27 luglio 2010    

I Consigli regionali chiedono un ridimensionamento dei tagli


Ecco l’ ORDINE DEL GIORNO approvato dalla  Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita in Assemblea plenaria il 26 luglio 2010. In relazione al disegno di legge di conversione del decreto‐legge n. 78 del  2010, “misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e competitività economica in corso di esame alla Camera dei deputati (C.3628) e già approvato dal Senato della Repubblica, con riferimento ai profili procedurali che investono le specifiche responsabilità
istituzionali dei presidenti di Assemblea a garanzia di tutte le parti e delle comunità
regionali nella loro interezza ha condiviso le seguenti valutazioni:
a. Viene premesso e condiviso il quadro della finanza pubblica e la necessità di concorrere da parte di tutti i livelli istituzionali al risanamento dei conti pubblici della Repubblica nella difficile congiuntura economica che l’Italia e l’ Unione europea stanno attraversando;
b. A tal fine è necessario il tempestivo coinvolgimento delle Assemblee a configurare le basi di discussione della trattativa in corso che si concluderà nell’intreccio tra la configurazione del nuovo patto di stabilità interno, nella formazione della decisione di finanza pubblica, e il varo dei decreti di attuazione del federalismo fiscale, prevedendo la partecipazione delle Assemblee legislative regionali alla istituenda Commissione straordinaria per la verifica dei costi di funzionamento di tutte le pubbliche amministrazioni;
c. In qualità di presidenti delle Assemblee sentiamo il dovere di sottolineare i profili di metodo e di rispetto delle procedure fissate dalla legislazione vigente a garanzia della trasparenza dei procedimenti;
d. Facciamo riferimento alla svolta segnata dalle due importanti riforme di sistema approvate nel 2009: la legge n. 42 sul federalismo fiscale e la legge n. 196 di riforma della contabilità pubblica nel senso di prevedere che i diversi livelli di governo concorrano alla ripartizione dei vincoli di finanza pubblica ed in particolare di quelli loro attribuiti nella attuazione degli obiettivi di stabilità e crescita fissati in sede europea:
• la legge 42 prevede un nuovo quadro di procedure per la convergenza delle politiche statali e regionali verso obiettivi di ordine finanziario e di prestazioni essenziali in materia sociale e di reti infrastrutturali. In particolare la legge n. 42 all’articolo 18 definisce, in stretta relazione con le fasi salienti della determinazione del ciclo di bilancio, il percorso di convergenza per le Regioni mediante norme di coordinamento dinamico della finanza pubblica; inoltre all’articolo 28 stabilisce norme di salvaguardia finanziaria per l’attuazione del federalismo fiscale;La Conferenza dei Parlamenti regionali
• La legge 196 ha previsto che il Governo, nell’ambito della formazione della decisione di finanza pubblica, invii alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica (prevista dall’art. 5 della 42) le linee guida per la ripartizione degli obiettivi finanziari degli enti territoriali (art. 8 della 196). Nell’ambito di tale procedura viene definito il quadro di riferimento normativo del Patto di stabilità interno;
e. Queste procedure garantiscono che le Regioni potranno avere la possibilità di discutere le decisioni, a loro carico, sia con riferimento agli importi e le modalità delle correzioni richieste, sia con riferimento a quanto stabilito per gli altri livelli di governo; salvaguardando un criterio di proporzionalità tra le funzioni attribuite a ciascun comparto e la dotazione di risorse necessarie a finanziare le funzioni stesse, come previsto dall’art. 119, Titolo V della Costituzione;
f. Le nuove procedure di finanza pubblica potranno funzionare tanto meglio quanto più saranno contestualmente portate ad avanzati stati di attuazione le deleghe previste dalla legge 42 del 2009 con la emanazione dei decreti legislativi fondamentali in materia di entrate degli enti territoriali e di fabbisogni, in modo da realizzare in maniera unitaria il processo di federalismo fiscale tra Comuni, Province e Regioni;
g. In questo quadro si ribadisce la volontà del sistema delle Assemblee legislative regionali, nell’ambito di quanto costituzionalmente loro riconosciuto, o di operare insieme al Parlamento nazionale per l’armonizzazione delle procedure contabili come garanzia della trasparenza e oggettività delle basi informative e conoscitive verso tutte le parti politiche e i diversi livelli territoriali; o di adoperarsi al fine di determinare una riduzione dei costi di funzionamento delle rispettive Amministrazioni anche per il triennio 2011‐2013 sulla scorta di quanto già progressivamente effettuato negli scorsi anni e di quanto predisposto dalla manovra per concorrere al risanamento dei conti pubblici; o di impegnarsi per un rafforzamento della cooperazione tra le Assemblee ed i Governi regionali al fine di determinare in modo condiviso con i rispettivi territori le linee di bilancio ed il quadro delle politiche pubbliche regionali più idonei al momento istituzionale in fieri;
La Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome:
a) ritiene improcrastinabile, anche alla luce della centralità crescente delle questioni connesse al quadro della finanza pubblica e della necessità di condividere responsabilità crescenti tra livello centrale e autonomie locali e Regioni, di superare il bicameralismo perfetto con la costituzione di una Camera delle autonomie. Ogni ulteriore indugio in
tal senso comprometterà la volontà di realizzare un sistema istituzionale coerente con le aspettative dei cittadini;
b) ritiene indispensabile riattivare tutti i tavoli istituzionali che consentano di garantire alle  Regioni il raggiungimento di obiettivi istituzionali differenziati, in un quadro di federalismo unitario, nel pieno rispetto dei principi sanciti dall’art. 5 della Costituzione e della determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali  che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale;
c) chiede di rafforzare al contempo un’azione sinergica a livello europeo per il mantenimento delle politiche di coesione che costituiscono buona parte del budget comunitario; promovendo così un’azione nazionale più attenta ed efficace per il Mezzogiorno, sulla scorta anche delle migliori pratiche di utilizzo delle risorse comunitarie e di efficaci innovazioni di sistema sopra auspicate.
d) considera prioritario un ridimensionamento dei tagli operati dalla manovra di finanza pubblica di quelle voci di spesa connesse alla erogazione dei servizi per i cittadini, applicando proporzionalità tra i diversi livelli istituzionali della Repubblica, salvaguardando i livelli essenziali di prestazione determinati d’intesa tra i livelli di governo.


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