26 luglio 2010    

“Il cittadino al centro della nuova sanità”. La parola a Bilardi, capogruppo di “Scopelliti Presidente”. (di Cristina Cortese )


Dagli scranni dell’Amministrazione comunale di Reggio Calabria a quelli di Palazzo Campanella.
Per Giovanni Emanuele Bilardi, eletto nella lista “Scopelliti Presidente”, il consenso elettorale segna un passaggio importante: 8.232 voti ottenuti e il primo mandato da consigliere regionale. Un traguardo che commenta così: “E’ stata una sensazione bellissima; il riconoscimento alla tua persona e al tuo modo di agire che hanno favorito un salto di qualità istituzionale, indubbiamente, non facile. In questo, c’è stato il vento a favore, il risultato eccezionale conseguito dal Governatore Scopelliti, partendo da Reggio, ma, come si è visto, raggiungendo e conquistando ogni parte della Calabria”.
Cosa cambia nel rapporto con la gente?
“Cambia, decisamente. Come in molte cose della vita, c’è l’altra faccia della medaglia e mi è bastato poco per accorgermi come il rapporto tra “marciapiede” e Palazzo sia tutt’altra cosa. Qui, il confronto è più difficile, ci sono più barriere. Ma la “sfida” è aperta e lavoreremo per una comunicazione più diretta”.
Eppure, la sede del Consiglio regionale è stata definita “la Casa dei Calabresi”.il capogruppo
“Sì, lo slogan è bello ed efficace. Ma c’è ancora molta strada da fare per rendere concreto questo “progetto”. C’è un gap da colmare, ed è soprattutto culturale. Serve un rinnovamento mentale che avvicini, di fatto, il consigliere regionale al cittadino e ai suoi bisogni. La sfida  è questa: essere visti e considerati rappresentanti diretti dei bisogni dei cittadini, che spesso sono quelli di un’intera classe sociale e di categorie che portano avanti legittime aspettative di vita ”.
Comunque, il livello è diverso.
“Sì, ed è l’aspetto bello e stimolante. Perchè in Consiglio regionale si fa politica vera, e le leggi possono diventare strumenti effettivi di sviluppo dell’intero territorio. La posta in palio è più alta,  ma lo spirito deve essere lo stesso: la coniugazione tra deputazione regionale e territorio deve essere il filo conduttore di tutto, la ragione che ti spinge a sposare certe battaglie e a respingerne altre. E a sentirti meglio con te stesso quando poi hai conseguito un risultato utile alla tua comunità”. 
Lei è medico specialista in fisiopatologia e fisiokinesiterapia, che in atto esercita attività di fisiatra presso l’azienda territoriale di Vibo, ed è stato componente della Commissione medica invalidi civili per oltre 20 anni, nonchè membro del Comitato Provinciale Inps. Dunque, con quali occhi guarda la sanità calabrese?
“La guardo con gli occhi di chi vorrebbe fare tanto, avendo maturato una certa esperienza e competenza, ma capisce che, ora come ora, è urgente cominciare a cambiare rotta. Mettiamola così: la sanità, come il mercato del lavoro, è una di quelle priorità sulle quali non servono parole, perché troppe, ed inutili, sono state spese, ma servono solo fatti. Il programma del presidente Scopelliti non fa sconti e ha punti fermi e che sia impopolare poco importa: sono queste le linee da portare avanti. C’è in gioco al risalita della Calabria e non si può più fare demagogia”.
Quindi, ridimensionamento e riorganizzazione degli ospedali?
“Sì, certo, ma non solo. La valorizzazione e il potenziamento delle peculiarità degli ospedali è l’altra questione da mettere sul tavolo dei lavori, importante quanto la razionalizzazione delle risorse e il ridimensionamento della spesa. Perché, oltre a ridurre, bisogna pensare di salvaguardare la qualità con il riconoscimento delle professionalità che esistono nella nostra terra. Ma non è finita qui: l’assistenza medica sul territorio e quella domiciliare integrata, l’emergenza con un sistema di h24, sono punti imprescindibili di una nuova sanità che mette al centro il cittadino, considerandolo il fulcro di ogni situazione e di ogni scelta. E’, infatti, al cittadino, inteso come persona e non come numero, che bisogna pensare nel programmare sul territorio servizi di qualità”.
Per concludere, lei è capogruppo di una lista da poco nata…
“Sì, ma che ha ricevuto da parte dell’elettorato un enorme consenso. Ricordo a tutti che è la seconda lista di maggioranza e che, con il 10% dei voti complessivi, è la vera lista del rinnovamento. Così, mentre all’inizio pensavamo solo al consenso elettorale, oggi siamo consapevoli del nostro ruolo, di essere una forza trainante, chiamata a fare politica sul territorio.
E, poi, chissà cosa succederà domani!…”.


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