VII LEGISLATURA
88^ Seduta
Venerdì 5 marzo 2004

 Deliberazione n. 267 (Estratto del processo verbale) 

OGGETTO:  Legge regionale – Bilancio annuale di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2004 e bilancio pluriennale per il triennio 2004/2006.

Presidente: Luigi Fedele
Consigliere Segretario: Francesco Pilieci
Segretario Generale: Giuseppe Cannizzaro

Consiglieri assegnati 43
Consiglieri presenti 31, assenti 12

…omissis…

Il Presidente, quindi, dopo la relazione del Consigliere Talarico e gli interventi del Consigliere Amendola e ancora Talarico, essendo stati approvati separatamente gli undici articoli del progetto di legge in argomento, con gli emendamenti introdotti e dopo gli interventi per dichiarazione di voto dei Consiglieri Adamo, Tripodi Pasquale, Amendola, Incarnato, Bova, Tommasi, Pacenza e Borrello, pone in votazione la legge nel suo complesso e, deciso l'esito - presenti e votanti 31, a favore 23, contrari 8 - ne proclama il risultato:

"Il Consiglio approva"
…omissis…

IL PRESIDENTE   f.to: Fedele
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO   f.to: Pilieci
IL SEGRETARIO GENERALE   f.to: Cannizzaro

E' conforme all'originale.
Reggio Calabria, 15 marzo 2004

                                                                                    IL DIRIGENTE
                                                                        DEL SETTORE SEGRETERIA
                                                                                      (G. Multari)

 

Allegato alla deliberazione

n. 267 del 5 marzo 2004

 

 

VII LEGISLATURA

L E G G E   R E G I O N A L E

 

BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE DELLA REGIONE CALABRIA
PER L’ANNO FINANZIARIO 2004 E BILANCIO PLURIENNALE
PER IL TRIENNIO 2004/2006

 

 

 

 

 

E’ conforme al testo approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 5 marzo 2004.

Reggio Calabria, 8 marzo 2004

                                                                              IL  PRESIDENTE
                                                                                 (Luigi Fedele)     


RELAZIONE

PREMESSA

Il necessario raccordo fra la finanza statale e quella regionale ai fini del raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica che sarebbe dovuto avvenire, in seguito alla modifica del Titolo V della Costituzione, nel rispetto della pari dignità istituzionale, trova sul proprio cammino enormi difficoltà di attuazione.
Nello scenario delineato dal federalismo fiscale e dalla riforma della contabilità regionale introdotta dal D.Lgs. 76/2000, la diversa distribuzione delle funzioni, il tanto conclamato nuovo ruolo regionale nella costruzione degli equilibri di finanza pubblica, la riforma del sistema tributario ed il suo collegamento con il finanziamento delle competenze regionali, si è in realtà tradotto in una grande “sofferenza finanziaria”  per tutte le Regioni ed, in particolare, per quelle meridionali. Fra queste, soprattutto la Calabria, vivendo di perequazione e di solidarietà e non potendo azionare oltremodo la leva fiscale, trova sempre più difficoltà nel delineare le annuali manovre finanziarie in un quadro in cui la finanza regionale, anziché essere sempre di più affrancata  dal livello centrale, ne risulta pesantemente condizionata ed ancor più “dipendente” che in passato.
Da questo punto di vista, nella costruzione del bilancio regionale si è necessariamente  dovuto tenere conto di tutta una serie di elementi legati, da un lato,  ad una grossa incertezza sulla previsione delle entrate in termini di competenza e sulla loro effettiva realizzazione e, dall’altro, ad una dinamica della spesa regionale sempre più crescente.
Tale trend è imputabile ad una scarsa incisività del contenimento della spesa nel settore sanitario, all’aumento della spesa per beni e servizi, alla frequente approvazione di norme straordinarie contenenti spese “una tantum” che, anche se non sorrette da leggi organiche di spesa, diventano poi difficilmente comprimibili,  alla necessità del livello politico di dare risposte “tampone” ad una area del disagio sociale rappresentata in gran parte dai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, dai lavoratori interinali, dagli operai del “fondo sollievo”, da tutte quelle forme di precariato che hanno instaurato un rapporto di collaborazione continuativa con l’Amministrazione e che aspirano ad una stabilizzazione duratura e definitiva. 
Riguardo all’aumento della spesa per beni e servizi e della spesa corrente più in generale, occorre sottolineare che in relazione al Patto di stabilità vengono confermate le disposizioni già previste per il 2003 relative al contenimento della spesa corrente regionale entro il tetto del 4,5% più l’incremento consentito nei limiti del tasso programmato di inflazione dell’1,4%.
Tale regola, associata all’impossibilità di sfruttare eventuali margini positivi assicurati da eventuali miglioramenti nell’andamento delle entrate proprie e ad una reale diminuzione delle entrate in libera disponibilità, obbliga la Regione ad intervenire esclusivamente sul versante della spesa, riducendola ove possibile sia per non incorrere nelle sanzioni che il mancato rispetto dei vincoli comporterebbe, sia per evitare il conseguente squilibrio finanziario.
Per il 2004, pertanto, è risultato inevitabile operare riduzioni sugli stanziamenti relativi alle spese correnti nonché ridurre o eliminare una buona parte di spese finanziate negli anni precedenti con l’avanzo di amministrazione. Ciò nonostante, l’avanzo libero utilizzato che va a pareggiare le maggiori spese risulta ancora maggiore a quello degli anni precedenti.
Risulta quindi evidente come le già limitate possibilità di manovra di finanza regionale possano essere incrementate solo ed esclusivamente attraverso il definitivo abbandono della logica di tipo incrementale della spesa e l’attivazione da parte di tutti i  Dipartimenti di una azione seria di riaccertamento dei residui passivi, anche ai sensi di quanto previsto dall’art. 52 della Legge 4 febbraio 2002, n. 8. 

 

1. LA PROPOSTA DI BILANCIO PER L’ANNO 2004.

1.1 Generalità

    Il bilancio per l'esercizio 2004 deve tenere necessariamente conto dello scenario di finanza pubblica regionale sopra delineato e risente, pertanto, della necessità di operare le riduzioni imposte dalla attuale situazione finanziaria e normativa. In particolare la proposta di bilancio per il 2004 prevede:
● il finanziamento di tutte le leggi regionali di spesa attualmente in vigore;
● l’eliminazione o la riduzione di tutte le spese non sorrette da specifiche leggi regionali, ad eccezione di quelle sorrette da specifiche convenzioni o che sono ritenute non comprimibili o comunque difficilmente eliminabili;
● la previsione della copertura finanziaria delle rate di ammortamento inerenti ai mutui contratti sia per la copertura dei disavanzi della maggiore spesa sanitaria che quelli relativi alle altre estinzioni di passività. Per tale specifica destinazione la somma attualmente a carico del bilancio regionale ammonta a complessivi 143 milioni di euro, di cui quasi la metà (73 milioni di euro circa) riguardano i debiti della Sanità, mentre 24,5 milioni di euro sono relativi ai mutui contratti con la CCC.DD.PP per far fronte ai danni derivanti dalle calamità naturali, coperti però quasi interamente da contributo statale. E’ opportuno precisare che il debito relativo alla spesa sanitaria cresce di oltre 9,5 milioni di euro rispetto all’anno precedente poiché si sono aggiunti gli oneri derivanti dal rimborso delle rate di ammortamento (capitale + interessi) + gli interessi di pre-ammortamento relativi al secondo lotto del mutuo di euro 258.000.000,00 (pari ad euro 103.000.000,00), contratto con la CCDDPP per il ripiano dei disavanzi relativi all’anno 2000 ed erogato nel gennaio 2003.
● la conferma dello stanziamento di 77,5 milioni di euro circa per il comparto di spesa inerente ai disavanzi d’esercizio delle aziende che esercitano pubblici servizi di trasporto locale;
● la previsione di 73 milioni di euro, quale quota a carico del bilancio regionale, per il comparto di spesa inerente alle attività di forestazione, che vanno ad aggiungersi agli oltre 160 milioni di euro a carico dello Stato;
● il finanziamento del servizio sanitario regionale, secondo quanto previsto dall’accordo del 8 agosto 2001 e tenendo conto di quanto stabilito dal decreto legislativo n. 56/2000 in materia di federalismo fiscale;
● i fondi di dotazione dell’ARSSA (30,4 Meuro) e dell’A.R.DI.S (8 Meuro);
● il finanziamento dell'intera spesa 2004 relativa ai servizi sociopsicopedagogici della Calabria (13,3 milioni di euro);
● il finanziamento del fondo di dotazione dell’ARPACAL, determinato in 12 milioni di euro - posti a carico del fondo sanitario regionale così come previsto dalla legge regionale n.20/99 - per far fronte al fabbisogno derivante dal trasferimento di 142 unità di personale dipendente degli ex Presidi Multizonali di prevenzione e dei Servizi delle ASL adibiti alle attività e ai compiti assegnati all’ARPACAL medesima;
● la quota relativa all’anno 2004 inerente agli investimenti derivanti dalla programmazione dei fondi strutturali comunitari per il periodo 2000-2006, cui si aggiungono le cospicue quote dei residui di stanziamento non impegnate nel corso degli esercizi precedenti.

2. LE ENTRATE

2.1. Il quadro complessivo delle risorse

Come già specificato nelle relazioni relative agli anni precedenti, la situazione finanziaria della Regione risente fortemente degli indicati condizionamenti di carattere generale che si riflettono in una diversità di andamento dei fenomeni di entrata. La tabella A contiene il riepilogo delle entrate distinte per provenienza. 
Come si può facilmente notare le entrate complessive, al netto delle partite di giro, ammontano a 7.574 milioni di euro,  di cui una grossa fetta (39,3% circa) è costituita dall’avanzo di amministrazione (2.976 milioni di euro) e per la parte rimanente da fondi a destinazione vincolata inerenti a:
● la quota destinata al finanziamento del servizio sanitario regionale, pari a 2.453 milioni di euro (32,4 %);
● i contributi provenienti dallo Stato e dalla UE destinati all’attuazione del POR Calabria relativamente all’annualità 2004, pari a  433 milioni di euro (5,7%);
● ulteriori assegnazioni statali, pari a 534 milioni di euro (7%), riguardanti essenzialmente le rate di ammortamento dei mutui della sanità e per le calamità naturali a carico dello Stato, la quota statale relativa alla forestazione, le quote relative alle funzioni trasferite in materia di trasporti e le quote annuali relative alla programmazione negoziata e agli Accordi di programma quadro.  

Tavola 2.1 - Bilancio di competenza 2004 in raffronto al bilancio 2003. Entrate distinte per provenienza. 

Entrate (Valori in euro)

Valori
Assoluti
2004

Valori
Assoluti
2003

Differenza
%

Avanzo di amministrazione

2.976.594.378

2.913.343.412

+2,17

Quota Irap, quota Irpef, compartecipazione Iva e Fondo solidarietà nazionale vincolati al finanziamento della sanità

2.453.473.488

2.453.473.488

0,00

Entrate tributarie escluse quelle destinate al FSR

619.190.640

624.504.785

-0,8

Entrate relative al Por Calabria 2000-2006

433.299.000

569.587.888

-23,9

Altre entrate a destinazione vincolata

933.946.988

1.105.876.560

-15,5

Entrate extra-tributarie  

75.617.800

100.393.928

-24,6

Entrate per quote regionali di tributi statali

82.276.749

82.276.749

0,00

Totale

7.574.399.043

7.849.456.810

-3,50%

 Quadro delle entrate previste nel bilancio di previsione 2004 raffrontate con quelle del bilancio 2003

Tabella A

DESCRIZIONE 2004 2003  Differenza
      ASSOLUTA (03-02) %
AVANZO DI AMMINISTRAZIONE 2.976.594.378,42 2.913.343.412,38 63.250.966 2,17%
ENTRATE TRIBUTARIE 801.506.639,04 806.820.783,51 -5.314.144 -0,66%
 - Imposta concessioni beni demanio 215.000,00 350.000,00 -135.000 -38,57%
- Tassa sulle concessioni regionali 1.400.000,00 1.700.000,00 -300.000 -17,65%
- Tassa regionale di circolazione 114.500.000,00 110.000.000,00 4.500.000 4,09%
- Tassa regionale di circolazione (riscossione coattiva) 0,00 10.000.000,00 -10.000.000 100,00%
- Tassa regionale abilitazione esercizio venatorio  2.260.000,00 2.260.000,00 0 0,00%
- Addizionale regionale imposta consumo metano 6.000.000,00 4.500.000,00 1.500.000 33,33%
- Tributo speciale deposito discarica rifiuti 4.700.000,00 5.500.000,00 -800.000 -14,55%
- Tassa diritto studio universitario 1.320.000,00 1.360.000,00 -40.000 -2,94%
- IRAP - Quota libera 429.692.140,04 429.692.140,04 0 0,00%
- Quota dell'IRAP destinata al finanziamento del S.S.R. 104.840.750,52 104.840.750,52 0 0,00%
 - IRPEF - Quota libera  9.289.510,24 9.289.510,24 0 0,00%
- Quota addizionale IRPEF destinata al finanziamento del S.S.R. 77.475.248,80 77.475.248,80 0 0,00%
- Quota addizionale IRPEF destinata al ripiano dei disavanzi 48.202.643,91 48.202.643,91 0 100,00%
 - Proventi da demanio idrico 1.611.345,53 1.650.490,00 -39.144 -2,37%
- Compensazione perdita di entrata tassa auto  0,00 0,00 0 0,00%
Entrate interamente destinate al  finanziamento         
del servizio sanitario regionale 2.271.157.488,79 2.271.157.488,79 0 0,00%
- Compartecipazione regionale all'IVA 873.328.616,36 873.328.616,36 0 0,00%
- Fondo perequativo di solidarietà interregionale 1.397.828.872,43 1.397.828.872,43 0 0,00%
Entrate per quote regionali di         
tributi statali 82.276.748,59 82.276.748,59 0 0,00%
- Quota accisa benzina (art. 3, commi 4 e 12,        
  L. 549/95 e art. 17, comma 22, L. 449/97) 82.276.748,59 82.276.748,59 0 0,00%
Entrate extra-tributarie  75.617.800,00 100.393.928,03 -24.776.128 -24,68%
 - Entrate extra-tributarie (vincolate) 63.858.000,00 62.828.000,00 1.030.000 1,64%
 - Entrate extra-tributarie (libere) 11.759.800,00 37.565.928,03 -25.806.128 -68,70%
Altri trasferimenti vincolati 1.219.313.712,85 1.355.243.231,40 -135.929.519 -10,03%
 - Quota del Por Calabria 2000-2006 433.299.000,00 569.587.888,05 -136.288.888 -23,93%
- Altre entrate da trasferimenti di parte corrente        
     e in conto capitale dallo Stato, UE e altri soggetti 786.014.712,85 785.655.343,35 359.370 0,05%
Entrate derivanti da mutui, prestiti        
ed altre operazioni creditizie 147.932.275,38 320.221.217,69 -172.288.942 -53,80%
- Mutui sanità (rate ammortamento) 45.962.756,15 66.044.464,14 -20.081.708 -30,41%
- Mutui sanità (netto ricavo) 0,00 103.000.000,00 -103.000.000 100,00%
- Mutui ccddpp calamità naturali (rate ammortam.) 24.308.596,25 24.308.596,25 0 0,00%
- Mutui ccddpp calamità naturali (netto ricavo) 0,00 125.762.939,53 -125.762.940 -100,00%
- Mutui vari 77.660.922,98 1.105.217,77 76.555.705 100,00%
Totale Entrate  7.574.399.043,08 7.849.456.810,40 -275.057.767 -3,50%

Come si può notare, osservando i dati contenuti nella tabella A e nella tavola 2.1, il decremento che si registra rispetto all’anno precedente (-3,50%) è dovuto in buona parte:
● alle minori entrate per mutui e prestiti (-53,8%);
● alla minore quota annuale del POR (-23,93%);
Anche le entrate tributarie e quelle extratributarie diminuiscono (-0,6% e -24,6%),  mentre cresce del 2,17% l’avanzo di amministrazione.

2.2. L'avanzo di amministrazione.

Una componente significativa dell'entrata di competenza 2004 (da considerare a parte) è rappresentata dall'avanzo di amministrazione applicato al bilancio annuale a norma dell'art. 13, comma 2, della legge regionale di contabilità n.8/2002. Detto avanzo è la risultante della somma algebrica dei seguenti elementi, di segno diverso:
a. la cassa regionale che presenta al 31.12.2003 un saldo di euro 175.175.038,95;
b. i residui attivi presunti ammontanti ad euro
4.315.227.741,43;
c. i residui passivi presunti ammontanti ad euro 1.513.808.401,96;
La somma algebrica degli elementi di cui alle precedenti lettere a), b) e c), è pari ad euro 2.976.594.378.42, che costituisce l'avanzo di amministrazione applicato al bilancio 2004 ed utilizzato secondo l'elenco di cui all'allegato n. 1, approvato con l'art.10 del disegno di legge di bilancio. 
Come sopra esposto, tale avanzo è dato, sotto il profilo tecnico-contabile, dalla somma algebrica tra fondo cassa, residui attivi e residui passivi; la sua consistenza non deve però trarre in inganno in quanto detto risultato è lungi dal rappresentare un’effettiva eccedenza di somme disponibili per la Regione.
In particolare, l'avanzo presunto di amministrazione 2004 è costituito:
● per 2.435,05 milioni di euro, e cioè per quasi l’ 81,8%, da economie presunte meramente contabili derivanti da spese non impegnate nel corso dell'esercizio 2003, ma finanziate con assegnazioni statali a destinazione vincolata, accertate o riscosse nel corso dell'esercizio o in esercizi precedenti (parte A dell'allegato 1). Tali spese vanno pertanto obbligatoriamente riscritte nel bilancio di competenza e finanziate con la quota suddetta di avanzo;
● per 384,03 milioni di euro, corrispondenti al 12,90%, da residui passivi perenti agli effetti amministrativi (parte B dell'allegato 1);
● per 157,5 milioni di euro, corrispondenti al 5.29% della quota libera per nuove destinazioni di spesa (parte C dell'allegato 1), da cui vanno depurati 26,04 milioni di euro poiché relativi a residui passivi eliminati da capitoli vincolati e quindi da riprodurre nel bilancio 2004 nella competenza dei capitoli originari.
Pertanto, l'effettivo avanzo libero da riutilizzare per spese "una tantum", ammonta a 131,48 milioni di euro.
L’esposizione chiara di tali partite aiuta a comprendere meglio taluni fenomeni di carattere finanziario ma evidenzia anche alcune situazioni di vischiosità di cui occorre prendere atto per tentare di eliminare gradualmente le cause sostanziali di rallentamento della capacità di spesa della regione di cui i residui passivi e le spese di investimento non utilizzate e riscritte in bilancio costituiscono la mera espressione contabile.

2.3. Le entrate tributarie

I tributi propri della regione, comprese l’imposta regionale sulle attività produttive e l’addizionale regionale Irpef, ammontano complessivamente a 801,5 milioni di euro circa (vedi tabella A). Una quota dell’Irap, pari ad euro 104,8 milioni di euro, ed una quota dell’Irpef (0,5%), pari a 46,4 milioni di euro, sono destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale, mentre la parte restante dell’Irap, pari a 429,69 milioni di euro, sostituisce di fatto le entrate derivanti dall’ex fondo perequativo di cui all’art.3 del decreto legislativo n.549/95. Un’altra parte dell’addizionale Irpef (0,4%), pari a 40,2 milioni di euro, è quasi tutta destinata al finanziamento del Servizio sanitario regionale, in quanto soltanto 9,2 milioni di euro vanno a finanziare la restante spesa storica soppressa ai sensi dell’art.1 del decreto legislativo n.56/2000 (vedi anche paragrafo successivo). La parte restante dell’IRPEF (0,5%), quantificata in 48,2 milioni di euro e derivante dai provvedimenti fiscali in materia di addizionale IRPEF assunti con l’art.1 della legge regionale 7 agosto 2002, n.30, è destinata alla copertura dei disavanzi di gestione in materia di spesa sanitaria per l’esercizio 2001.
Pertanto le entrate tributarie proprie “strettamente regionali” (escluse quindi Irap, Iva e Irpef), sono pari a 130,4 milioni di euro circa (1,7% delle entrate complessive al netto delle contabilità speciali), e continuano perciò a rappresentare una componente molto limitata nell'acquisizione di mezzi finanziari aggiuntivi per provvedere ai bisogni della Regione.

2.4. Il meccanismo di   finanziamento della sanità. 

Come già illustrato nelle relazioni relative agli anni precedenti, il decreto legislativo 18 febbraio 2000, n.56 in materia di federalismo fiscale ha modificato la struttura delle entrate regionali, riformando radicalmente il meccanismo di finanziamento della spesa sanitaria e ponendo, già a partire dall’anno 2002, dei seri problemi a quelle Regioni, come la Calabria, che presentano una capacità fiscale nettamente insufficiente per garantire con risorse proprie un’adeguata erogazione del servizio sanitario, quantomeno ai livelli minimi essenziali.
Com’è noto il decreto legislativo prevede, sin dal 2001, la soppressione del fondo sanitario nazionale, sia di parte corrente sia in conto capitale, nonché di  altri trasferimenti erariali quali la compensazione della perdita di entrata conseguente alla soppressione dell’ARIET, gli indennizzi di usura derivanti dall’uso dei mezzi d’opera, la compensazione del minor gettito derivante dalla riduzione della sovrattassa diesel (vedi tavola 2.2).

Tavola 2.2 – Spesa storica soppressa (art.1, comma 1, decreto legislativo n. 56/2000)

Descrizione

Importo

ARIET (art.1, lett. A) decreto lgs 56/2000)

5.243.587

Indennizzi usura uso mezzi d’opera (art.1, lett.b) decreto lgs 56/2000      

687.921

Riduzione sovrattassa diesel (art.1, lett. c) decreto lgs 56/2000)

1.808.632

Fsn di parte corrente (art.12, comma 1, d.lg.vo 56/2000)

2.302.151.616

Fsn di parte in conto capitale (art.12, comma 1, d lgs 56/2000)

4.131.655

Totale

2.314.023.411

 I trasferimenti soppressi dovrebbero essere compensati con la compartecipazione regionale all’IVA, fissata inizialmente al 35,90% del gettito IVA complessivo (calcolato secondo quanto stabilito dall’art.2 del decreto legislativo n.56/2000), con un aumento dello 0,4% delle aliquote dell’addizionale regionale all’IRPEF e con un aumento dell’aliquota di compartecipazione regionale all’accisa sulle benzine da lire 242 a lire 250 per ciascun litro di benzina venduta (vedi tavola 2.3).

 Tavola 2.3 – Finanziamento spesa storica soppressa
                                                                                        

Regione

Trasferimenti
Soppressi

Incremento
Addiz.le Irpef (0,4%)

Incremento
Compartecip.
Accisa benzina

Compartecip.
Iva al 35.90%

Quota fondo perequativo
Nazionale

Calabria

2.314.023.411

40.283.638

2.582.284

873.328.616

1.397.828.873

Secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n.56/2000 il finanziamento della spesa storica soppressa dovrebbe però ridursi per gli anni 2002 e 2003 del 5% annuo e, a decorrere dall’anno 2004,  di un ulteriore 9% ogni anno sino a scomparire del tutto entro il 2013. La perdita di risorse per la regione Calabria, secondo questo meccanismo, sarebbe stata già di 30 milioni di euro rispettivamente per gli anni 2002 e 2003, di 70 milioni di euro circa per l’anno 2004.
Già a partire dall’anno 2002 le Regioni, grazie alla resistenza opposta da quelle meridionali, non hanno trovato l’intesa in sede di Conferenza dei Presidenti e, pertanto, non è stato possibile procedere all’emanazione del DPCM per la fissazione dell’aliquota di compartecipazione I.V.A. e quindi alla ripartizione del fondo di solidarietà a fini di perequazione. La Conferenza dei Presidenti ha verificato come il meccanismo di finanziamento previsto dal D.Lgs. 56/2000 presenti effettivamente delle difficoltà applicative per due ordini di motivi: il primo, che alcuni parametri utilizzati nell’algoritmo, ed in particolare quello relativo alla dimensione geografica,  hanno un effetto penalizzante per le Regioni di dimensioni più piccole che, di fatto, da tale parametro avrebbero dovuto essere avvantaggiate. Il secondo, che le Regioni economicamente svantaggiate sarebbero state effettivamente penalizzate dall’applicazione dell’algoritmo subendo grosse perdite in termini di entrate “da trasferimenti” non compensate in alcun modo con entrate proprie. E’ evidente che, in un sistema di “federalismo perequativo”, qual è quello che si vuole adottare in Italia, tali risultati avrebbero avuto effetti devastanti sul sistema in quanto avrebbe danneggiato proprio quelli Regioni che già scontano una situazione di arretratezza economica e che mai, in questa situazione, avrebbero potuto recuperare il gap esistente.
Peraltro, lo stesso decreto 56/2000 prevede che, in caso di mancata intesa, il Governo deve autonomamente provvedere all’emanazione del DPCM entro 60 giorni dal termine previsto dalla norma. Per i motivi sopra illustrati, anche per evitare i ricorsi di buona parte delle Regioni, il Governo non ha emanato ancora i DPCM  per gli anni 2002 e 2003 e questo, se da un lato ha sicuramente avuto il merito di evitare una situazione difficilmente gestibile, dall’altro sta creando non poche difficoltà di liquidità alle casse regionali essendo venuto a mancare l’unico strumento che legittimava l’erogazione di fondi alle Regioni da parte dello Stato.
La mancata adozione del DPCM comporterà dei problemi anche per il finanziamento del SSR non potendo trovare applicazione la norma della Finanziaria 2004 (L.350/2003) che prevede erogazioni alle regioni pari al 95% degli importi previsti dalla Delibera CIPE per l’anno 2004.
In attesa delle determinazioni definitive di cui trattasi, il meccanismo di finanziamento del servizio sanitario nazionale per il 2004, si articola, pertanto, nel modo seguente (vedi tavola n.2.4):
1. quantificazione del fabbisogno finanziario regionale di prestazioni sanitarie in euro
2.453.473.488 (UPB spesa 6.1.01.01 - capitolo 4211103 per euro 2.124 milioni di euro circa inerente alla quota Fsn 2001 + l’incremento del 2,9% – capitolo 61010155 per 316 milioni di euro quale quota integrativa soggetta a verifica);
2. finanziamento di tale fabbisogno, come previsto dal decreto legislativo n.56/2000 secondo i seguenti canali:
quota parte del gettito IRAP, corrispondente a 104.840.751 euro (UPB 1.1.04 dell’entrata - capitolo 1101111);
intero gettito dell’addizionale IRPEF (0,5%), stimato in 46.481.121 euro e iscritto al capitolo 1101112 (UPB 1.1.05 dell'entrata);
fondo sanitario di parte corrente, definito in 2.302.151.616 euro, da coprire, nella logica del decreto legislativo n.56/2000, attraverso quota parte dei canali di finanziamento indicati alla tavola 2.3.

Tavola 2.4 – Finanziamento spesa sanitaria regionale di parte corrente

                                                                                                                    Valori in euro

Descrizione

Somma

Quota addizionale IRPEF (0,5%)

46.481.121

Quota gettito IRAP (art.13, comma 2, decreto lgs.56/2000)*

104.840.751

Fondo sanitario reg.le di parte corrente finanziato come da D lgs. N 56/2000

2.302.151.616

Totale

2.453.473.488

 *Nota. L’intero gettito Irap, al netto della spesa ex-art.26, comma 1, decreto lgs 446/97 è determinato in 534.532.890,56. Tale importo è decurtato di 429.692.140 euro, a titolo di fondo perequativo 2001 di cui all’art.3 d.lgs 549/95. La differenza di 104.840.750,52 euro è destinata al finanziamento della spesa sanitaria di parte corrente.

La quota complessiva di 2.453 milioni di euro non è comunque pienamente disponibile, in quanto una parte di essa, pari a 316 milioni di euro circa (vedi capitolo di nuova istituzione 61010155), potrà essere erogata solo se saranno rispettati – come specificato in precedenza – gli obblighi previsti dal patto di stabilità di cui all’Accordo dell’8 Agosto 2001.
Relativamente ai dati sopra esposti, si evidenzia, ancora una volta, che l’importo totale del fabbisogno si riferisce  al dato relativo all’anno 2003 così come determinato nell’Accordo di Fiuggi, mentre la quota non soggetta a verifica è calcolata correttamente in base a quanto previsto nell’Accordo dell’8 Agosto 2001 (fabbisogno 2000+incremento Giarda del 2,9 per il 2003).
Al momento della predisposizione del bilancio, pur conoscendo il  fabbisogno 2004, che dovrebbe essere pari a 2.511 milioni di euro, si attende la Delibera CIPE e le determinazioni conseguenti in ordine alle modalità di finanziamento. 

2.5. Le entrate derivanti da contributi per l’attuazione del POR Calabria 2000-2006

Le entrate inerenti all’attuazione del POR della Calabria per l’anno 2004 ammontano complessivamente a 433,3 milioni di euro circa, di cui 164,4 milioni di euro riguardano i fondi assegnati dallo Stato a carico del fondo di rotazione (UPB 4.4.22) e complessivi 268,9 milioni euro sono relativi ai fondi assegnati dall’UE per contributi a carico del FSE (54,4 Meuro – UPB 2.3.01), del FESR (156,5 Meuro – UPB 4.6.01- capitolo 2329201), del FEAOG (55,3 Meuro – UPB 4.6.01 – capitolo 2329202), dello SFOP (2,5 Meuro – UPB 4.6.01 – capitolo 2329203).  

2.6. I contributi e le entrate derivanti da assegnazioni statali.

 E' già stato affermato che la Giunta ha inteso proporre con il bilancio 2004 l'impiego delle sole risorse che si ritengono attendibilmente acquisibili e certe, anche per evitare le difficoltà di cassa già registrate nel corso del 2003 per i ritardati accreditamenti ed erogazioni da parte del governo centrale.
Pertanto si evidenziano le voci più significative dello stato di previsione dell'entrata, ad esclusione del fondo sanitario nazionale e delle assegnazioni relative all’attuazione del POR 2000-2006 della Calabria, già trattate nei precedenti paragrafi:
Forestazione - Sono previste in bilancio (UPB 4.4.06 – capitolo 2201201) le  risorse previste nella tabella F della legge finanziaria dello Stato per l’anno 2002, ammontanti complessivamente a 160,1 milioni di euro circa. E’ opportuno precisare che tali risorse sono garantite solo fino al 31.12.2004 e  occorre, pertanto, attivare tutte le procedure necessarie, soprattutto di natura politica, per l’ulteriore finanziamento della legge n.236/93, anche alla luce dei provvedimenti adottati dall’Assessore al ramo in materia di stabilizzazione degli operai forestali; 
Sanità -   La previsione di entrata per il 2004, relativamente al ripiano della maggiore spesa sanitaria inerente ad anni pregressi con oneri di ammortamento a carico del bilancio dello stato, è di  45,9 milioni di euro (UPB 2.1.07);
Calamità naturali - Le assegnazioni dello Stato a titolo di contributo per la copertura degli oneri di ammortamento relativi ai mutui contratti con la Cassa DDPP per far fronte alle calamità naturali dell’ottobre 1996 che hanno colpito la città di Crotone, per l’evento sismico dell’ottobre 1998 che ha interessato alcuni comuni della Provincia di Cosenza e per i danni conseguenti agli eventi alluvionali del 9 e 10 settembre 2000 che hanno colpito il versante ionico delle province di Catanzaro, Crotone, Reggio e Cosenza (UPB 4.4.07) ammontano a 24,30 milioni di euro circa;
Trasporti -  Per le funzioni trasferite in materia di trasporto pubblico locale, è riportata in bilancio la somma complessiva di 107,7 milioni di euro circa, da destinare a FS Spa e Ferrovie della Calabria, ai sensi del decreto legislativo n.422/97 e successive modifiche ed integrazioni. Inoltre sono riportate in bilancio le annualità a carico dello Stato relative alla copertura dei disavanzi di esercizio delle aziende di trasporto pubbliche e private relativi ad anni precedenti (15,6 milioni di euro – UPB 2.1.01) ed i contributi in annualità, sempre a carico del bilancio statale, da destinare alla sostituzione di autobus in esercizio da oltre 15 anni ai sensi della legge n.194/98 (9,2 milioni di euro – UPB 4. 4.01). E’ stato inoltre perfezionato con la CCDDPP il mutuo autorizzato con l’art.8bis della legge regionale n.8/2003 di euro 76.555.705,21 che consentirà nell’immediato di completare gli investimenti già avviati nel 2003 in materia di rinnovo del parco macchine delle aziende di trasporto calabresi;
APQ ”Infrastrutturazione per lo sviluppo locale - Per l’attuazione di tale APQ, siglato  in data 3.7.2002, e per il quale comunque già nei bilanci precedenti erano state iscritte delle somme (12,9 Meuro nel 2002 e 30,2 Meuro nel 2003) – viene stanziata in bilancio la quota 2004, pari a 21,3 Meuro, nonché ulteriori 6,8 Meuro nel bilancio pluriennale 2004-2006 (vedi nota capitolo dell’entrata 2203204 – UPB 4.4.12);
APQ ”Sistema delle infrastrutture di trasporto” -  Per l’attuazione di tale APQ - siglato  in data 29.7.2002, sono stati già iscritti nel bilancio 2003 i fondi assegnati con le deliberazioni Cipe nn. 138 del 21.12.2000 e 36 del 3.5.2002, per un importo complessivo di 267,68 milioni di euro, di cui 28,31 milioni di euro nel bilancio 2003, 88 Meuro nel 2004 e la parte restante nel bilancio pluriennale 2004-2006 e successivi (vedi note capitoli dell’entrata 44120011 e 44120012 – UPB 4.4.12);
Per quanto riguarda tutti gli altri stanziamenti inerenti all’intesa istituzionale di programma, ed in particolare quelli relativi alle opere infrastrutturali da realizzare nelle aree depresse e all’Apq “Idrico” (e per il quale sono stati comunque già iscritte nei bilanci precedenti nella parte spesa risorse per complessivi 61,9 milioni di euro) si rinvia alle determinazioni da assumere di concerto con i ministeri competenti in sede di ridefinizione degli accordi medesimi e comunque alla immediata iscrizione in bilancio, tramite apposite variazioni con deliberazioni della Giunta non appena saranno definiti in via ultimativa tutti gli elementi necessari (non ultimo il collegamento tra l’impiego di tali risorse con il meccanismo di finanziamento ed utilizzazione delle risorse del POR 2000-2006).
In modo analogo si attendono i relativi decreti di assegnazione per quanto riguarda alcuni dei trasferimenti in materia di funzioni trasferite alla Regione ai sensi dei decreti legislativi nn.143/97 (agricoltura e pesca) e n.112/98 (Sviluppo economico e attività produttive, territorio, ambiente e infrastrutture, servizi alla persona e alla comunità, polizia amministrativa e regime autorizzatorio), in parte non ancora inseriti nella previsione del bilancio 2004 in quanto non è ancora ben definita la cadenza annuale in termini di effettiva erogazione delle risorse da parte dello Stato.

2.7. Le entrate extratributarie

Le entrate extratributarie ammontano complessivamente a 75,6 milioni di euro (1% delle entrate complessive escluse le contabilità speciali). 
Fra queste si segnalano come preponderanti le entrate derivanti dall’erogazione dell’acqua ai comuni calabresi e alla  gestione degli acquedotti regionali. La previsione di entrata per il 2004 è di 63,8 milioni di euro circa (UPB 3.4.03 – capitolo 3601105).
E’ opportuno segnalare come l’incasso di tale entrata avvenga ormai da anni in maniera parziale e ciò ha provocato una costante crescita dei residui attivi che potranno essere difficilmente recuperati sia per la precaria situazione finanziaria di molti comuni calabresi sia per l’esistenza di numerosi contenziosi relativi alla fornitura dell’acqua potabile.
Tale problema, se non affrontato in maniera decisa in tempi brevissimi, potrebbe portare la Regione al dissesto finanziario nel giro di pochi anni.

2.8  Le entrate libere da vincoli

Appare, tuttavia, più interessante andare a verificare l’esatto ammontare delle entrate libere da vincoli sulle quali la Giunta ed il Consiglio, possono operare delle scelte di natura discrezionale (vedi tavola 2.5).
L'ammontare complessivo delle risorse disponibili libere da ogni vincolo è pari solo al 10,5% delle risorse complessive ed è definito in 790 Meuro, di cui ben 429,7 milioni di euro (54,4% del totale delle risorse libere) corrispondono esattamente all’ex fondo perequativo istituito con l’art.3, commi 2 e 4, della legge n.549/95 successivamente soppresso, ed ora sostituito con la corrispondente quota IRAP, ai sensi dell’art.13 del decreto legislativo n.56/2000. Ciò significa che da un lato le risorse manovrabili sono estremamente limitate, e dall’altro che questa pur minima manovrabilità è dovuta essenzialmente a meccanismi di perequazione nazionale. I tributi propri in libera disponibilità ammontano, infatti, a soli 125,5 milioni di euro (15,9% delle entrate libere) mentre le altre entrate in libera disponibilità sono relative all’accisa sulla benzina (82,27 Meuro, pari al 10,4%), alla quota libera dell’IRPEF (9,2 Meuro, 1,2%) e ad entrate diverse (11,7 Meuro, pari al 1,4% di tutte le entrate in libera disponibilità).

Tavola 2.5 – Entrate 2004 in libera disponibilità distinte per voce di provenienza in confronto con l’anno 2003. 

Entrate (valori in euro)

 Valori
Assoluti
2004

Valori
Assoluti
2003

Differenza %

Avanzo libero da vincoli 

131.485.860

151.763.990

-13,4

Tributi propri

125.499.000

120.550.000

+4,1

IRAP (quota libera)

429.692.140

429.692.140

0,00

IRPEF (quota libera)

9.289.510

9.289.510

0,00

Accisa sulla benzina

82.276.749

82.276.749

0,00

Entrate varie

11.759.800

37.565.928

-70,3

Totale

790.003.059

831.140.320

-4,9%

L'avanzo libero ammonta a 131 milioni di euro, inferiore a quello esposto nel 2003 del 13,4%. La sua consistenza consente al momento di finanziare appena le spese autonome della Regione già esposte nel bilancio a legislazione vigente. Ciò conferma una crescita costante delle spese correnti - anche a causa dell’applicazione del principio illegittimo della spesa storica incrementale - e l’utilizzo dell’avanzo per spese di natura ricorrente in luogo della utilizzazione per spese di investimento.
Tale fatto pone seri ostacoli alla capacità di operare scelte di tipo discrezionale sia alla Giunta che al Consiglio. La situazione è ancora più drammatica se si pensa che alcuni stanziamenti, quali quelli per gli Lpu e gli Lsu,  non sono al momento previsti nel bilancio.
Sarà, pertanto, necessario rinviare all’assestamento di bilancio, da attuare possibilmente entro giugno, l’attuazione di alcune scelte che saranno possibili solo se i Dipartimenti, sino ad oggi per lo più inadempienti malgrado le ripetute sollecitazioni, si attiveranno per recuperare una quota di risorse in sede di riaccertamento dei residui passivi propri e perenti.

3.  LE SPESE

Le spese, com’è noto, sono classificate nel bilancio secondo la loro natura in sette tipologie differenti: spese correnti di funzionamento, spese correnti operative, spese in conto capitale, contributi in annualità (limiti di impegno), contributi in annualità successive, spese correnti servizio prestiti, spese rimborso prestiti.
Se si osserva la tavola 3.1 si può notare come le spese correnti,  grazie al peso considerevole del Fondo Sanitario regionale di parte corrente sulla spesa complessiva, incidano per il 55,2% contro il 44,8% della spesa per investimenti, comprendendo nelle prime i tipi spesa 1,2 e 6 e nelle seconde i tipi spesa 3,4,5 e 7.
Il peso percentuale delle spese correnti rimane tuttavia elevato anche neutralizzando le risorse assegnate dallo stato per la sanità; infatti se si prendono in considerazione solo le risorse autonome, le spese per investimenti continuano a rappresentare una componente limitata della spesa complessiva regionale (36,1%). Ciò continua a rappresentare un problema di non facile soluzione in relazione al rispetto del patto di stabilità di cui in premessa.

Tavola 3.1. Spese della Regione nell’anno 2004 distinte per tipologia

Tipo spesa

Descrizione

Risorse autonome

 %

Risorse vincolate

 Totale

 

 %

1

Spese correnti di funzionamento

247.405.427

31,1

1.185.067

248.590.494

3,3

2

Spese correnti operative

223.462.593

28,2

3.656.759.257

3.879.371.850

51,2

3

Spese in conto capitale

184.845.146

23,5

2.940.094.312

3.125.789.458

41,2

4

Contributi in annualità

2.431.917

0,4

23.984.809

26.416.726

0,4

5

Contributi in annualità successive

43.879.044

5,6

103.151.829

147.030.873

1,9

6

Spese per interessi

36.937.027

4,6

13.374.940

50.311.967

0,7

7

Spese rimborso prestiti

51.549.205

6,6

45.338.471

96.887.676

1,3

 

Totale

790.510.359 

100,00

6.783.888.685 

7.574.399.044     

100,00

 

3.1. La composizione della spesa

La spesa complessiva regionale, distinta per area di intervento, al netto delle partite di giro, ammonta a 7.574 Meuro. Rispetto alla stesura presentata a dicembre sono compresi naturalmente tutti gli stanziamenti iscritti negli esercizi precedenti, non impegnati nel corso del 2003, che attraverso l’avanzo di amministrazione vincolato, sono riprodotti nella competenza del bilancio 2004. Nella tavola 3.2 è descritta la ripartizione della spesa complessiva fra le diverse aree; come si può notare il 43% circa della spesa (3.238 milioni di euro circa) continua ad essere comunque finalizzata alla tutela della salute e per garantire i servizi socio-assistenziali, mentre il 24,8% per l’uso e la salvaguardia del territorio e il 16,9% per lo sviluppo economico (industria, agricoltura, trasporti, ecc). Gli altri settori di spesa, invece, anche per i motivi evidenziati nei precedenti paragrafi, continuano a rivestire, in termini percentuali, un peso nettamente inferiore o addirittura del tutto marginale.

Tavola 3.2. Spese della Regione distinte per area.

 Area di intervento

Valori assoluti
(in euro)

 Valori %

Servizi generali

305.407

4,1

Sviluppo economico

1.277.165

16,9

Salvaguardia del territorio

1.878.485

24,8

Istruzione, formazione  e  Lavoro

375.889

5,0

Cultura, sport e culto

72.410

0,9

Servizi alla persona

3.238.220

42,8

Difesa civile e sicurezza

12.868

0,1

Oneri non ripartibili

413.955

5,4

Totale

7.574.399

100,0

 Se si analizza, invece, la distribuzione analitica dell'intera quota libera di 790 milioni di euro circa (tavola 3.3) - che, come già ricordato in precedenza, è la sola soggetta alle scelte discrezionali da parte del Consiglio e della Giunta - si può notare come rispetto all’anno precedente ci sia una diminuzione di circa  il 4,9%. In termini di distribuzione tra le diverse aree istituzionali, la spesa finanziata con mezzi propri è destinata ai servizi generali per 287 milioni circa di euro (36,3% del totale, ma –3,2% rispetto al 2003); allo sviluppo economico (turismo, industria, pmi, artigianato, commercio, agricoltura, trasporti) per 162,3 milioni di euro circa (20,5%; -11,5%); al territorio per 137,0 milioni di euro circa (17,2%; +15,8%); all'istruzione, formazione professionale e lavoro per 49,5 milioni di euro circa (6,3%; -36,7%); alle attività culturali, sportive, ricreative e del culto per 10,8 milioni di euro (1,4%; -45,0%); ai servizi alla persona per 115,5 milioni di euro (14,7%; +5,3%); alla difesa civile e sicurezza per 2 milioni di euro (0,3%; -26,6%); agli oneri non ripartibili per 25,5 milioni di euro (3,3%; +14,4%).

Tavola 3.3. Utilizzazione della quota libera per area e confronto  con il 2003

 Area di intervento

Valori assoluti
(in euro)

 Valori %

Valori assoluti
2003
(in euro)

 Valori %

 Variazioni %
2004 – 2003

Servizi generali

287.437

36,3

296.920

38,20

-3,2

Sviluppo economico

162.349

20,5

183.531

21,86

-11,5

Salvaguardia del territorio

137.075

17,2

118.363

15,01

+15,8

Istruzione, formaz. e Lavoro

49.187

6,3

77.694

9,53

-36,7

Cultura, sport e culto

10.888

1,4

19.810

1,68

-45,0

Servizi alla persona

115.589

14,7

109.729

11,21

+5,3

Difesa civile e sicurezza

2.000

0,3

2.725

0,37

-26,6

Oneri non ripartibili

25.586

3,3

22.368

2,14

+14,4

Totale

790.111

100,00

831.140 

100,00

-4,9

La quota libera in argomento rappresenterebbe l’ammontare delle risorse su cui teoricamente sarebbe stato possibile operare, da parte della Giunta e del Consiglio, delle scelte di natura discrezionale. In realtà, così come si può notare nell’analisi più dettagliata della spesa riproposta nella tabella B, se si considera che nei 790 milioni di euro rientrano le spese per il personale e per garantire il funzionamento del Consiglio e della Giunta, i forestali, i trasporti, i servizi socio-assistenziali, il diritto allo studio, le estinzioni di passività, nonché il finanziamento delle leggi regionali in vigore, va da sé che le disponibilità finanziarie per operare delle scelte strategiche, almeno in questa fase, sono comunque abbastanza limitate. 

Tabella B - Analisi dettagliata della utilizzazione della quota libera negli anni 2003 e 2004*
         
        2004 2003 diff. Ass. differen. %
 

 

 
  GIUNTA REGIONALE (1.1.1.2/3/4/5) 2,920 3,670 -0,750 -20,44
  Area 1
 Servizi generali
  PERSONALE (1.2.1.1)   179,067 177,658 1,409 0,79
  CONSIGLIO REGIONALE (1.1.1.1) 61,850 60,000 1,850 3,08
    SPESE FUNZIONAMENTO    43,600 55,592 -11,992 -21,57
          287,437 296,920 -9,483 -3,19
             
 

Area 2
Sviluppo economico
  TURISMO (2.2.1)   10,353 10,785 -0,432 -4,01
    INDUSTRIA, PMI, ARTIGIANATO (2.2.2) 2,910 8,255 -5,345 -64,75
    COMMERCIO, FIERE (2.2.3)   1,230 2,367 -1,137 -48,04
    AGRICOLTURA, ZOOTECNIA (2.2.4) e 2.2.6 22,567 30,938 -8,371 -27,06
    ARSSA     37,811 38,327 -0,516 -1,35
      TRASPORTI (2.3)   86,978 90,809 -3,831 -4,22
      AZIONI DIVERSE (2.6)   0,500 2,050 -1,550 -75,61
          162,349 183,531 -21,182 -11,54
               
 
Area 3
Uso e salvaguardia del territorio
  OPERE PUBBLICHE ENTI LOCALI (3.2.3) 24,895 27,548 -2,653 -9,63
   
    FORESTALI E SALV. TERRITORI (3.2.4) 96,490 83,963 12,527 14,92
    URBANISTICA E POLITICA CASA (3.2.2) 1,910 3,000 -1,090 -36,33
    TUTELA AMBIENTALE (3.2.1)   13,780 3,671 10,109 275,37
      PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA (3.3) 0,000 0,181 -0,181 -100,00
          137,075 118,363 18,712 15,81
               
 

Area 4
Istruzione, Formazione professionale e lavoro
  POLITICHE ATTIVE LAVORO (4.3.2) 15,570 30,676 -15,106 -49,24
  DIRITTO ALLO STUDIO (4.2)   32,942 36,642 -3,700 -10,10
  PARI OPPORTUNITA'   0,650 1,150 -0,500 -43,48
    FORMAZIONE PROFESSIONALE (4.3.1) 0,025 0,025 0,000 0,00
    QUOTA FINANZIAMENTO POR FSE 0,000 9,201 -9,201 -100,00
        49,187 77,694 -28,507 -36,69
       
               
               
 

Area 5
 Attività culturali, sportive, ricreative e del culto
  ATTIVITA' CULTURALI (5.2.1)   6,781 11,796 -5,015 -42,51
    SPORT, TEMPO LIBERO (5.2.2) 1,471 2,978 -1,507 -50,60
  OPERE DI CULTO (5.2.3)   2,636 5,036 -2,400 -47,66
          10,888 19,810 -8,922 -45,04
               
 

 

Area 6
Servizi alla persona
  TUTELA DELLA SALUTE (6.1)   11,392 12,931 -1,539 -11,90
    SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI (6.2) 31,585 33,535 -1,950 -5,81
  MUTUI SANITA'     72,612 63,263 9,349 14,78
          115,589 109,729 5,860 5,34
                   
 

Area 7
 Difesa civile e sicurezza
 
  PROTEZIONE CIVILE (7.1)   1,500 2,000 -0,500 -25,00
    SICUREZZA (7.2)   0,500 0,725 -0,225 -31,03
          2,000 2,725 -0,725 -26,61
               
 

Area 8
Oneri non ripartibili
  FONDI SPECIALI (8.1)   8,500 7,000 1,500 21,43
    FONDI DI RISERVA (8.2)   17,086 15,368 1,718 11,18
        25,586 22,368 3,218 14,39
             
  TOTALE 790,111 831,140 -41,029 -4,94

Naturalmente è auspicabile che i Dipartimenti competenti, così come già accaduto in passato, si adoperino per la verifica dell’esistenza di possibili economie realizzabili a fronte di impegni già assunti negli esercizi precedenti (residui perenti e residui passivi propri) per i quali non sussistono più obbligazioni giuridiche nei confronti di terzi. Di tale esigenza i dirigenti generali sono stati già investiti  con specifiche note del Dipartimento Bilancio e Programmazione finanziaria nn.2311 e 2312 del 13 ottobre 2003.

3.2. Le spese di amministrazione generale.

All'interno di questo comparto assumono un peso rilevante le spese per il personale della Giunta (UPB 1.2.01.01), previste complessivamente in 179,6 milioni di euro, inferiore allo stanziamento complessivo assestato degli anni 2002 (181,2 milioni di euro; -0,88%) e superiore a quello preventivo 2003 (177,6 milioni di euro; +1,1%).
Per quanto riguarda l'espansione eccessiva della spesa per il personale verificatesi negli anni precedenti, anche per il riflesso che esercita sulle altre componenti della spesa medesima, si ribadisce la necessità di un rigoroso controllo della politica del personale con la messa a punto di una normativa che consenta una riduzione degli organici della Regione e degli enti strumentali, che appaiono assolutamente incompatibili con la condizione della finanza regionale.
Aumentano rispetto al 2003, le spese per il funzionamento del Consiglio Regionale (UPB 1.1.01.01), cui sono destinati 61,85 milioni di euro contro i 60 milioni dell’anno precedente.
L'ammontare complessivo delle spese per Amministrazione generale finanziate con risorse autonome comunque diminuisce rispetto al 2003, passando da 296,9 milioni di euro dell’anno precedente a 287,7 milioni di euro del 2004. Ciò è dovuto, oltre ad una minore previsione di spesa per consulenze e commissioni varie anche allo sforzo di razionalizzare le spese di funzionamento (-11 milioni di euro in sede di previsione rispetto al 2003), in particolare di quelle telefoniche ed informatiche.
La spesa complessiva dell’area dei Servizi generali, compresi i fondi a destinazione vincolata, è pari a 305,4 milioni, contro i 321,8 milioni del 2003, con una diminuzione complessiva del 5,2%. Le spese dell’area finanziate con risorse autonome ammontano a 287,4 milioni di euro (296,9 milioni nel 2003; -3,2%) ed assorbono il 36,3% dei fondi regionali liberi da vincoli di destinazione.

3.3.  Le spese per favorire lo sviluppo economico.

Le risorse più consistenti volte a favorire lo sviluppo economico della regione sono quelle afferenti al programma Operativo regionale (POR) della Calabria che ammontano a complessivi 459 milioni di euro, di cui 206,2 milioni di euro quale annualità 2004 ed il resto provenienti dalle annualità non impegnate nel corso degli esercizi precedenti (Programma 2.1). Più in dettaglio, per quanto riguarda i sistemi locali di sviluppo le risorse disponibili risultano essere circa 311 milioni di euro (di cui 93 milioni di euro per lo sviluppo dell’imprenditoria locale, 35,1 milioni di euro per lo sviluppo dei sistemi locali di offerta turistica, 177 milioni di euro per quanto riguarda l’agricoltura e 5,4 milioni di euro per l’acquicoltura e pesca) mentre quelle destinate all’Asse 6 “Reti e nodi di Servizio” ammontano a 147 milioni di euro, di cui 126 milioni di euro per la valorizzazione del settore dei “Trasporti” e 21 milioni di euro per il settore delle “Telecomunicazioni”.
Per quanto riguarda invece gli ulteriori programmi regionali a favore dei sistemi locali di sviluppo (Programma 2.2), le risorse fra i diversi settori di intervento sono così suddivise:
● 14,6 milioni di euro circa per interventi nel settore del turismo (funzione obiettivo 2.2.01), di cui 6,6 milioni di euro per lo sviluppo delle strutture turistiche (UPB 2.2.01.03) e 6,9 milioni di euro per la promozione turistica (UPB 2.2.01.04);
● 45,6 milioni di euro per interventi nel settore dell’industria, dell’artigianato e delle PMI (funzione obiettivo 2.2.02), in gran parte destinati ad incentivazioni e agevolazioni finanziarie alle Pmi (UPB 2.2.02.02 - 43,7  milioni di euro); 
● 5,6 milioni di euro per interventi nel settore del commercio e delle manifestazioni fieristiche (funzione obiettivo 2.2.03);
● 205,8 milioni di euro per il settore primario (funzione obiettivo 2.2.04), utilizzati per la ricerca, sperimentazione e divulgazione (5,8 milioni euro – UPB 2.2.04.01); per le organizzazioni professionali agricole e le associazioni dei produttori (1,1 milioni di euro - UPB 2.2.04.02); per il finanziamento delle agenzie preposte allo sviluppo del settore agricolo, fra cui l’ARSSA (38,4 milioni di euro – UPB 2.2.04.03); per il miglioramento del patrimonio zootecnico (4,2 milioni di euro – UPB 2.2.04.04); per il sostegno alla cooperazione (0,2 milioni di euro – UPB 2.2.04.05); per le passività onerose in agricoltura (4,1 milioni di euro – UPB 2.2.04.06); per il ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali (91,5 milioni di euro - UPB 2.2.04.07); per interventi strutturali nelle imprese (52,4 milioni di euro – UPB 2.2.04.08); per l’impiego delle risorse idriche a fini irrigui e di bonifica (7,2 milioni di euro – UPB 2.2.04.09); 
● 5,6 milioni di euro per interventi a favore della caccia e pesca (funzione obiettivo 2.2.06);
● 359,7 milioni di euro per lo sviluppo del sistema dei trasporti regionali (Programma 2.3) ed in particolare 32,2 milioni di euro per interventi sulla viabilità regionale e locale (UPB 2.3.01.01); 209 milioni di euro per la gestione delle aziende che eserciscono il servizio di trasporto pubblico locale (UPB 2.3.01.02); 2,7 milioni di euro circa per la mobilità ciclistica (UPB 2.3.01.03); 3,8 milioni di euro per le infrastrutture portuali (funzione obiettivo 2.03.02); 109,9 milioni di euro per interventi per la gestione delle Ferrovie della Calabria (funzione obiettivo 2.3.03); 1,0 milioni di euro per interventi destinati allo sviluppo del sistema aeroportuale (UPB 2.3.04.01); 0,9 milioni di euro per partecipazioni societarie nel settore dei trasporti su strada (funzione obiettivo 2.3.05);
● 168,2 milioni di euro per la programmazione negoziata (Programma 2.4), destinate all’Accordo di Programma quadro “Infrastrutturazione per lo sviluppo locale” per  64,5 milioni di euro (UPB 2.4.01.01) e all’APQ “Sistema delle infrastrutture di trasporto” per 103,7 milioni di euro (UPB 2.4.01.03);
● 11 milioni di euro per i programmi di iniziativa comunitaria (Programma 2.6), in particolare per il Leader+.
Complessivamente, quindi, le risorse destinate all’Area 2 ammontano ad oltre 1.277 milioni di euro, di cui oltre la metà riguardano somme non impegnate nel corso degli esercizi precedenti.  La quota 2004 a carico del bilancio regionale è pari a 162,3 milioni di euro ed assorbe il 20% circa delle risorse libere.

3.4   Le spese per l’uso, la salvaguardia del territorio e l'ambiente.

I finanziamenti di maggior rilevanza, a parte le somme stanziate per gli interventi afferenti al POR Calabria, attengono in particolare:
agli interventi per la protezione ambientale (funzione obiettivo 3.2.01) per 29,5 milioni di euro, di cui 24,1 milioni di euro per attività di educazione ambientale e per la tutela e valorizzazione dell’ambiente (UPB 3.2.01.01), 3,6 milioni di euro per le royalties da trasferire a Crotone e ai comuni adiacenti (UPB 3.2.01.05), 1,3 milioni di euro per il trattamento dei rifiuti (UPB 3.2.01.02);
alla politica per la casa (funzione obiettivo 3.2.02) per 618,8 milioni di euro, destinati in gran parte (591,0 milioni di euro – UPB 3.2.01.01) ad interventi di edilizia pubblica residenziale agevolata e sovvenzionata e al fondo nazionale per l’accesso delle abitazioni in locazione (20 milioni di euro – UPB 3.2.02.06);
alla realizzazione di opere di interesse pubblico di competenza degli enti locali (UPB 3.2.03.01) per 37 milioni di euro, somma che  comprende anche le estinzioni di passività inerenti alle leggi regionali n. 11/74 e n.24/86;
ad interventi straordinari per il ripristino dello stato dei luoghi a seguito di calamità naturali (UPB 3.2.04.02) per 237,7 milioni di euro;
ad interventi per la difesa del suolo e la prevenzione del rischio idraulico e idrogeologico (UPB 3.2.04.03) per 66,9 milioni di euro;
alla tutela del patrimonio forestale (UPB 3.2.04.05), in particolare per l’attività di forestazione (236,2 milioni di euro – capitoli 2233202 e 2233211);
alla valorizzazione e salvaguardia della montagna (UPB 3.2.04.04) per 9,2 milioni di euro;
ad interventi per l’approvvigionamento idrico (UPB 3.2.05.01) per 94,5 milioni di euro, di cui 63,8 milioni di euro per la gestione e manutenzione degli acquedotti regionali (UPB 3.2.05.01-capitoli 2211103 e 32050125);
all’intesa istituzionale di programma per la salvaguardia del territorio (Programma 3.3) per complessivi 125,8 milioni di euro, di cui 24,9 derivanti da residui di stanziamento dell’ex Apq “Forestazione”, 34,3 milioni di euro per interventi infrastrutturali nelle aree depresse, 66,5 milioni di euro per l’Apq “Ciclo integrato delle acque”.  
Per quanto riguarda la politica degli investimenti delineata nel POR 2000-2006 della Calabria, la somma complessiva stanziata per l’Asse 1 “Risorse naturali” ammonta a complessivi 252,2 milioni di euro, di cui 96,5 milioni di euro relativi all’annualità 2004. Per quanto riguarda la distribuzione fra i diversi sottoassi, 116,6 milioni di euro sono destinati al Settore “Acqua e Suolo” (UPB 3.1.01.01), 125 milioni di euro al settore “Ambiente” (UPB 3.1.01.02) e 10,1 milioni di euro nel settore “Energia” (UPB 3.1.01.03). La somma disponibile per gli investimenti inerenti all’Asse 5 ”Città” ammonta a 156,1 milioni di euro, di cui 124 rinvenienti dagli esercizi precedenti poiché non utilizzati. 

3.5. Le spese per la scuola, la formazione professionale, la ricerca e          l’innovazione, il lavoro.

Il POR della Calabria prevede nell’ambito dell’Asse 3 “Risorse umane” una somma complessiva di 240,1 milioni di euro, di cui 84,1 quale annualità 2004. Le predette risorse sono destinate per 182,3 milioni di euro alle politiche del lavoro e della formazione professionale (UPB 4.1.01.01); per 36,6 milioni di euro al sistema scolastico (UPB 4.1.01.02); per 21,2 milioni di euro alla ricerca e l’innovazione (UPB 4.1.01.03). In tale contesto sono previsti interventi volti alla risoluzione del problema della disoccupazione, alla qualificazione ed aggiornamento del personale destinato ai servizi per l’impiego, alla realizzazione di un’efficace politica regionale della formazione professionale, alla prevenzione della dispersione scolastica e formativa, alla flessibilità del mercato del lavoro, all’emersione del lavoro irregolare, alla creazione di nuova imprenditorialità, all’adeguamento, qualificazione e potenziamento delle infrastrutture e tecnologie del sistema scolastico, alla ricerca ed innovazione.
Per quanto riguarda gli altri interventi in favore dell’istruzione gli stanziamenti più rilevanti riguardano l’edilizia scolastica, per 4,2 milioni di euro (UPB 4.2.01.01); il diritto allo studio (UPB 4.2.02.01 e UPB 4.2.02.02), per complessivi 43,8 milioni di euro; lo sviluppo del sistema universitario (UPB 4.2.02.03) per 1,9 milioni di euro circa.
Agli interventi in favore di politiche attive per il lavoro (funzione obiettivo 4.3.02) la disponibilità complessiva di risorse ammonta a 54,8 milioni di euro, di cui  10 milioni di euro per i progetti relativi al sollievo della disoccupazione nei comuni di S.Giovanni in Fiore, Acri, Nardodipace, Comunità Montana di Verbicaro, Fabrizia, Casabona, S.Demetrio Corone (UPB 4.3.02.02 – capitolo 2323201); 5 milioni di euro per il fondo regionale inerente alla stabilizzazione degli LSU e LPU di cui alla nuova legge regionale n.20/2003; 8,3 milioni di euro per far fronte al pagamento dei sussidi per gli Lpu fino a tutto giugno 2004; 0,4 milioni di euro per gli interventi in materia di politiche del lavoro e di servizi per l’impiego in attuazione del decreto legislativo n.469/97 (UPB 4.3.02.03 – capitolo 2233222); 1,6 milioni di euro per favorire l’emersione del lavoro irregolare (UPB 4.3.02.05); 5 milioni di euro per il diritto al lavoro dei disabili (UPB 4.3.02.06); 11,6 milioni di euro per gli oneri contributivi degli apprendisti artigiani (UPB 4.3.02.08).
Agli interventi per le pari opportunità (funzione obiettivo 4.3.03) sono destinati 1,2 milioni di euro circa, di cui 0,5 milioni per l’attuazione di interventi a favore dell’imprenditoria femminile (UPB 4.3.03.01 – capitolo 2233110), 200 mila euro per l’attuazione del “Progetto donna” (capitolo 3132108, UPB 4.3.03.02), 250 mila euro per le pari opportunità di cui alla legge regionale n.4/87, da trasferire al Consiglio Regionale (UPB 4.3.03.02 – capitolo 43030201), 309 mila euro per il finanziamento delle attività delle consigliere di parità (capitolo 43030201).
E’ previsto infine per il Programma di iniziativa comunitaria EQUAL (Programma 4.5) un investimento complessivo di 17,4 milioni di euro.

3.6 Le spese per le attività culturali, sportive, ricreative e del culto

Il POR della Calabria prevede nell’ambito dell’Asse 2 “Risorse culturali” un intervento complessivo pari a 60,4 milioni di euro, di cui 15,6 milioni di euro relativi all’annualità 2004. Tale somma è destinata alla valorizzazione del patrimonio culturale, archeologico, architettonico e paesaggistico della regione.
Per quanto riguarda gli altri interventi relativi all’area in questione finanziati con la quota in libera disponibilità, gli stanziamenti più rilevanti riguardano la tutela e valorizzazione dei beni culturali (UPB 5.2.01.01 – 1,9 milioni di euro), la diffusione della cultura (UPB 5.2.01.02 – 6 milioni di euro), la promozione dello sport e del tempo libero (UPB 5.2.02.01 – 0,07 milioni di euro), l’impiantistica sportiva (UPB 5.2.02.02 – 1,1 milioni di euro), i centri polivalenti per i giovani (UPB 5.2.02.03 – 0,35 milioni di euro), gli interventi a favore delle opere di culto e di ministero pastorale (UPB 5.2.03.01- 2,6 milioni di euro). 

3.7 Le spese per garantire i servizi alla persona.

Come già specificato nei paragrafi precedenti, le spese dell’area di cui trattasi ammontano a circa 3.238,2 milioni di euro circa, di cui 2.453 milioni di euro riguardano la quota del fondo sanitario nazionale di parte corrente,  compresa la quota integrativa di 316 milioni di euro circa, la cui erogazione è subordinata al rispetto del già menzionato patto di stabilità (UPB 6.1.01.01 capitoli 4211103 e 61010155). Tale quota, pur rappresentando una percentuale rilevante sull’intera spesa prevista dal bilancio regionale, appare in ogni caso insufficiente rispetto alle reali necessità e richiede, quindi, ancora di più la necessità di una gestione ottimale della spesa sanitaria, onde evitare l’ulteriore crescita dei disavanzi a carico del bilancio regionale, la proliferazione degli atti giudiziali di pignoramento, nonché i provvedimenti restrittivi previsti nel caso del non rispetto del patto di stabilità, già richiamato nei capitoli precedenti. L'azione della Regione Calabria in tale campo, pertanto, deve assicurare, anche attraverso l’immediata approvazione del piano sanitario regionale, una più adeguata "performance" delle strutture sanitarie nel territorio, tale da garantire migliori servizi accompagnati da riduzione dei costi.
Per quanto riguarda gli altri interventi relativi all’area in questione gli stanziamenti più rilevanti riguardano:
per 33,5 milioni di euro la quota interessi per ammortamento mutui relativi al ripiano dei disavanzi del servizio sanitario regionale (UPB 6.1.01.02), di cui 28,2 a carico del bilancio regionale;
per 85 milioni di euro la quota capitale dei suddetti mutui (UPB 6.1.01.03), di cui 44,4 a carico del bilancio regionale;
per 1,7 milioni di euro il finanziamento di associazioni, enti ed organismi che operano nel campo sanitario (UPB 6.1.01.04);
per 4,4 milioni di euro i fondi destinati alla lotta alle principali patologie (funzione obiettivo 6.1.02);
per 17,2 milioni di euro gli interventi per la tutela dei soggetti deboli (funzione obiettivo 6.1.03);
per 1,9 milioni di euro la sanità pubblica veterinaria (UPB 6.1.04.01);
per 3,3 milioni di euro l’informazione e l’educazione sanitaria (UPB 6.1.04.02);
per 10,1 milioni di euro la formazione specifica del personale sanitario (UPB 6.1.05.01);
per 8,1 milioni di euro la creazione di un nuovo sistema informativo sanitario (UPB 6.1.05.03);
per 1,1 milioni di euro progetti speciali di ricerca finalizzata (UPB 6.1.05.04)
per 117 milioni di euro l’ammodernamento e la riqualificazione del patrimonio sanitario (funzione obiettivo 6.1.06);
per 3,1 milioni di euro per lo svolgimento di compiti e funzioni trasferiti alla Regione in materia sanitaria (emotrasfusi - funzione obiettivo 6.1.08);
per 35,1 milioni di euro gli interventi di solidarietà sociale (funzione obiettivo 6.2.01), di cui 30,8 milioni di euro per la gestione dei servizi socio-assistenziali (UPB 6.2.01.02), 1,7 milioni per il sostegno economico in favore di soggetti affetti da gravi patologie (UPB 6.2.01.04), 1,5 milioni di euro per le iniziative a favore dell’emigrazione e dell’immigrazione (UPB 6.2.01.06), 0,48 milioni di euro per collaborazione con associazioni ed organismi vari che operano nel campo socio assistenziale e del volontariato (UPB 6.2.01.07)

3.8. Le spese per la difesa civile e la sicurezza

L’intervento previsto per l’intera area ammonta a complessivi 12,8 milioni di euro, di cui 12,3 milioni di euro per la protezione civile e gli interventi di emergenza (funzione obiettivo 7.1.01) e 0,5 milioni di euro per la sicurezza dei cittadini ed in particolare per l’ordinamento della polizia municipale (funzione obiettivo 7.2.01).

3.9. Gli oneri non ripartibili

I fondi speciali per far fronte agli oneri derivanti dai provvedimenti legislativi che si perfezioneranno dopo l’approvazione del bilancio ammontano complessivamente a 8,5 milioni di euro, di cui 0,5 milioni di euro per leggi di parte corrente e 8 milioni per interventi in capitale. Di questi ben 7 milioni di euro sono accantonati per finanziare il disegno di legge inerente il piano delle opere pubbliche da attuare ai sensi della legge regionale n.24/87.
Nell’ambito dei fondi di riserva, il cui ammontare è pari a 21 milioni di euro complessivi, oltre 15 milioni di euro sono accantonati per garantire la copertura della spesa diversa da quella inerente il servizio sanitario regionale, derivante da atti giudiziali di pignoramento per gli anni che vanno dal 1998 al 2002, non ancora regolarizzati per inadempienza del settore legale che non trasmette alla competente Ragioneria generale i dati necessari per la identificazione della spesa e, quindi, la corretta imputazione della stessa.
Devono essere reperite, inoltre, in sede di assestamento, risorse finanziarie per ulteriori 6 milioni di euro circa, inerenti i pignoramenti subiti dalla Regione per l’anno 2003, così come comunicato dal Tesoriere regionale a chiusura dell’esercizio precedente.

4. I RESIDUI

4.1 I residui attivi

Dopo aver effettuato la chiusura dei conti relativi alla gestione dell'esercizio finanziario 2003, nel bilancio di previsione 2004 sono esposti residui attivi per circa 4.315 milioni di euro e residui passivi per circa 1,513,8 milioni di euro.
I residui attivi - depurati di 175,1 milioni di euro quale fondo cassa presso la Tesoreria centrale - ammontano a complessivi euro 4.140 milioni di euro circa, con una diminuzione  di 1.200 milioni di euro rispetto alla consistenza netta di 5.340 miliardi di euro risultante alla fine dell'esercizio 2002.
La struttura dei residui attivi evidenzia, comunque, che una parte consistente di essi (3.943 milioni di euro) proviene dagli stanziamenti di un numero limitato di UPB e capitoli dell’entrata, il cui peso è pari all’84,3 % del totale dei residui. In particolare:
● 536,8 milioni di euro riguardano l’IRAP (UPB 1.1.04 - capitolo 1101111);
● 91,4 milioni di euro sono relative alla mancata erogazione della compartecipazione regionale IVA (UPB 1.2.02 – capitolo 1202108);
● 107,6 milioni di euro riguardano la quota del fondo perequativo nazionale per la realizzazione degli obiettivi di solidarietà interregionale (UPB 1.2.03 – capitolo 2101101);
● 184,8 milioni di euro riguardano l’addizionale IRPEF (UPB 1.1.05 - capitolo 1101112);
● 42,1 milioni di euro relativi all’accisa sulla benzina (UPB 1.2.01 – capitolo 1201102);
● 124 milioni di euro riguardano la copertura dei disavanzi del comparto sanitario relativi ad anni pregressi (UPB 2.1.08 – capitoli 21080053 e capitoli 21080054);
● 1.377,8 milioni di euro riguardano i contributi a carico dello Stato e dell’UE per l’attuazione del POR 2000-2006 (UPB 2.3.01 – UPB 4.4.22 – UPB 4.6.01);
● 121,9 milioni di euro riguardano le assegnazioni inerenti la programmazione negoziata e le intese istituzionali di programma (Upb 4.4.12);
● 100,7 milioni sono relativi a residui da fondi per i programmi regionali di sviluppo (UPB 4.4.32 – capitolo 2102205);
● 149,4 milioni di euro sono relativi ai fondi per i piani triennali di sviluppo per il Mezzogiorno (UPB 4.4.33);
● 80,9 milioni di euro riguardano assegnazioni inerenti al fondo di solidarietà nazionale in agricoltura a seguito di calamità naturali (UPB 4.5.03);
● 387,1 milioni di euro riguardano i contributi versati ai comuni dall’utenza per l’approvvigionamento idrico e che i comuni non versano alla Regione (UPB 3.4.03 - capitolo 3601105);
● 248 milioni di euro che riguardano entrate per l’assunzione di mutui (categoria 5.1);
● 110,7 milioni di euro derivanti da contributi per l'attuazione del Quadro Comunitario di sostegno 1994/1999, compresi Leader, Pic e multiregionali;
● 251,7 milioni di euro sono relativi alle contabilità speciali;
● 28,2 milioni quale rimborso da parte dell’Afor per gli stipendi, retribuzioni ed assegni fissi del personale regionale addetto ai servizi dell’azienda (capitolo 3601102);
Le difficoltà di cassa - correlate in buona misura anche all'andamento dei residui attivi - compromettono il corretto svolgimento dei compiti istituzionali dell'Ente Regione, a causa della ricordata politica della spesa, in termini restrittivi, imposta dal Governo centrale come manovra di politica economico-finanziaria. Tale difficoltà, negli ultimi anni, è stata aggravata, anche dalle anticipazioni che la Regione ha operato per le spese inerenti al servizio acquedotti, nonché per tutta una serie di spese per investimenti con finanziamento a carico dello Stato, per le quali i competenti settori non hanno attivato le procedure amministrative atte a consentire il trasferimento delle risorse relative da parte dei Ministeri interessati. Ciò impone l'adozione di provvedimenti correttivi e l’individuazione delle responsabilità dei dirigenti inadempienti, anche in relazione a quanto previsto dall’art.43, comma 9, lett. g), della legge regionale 4.2.2002, n.8.

4.2 I residui passivi

Crescono anche i residui passivi propri, che passano dai 586,5 milioni del 2001 (al netto delle contabilità speciali) ai 1.015 milioni di euro del 2002, ai 1.513 del 2003 facendo registrare un incremento complessivo annuo di 500 milioni di euro circa all’anno. Tale fatto è comunque dovuto alla nuova legge di contabilità (art.52, commi 2 e 4) che ha modificato i termini di conservazione nel conto dei residui propri delle somme impegnate e non liquidate entro la fine dell’esercizio, spostandolo da uno a due anni se trattasi di spesa di natura corrente e da due a sette anni se trattasi di spesa in conto capitale.
Aumentano, malgrado ciò, anche i residui passivi perenti, che passano dai 701,8 milioni di euro del 2001 ai 374 milioni di euro del 2002 (grazie al grosso lavoro di “pulizia” effettuato ad inizio 2003) ai 384 milioni del 2003, con un incremento, nell’ultimo anno, di 10 milioni di euro circa in valore assoluto e del 2,6 in termini percentuali. Tale dato è però la risultate di un andamento opposto fra i fondi perenti di parte corrente ed i fondi perenti di parte in conto capitale. Infatti, mentre i primi passano dai 125 milioni di euro del 2002 ai 176 attuali, i secondi scendono da 248 milioni ai 207 del 2003.
La circostanza che i perenti di nuova formazione hanno riguardato, proprio per effetto della nuova legge di contabilità, solo impegni non liquidati di parte corrente per un importo non superiore ai 70 milioni di euro, induce a pensare, da un lato, all’esistenza di una certa quantità di impegni generici effettuati dai dipartimenti e, dall’altro, alla lentezza eccessiva degli apparati regionali nel realizzare la spesa (sia in capitale che corrente).

4.3 Le somme complessive non spese alla fine dell'esercizio 2003.

Nell'esame delle risultanze della gestione finanziaria inerente all'esercizio 2003, si ha la possibilità di verificare come i residui attivi e passivi che sono contabilizzati alla fine dell'esercizio, sono il risultato di due distinte componenti: la prima è indubbiamente rappresentata dalle somme dei residui rimaste da incassare e da pagare, che costituiscono una specie di cartina di tornasole della "capacità di smaltimento" della Regione; la seconda è, al contrario, rappresentata dai mancati incassi e pagamenti della gestione di competenza, che si riversano in quella dei residui e che danno invece un’indicazione sulla "capacità di realizzazione" della Regione stessa.
In particolare, se si sommano le componenti finanziarie negative e cioè i residui passivi propri (al netto delle contabilità speciali), pari a 1.513 milioni di euro circa, i residui perenti agli effetti amministrativi, pari a 384 milioni di euro, i residui di stanziamento (che in quanto economie, in gran parte con vincolo di destinazione, sono riprodotte attraverso l'avanzo di amministrazione applicato al bilancio 2003), pari a 2.461 milioni di euro, si ottiene la somma complessiva comunque non spesa alla fine dell'esercizio 2003 ammontante a 4.358 (3.762 milioni di euro nel 2002, 3.490 milioni di euro nel 2001), prescindendo dalla provenienza. Questi ultimi dati espongono, sia pure in modo grossolano, il grado di "efficienza" dell'amministrazione regionale, e quindi un parametro di giudizio "politico" per gli inevitabili corollari che ne discendono. E' innegabile, infatti, un’eccessiva lentezza dei processi di spesa regionali, che va sempre peggiorando, il cui aspetto contabile è quello più vistoso ma che è originata da problematiche ben più complesse. Ciò richiede, infatti, urgenti interventi in materia di personale per elevare il livello della qualità della dirigenza, per una diversa organizzazione e distribuzione territoriale delle risorse umane, oltre alla ormai improcrastinabile implementazione di un sistema di controllo di gestione adeguato alle caratteristiche e alle esigenze di cambiamento della regione.

5. IL COLLEGATO ALLA LEGGE FINANZIARIA REGIONALE 2004

Come è noto l'art.3, comma 4, della legge regionale n.8/2002 prevede la possibilità per la Giunta regionale di adottare disegni di legge collegati alla legge finanziaria regionale, recanti modifiche ed integrazioni di tipo ordinamentale e procedurale, che non comportino variazioni di entrata e di spesa alla normativa vigente e contenenti disposizioni non prevedibili nella legge finanziaria stessa.
In tale ottica la Giunta regionale ha presentato al Consiglio regionale un disegno di legge relativo a "Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale-finanziario" che provvede ad introdurre la base giuridica per dare contenuto sostanziale ad alcuni stanziamenti di spesa di carattere obbligatorio previsti nel bilancio 2004 alcuni dei quali erano stati già previsti nella variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2003, non approvata.
Nel disegno di legge sono inoltre contenute alcune norme a carattere esclusivamente normativo fra le quali si evidenzia quella relativa alla definizione più puntuale dei criteri di approvazione del bilancio degli Enti strumentali della Regione.

 

Art. 1
Bilancio di competenza -Stato di previsione dell'entrata e della spesa

          1. E' approvato in EURO 7.574.399.043,03 lo stato di previsione di competenza delle unità previsionali di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2004, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A - 2^ colonna).
          2. E' approvato in EURO 2.918.355.000,00 lo stato di previsione di competenza del totale delle contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2004, annesso alla presente legge (tabella A 2^ colonna - riga contabilità speciali).
          3. E' autorizzato l'accertamento dei tributi e delle altre entrate per l'anno 2004.
        4. E' approvato in EURO 7.574.399.043,03 lo stato di previsione di competenza delle unità previsionali di base della spesa della Regione per l'anno finanziario 2004, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B - 2^ colonna).
          5. E' approvato in EURO 2.918.355.000,00 lo stato di previsione di competenza del totale delle contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno finanziario 2004, annesso alla presente legge (tabella B – 2^ colonna - riga contabilità speciali).
          6. E' autorizzata l'assunzione di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.

Art. 2
Bilancio di cassa - Stato di previsione dell'entrata e della spesa

          1. E' approvato in EURO 8.516.960.116,03 lo stato di previsione di cassa delle unità previsionali di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2004, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A - 3^ colonna).
          2. E' approvato in EURO 3.170.115.327,67 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2004, annesso alla presente legge (tabella A – 3^ colonna - riga contabilità speciali).
        3. Sono autorizzate le riscossioni ed il versamento dei tributi e delle entrate per l'anno 2004.
          4. E' approvato in EURO 8.080.754.265,83 lo stato di previsione di cassa delle unità previsionali di base della spesa della Regione per l'anno finanziario 2004, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B - 3^ colonna).
        5. E' approvato in EURO 2.918.845.474,15 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno finanziario 2004, annesso alla presente legge (tabella B 3^ colonna - riga contabilità speciali).
          6. E’ autorizzato il pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.

Art. 3
Residui attivi e passivi presunti

          1. E' approvato in EURO 4.063.467.413,76 il totale dei residui attivi presunti delle unità previsionali di base al 1° gennaio 2004, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A -1^ colonna ).
          2. E' approvato in EURO 251.760.327,67 il totale dei residui attivi presunti delle contabilità speciali al 1° gennaio 2004, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A – 1^ colonna - riga contabilità speciali).
          3. E' approvato in EURO 1.513.317.927,81 il totale dei residui passivi presunti delle unità previsionali di base al 1° gennaio 2004, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge ( tabella B – 1^ colonna).
          4. E' approvato in EURO 490.474,15 il totale dei residui passivi presunti delle contabilità speciali al 1° gennaio 2004, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella B 1^ colonna - riga contabilità speciali).

Art. 4
Quadro generale riassuntivo

          1. E' approvato il quadro generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del bilancio di competenza e di cassa della Regione per l'anno finanziario 2004, annesso alla presente legge, ai sensi all'art. 14, comma 1, lett. a), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Art. 5
Classificazione della entrata e della spesa

          1. Le entrate della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'art. 11 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le categorie e le unità previsionali di base delle entrate sono approvate nell'ordine e con la denominazione indicate nel relativo stato di previsione (tabella A).
          2. Le spese della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'art. 12 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le aree di intervento, i livelli programmatici di intervento, le funzioni obiettivo e le unità previsionali di base sono approvati nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato di previsione (tabella B).

Art. 6
Bilancio pluriennale

          1. E' approvato il bilancio pluriennale della Regione per l'arco di tempo relativo agli anni 2004/2006 allegato al bilancio annuale, ai sensi dell'art. 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Art. 7
Residui perenti

          1. E' autorizzata la iscrizione, nelle apposite UPB dello stato di previsione della spesa 8.3.01.01 (parte corrente) e 8.03.01.02 (parte in conto capitale), degli impegni di spesa regolarmente assunti negli esercizi precedenti, che sono caduti in perenzione amministrativa alla chiusura dell'esercizio 2003 a norma dell'art. 52, commi 3 e 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 che si prevede possono essere reclamati dai creditori nel corso dell'esercizio finanziario 2004.
          2. La copertura finanziaria della spesa autorizzata al precedente comma, ammontante a complessivi EURO 384.032.224,38 - di cui EURO 176.852.019,76 di parte corrente e EURO 207.180.204,62 di parte in conto capitale, è garantita da quota parte del saldo finanziario positivo (avanzo d'amministrazione).

Art. 8
Esercizio delle funzioni trasferite dallo Stato

          1. Fino a quando non sia diversamente disposto da leggi regionali, alle spese per l'esercizio delle funzioni trasferite alla Regione si provvede, nei limiti dei capitoli iscritti nello stato di previsione della spesa, sulla base della normativa statale in quanto applicabile.

Art. 9
Variazioni al bilancio

          1. La Giunta regionale, nel corso dell'esercizio finanziario 2004, è autorizzata ad effettuare variazioni al bilancio di previsione 2004 in conformità alle disposizioni di cui all'art. 23, comma 2, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Art. 10
Allegati del bilancio

          1. Sono approvati i seguenti allegati:
              -   Allegato n. 1, concernente l'elenco delle spese finanziate in tutto o in parte con la disponibilità costituita dal saldo finanziario positivo (art. 13 - comma 2 - della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8);
              -   Allegato n. 2, concernente il prospetto che mette a rapporto, per unità previsionale di base, gli stanziamenti di competenza relativi alle entrate derivanti da assegnazioni statali e comunitarie, con i correlati stanziamenti di competenza relativi alla spesa (art. 14, comma 1, lett. a), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8).

Art. 11
Pubblicazione

          1. La presente legge entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.