26 luglio 2010    

Calabria: sanità in primo piano (di Luisa Lombardo)


Fotografare lo stato della sanità in Calabria per poter disporre di un quadro completo e dettagliato da cui far scaturire tutte quelle decisioni che potranno meglio attagliarsi alla domanda di buona assistenza che i cittadini calabresi rivendicano da sempre. 
Il 6 luglio a Gioia Tauro, prima tappa del ‘percorso’ che il presidente della Terza Commissione, “Attività sociali, sanitarie, culturali e formative”, Nazzareno Salerno, assieme ai componenti dello stesso organismo e al Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, ha inteso avviare nell’ambito di un più ampio programma di ricognizione dei presidi sanitari calabresi.
La sanità in Calabria ha bisogno di cambiare volto. Ma è solo attraverso scelte coraggiose: riorganizzazione della rete ospedaliera, riconversione delle strutture e, ove serve, chiusura di quelle inutili, che possono aprirsi nuovi e più confortanti scenari. La politica dei tagli da sola non basta, occorre investire e recuperare la fiducia dei calabresi nella sanità regionale.
Ma vediamo quali sono le criticità che inquietano di più la politica. La percentuale dei ricoveri inappropriati, cioè tecnicamente il ricorso eccessivo all’ospedalizzazione anche quando non sarebbe necessario, fanno lievitare di molto i costi una cui voce robusta è rappresentata poi dagli ospedali-fotocopia e, dunque dal numero eccessivo di posti letto. Quello che serve oggi è una qualificazione dell’offerta sanitaria mediante una rete ospedaliera che garantisca strutture d’eccellenza con il coinvolgimento delle professionalità presenti nella nostra regione e soprattutto delle Università calabresi. Un’altra questione che non può essere più ulteriormente rimandata è quella degli ospedali a rischio sicurezza, ne sono stati individuati circa 11.
Da qui, lo screening della sanità in Calabria con sopralluoghi in diversi nosocomi della regione. “Visitare le strutture e interloquire con chi vi opera all’interno” - afferma il presidente Salerno - serve per “toccare con mano la reale situazione” e per “rendersi conto in maniera diretta”.
“Per la prima volta - evidenzia Salerno - si registra una stretta sinergia tra la Commissione consiliare ‘Sanità’ e l’Esecutivo regionale per realizzare i seguenti obiettivi: eliminare gli sperperi del passato e riqualificare la rete ospedaliera attraverso una riorganizzazione complessiva del comparto ma soprattutto restituire ai cittadini fiducia nell’efficienza delle strutture calabresi. In questo progetto di rilancio - soggiunge - saranno fatti valere i principi meritocratici, mettendo da parte i campanili politici”.
Dopo la tappa in provincia di Reggio che ha visto protagonisti oltre ai componenti della terza Commissione anche i capigruppo consiliari Luigi Fedele (PdL), Giovanni Bilardi (Scopelliti Presidente) e Pasquale Tripodi (Udc), la terza Commissione si è spostata a Cosenza per un sopralluogo all’ospedale ‘Santa Barbara’ di Rogliano. Presenti in occasione della visita della delegazione regionale, oltre al direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Pasquale Puzzonia, il primo cittadino Giuseppe Gallo e i sindaci dei comuni della Valle del Savuto.
“Al termine dell’attività di controllo, presso i locali della direzione sanitaria - ha reso noto Salerno - si è svolto un pubblico dibattito nel corso del quale il sindaco Gallo ha chiesto l’attribuzione di specifiche funzioni per il locale nosocomio affermando che ‘solo se si riempirà di contenuti l’ospedale, saremo disponibili a trasformare il Pronto soccorso in Punto di primo intervento”. Il Presidente della III Commissione nazzareno Salerno
In conferenza stampa, il presidente Salerno che ha espresso l’intenzione di “rimboccarsi le maniche e far uscire la Commissione dalle stanze del Consiglio regionale”, ha manifestato “la necessità di cambiare registro” confermando che con le visite negli ospedali “non si vengono a fare delle passerelle” e che d’ora in poi sarà “indispensabile avviare una gestione attenta ed oculata”. Una volta conclusa la ricognizione, si passerà, dunque, alla fase attuativa. Per questo, ha ribadito Salerno “la Commissione eserciterà fino in fondo il ruolo che le compete anche attraverso indagini ispettive” aggiungendo che “nella difficile partita che riguarda la Sanità serve il contributo di tutti, dai politici ai medici e agli altri operatori sanitari, dai manager ai cittadini” e che occorre “mettere da parte i campanili”.
Il 14 luglio, nuova ‘missione’, stavolta, ad Oppido Mamertina per un incontro con i sindaci del versante tirrenico meridionale di Reggio Calabria ed una ricognizione sulle condizioni dell’ospedale del centro alle falde dell’Aspromonte settentrionale.
L’iniziativa avviata dalla terza Commissione è una sorta di ‘presa diretta’ delle condizioni di molti nostri nosocomi che “nel passato hanno svolto un importante ruolo, non solo sotto il profilo dei servizi sanitari, ma che adesso - afferma Salerno -  per una chiara condizione di vetustà, meritano una elevata attenzione sotto il profilo della sicurezza. A mio avviso, l’ospedale di Oppido Mamertina - ribadisce Salerno - può mantenere ancora oggi una funzione di emergenza-urgenza in attesa di vedere realizzato il nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro”.
Per il presidente del gruppo consiliare del Pdl, Luigi Fedele, “la presenza a Oppido Mamertina del presidente Salerno testimonia l’alta considerazione che la maggioranza di centrodestra e la Giunta regionale hanno nei confronti di una cittadinanza molto vasta, che ha corso il pericolo, grazie alle decisioni della Giunta Loiero, di vedere cancellata per sempre una struttura sanitaria che invece ancora serve per le prestazioni sanitarie di prima necessità. Sappiamo che i vincoli per una buona sanità in Calabria - ha sottolineato Fedele - dipendono dalla disponibilità finanziaria, ma sull’intero comparto il presidente Scopelliti ha già imposto un percorso programmatico che sosterremo convintamene per assicurare ai calabresi tutti una sanità dignitosa e senza sprechi”.
Il presidente del gruppo consiliare dell’Udc, Pasquale Maria Tripodi, nel suo intervento, ha ricordato “la battaglia fatta durante lo scorcio finale della passata legislatura per assicurare all’utenza di tutto quel circondario un ospedale che almeno garantisse i servizi emergenziali. Con la nuova legislatura - ha detto Tripodi - abbiamo intanto scongiurato la chiusura del nosocomio e la sua trasformazione in casa di salute, a favore dell’implementazione di un servizio di assistenza sanitaria capace di affrontare il primo soccorso. E’ chiaro che nel futuro bisognerà lavorare alacremente per dare corpo al nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro ponendo concretamente le basi per dare ai cittadini di questo vasto territorio risposte efficaci di una buona politica sanitaria che salvaguardi la vita umana e rilanci le professionalità del settore finora troppo sacrificate dalla mancanza di strutture degne di questi tempi”.
A conclusione dell’incontro, i sindaci di Delianuova, Rocco Corigliano; di Scido, Giuseppe Zampogna; di Oppido Mamertino, Bruno Barillaro; di Molochio, Beniamino Aversa; di Varapodio, Orlando Fazzolari; di S. Cristina, Domenica Gangemi; di Cosoleto, Antonino Giuffrè; di Terranova Sappo Minulio, Salvatore Foti, dopo avere espresso apprezzamenti per la visita istituzionale, hanno consegnato un documento unitario al presidente Nazzareno Salerno in cui si sottolineano le carenze dell’ospedale di Oppido Mamertino ed il potenziamento dei servizi.            
Dopo le visite agli ospedali di Gioia Tauro, Rogliano e Oppido Mamertina, il 20 luglio, al centro dell’attività ricognitiva, tre presidi sanitari del cosentino: Lungro; Cassano allo Ionio e Trebisacce .
Giunta all’ospedale di Lungro, la Commissione è stata accolta dal Comitato dei Sindaci di quell’area, capeggiato dal sindaco di Lungro e di Acquaformosa, rispettivamente Giuseppe Santoianni e Giovanni Manoccio.
Nel corso dell’incontro, il Presidente Salerno ha voluto sottolineare come “dal nostro lavoro di ricognizione stia purtroppo emergendo in tutta la sua gravità, la vetustà e l’insicurezza di molte strutture ospedaliere. Il nostro obiettivo - ha sottolineato Salerno -, ed in questo vi è piena sintonia con gli indirizzi già espressi dal Presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti, è recuperare quelle strutture che sono ancora in grado di dare risposte sanitarie sicure e di qualità ai calabresi che ne hanno tanto bisogno. In questo quadro, un ruolo importante hanno senza dubbio le strutture riservate alla lungodegenza”.
L’ospedale “Chidichimo” di Trebisacce, la più recente tappa nell’attività di verifica che la Commissione sta portando avanti, preceduta dall’incontro con i sindaci di tutto il comprensorio ed alcuni cittadini membri di un Comitato civico in difesa dell’ospedale.
Il  Presidente Salerno, dopo avere visitato i reparti del nosocomio, ha detto: “Ci siamo rimboccati le maniche perchè la situazione della sanità in Calabria è veramente drammatica sia sotto il profilo finanziario che sotto quello della prestazione dei servizi. Stiamo verificando un quadro che testimonia come la sanità calabrese si trovi in gravissime difficoltà. Abbiamo accertato che in alcuni casi i soldi sono stati spesi male o magari non serviva spenderli in quella direzione, mentre in quelle strutture sanitarie dove sarebbero stati necessari finanziamenti, i soldi non sono mai arrivati. Stiamo inoltre registrando una gestione insufficiente, ulteriore aggravante dei ritardi ultradecennali. Oggi in Calabria – ha continuato Salerno – operano 37 strutture pubbliche e 36 private, ma nonostante un numero così importante, riscontriamo liste di attesa di oltre 6 mesi per fare una ecografia. Per cambiare bisogna mettere da parte i campanili e lavorare per l’efficienza. Come priorità d’intervento abbiamo già individuato una rete di emergenza-urgenza su tutto il territorio calabrese. Dall’implementazione di questo servizio potrà finalmente emergere un sistema collegato in grado di dare risposte immediate ai bisogni dei calabresi. Vogliamo infine, diventare una regione virtuosa, per questo stiamo valutando la chiusura di alcuni ospedali. Insieme a questo primo intervento credo sarà necessario riorganizzare i servizi territoriali e di base”.

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