cosenza - Paola.
Il nuovo comune può essere fattore attrattivo e punto di eccellenza generatore di nuove opportunità.
Il nuovo comune dovrà avere in coerenza con tale visione la denominazione "COSENZA NUOVA".
"COSENZA NUOVA" è oggettivamente logo rinomato e di indubbia valenza storica che si presenta esso stesso come moderno fattore di marketing territoriale.
"COSENZA NUOVA" dunque, deve essere in grado di costruire il suo futuro, oltre che migliorando la sua qualità urbana, attraverso il potenziamento delle sue capacità di essere una città a "servizio" dello sviluppo regionale.
Ma per diventare ciò, l'area urbana cosentina deve aggregarsi intorno ad una città unica, superando i vecchi confini amministrativi e sprigionando le plurime ed importanti potenzialità di crescita.
Il nuovo comune non può configurarsi come semplice processo di espansione dei confini territoriali e municipali dell'attuale città dei Bruzi .
"COSENZA NUOVA" dovrà essere espressione di integrazioni e complementarità di elementi di organizzazione urbana ed articolate realtà socio-economiche presenti negli attuali agglomerati urbani.
Il nuovo comune "COSENZA NUOVA" non si sostituisce o sovrappone, anzi dovrà essere l'epicentro di una vasta area urbana metropolitana che si estende a corona con altri piccoli e medi centri urbani che si snodano dalla valle del Savuto, alla cintura della fascia presilana, alla valle del Crati e delle Serre cosentine.
Il nuovo comune non si potrà fondare sulla sottrazione delle qualità e dei livelli dei servizi che autonomamente offrono le attuali singole municipalità.
Il progetto di unificazione dovrà essere opportunità per esaltare le componenti di decentramento ed autogoverno dei diversi siti territoriali, identificati secondo obiettivi criteri di omogeneità ed identità storiche, sociali e culturali.
Anzi, in questo quadro l'obiettivo da perseguire è quello della ottimizzazione, modernizzazione ed una maggiore funzionalità dei servizi.
I vantaggi dei cittadini potranno riguardare anche una secca riduzione degli attuali parametri della fiscalità comunale.
Lo svolgimento di un referendum consultivo è prerogativa fondamentale che dovrà precedere il pronunciamento dei Consigli Comunali interessati prima che lo stesso Consiglio Regionale approvi la legge di istituzione del nuovo Comune.

Art. 1

Il Consiglio regionale della Calabria indice, come previsto dagli articoli 46 e 47 dello Statuto regionale, un referendum consultivo per la istituzione di un nuovo Comune che unifica gli attuali territori e municipi di Cosenza, Rende e Castrolibero.

Art. 2

Il nuovo Comune assume la denominazione "COSENZA NUOVA"

Art. 3

Il quesito da sottoporre a votazione è il seguente: "SEI FAVOREVOLE ALLA ISTITUZIONE DEL NUOVO COMUNE "COSENZA NUOVA" CHE UNISCA GLI ATTUALI COMUNI DI COSENZARENDE-CASTROLIBERO? "

Art. 4

La istituzione del nuovo comune "COSENZA NUOVA" avverrà con apposita legge regionale, sentiti i Consigli Comunali interessati.
L'esito referendario è da intendersi come confermativo solo nel caso che la maggioranza dei votanti si esprima a favore in ognuno degli attuali tre comuni.

Art. 5

La consultazione referendaria si svolgerà secondo le modalità previste dalla Legge Regionale 13/1983.

Art. 6

Lo svolgimento del referendum sarà finanziato a totale carico dell'Amministrazione regionale, con previsione di spesa in un apposito capitolo nel bilancio regionale.